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Cresce il mercato delle Smart City in Italia: applicazioni, progetti e criticità per città più innovative e sostenibili


Nel 2024 il mercato delle Smart City in Italia ha raggiunto 1,05 miliardi di euro, con una crescita del +5%. Un dato che, seppur inferiore a quello europeo (nell’UE la crescita del mercato è stata del +9%), fotografa un settore comunque in crescita.

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Le Smart City, infatti, stanno progressivamente diventando imprescindibili nelle agende delle amministrazioni locali italiane: il 42% dei comuni ha avviato progetti nel 2024 e il 91% vuole farlo nei prossimi due anni.

Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.

Che cosa si intende per Smart City

Prima di passare ai risultati della ricerca, è bene ricordare cosa si intende per Smart City. Le Smart City rappresentano un modello di sviluppo urbano che integra tecnologie digitali e dell’informazione e della comunicazione (ICT) per migliorare la qualità della vita dei cittadini, l’efficienza dei servizi urbani e la sostenibilità ambientale.

Attraverso l’uso di sensori, reti di comunicazione e analisi di dati, le Smart City mirano a ottimizzare la gestione dei trasporti, dell’energia, dei rifiuti, della sicurezza e della pubblica amministrazione.

L’obiettivo è creare un ambiente urbano più intelligente, interconnesso e reattivo alle esigenze dei suoi abitanti.

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L’innovazione digitale diventa quindi uno strumento chiave per affrontare le sfide urbane contemporanee, promuovendo una crescita economica sostenibile e una maggiore inclusione sociale.

Le tecnologie alla base dello sviluppo delle Smart City

Le Smart City si fondano su un ecosistema di tecnologie avanzate che lavorano sinergicamente.

L’Internet of Things (IoT) è fondamentale, con una vasta rete di sensori che monitorano costantemente parametri urbani come traffico, qualità dell’aria, illuminazione e consumo energetico.

Questi dati vengono trasmessi attraverso reti di comunicazione ad alta velocità, spesso basate su reti 5G e fibra ottica, per essere analizzati tramite piattaforme di Big Data e cloud computing.

L’intelligenza artificiale (AI) elabora queste informazioni per fornire insight utili all’ottimizzazione dei servizi, come la gestione intelligente del traffico o la manutenzione predittiva delle infrastrutture.

L’interazione tra cittadini e la città intelligente è facilitata da applicazioni mobili e portali web, rendendo i servizi più accessibili ed efficienti. Insieme, queste tecnologie abilitano una gestione urbana più consapevole, reattiva e orientata al benessere dei cittadini e alla sostenibilità ambientale.

Città intelligenti, come cambia la gestione dei servizi con le tecnologie

Le tecnologie alla base delle Smart City si traducono in una vasta gamma di applicazioni pratiche che migliorano la vita urbana.

Nell’ambito della mobilità intelligente, troviamo sistemi di gestione del traffico in tempo reale che ottimizzano i flussi veicolari, parcheggi intelligenti che guidano gli automobilisti agli spazi liberi e piattaforme di MaaS (Mobility as a Service) che integrano diverse opzioni di trasporto.

 

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Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica intelligente, i lampioni si adattano alle condizioni di luce e alla presenza di pedoni, riducendo il consumo energetico e migliorando la sicurezza.

Nel settore della gestione dei rifiuti, sensori nei contenitori segnalano quando è necessario lo svuotamento, ottimizzando i percorsi di raccolta.

La sicurezza urbana è potenziata da sistemi di videosorveglianza intelligente e analisi predittiva dei crimini.

Infine, nell’ambito dell’energia e dell’ambiente, reti intelligenti (smart grid) ottimizzano la distribuzione dell’elettricità, mentre sensori ambientali monitorano la qualità dell’aria e dell’acqua. Queste sono solo alcune delle molteplici applicazioni che trasformano le città in ambienti più efficienti, sostenibili e vivibili.

Smart City in Italia: le principali aree di investimento

Per quanto concerne il mercato italiano delle Smart City, le aree principali di investimento sono l’Illuminazione pubblica, dove si registra un valore dei contratti di circa 240 milioni di euro (23% del totale) e la Mobilità intelligente, dove il valore dei contratti è di circa 215 milioni di euro, il 20% del totale.

Tra le iniziative più diffuse, con investimenti minori, ci sono anche progetti di sicurezza e sorveglianza, adottati dal 27% dei comuni nel biennio 2023-24, e Comunità Energetiche Rinnovabili, adottate anche queste dal 27% dei comuni.

Le Smart City tra sostenibilità e innovazione: criticità e opportunità per le città italiane

Una sinergia confermata dalla ricerca dell’Osservatiorio, che evidenzia come le Smart City si stiano affermando, anche in Italia, come opportunità concreta per coniugare tecnologia e sostenibilità, utilizzando l’innovazione per perseguire obiettivi ambientali, economici e sociali.

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Nelle sfide del cambiamento climatico, la sostenibilità è una priorità trasversale per le città smart, ma mancano approcci strutturati e regole condivise che consentano una rendicontazione efficace e una valutazione solida degli impatti generati, anche sul piano economico e sociale.

“Le Smart City oggi si affermano come laboratori di trasformazione, dove l’innovazione digitale è una leva concreta per rendere la sostenibilità un obiettivo raggiungibile”, commenta Matteo Risi, Direttore dell’Osservatorio Smart City.

“Nel 2024 è cresciuta la consapevolezza sull’importanza della gestione e valorizzazione dei dati per lo sviluppo delle città intelligenti, spinta dall’adozione dell’Intelligenza Artificiale e da un contesto normativo in evoluzione. Le amministrazioni stanno sperimentando piattaforme avanzate come Digital Twin e Smart Control Room e valutando le potenzialità dell’AI per migliorare i servizi urbani”, aggiunge.

Il ruolo chiave delle Smart City nella lotta al cambiamento climatico

Per quanto concerne la sostenibilità ambientale, le città sono molto attenzionate dalla politica europea, in quanto responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO₂.

Proprio per il ruolo che le città giocano nella lotta al cambiamento climatico le città sono oggetto di diverse iniziative europee di sostenibilità, tra cui la Missione Climate Neutral and Smart Cities, che coinvolge 112 città impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 abbattendo dell’80% le loro emissioni di gas climalteranti.

Tra queste, ci sono ben 9 città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino) che oggi emettono circa 3,6 tonnellate di CO₂ equivalente (CO₂e) pro capite, oltre il 90% dei quali imputabili ai settori degli edifici e dei trasporti urbani.

 

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Le principali iniziative per ridurre le emissioni includono modifiche strutturali agli edifici e l’adozione di fonti energetiche a bassa impronta carbonica.

L’innovazione digitale è una leva fondamentale con sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria, sistemi di efficientamento energetico adattivi, immagini satellitari e Digital Twin per individuare il potenziale fotovoltaico degli edifici e la presenza di isole di calore.

Sostenibilità sociale, la metà delle città italiane “bocciate” dai cittadini

Non positive le rilevazioni per quanto riguarda la sostenibilità sociale delle città italiane. Metà dei cittadini italiani valuta il comune di residenza “insufficiente” sotto il profilo dell’inclusività (con una valutazione media di 5,2 su 10), dell’accessibilità dei servizi pubblici offerti (5,2) e del dinamismo economico-sociale (5,2).

Le valutazioni scendono ancora di più quando sono chiamati a dare un giudizio sull’innovatività (4,4).

La principale criticità dal punto di vista sociale è la mobilità nel comune (85%), inclusa la sicurezza stradale e l’accessibilità a trasporti alternativi all’auto a combustibile fossile, che rimane, anche per questo motivo, il mezzo preferito per gli spostamenti (60%).

Smart City e sostenibilità economica, una strada ancora in salita per i comuni italiani

Da un punto di vista della sostenibilità economica, le Smart City stanno identificando progetti in grado di trovare un connubio tra sostenibilità e innovazione.

Una via per rendere sostenibili da un punto di vista economico le Smart City passa da indentificare un nesso tra progetti e il loro beneficio economico (diminuzione di costi o aumento delle entrate).

 

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I benefici non sono sempre evidenti se si guarda alle singole soluzioni, ma possono emergere se si adotta una visione aggregata dei progetti, come spesso accade quando si parla di Project Financing e di Partnership Pubblico-Privato.

Le Partnership Pubblico-Privato sono ritenute molto utili per la realizzazione delle progettualità Smart City da più di 1 comune italiano su 3 (37%), ma ad ora sono adottate solo da poco meno di un comune su 6 (16%).

Sostenibilità e digitalizzazione nelle Smart City dal punto di vista dei cittadini

Dall’analisi realizzata in collaborazione con BVA Doxa emerge che la sostenibilità è ormai un valore centrale nella vita quotidiana delle persone e solo il 4% dichiara di non avere contribuito con le proprie scelte al miglioramento della propria città.

Si tratta, più che altro, di azioni rivolte alla riduzione dei consumi (56%) e alla corretta raccolta differenziata (56%), mentre altri ambiti, come ad esempio, la mobilità sostenibile rimangono ancora difficili da perseguire (23%).

Nella digitalizzazione si evidenzia un digital divide molto forte, soprattutto tra le generazioni più anziane e quelle più giovani. Le app più utilizzate per interfacciarsi con i servizi sul territorio sono quelle legate ai pagamenti digitali (74% Millennial vs 65% Boomers) e alla navigazione delle mappe cittadine (73% Gen Z vs 61% Boomers). Le applicazioni in cui la differenza tra generazioni è più forte sono quelle legate alla mobilità smart (es. sharing, trasporto pubblico, parking) e alla vita sociale (es. sport, scuola).

L’Intelligenza Artificiale è conosciuta dal 92% degli italiani, che si dicono favorevoli, in particolare, all’uso dell’AI per applicazioni legate alla sicurezza pubblica (46%), per il monitoraggio delle emergenze e la gestione dei guasti alle infrastrutture (46%) e, nei grandi comuni per la gestione intelligente del traffico (59%).

Quando si parla di sviluppo di Smart City in Italia, i cittadini temono un’eccessiva dipendenza tecnologica (41%) e l’esclusione digitale (39%). Un altro aspetto che preoccupa, soprattutto fra i giovani della Gen Z, è anche la perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione.

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L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nei comuni in Italia

La ricerca ha evidenziato oltre 496 progetti di adozione dell’AI nei contesti urbani a livello mondiale tra il 2018 e il 2024, con applicazioni legate in particolare a con usi legati in particolare ad analisi immagini e video, elaborazione dei dati e supporto alle decisioni.

AI e Smart City, esempi di progetti italiani

Il Comune di Messina, ad esempio, ha sperimentato un sistema per ottimizzare lo smistamento dei rifiuti, mentre a Bari l’Acquedotto Pugliese ha integrato algoritmi predittivi nella Control Room per una gestione idrica più efficiente e sostenibile.

Un progetto su tre prevede l’impiego di AI generativa, utilizzata ad esempio per valorizzare contenuti culturali o migliorare il dialogo con i cittadini, come nel caso di Julia, il chatbot di Roma Capitale.

Potenzialità e ostacoli all’adozione dell’AI

Nonostante il crescente fermento, l’adozione dell’AI nei contesti urbani italiani resta ancora limitata: solo il 4% dei comuni ha avviato progetti in materia, principalmente su ambiti come la cittadinanza digitale e la sicurezza urbana, mentre il 35% dichiara l’intenzione di farlo nei prossimi due anni.

L’implementazione attuale dell’AI risulta frammentata e senza un’infrastruttura organizzativa solida: solo due comuni su dieci hanno un team interno dedicato e appena uno su dieci ha avviato iniziative informative per la cittadinanza.

Tra le criticità che ostacolano la diffusione dell’AI ci sono le preoccupazioni per la sicurezza dei dati e la tutela della privacy, seguite da limiti di governance, risorse finanziarie insufficienti e carenza di competenze tecniche.

Smart City, due esempi italiani premiati dall’Osservatorio

In occasione della presentazione dei risultati della ricerca l’Osservatorio ha assegnato due Premi Smart City a due realtà che si sono contraddistinte in Italia: i comuni di Pitigliano e di Padova.

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Il primo si è distinto per il progetto realizzato dal 2023 “Laboratorio a cielo aperto per lo sviluppo dei borghi digitali”, promosso e coordinato da Open Fiber ed ENEA, vincitore nella sezione “piccoli comuni”.

La metodologia dell’“Urban check up model”, sviluppata dall’Università Insubria, ha permesso di definire servizi e di tecnologie utili per il territorio, considerando le caratteristiche morfologiche ed orografiche del Comune.

Si è lavorato sugli ambiti della videosorveglianza, dello Smart Tourism, delle CER e su molto altro, ponendo particolare attenzione al monitoraggio degli smottamenti di un territorio composto prevalentemente da tufo, grazie all’installazione, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di una rete fibra ottica usata come sensore del sottosuolo.

Il Comune di Padova ha vinto nella sezione “grandi comuni” del premio Smart City con il progetto “Social Welfare District” del 2022, una piattaforma informatica sviluppata da Municipia su proposta del Centro Servizio Volontariato e di Human Foundation.

Grazie all’integrazione di banche dati interne ed esterne, la piattaforma consente ai Servizi Sociali di migliorare la lettura dei bisogni sociali del territorio e promuovere co-progettazioni innovative.

Inoltre fornisce dati aggregati su indicatori critici (disagio economico, fragilità, affollamento, ecc.), è scalabile e favorisce una governance equa e inclusiva tra PA e Terzo Settore.

Il futuro delle Smart City in Italia: le criticità da superare per promuovere lo sviluppo del mercato

I risultati della ricerca confermano che in Italia il mercato delle Smart City sta seguendo un trend di crescita solido, nonostante un contesto incerto.

Tuttavia, restano ancora diversi ostacoli da superare per promuovere ulteriormente la crescita del mercato.

“La frammentazione amministrativa, la carenza di competenze e la dipendenza da finanziamenti straordinari continuano a ostacolare l’efficacia delle strategie integrate, spiega Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Smart City”.

“Le città italiane sono chiamate a rafforzare le proprie capacità organizzative, sviluppando strumenti operativi e una visione strategica a lungo termine. In particolare, è fondamentale coinvolgere attivamente i cittadini, promuovendo fiducia, trasparenza e partecipazione”, aggiunge.



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