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Terni centrale nel rilancio economico del Centro Italia



CNA: più sinergie interregionali per rafforzare l’Umbria

Rafforzare i legami economici e infrastrutturali tra Umbria e regioni limitrofe per migliorare l’attrattività del territorio e assegnare al Centro Italia un ruolo stabile nelle politiche di sviluppo nazionali ed europee. È questa la sintesi dell’intervento di Mirko Papa, imprenditore e riconfermato presidente della CNA per l’area Terni/Narni fino al 2029, durante il convegno “Terni, cerniera dello sviluppo nell’Italia di mezzo”, tenutosi all’hotel Garden di Terni.

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Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato anche gli assessori allo sviluppo economico del Comune e della Regione, Sergio Cardinali e Francesco De Rebotti, è stata presentata un’indagine realizzata dal centro studi Sintesi per conto della CNA. La ricerca ha analizzato i sistemi locali di lavoro e i rapporti economici tra le regioni del Centro Italia, evidenziando come l’Umbria, e in particolare l’area ternana, sia sempre più collegata alle realtà limitrofe.

Secondo Papa, l’integrazione già in atto tra Terni e Viterbo nel comparto della meccanica pesante costituisce un esempio concreto di collaborazione interregionale. Altri casi significativi riguardano l’area dell’Orvietano, che intrattiene scambi turistici con la bassa Toscana, e la Valnerina, che presenta connessioni con il Reatino. Inoltre, nel Nord Est dell’Umbria si stanno consolidando rapporti con la Toscana nel settore del tessile-abbigliamento, mentre la produzione di macchinari vede un’intesa crescente tra Umbria, Toscana e Marche.

La fotografia tracciata dalla ricerca, ha proseguito Papa, descrive una regione interconnessa, che ha bisogno di consolidare queste relazioni per avere voce nella definizione delle strategie economiche nazionali. Spesso, ha sottolineato, l’attenzione politica si concentra sul Mezzogiorno o sul Nord, mentre il Centro Italia rimane ai margini delle principali misure di sostegno.

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A rafforzare questa analisi è intervenuto anche Daniele Stellati, funzionario CNA, che ha illustrato i dati aggregati delle quattro regioni centrali – Umbria, Marche, Lazio e Toscana. L’area rappresenta il 19,9% della popolazione nazionale, produce il 21,3% del PIL, registra il 21% dei consumi, il 21,3% dell’occupazione, il 20,1% delle imprese e il 24,3% del turismo, con un gettito Irpef pari al 21,5%. Questi numeri, ha ribadito Stellati, mostrano il potenziale del Centro Italia come area strategica per lo sviluppo economico del Paese.

L’obiettivo del lavoro commissionato dalla CNA – ha aggiunto Papa – è valorizzare il contributo reale che il Centro Italia offre alla creazione di ricchezza. In quest’ottica, Terni può giocare un ruolo rilevante, fungendo da punto di snodo nei rapporti economici interregionali.

Durante l’incontro si è discusso anche della situazione economica dell’area Terni-Narni. Secondo Papa, per rilanciare il tessuto produttivo è indispensabile firmare l’accordo di programma con AST e prevedere strumenti specifici per supportare le piccole imprese. Le realtà di dimensioni ridotte, ha osservato, sono cruciali tanto quanto le aziende più grandi che producono beni finiti, e vanno sostenute con misure dedicate.

Il confronto si è ampliato nella tavola rotonda conclusiva. L’assessore comunale Cardinali ha illustrato le proposte per trasformare Terni in un centro di ricerca internazionale e ha sottolineato la necessità di riequilibrare il rapporto tra le due province umbre. L’assessore regionale De Rebotti ha invece puntato sul tema dell’alta velocità, proponendo di lavorare sui nodi di Orte, per i collegamenti verso sud, e Creti, per quelli verso nord. Inoltre, ha evidenziato il potenziale di Pentima come centro di formazione e ricerca, ritenendolo strategico per lo sviluppo dell’intera area.

Sull’integrazione interregionale è intervenuto anche Michele Carloni, presidente CNA Umbria, che ha sottolineato come i sistemi locali di lavoro siano strumenti efficaci per leggere i cambiamenti in corso e per avviare processi di cooperazione tra territori. Le relazioni economiche che nascono dalla quotidianità produttiva, ha detto, vanno valorizzate perché creano nuove connessioni tra le regioni.

Secondo Carloni, questi momenti di analisi e confronto possono facilitare la costruzione di una visione condivisa per il futuro della regione. In particolare, ha indicato Terni come punto di partenza per elaborare un progetto interregionale, in linea con le aperture mostrate dall’assessore De Rebotti. Per questo, ha concluso, la CNA organizzerà nuovi appuntamenti per proseguire il percorso di condivisione e co-progettazione.

La discussione emersa dal convegno mostra una crescente consapevolezza del ruolo che il Centro Italia può svolgere se riesce a superare logiche frammentate e a presentarsi come area coesa, forte di relazioni consolidate e progetti comuni. L’esperienza del territorio ternano, con le sue connessioni industriali, turistiche e manifatturiere con le regioni vicine, è un esempio pratico di come si possa costruire un modello di sviluppo basato sulla collaborazione territoriale.

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Il rafforzamento delle infrastrutture, la pianificazione condivisa, la valorizzazione delle piccole imprese e l’investimento nella formazione e nella ricerca sono stati indicati come strumenti centrali per sostenere questa visione. Elementi che, se messi a sistema, possono permettere a Terni e all’Umbria di posizionarsi come attori rilevanti nelle dinamiche economiche del Paese, superando la marginalità a cui spesso è relegato il Centro Italia nel dibattito politico e istituzionale.

In sintesi, il convegno ha posto le basi per un percorso che parte dalle esperienze locali ma mira a costruire una rete più ampia, capace di incidere concretamente nella programmazione nazionale ed europea. Il futuro del territorio passa da una maggiore integrazione, e Terni si propone come snodo naturale per promuovere questa strategia.

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