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al via in Calabria le attività per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento dei migranti


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Dopo mesi di intensa preparazione, prendono avvio le attività operative del Programma Supreme 2, il piano straordinario, quinquennale e integrato per prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo delle persone migranti nelle cinque regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata).

Finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 2021–2027) e dal Piano nazionale inclusione e lotta alla povertà (FSE+ 2021–2027), il progetto entra ora nella sua fase più concreta con l’apertura dei Poli sociali integrati e l’attivazione dei servizi sul territorio. 

La Regione Calabria, che ha adottato la strategia di coinvolgere i Comuni e gli enti del terzo settore (Ets) attraverso la forma della coprogettazione, continua a perseguire le azioni di contrasto alle forme di sfruttamento lavorativo mediante la cooperazione interistituzionale e la complementarità di diversi interventi e servizi finalizzati a offrire soluzioni alloggiative dignitose, percorsi di inclusione sociale e lavorativa, nonché tutela giuridica ed economica ai lavoratori e alle lavoratrici. 

Il Consorzio Nova, partner delle regioni coinvolte nel progetto, svolge un ruolo centrale di supporto tecnico all’interno del programma, garantendo coerenza metodologica, accompagnamento operativo e monitoraggio costante delle attività. Accanto a esso, le amministrazioni comunali e gli Ets continuano a giocare un ruolo significativo, sia come destinatarie dei finanziamenti europei, sia come interlocutori territoriali indispensabili nella realizzazione delle azioni progettuali. 

 

Supreme 2 si inserisce in continuità con le esperienze già maturate attraverso i precedenti programmi Supreme e Piu Supreme, che hanno contribuito a costruire una rete territoriale di servizi a contrasto dello sfruttamento, promuovendo un approccio integrato e multidisciplinare nei contesti più fragili delle regioni del Sud. In particolare, alcuni dei Poli attivati con il nuovo programma rappresentano una prosecuzione e un rafforzamento di presidi già esistenti, garantendo così continuità e consolidamento delle azioni sul campo. 

Una rete capillare di intervento sul territorio 

La firma delle convenzioni tra la Regione Calabria, dieci Enti del terzo settore e i cinque Comuni coinvolti, Taurianova (capofila per Rosarno e San Ferdinando), Corigliano-Rossano e Cassano allo Ionio, ha dato avvio alle prime soluzioni stabili di accoglienza, orientamento e inclusione. 

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I Poli sociali integrati dislocati sul territorio rappresentano presìdi fondamentali per l’emersione e la tutela delle vittime di grave sfruttamento lavorativo, offrendo ascolto e supporto legale ai cittadini migranti, nonché servizi di mediazione interculturale, di trasporto verso i luoghi di lavoro insieme a percorsi di abitare diffuso necessari a favorire l’autonomia e la coesione comunitaria. 

 

Nella Piana di Gioia Tauro, dove si collocano i Poli sociali integrati di Taurianova, Rosarno e San Ferdinando –  le attività previste comprendono l’attivazione del Servizio di assistenza legale per la costituzione di associazioni di migranti; la realizzazione di percorsi formativi sull’associazionismo e le migrazioni, finalizzati al self-employment; l’erogazione del servizio di mediazione linguistica e culturale; la definizione di protocolli e policy locali a supporto dell’emersione, attraverso tavoli tecnici inter-istituzionali; l’avvio di interventi di prossimità nelle aree informali, finalizzati all’aggancio, alla segnalazione e all’emersione; laboratori partecipativi e focus group con comunità migranti e cittadinanza attiva. Gli enti del terzo settore, responsabili delle attività previste, sono le organizzazioni Macramè, Oasi Odv, Chico Mendez, Promidea. 

Per la Piana di Sibari, dove si collocano i Poli sociali di Cassano allo Ionio e Corigliano Rossano, le attività previste si concentrano sullo sviluppo di un servizio legale e amministrativo itinerante per il supporto alla regolarizzazione; erogazione di percorsi di mediazione linguistico-culturale nei contesti lavorativi e abitativi informali; attivazione di Helpdesk e sportelli di ascolto con supporto ai migranti nei processi di inserimento sociale; piani formativi sull’accesso ai servizi e ai diritti, con distribuzione di materiali multilingua; azioni di accompagnamento all’abitare e promozione di soluzioni di housing sociale; costituzione di reti territoriali per l’inclusione tra enti pubblici, privato sociale e imprese agricole. Gli attori principali delle azioni sono le organizzazioni Promidea, Don Vincenzo Matrangolo, Tendiamo Le Mani, Liberamente, Altro Diritto Odv, Cidis. 

 

In entrambi i territori gli operatori svolgono diverse attività di prossimità recandosi settimanalmente nelle aree dove maggiore è la domanda di assistenza diretta e costante ai braccianti, come nel caso della tendopoli nell’area della Piana di Gioia Turo e nei villaggi circostanti. 

Servizi complementari e progettazione integrata 

Oltre ai Poli sociali, il programma Supreme 2 prevede servizi cruciali come gli Helpdesk territoriali e il funzionamento di un Tavolo Anticaporalato per il coordinamento delle strategie di contrasto al fenomeno. 

L’Helpdesk, attivo sia in presenza presso i Poli sia in modalità remota, fornisce informazioni e orientamento a cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, nonché agli operatori degli ETS, per offrire supporto tecnico-giuridico nella tutela dei migranti, oltre a workshop formativi su normative e buone pratiche. 

Tutto ciò si inserisce in una progettazione integrata e trasversale che coinvolge in maniera sinergica entrambe le Piane (Piana di Gioia Tauro e Piana di Sibari), valorizzando le competenze e le esperienze delle organizzazioni del territorio. Si registra un ottimo livello di interazione tra i Comuni e le realtà locali, che hanno aderito con passione e impegno al programma, contribuendo alla costruzione di un sistema di welfare territoriale più equo e inclusivo. 

Il pieno coinvolgimento di istituzioni, Comuni ed Ets sta rapidamente trasformando il progetto in realtà quotidiana, restituendo diritti e speranza a chi ha subito forme di grave sfruttamento lavorativo. Nei prossimi mesi, Supreme 2 amplierà il proprio raggio d’azione con nuove azioni di accompagnamento sociale, formazione professionale e campagne di sensibilizzazione rivolte all’intera comunità.



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