Maggiore efficienza e attrattività internazionale. Questo il binario su cui ora si potrà muovere il sistema economico sammarinese. Finalmente – è il caso di dirlo – dopo quasi 26 anni dall’idea iniziale di quel gruppo di imprenditori che diede vita all’APSE, poi diventata Camera di Commercio.
Perché il fulcro di questa “svolta epocale”, come hanno ribadito i Segretari di Stato all’Industria, alle Finanze e agli Esteri, è proprio l’Agenzia per lo Sviluppo Economico-Camera di Commercio di San Marino (ASE-CC), che finalmente diventa tale a tutti gli effetti, grazie al trasferimento dall’Ufficio Attività Economiche (UAE) delle funzioni operative relative alla gestione del Registro delle Imprese e al rilascio delle autorizzazioni ad operare (ex licenze d’esercizio).
LO “SCAMBIO” TRA PUBBLICO E PRIVATO
La vicenda, comunque, anche al netto del lunghissimo arco temporale citato, è comunque molto complessa a livello amministrativo e burocratico, tanto che il progetto si è sviluppato in più fasi: nella prima è stata ASE-CC a fornire le risorse, anche umane, che sono state trasferite all’Ufficio Attività Economiche per diversi mesi, affiancando chi già all’interno dell’Ufficio pubblico svolgeva queste funzioni. Esaurita la formazione necessaria, che è durata circa un anno, ora scatta la seconda fase, con il rientro dei dipendenti di ASE-CC in sede e il distacco, per almeno quattro mesi, dei dipendenti pubblici presso di essa, al fine di dare continuità al servizio e garantire, poi, la completa autonomia ad ASE-CC.
ASE-CC DIVENTA “PORTA D’ACCESSO PER LE IMPRESE”
Una piccola grande rivoluzione, se si pensa – come ha ricordato il Direttore Generale di ASE-CC, Denis Cecchetti – al servizio già offerto oggi di assistenza e orientamento per le imprese che vogliono insediarsi a San Marino: “Ora chiudiamo il cerchio e questo dovrebbe comportare anche un accorciamento dei tempi per dare risposte sempre più efficaci a quanti guardano al nostro sistema economico per fare business”.
“Concretizziamo finalmente un obiettivo fondamentale fortemente voluto dal mondo imprenditoriale”, ha spiegato quindi Emanuel Colombini, Presidente ASE-CC. “Questo passaggio conferisce alla Camera di Commercio la sua identità più compiuta, rendendola un interlocutore ancora più solido e riconoscibile, pronto a supportare le imprese e a implementare nuovi servizi strategici per la crescita del sistema Paese. Di fatto il punto di riferimento per le imprese già operanti in territorio e, allo stesso tempo, la porta d’accesso, il business gate, per tutte le imprese all’esterno”.
“Siamo pronti ad affrontare la nuova sfida con impegno, trasparenza e concretezza”, ha ripreso poi la parola di Direttore Cecchetti: “L’integrazione di questo servizio primario è un segnale tangibile di dinamismo che, siamo certi, darà un ulteriore impulso allo sviluppo economico, grazie alla stretta collaborazione tra tutti gli attori coinvolti e alla nostra capacità di rispondere efficacemente alle esigenze del mercato interno e degli operatori esteri”.
IL GOVERNO: “PASSAGGIO EPOCALE E STRATEGICO”
“La transizione rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia volta a valorizzare la Camera di Commercio, consolidandone il ruolo di porta d’ingresso” privilegiata per le imprese e gli investitori, sia nazionali che internazionali. L’obiettivo è creare un ecosistema più snello, efficiente e rispondente alle esigenze del tessuto imprenditoriale moderno, semplificando le procedure e velocizzando i tempi di risposta”. Così una nota del Congresso di Stato a sintetizzare gli interventi dei tre Segretari intervenuti alla presentazione ufficiale. “Questa riorganizzazione non è una mera esternalizzazione, ma un investimento strategico sulla sinergia tra pubblico e privato. La Camera di Commercio, ente partecipato che già rappresenta un modello virtuoso di collaborazione, acquisisce così una funzione camerale tipica, allineando San Marino alle migliori pratiche internazionali e rafforzandone la riconoscibilità e credibilità sui mercati globali. Come sottolineato, non esiste giurisdizione moderna priva di una Camera di Commercio che svolga questo ruolo centrale. Parallelamente, l’Ufficio Attività Economiche potrà concentrare le proprie risorse e competenze sul potenziamento delle attività di controllo ex-post, sulla vigilanza e sul contrasto ai fenomeni distorsivi, garantendo la sicurezza e l’integrità del sistema economico sammarinese. Rimarranno in capo all’UAE le prerogative legate all’ordine pubblico e le autorizzazioni per attività particolarmente sensibili o regolamentate”.
“Inauguriamo un’era di maggiore efficienza e pragmatismo. Affidando la gestione del Registro Imprese alla Camera di Commercio, non solo semplifichiamo la vita a imprese e cittadini, ma poniamo le basi per un ente camerale sempre più dinamico e centrale per lo sviluppo economico. E’ solo l’inizio di un percorso volto a rendere San Marino ancora più attrattiva e operativa”, ha annunciato Rossano Fabbri, Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, con notevole soddisfazione avendo di fatto chiuso un percorso lungo così tanti anni.
Soddisfatto anche il collega Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri: “L’allineamento alle prassi internazionali è fondamentale per la nostra proiezione estera. Avere una Camera di Commercio con funzioni pienamente riconoscibili facilita la cooperazione economica, l’attrazione di investimenti e l’integrazione di San Marino nei circuiti economici globali. È un passo essenziale”, ha poi allargato l’orizzonte Beccari, “anche in vista dell’Accordo di Associazione con l’UE e della futura interconnessione dei registri”.
Guarda avanti anche il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti: “Questa operazione si inserisce in una visione più ampia di ottimizzazione delle risorse pubbliche. Non si tratta di dismettere funzioni, ma di riallocarle strategicamente. Mentre la Camera di Commercio garantirà un servizio più agile, lo Stato rafforzerà la sua capacità di controllo e vigilanza, assicurando uno sviluppo economico sano e sicuro per il Paese”.
Il riferimento, nemmeno tanto velato, è anche alle maggiori tutele verso certe dinamiche distorsive interne o, come avviene spesso, prettamente esterne: è il caso ad esempio di alcune tipologie di truffe perpetrate utilizzando il sistema sammarinese o anche solo il nome (con documenti falsi) della Repubblica di San Marino. Con il registro pubblico sarà molto più difficile agire in questi modi e, soprattutto, si permetterà alla Camera di Commercio della Repubblica di San Marino di interagire con le altre Camere di Commercio a livello globale, con un servizio compliance agli standard internazionali (e anche europei, visto che anche questa partita si allinea all’Accordo di Associazione all’Unione Europea).
Di fatto un progetto strategico in tutti i sensi, anche a livello diplomatico e di reputazione internazionale.
“ERA SUL TAVOLO DA TEMPO, ORA C’È STATA LA VOLONTÀ”
Il passaggio di funzioni alla Camera di Commercio segna anche un cambiamento epocale a livello politico e diplomatico, tanto che ci si chiede perché ci sia voluto così tanto tempo per concretizzarlo. La risposta l’ha fornita il Segretario all’Industria: “Era sul tavolo da tempo e nella passata legislatura si sono poste le basi per renderlo operativo. Fin dal mio insediamento ho voluto portare avanti questo passaggio, assieme al Governo. Diciamo che quello che ha fatto la differenza è stata la volontà di farlo”.
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