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Con Reset la sostenibilità diventa digitale e condivisa


Con oltre 12.000 startup attive, l’ecosistema italiano dell’innovazione sposa la sostenibilità. Reset entra nel mercato, fornendo energia in abbonamento, 100% rinnovabile, azzerando le sorprese in bolletta

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Nel panorama dell’innovazione italiana, il 2024 si è distinto come un anno incoraggiante per l’ecosistema delle startup. A dirlo sono i numeri presentati nel corso di un evento organizzato dalla Grateful Foundation ETS, che evidenziano una crescita costante e significativa del settore. Negli ultimi otto anni, il tessuto imprenditoriale innovativo del Paese ha visto quasi raddoppiare il numero di startup registrate, passate da poco più di 5.700 nel 2016 a oltre 12.000 nel 2023. Con un fatturato complessivo che ha raggiunto i 7,6 miliardi di euro, il cuore pulsante di questo sistema si conferma essere il comparto dei servizi alle imprese, che raccoglie l’80% delle attività, seguito a distanza dal manifatturiero e dal commercio.

Nonostante l’Italia occupi la 28ª posizione nel ranking globale degli ecosistemi startup e la 13ª a livello europeo, si segnala un trend positivo: un crescente impegno delle giovani imprese nei confronti della sostenibilità, dell’attenzione ambientale e di un’economia più consapevole. Inoltre, secondo il Politecnico di Milano, nel 2024 gli investimenti totali in equity di startup hi-tech in Italia ammontano a circa 1.493 milioni di euro, registrando una buona ripresa (+32%) rispetto al valore complessivo del 2023 (1.131 milioni), pur restando ancora ben al di sotto del record del 2022 (2.160 milioni).

In questo scenario, le sfide legate alla sostenibilità non riguardano più soltanto il futuro prossimo, ma incidono in modo significativo sul presente. L’innovazione portata dalle startup può quindi giocare un ruolo centrale nello sviluppo sostenibile.

Reset, per il controllo dell’energia, senza sorprese

La crescente attenzione verso la sostenibilità nel settore delle forniture energetiche trova una concreta espressione in iniziative come quella della startup Reset. Trasparenza, sostenibilità e semplicità non sono solo principi astratti, ma diventano i pilastri di un nuovo modo di intendere il rapporto tra cittadini e consumo energetico, con l’obiettivo di renderlo più consapevole, equo e rispettoso dell’ambiente.

Reset debutterà sul mercato a metà del 2025, con un’offerta inizialmente rivolta alle utenze domestiche. Il modello proposto si basa su un abbonamento mensile a costo fisso, articolato in diverse fasce di consumo, che permetterà agli utenti di conoscere in anticipo l’importo da sostenere. In caso di superamento della soglia scelta, il costo dell’energia extra sarà calcolato con una tariffa comprensiva di tutti gli oneri: trasporto, gestione del contatore, oneri generali di sistema, imposte e IVA.

 

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Una strategia pensata per offrire una lettura chiara e prevedibile dei costi in bolletta, mettendo al riparo le famiglie dalle imprevedibili oscillazioni del mercato energetico.

Un’app dedicata per evitare le fluttuazioni dei prezzi

Secondo i dati riportati dal Monitoraggio sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas, pubblicato da ARERA a gennaio di quest’anno, a dicembre 2024 il 41% delle offerte rivolte ai clienti domestici erano a prezzo fisso. Un’opzione che si è affermata soprattutto a seguito della fine del mercato tutelato; ciò ha spinto circa il 63% degli utenti in uscita dal regime di maggior tutela a optare per offerte a prezzo fisso, mentre una quota simile di utenti nel mercato libero ha cambiato fornitore scegliendo un’opzione a prezzo variabile.

Inoltre, il 71,4% dei clienti del campione che hanno rinegoziato offerte nel mercato libero con il proprio fornitore ha scelto una proposta a prezzo fisso. Il dato rappresenta una chiara inversione di tendenza rispetto al 2023, quando quasi l’80% del campione optava per offerte a prezzo variabile, sia in uscita dal regime di maggior tutela sia nel passaggio a un nuovo operatore.

In altre parole, i consumatori sembrano sempre più orientati verso modelli di fornitura che consentano loro di controllare la spesa, proteggendosi dalle fluttuazioni dei prezzi in bolletta.

Reset si propone come un esempio concreto di integrazione tra trasparenza economica e responsabilità ambientale. La startup, pronta a entrare nel mercato dell’energia nel 2025, fornirà esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, certificata tramite il sistema delle Garanzie d’Origine. Un approccio che punta non solo a ridurre l’impatto ambientale, ma anche a rendere gli utenti protagonisti consapevoli del proprio consumo.

Per supportare questo obiettivo, Reset metterà a disposizione un’app dedicata per monitorare quasi in tempo reale i consumi, prevedere eventuali sforamenti rispetto alla soglia scelta e ricevere consigli su come ridurre gli sprechi. Il risparmio si trasforma così in un’azione quotidiana e partecipativa, resa possibile da tecnologie semplici ed efficaci che fanno del monitoraggio uno strumento di empowerment. Un modello che unisce innovazione digitale e sostenibilità, contribuendo a diffondere una cultura del consumo più etica e responsabile.

Reset, la startup nata dalla community

Il progetto Reset è cresciuto attorno a una community online di utenti attivi, accomunati dall’interesse per temi come la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

La dimensione digitale della startup intercetta uno dei principali trend del mercato delle forniture: il canale online è oggi il più utilizzato dagli utenti per confrontare offerte e finalizzare cambi di fornitore. Reset è presente anche su LinkedIn, canale che l’azienda utilizzerà per illustrare la propria offerta oltre che, naturalmente, ampliare la forza lavoro, già in crescita rispetto a ottobre 2023, in vista dell’ingresso ufficiale nel mercato energetico italiano.

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Coniugando trasparenza e sostenibilità, Reset offrirà un’alternativa non solo alle tradizionali offerte di fornitura, ma anche ai modelli di consumo ad alto impatto ambientale. Saranno avviate iniziative specifiche per premiare concretamente gli utenti in grado di ridurre il dispendio energetico del proprio nucleo familiare, riconoscendone l’impegno verso la sostenibilità.

Il consumo responsabile è la strada da seguire, oggi più che mai, sia nel breve che nel lungo periodo – non solo per i consumatori, ma anche per gli operatori del settore, in attesa di una transizione energetica strutturale che riduca la dipendenza dalle fonti non rinnovabili.





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