Gli investitori istituzionali italiani possono giocare un ruolo strategico nella transizione tecnologica ed economica del Paese: tra le leve di sviluppo a loro disposizione il venture capital, ecosistema in evoluzione da cui possono nascere grandi opportunit�
Il venture capital non � semplicemente una componente del portafoglio: � uno strumento chiave per costruire il futuro industriale e tecnologico del Paese. Ogni euro investito contribuisce a rafforzare la capacit� dellItalia di generare innovazione, attrarre talenti, creare occupazione qualificata e scalare nuove filiere produttive. In un contesto europeo che accelera sulle tecnologie emergenti, gli investitori istituzionali hanno oggi lopportunit� di giocare un ruolo di primo piano, abilitando crescita, competitivit� e impatto sistemico.�
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Un ritardo che pu� trasformarsi in un vantaggio competitivo
Il�venture capital�italiano presenta un ritardo strutturale rispetto al resto dEuropa,�stimato in circa dieci anni,�e ancor pi� marcato rispetto agli Stati Uniti.�Questo divario nasce dalla crisi della bolla del 2000, che ha rallentato a lungo la crescita degli investimenti, ripresi in Europa solo a partire dal 2010. In Italia, un primo cambio di passo si � avuto con la�task force�del governo Passera e�il Decreto Startup del 2012,�che ha posto le basi per lo sviluppo dellecosistema e la nascita di operatori come�United Ventures,�attivo gi� nel 2013 nella costruzione di imprese tecnologiche italiane con vocazione internazionale.
Oggi, pur restando uno stock di ritardo da colmare, lecosistema italiano si � evoluto.�Tra il 2017 e il 2024 gli investimenti in�venture capital�sono cresciuti di oltre 12 volte, passando da 161 milioni a 1,9 miliardi di euro, e la quota dellItalia sul totale europeo � salita dall1,5% al 4%.�La distanza accumulata pu� ora rappresentare unopportunit� strategica:�osservare e adattare le migliori esperienze internazionali, accelerando il percorso di sviluppo con strumenti pi� consapevoli ed efficaci. In questo contesto,�il pieno coinvolgimento degli investitori istituzionali resta lelemento chiave per fare il salto di qualit�e rendere lItalia un polo competitivo nel panorama europeo dellinnovazione.
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Il�venture capital�come leva strategica per la crescita
Il�venture capital�rappresenta una leva di sviluppo strutturale per leconomia,�non una semplice�asset class�alternativa. La sua natura decorrelata dal ciclo economico e orientata al lungo termine lo rende uno strumento efficace per abilitare trasformazioni profonde, sostenendo linnovazione tecnologica e contribuendo direttamente alla crescita del PIL. I dati internazionali mostrano�una�chiara correlazione tra investimenti in tecnologia e aumento della produttivit� e della competitivit� economica.
Il VC � anche un elemento chiave�per valorizzare il capitale umano: dove esiste un mercato dellinnovazione dinamico, i talenti restano e crescono. In Italia, colmare il gap di competitivit� nel settore dellinnovazione non � solo una sfida, ma una concreta opportunit� per attrarre e trattenere competenze, alimentare nuove filiere industriali e generare occupazione qualificata. Accelerare su questo fronte significa creare le condizioni per una crescita duratura e sostenibile, con impatti reali sullintero sistema economico.
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Investitori istituzionali: un ruolo strategico per scalare lecosistema
Nel contesto europeo, gli investitori istituzionali giocano un ruolo determinante nel sostenere il�venture capital:�in media, contribuiscono per il 18% del totale investito.�In Italia, invece, la loro presenza resta marginale,�con una quota dello�0,29% dellattivo per le Casse di Previdenza e dello 0,14% per i fondi pensione�(dati 2023). Il confronto con Paesi come Svezia (31,8%), Finlandia (11,8%) e Regno Unito (8,4%) evidenzia un potenziale ancora largamente inespresso.
La Legge Concorrenza del 2024 ha introdotto un primo meccanismo di incentivo,�fissando soglie minime di investimento in VC: 5% entro il 2025, 10% entro il 2026. Raggiungere questi obiettivi consentirebbe di mobilitare fino a�2 miliardi di euro, una massa critica in grado di accelerare in modo significativo lo sviluppo dellecosistema nazionale dellinnovazione.
Secondo uno studio realizzato da TEHA Group in collaborazione con CDP Venture Capital Sgr ad aprile 2025,�limpatto potenziale � di rilievo:�tra 6,4 e 16,7 miliardi di euro di valore aggiunto, equivalenti allo 0,3-0,8% del PIL, e�fino a 158mila nuovi posti di lavoro. In un contesto in cui linnovazione tecnologica � il principale�driver�di crescita futura, il coinvolgimento degli investitori istituzionali non � pi� solo auspicabile: � una delle leve pi� concrete per amplificare limpatto economico del�venture capital�e rafforzare la competitivit� del Paese.
Figura 1 Stima degli impatti economici e occupazionali sul sistema Paese
Fonte: TEHA Group, 2025
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Investire in Italia: un potenziale ancora sottovalutato
Nel panorama del�venture capital, lItalia sconta ancora due pregiudizi che ne limitano il pieno sviluppo, ma che oggi possono essere superati con un cambio di prospettiva. Il primo � lassunto secondo cui investire allestero garantirebbe automaticamente migliori ritorni.�In realt�, il mercato italiano ospita gestori VC solidi,�con�track record�riconosciuti a livello europeo e portafogli competitivi per rendimento e diversificazione.
Il secondo � lidea che le storie di successo tecnologico appartengano ad altri ecosistemi. Eppure,�lItalia dispone di un capitale umano di alto livello, in particolare nel�deep tech, dove eccelle in ambiti come lintelligenza artificiale, la�cybersecurity�e il�biotech. Investire in Italia significa�oggi intercettare questo potenziale ancora poco valorizzato,contribuendo alla nascita di realt� innovative in grado di scalare a livello globale.
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Visione di sistema e responsabilit� strategica
La domanda � chiara:�vogliamo essere protagonisti o spettatori dellinnovazione?�Le aziende pi� capitalizzate del Nasdaq sono nate grazie al venture capital. LItalia, pur partendo in ritardo, sta ora attivando le condizioni per giocare un ruolo da protagonista. Non si tratta di recuperare il tempo perduto, ma di cogliere una finestra di opportunit� concreta per accelerare lo sviluppo tecnologico e industriale del Paese.
Il�venture capital�� oggi�una leva cruciale�per rafforzare linnovazione e la competitivit� del sistema Italia, in linea con le direttrici indicate nel Rapporto sulla Competitivit� europea curato da Mario Draghi. In questo scenario,�gli investitori istituzionali hanno lopportunit� di assumere un ruolo strategico, non solo come allocatori di capitale, ma�come attori della trasformazione economica. Con una visione di lungo termine e una logica di sistema, possono contribuire in modo determinante alla costruzione di un futuro capace di coniugare ambizione, innovazione e impatto reale.
Massimiliano Magrini,�Founder & Managing Partner United Ventures
Per approfondire:
Venture Capital: novit� per Casse di previdenza e Fondi pensione, Diritto Bancario, a cura di Jacopo Drudi (United Ventures) e Federico Aquilanti (Legance), marzo 2025
Investire nel futuro dellItalia: il ruolo strategico del risparmio privato, studio realizzato da TEHA Group in collaborazione con CDP Venture Capital Sgr, aprile 2025
Il mercato italiano del venture capital, Occasional Paper realizzato da Banca dItalia, aprile 2025
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