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“Altro che panchina, il centrosinistra riparta da chi non si è mai fermato”


Continua il nostro viaggio di conoscenza  tra i primi cittadini calabresi piu’ interessanti. Si tratta di amministratori  che si stanno segnalando per intraprendenza , buone pratiche di governo locale, passione, e  per quella giusta dose di ambizione che non guasta mai. Ma si tratta anche di possibili mattoni per la ricostruzione (davvero dal basso, non solo sulla ‘cartula’) di un centrosinistra regionale davvero inclusivo.

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Perché se le liste della  coalizione progressista  che verrà non saranno infarcite anche  di gente con radici vere nei territori, la terza tranvata di fila ad opera del centrodestra sarà inevitabile. Il secondo mandato di Nicola Irto quale segretario regionale del Partito Democratico deve necessariamente partire dalla consapevolezza che alcuni tra i migliori giocatori della squadra  sono in panchina. Una circostanza di cui è al corrente anche la leader regionale pentastellata, Annalaura Orrico, e su cui bisogna ragionare subito, insieme, prima che sia troppo tardi,  che se li accaparrino altri e  prima  che a qualcuno venga in mente l’idea di un listone di sindaci di centrosinistra  che vada a frammentare l’area di opposizione.

Ce la faranno i nostri eroi?  Vedremo nei prossimi fondamentali mesi. Noi intanto proseguiremo la nostra perigrinazione tra le realtà locali, che oggi fa tappa a Mormanno, in quel nord della Calabria maritato felicemente con sua maestà , il  Pollino,  dove ne  incontriamo il sindaco, Paolo Pappaterra, 33 anni, ma  spalle politiche già molto robuste.

Sindaco, spesso dal suo comune partono buone pratiche amministrative, ma anche appelli alla politica regionale ad entrare con piu’ incisività nel quotidiano dei cittadini. Questi appelli qualcuno li ha raccolti?

“Noi Sindaci rappresentiamo il primo e più immediato avamposto dello Stato e siamo diventati in tempi di crisi economica e sociale il terminale di tutte le istanze e le criticità che provengono dalle nostre comunità , crisi avvertita con maggiore drammaticità in particolare nelle aree interne della nostra regione. La vita quotidiana dei nostri cittadini è segnata dalla mancanza di sicurezza sociale, dalla negazione di diritti primari come quello alla salute o al lavoro e da un inesorabile destino all’isolamento. A tutto ciò io non mi rassegno e combatto ogni giorno per migliorare questa condizione destinando anche risorse comunali ai servizi alla persona, cooperando con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza per rendere più ricco di servizi il nostro Ospedale, realizzando infrastrutture al servizio delle aziende ed imprese che operano nel territorio per renderle maggiormente competitive e chiedendo pubblicamente il sostegno delle istituzioni sovra comunali alle quali quotidianamente ci rivolgiamo e dalle quali stiamo ricevendo attenzione e sostegno attraverso la partecipazione ai diversi Bandi consapevoli che le criticità riguardano l’interezza di Comuni calabresi”.

 Lei è amministratore di cultura progressista, è pronto a prendere parte ad un progetto di rilancio autentico dell’area in vista delle prossime regionali?

“Sono cresciuto politicamente durante la straordinaria stagione dell’Ulivo che a mio giudizio ha rappresentato il punto più alto del centrosinistra non solo per le affermazioni elettorali ma anche per aver proposto un progetto largamente condiviso nel paese. Da Sindaco e da componente della segreteria regionale del PD darò il mio diretto contributo ispirandomi a quella stagione di profondo cambiamento ed innovazione. L’ho già fatto a Mormanno nel mio comune nell’ottobre dello scorso anno dove abbiamo ospitato gli Stati Generali della Montagna e delle Aree Interne alla presenza della Segretaria Nazionale Elly Schlein e lo ribadirò nel prossimo Congresso Regionale del partito”.

Che idea si è fatto del rendimento dei consiglieri regionali espressi dal suo territorio?

“Intanto va premesso che per le modalità di elezione su base provinciale i Consiglieri Regionali sono obbligati a occuparsi dei problemi su scala provinciale e regionale . in ogni caso per rispondere alla domanda con riferimento stretto al mio territorio del Pollino l’unico Consigliere Regionale eletto è il Dott. Ferdinando Laghi che sta caratterizzando il suo impegno istituzionale soprattutto sul versante delle problematiche ambientali e sanitarie . Con riferimento alle prime in più occasioni ci siamo trovati in disaccordo, in particolare sull’approvazione della cosiddetta norma “Laghi” finalizzata a chiudere la Centrale del Mercure dove invece a mio giudizio è stato realizzato un modello di compatibilità tra le esigenze socio economiche e quelle di salvaguardia ambientale. Sul versante sanitario invece abbiamo condiviso battaglie comuni per la difesa della sanità del nostro territorio partecipando attivamente al lavoro dei Comitati e delle istituzioni del territorio ed dando vita ad una Commissione Permanente che periodicamente si riunisce per monitorare il raggiungimento o meno degli obiettivi. Possiamo considerare del territorio anche l’Assessore Regionale Gianluca Gallo, una delle maggiori personalità politiche calabresi, con il quale al di là delle rispettive apparten enze si è instaurato un rapporto di reciproca stima ed amicizia ed avviato un proficuo lavoro per la realizzazione di importanti progetti amministrativi”.

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Quali interventi legislativi si sente di sollecitare al parlamentino calabrese?

“Ne cito tre: una legge a sostegno dei comuni delle Aree Interne calabresi inserita nel Manifesto per la Montagna approvato agli Stati Generali di Mormanno con misure adeguate al rilancio delle attività economiche, al rafforzamento dei servizi e favorisca la permanenza dei giovani nei luoghi di appartenenza; un nuovo Piano Sanitario Regionale, superata la fase del commissariamento, che preveda la riapertura dei 18 ospedali chiusi nel 2010 come richiesto a gran voce da tutti durante la Pandemia non per duplicare attività di competenza dei grandi ospedali ma per corrispondere alle esigenze di una medicina di prossimità a livello territoriale; una legge a sostegno delle famiglie con soggetti portatori di handicap costrette ad affrontare tutti i problemi in una condizione di drammatica solitudine senza poter contare sul sostegno reale delle istituzioni”.



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