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Aon presenta il H&B Benefits and Trends Report Italia 2024 Assinews.it


Aon ha pubblicato il suo H&B Benefits and Trends Report Italia 2024 in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia, che fornisce un quadro sudati, ispirazioni e tendenze emergenti che stanno plasmando le politiche di Wellbeing aziendale nel nostro paese.

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Il questionario è stato condiviso con 5.000 aziende i cui rispondenti ricoprono ruoli HR e di gestione del personale e sono responsabili delle aree Welfare, Benefits e Assicurazioni che rappresentano un potenziale di oltre 2.000.000 di lavoratori.

Il 97% dei rispondenti pensa che le organizzazioni debbano essere garanti del benessere dei dipendenti. Rispetto al 2022-2023, c’è un salto di consapevolezza.
Nella precedente Survey, si era detto infatti d’accordo o fortemente d’accordo con l’affermazione l’85% dei rispondenti, che sale oggi di dodici punti percentuali. Inoltre, se negli anni scorsi il 15% si diceva neutro su questa tematica (“Né in accordo, né in disaccordo”) nel 2024 questa percentuale si è ridotta al 3%.

Nonostante il 76% delle aziende italiane abbia adottato una strategia di Wellbeing, solo il 38% integra tutti e cinque i pilastri: fisico, mentale, finanziario, sociale e professionale. Questo gap evidenzia la necessità di un approccio più completo, capace di migliorare non solo la qualità della vita dei dipendenti ma anche la performance aziendale.

I Flexible Benefits e i servizi assicurativi sono gli ambiti in cui le aziende investono principalmente.
Le ragioni sono duplici: da un lato la storicità delle iniziative di Welfare, dall’altro il sistema di tassazione vantaggioso sia lato organizzazione, sia lato dipendente. Complice l’aumento della spesa sanitaria privata, la salute dei dipendenti – compresa la protezione dagli infortuni – è sempre più un punto di attenzione per le aziende1. Le coperture sanitarie, incluse le polizze infortuni, diventano quindi benefits sempre più necessari, riconosciuti e apprezzati dai dipendenti, fino a diventare veri e propri strumenti di attraction e retention.

Negli ultimi 3 anni, la maggior parte delle aziende rispondenti (41%) ha investito meno di 1.000 € all’anno per dipendente per piani di Wellbeing. Solo il 7% si è attestata sopra i 3.000 €: le aziende più virtuose sono appartenenti per il 42% al comparto assicurativo; segue il settore Chimico, Farmaceutico e Lifescience con un investimento tra i 1.000 € e i 2.000 € a dipendente.

 

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Per il 2024, l’aumento dell’investimento è assolutamente rilevante: le aziende che sono passate a stanziare oltre i 3.000 € sono aumentate dal 7% al 34%, con un incremento percentuale del 27%: sempre più organizzazioni stanno lavorando con maggiori risorse per creare piani concreti e iniziative dedicate.

Le coperture assicurative

Il 73% delle aziende offre polizze di rimborso spese mediche integrative ai fondi di categoria, indicando un trend verso benefit più completi e mirati. Queste soluzioni si confermano centrali per le politiche di Wellbeing, contribuendo a rafforzare il senso di sicurezza e supporto tra i dipendenti.

RIMBORSO SPESE MEDICHE

La polizza assicurativa più attiva è quella relativa al rimborso spese mediche, in caso di malattia o infortunio per il dipendente e la sua famiglia. Tra le industry si distingue il settore chimico, dove la copertura è disponibile per tutta la popolazione nel 67% delle aziende.
Il principale motivo della diffusione della polizza nel nostro Paese può essere attribuito all’impatto che le spese sanitarie hanno nel bilancio degli italiani: a fronte di quasi € 40 miliardi all’anno, il 90% è finanziato direttamente dai cittadini. Mentre la spesa sanitaria per le famiglie cresce (in media 1.522 € all’anno), non cresce invece quasi mai la retribuzione dei dipendenti, facendo sì che queste spese diventino sempre più onerose.

In questo contesto, le coperture assicurative per le spese sanitarie danno ai lavoratori
una garanzia maggiore a tutela della propria salute e di quella dei propri cari, senza dover
rinunciare alle cure o posticiparle, come sono invece costretti a fare circa 11 milioni di italiani.

RIMBORSO SPESE MEDICHE – ASSICURAZIONE INTEGRATIVA AL FONDO DI CATEGORIA
L’importanza del rimborso delle spese mediche emerge in modo netto anche quando si analizzano le integrazioni ai fondi di categoria che sono presenti nel 73% delle aziende intervistate. Questi dati evidenziano come le organizzazioni comprendano l’importanza di
offrire un pacchetto di benefits più ampio per tutti i dipendenti contribuendo a migliorare
il benessere, il senso di appartenenza e la soddisfazione generale dell’intera popolazione
aziendale.
Quando la copertura è disponibile solo per una parte dei dipendenti (36%), ciò può
dipendere da vari fattori, tra cui il budget a disposizione, la diversificazione dei benefits
aziendali e le politiche aziendali.

POLIZZA VITA
Spesso la Polizza Vita non viene attivata da molte aziende perché richiede uno sforzo di gestione maggiore dovuto a diversi aspetti (documentali, informativi, di controllo dei costi
e di quotazione). Tuttavia, non molti sono a conoscenza del fatto che esistono soluzioni
con premi fissi che semplificano molti aspetti dell’operatività, e che permetterebbero quindi
a più aziende di offrire questa copertura come importante strumento di supporto alle famiglie in momenti particolarmente difficili.

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INFORTUNI PROFESSIONALI ED EXTRA PROFESSIONALI
Nonostante le coperture per infortuni professionali ed extra professionali siano spesso previste come obbligatorie da diversi contratti collettivi, è interessante notare come, anche nei settori in cui non vi sono questi vincoli, stia aumentando il numero di aziende che le offre come benefits ai propri dipendenti, soprattutto per quanto riguarda la copertura per gli infortuni professionali.
Un esempio è il settore chimico che si distingue dagli altri in quanto offre a tutti i dipendenti la polizza per gli infortuni professionali nell’81% e quella per gli extra professionali nel 70% delle aziende rispondenti.

PEOPLE MOBILITY
Nonostante l’aumento del lavoro da remoto possa aver ridotto l’interesse verso questo tipo di assicurazione, è interessante evidenziare che c’è stato un aumento dal 2022-2023 di 20 punti percentuali: oggi il 31% delle aziende offre la polizza a tutta o parte della popolazione.

GIC&GEM (GRANDI INTERVENTI CHIRURGICI E GRAVI EVENTI MORBOSI)
La polizza Gic&Gem copre dal rischio di insorgenza di malattie particolarmente gravi e contrattualmente stabilite (per esempio, sclerosi, malattia di Alzheimer, malattia di Parkinson, infarto acuto del miocardio, neoplasia maligna, tetraplegia e così via) e nel caso di interventi chirurgici critici (per esempio, rimozione di tumori maligni,
trapianti, operazioni di cardiochirurgia e neurochirurgia, e altri). Si tratta di una polizza relativamente nuova e spesso non molto conosciuta. Infatti, non è stata attualmente adottata da molte aziende nonostante possa essere un’ottima soluzione sia per quelle organizzazioni che vogliono coprire casi specifici e particolarmente gravi, ma non hanno il budget per poter estendere a tutti coperture più ampie, sia per quelle società che vogliono offrire ai propri dipendenti un benefits aggiuntivo, per poterli sostenere in momenti di criticità personale e familiare.

Le nuove tendenze

Tra le aziende che intendono attuare modifiche sui benefits assicurativi nel breve periodo, due scelte spiccano come di maggiore interesse: la modifica delle franchigie, per offrire una maggiore copertura in caso di spese elevate, e l’introduzione di nuove garanzie per la salute mentale. Queste due tendenze sono seguite dai temi DE&I confermando la tendenza dello scorso anno secondo cui l’80% dei rispondenti a questa Survey riteneva importante
sviluppare iniziative in questo ambito.

Nonostante l’investimento delle aziende nella prevenzione sia costante e in crescita, è interessante notare come solo il 17% dei rispondenti affermi che le proprie persone riconoscono davvero il valore delle coperture assicurative offerte. È evidente quindi che si pone un problema di comunicazione dell’offerta assicurativa nelle organizzazioni, dalla strategia ai mezzi.

Flexible Benefits

Il 70% dei rispondenti afferma di avere attivo un piano di Flexible Benefits. Rispetto alle meccaniche riguardanti i premi di risultato all’interno della propria organizzazione, anche per natura del CCNL di riferimento, i rispondenti dichiarano che nella maggioranza dei casi vengono erogati come liberalità (55%), il 24% viene esclusivamente convertito e nel 21% sono compresenti entrambe le modalità.

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I principali servizi utilizzati dai dipendenti che beneficiano del welfare aziendale includono i voucher, seguiti dai rimborsi per spese scolastiche e assistenziali, spese mediche e viaggi. Questo evidenzia come il welfare aziendale sia percepito come un aiuto al reddito, spesso legato a spese quotidiane.



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