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BBVA – Analisi Fondamentale del 30 aprile 2025


Analisi Fondamentale di BBVA – 29/04/25

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Giudizio: Buy

Prezzo: 12.34€

Target di lungo termine: 16.40€

Il gruppo ha registrato risultati del primo trimestre più forti del previsto, grazie alle operazioni in Spagna. Il management non ha reiterato le previsioni di aumento dell’utile netto per il 2025. Tuttavia, il forte slancio di crescita e le migliori tendenze della qualità degli attivi aiuteranno il gruppo ad assorbire il deterioramento macroeconomico, come confermato dalle previsioni di RoTE ribadite. In questo contesto, riteniamo che l’azione rimanga un investimento difensivo.

Fatti salienti

L’utile netto è stato superiore delle attese dell’11%, raggiungendo i 2.7 miliardi di euro. Il RoTE annualizzato è stato del 20%. Il valore contabile tangibile per azione è di 9.14 euro, in aumento del 3.3% rispetto al trimestre precedente, prima del dividendo. Il CET1 è salito al 13.1%, con un incremento di 21 punti base rispetto al trimestre precedente. Le previsioni di RoTE per il 2025 sono state confermate, ma non quelle per un utile netto più elevato nel 2025.

Carta di credito con fido

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Analisi

Ricavi più solidi trainati da pagamenti e asset management. I ricavi del primo trimestre sono stati superiori del 3% rispetto alle attese, grazie alla componente non legata agli interessi, sostenuta da forti commissioni derivanti da pagamenti e asset management. Il margine di interesse netto ha superato le aspettative dell’1%, attestandosi a €6.4 miliardi, stabile rispetto al trimestre precedente, poiché l’espansione del portafoglio prestiti (+1% trimestre su trimestre) ha compensato il calo del margine d’interesse netto (-25 punti base trimestre su trimestre, al 6.2% secondo le nostre metriche). La generazione di commissioni è rimasta su livelli solidi, in linea con la media del 2024, mentre l’attività di trading si è attestata leggermente al di sotto della media annuale. Il management si aspetta che i ricavi core restino resilienti nel corso dell’anno, nonostante le pressioni sui tassi, grazie in particolare alla continua crescita dei prestiti nei mercati chiave.

Performance regionale: Turchia debole, Spagna forte. Il superamento delle attese sull’utile netto è stato attribuibile principalmente alle operazioni in Spagna e, in misura minore, all’America Latina, mentre il Messico è risultato in linea e la Turchia al di sotto delle attese. Il Messico si conferma il maggior contributore con €1.3 miliardi di utile, beneficiando di un margine di interesse netto migliorato e di una robusta crescita dei prestiti, trainata dal credito a breve termine a imprese e PMI. Il costo del rischio è stato pari a 305 punti base, al di sotto della guidance annuale confermata a 350pb. Tuttavia, il management non ha migliorato la guidance per l’anno, citando l’incertezza legata al commercio con gli Stati Uniti. La Spagna ha rappresentato il secondo contributo più rilevante, con un utile leggermente superiore a €1 miliardo (inclusa una tassa straordinaria da €85 milioni). Il management ha leggermente rivisto al rialzo la guidance per l’intero anno, grazie a una previsione migliorata sul costo del rischio (ridotta a 30pb), sostenuta da dati migliori del previsto sulla qualità degli attivi nei portafogli consumer e PMI. L’America Latina ha generato un utile di €218 milioni, sostenuto da condizioni macro favorevoli in Perù e Colombia, che hanno più che compensato le difficoltà in Argentina. Il costo del rischio della divisione è stato pari a 230pb, inferiore alle attese. In Turchia, il contributo è stato inferiore alle attese (€158 milioni), nonostante l’aumento degli spread sui clienti, trainati dal repricing dei depositi, e un costo del rischio pari a 189pb, in linea con la guidance annuale di 180pb. Il management ha leggermente rivisto al ribasso la previsione di utile netto per il 2025, portandola sotto €1 miliardo, a causa di inflazione, FX e tassi.

Miglioramento nella qualità degli asset. Il costo del rischio è diminuito di 13pb trimestre su trimestre, attestandosi all’1.3%, riflettendo tendenze migliori del previsto sulla qualità dell’attivo nei principali mercati. Il tasso di crediti deteriorati (NPL) è sceso di 20pb a 3.2%, mentre il coverage rate è aumentato leggermente, probabilmente per effetto del cambiamento del mix dei prestiti. In particolare, il tasso di default è stato del 2.8% sui prestiti in bonis, 50pb sotto la media del 2024. Il management ha confermato la guidance annuale sul costo del rischio e, pur non prevedendo un peggioramento rilevante nel secondo trimestre, monitora attentamente l’evoluzione dei dazi statunitensi e dei rischi geopolitici, in particolare per il Messico, ed è pronto ad aumentare le rettifiche se lo scenario macroeconomico dovesse deteriorarsi.

Posizione patrimoniale rafforzata in vista della potenziale acquisizione di Sabadell. Il CET1 ratio è salito di 21pb trimestre su trimestre, al 13.1%, grazie all’andamento dei mercati, mentre la generazione organica di capitale (68pb) è stata interamente reinvestita (-30pb) o restituita agli azionisti. L’offerta pubblica su Sabadell dovrebbe aprirsi nel tardo secondo trimestre 2025 e concludersi entro il quarto trimestre 2025 o inizio 2026. In caso di piena integrazione, l’operazione comporterebbe una riduzione del CET1 stimata in 51pb.

La view degli analisti

Giudizio: BUY; TP a €16.3. Le nostre previsioni sono in fase di revisione, con cambiamenti limitati in ottica prospettica.

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  12/23A 12/24A 12/25E 12/26E 12/27E
P/E adj 5.24x 5.49x 6.98x 6.55x 6.29x
Dividend yield 7.76% 7.39% 5.05% 5.53% 5.84%
P/Book 0.80x 0.98x 1.16x 1.07x 0.98x
EPS adj (€) 1.35 1.73 1.77 1.89 1.96
Crescita dell’EPS 21.0% 27.6% 2.40% 6.65% 4.08%
Dividendo (€) 0.55 0.70 0.62 0.68 0.72
Core Tier 1 12.7% 12.9% 13.3% 13.9% 14.5%
Ricavi (€/m) 31,560 37,168 39,313 41,764 43,918
Utile netto (€/m) 8,019 10,054 10,186 10,863 11,307
ROE riportato 16.3% 18.7% 17.4% 17.0% 16.3%
Patrimonio netto (per azione) (€/m) 51,701 55,655 61,257 66,722 72,407
Totale attività (€/b) 776 772 824 849 875



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