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CCNL Tessile, Abbigliamento, Moda: sottoscritto ufficialmente il rinnovo


In data 6 maggio 2025 Confindustria Moda e le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil sottoscrivono formalmente il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto tessile, abbigliamento, moda, la cui ipotesi di rinnovo era stata già siglata l’11 novembre 2024.

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La rilevanza dell’incontro deriva da un nuovo modello di relazioni industriali che le parti provano a mettere in campo rispetto ad una filiera produttiva che rappresenta un tassello fondamentale dell’industria italiana: nel comparto lavorano circa 40.000 imprese e 400.000 lavoratori, con un fatturato complessivo pari a 60 miliardi di euro annui.

Il nuovo CCNL non rappresenta nella fattispecie soltanto il classico rinnovo di un accordo scaduto, perché l’intento delle parti sociali è quello di rispondere ad una crisi e ad una trasformazione che sta fortemente impattando il comparto.

Prima di analizzare in dettaglio gli aspetti relativi al rinnovo del CCNL, soffermiamoci sugli strumenti e le azioni che le associazioni datoriali e sindacali intendono provare a percorrere per difendere e rilanciare la moda italiana.

La necessità di una nuova politica industriale

Le parti sociali dichiarano congiuntamente l’esigenza di prevedere specifiche nuove proposte per supportare la filiera, da presentare al più presto al Governo, a cui verrà chiesto di intervenire anche con risorse pubbliche, nell’ottica di garantire uno sviluppo sostenibile e di qualità̀ all’intero settore.

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Le associazioni anticipano pubblicamente i temi del piano strategico che intendono sottoporre anche all’attenzione dell’esecutivo, che possono così essere riassunte:

  • le misure per la difesa della filiera produttiva, tra cui il potenziamento degli ammortizzatori sociali, le proposte per garantire il credito nelle PMI e una soluzione coerente sul credito di imposta per i campionari per gli anni 2015-2019;
  • le misure strategiche per il rilancio del settore, evidenziate principalmente dalla necessità di intervenire strutturalmente sui costi dell’energia, sull’innovazione, la sostenibilità e l’economia circolare;
  • le iniziative per la formazione delle risorse umane (con particolare riferimento agli immigrati) e l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani;
  • le iniziative necessarie per ristabilire la legalità e la concorrenza leale nella filiera della moda;
  • i progetti per favorire l’internazionalizzazione e il “reshoring” delle produzioni delocalizzate all’estero.

Il nuovo Ente Bilaterale Moda

Contestualmente al rinnovo del CCNL, le parti firmano l’accordo istitutivo del nuovo organismo di settore Ente Bilaterale Moda (EBM), con l’obiettivo di mettere a disposizione specifiche risorse per definire piani operativi utili al settore, tra cui, per esempio, specifici progetti di formazione.

La formalizzazione del nuovo CCNL

Confindustria Moda e i sindacati sottoscrivono formalmente il testo definitivo e completo del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al periodo 1° aprile 2024 – 31 marzo 2027.

Per quanto riguarda la parte normativa, le parti sociali si muovono in coerenza con i temi più in vigore in questa fase della contrattazione collettiva italiana, a partire dall’argomento “permessi” (retribuiti e non) e “sociale”. Più in dettaglio:

Permessi non retribuiti

  • un aumento da 5 a 10 giorni di permessi non retribuiti per malattia figlio;
  • permessi non retribuiti per chi assume la tutela di stranieri e per percorsi di fecondazione assistita anche intrapresi all’estero;
  • aumento dell’aspettativa non retribuita in caso di superamento del periodo di comporto da 4 ad 8 mesi e riconoscimento di un periodo di comporto di 15 mesi per gli invalidi ex L. 68/1999.

Permessi retribuiti

Conto e carta

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  • estensione dei 3 giorni di permesso in caso di infermità o decesso dei figli o dei genitori del coniuge/convivente;
  • permessi retribuiti per adozioni e donatori di midollo osseo;
  • ulteriori agevolazioni per lo studio e per i giorni di esame universitario dei lavoratori studenti.

Altre novità

  • il recepimento della norma sugli accomodamenti ragionevoli per i lavoratori con disabilità;
  • un orario agevolato per genitori di figli con DSA;
  • l’inserimento di linee guida per lo sviluppo dell’istituto delle ferie solidali
  • un incremento della banca ore che passa da 32 a 40 ore
  • iniziative formative per la promozione della cultura contro la violenza
  • il pagamento della carenza malattia al 100% per i certificati medici superiori a 5 giornate
  • l’insediamento di una commissione tecnica per la riforma dell’inquadramento contrattuale
  • le linee guida per lo sviluppo di un modello partecipativo.
  • sul piano delle relazioni sindacali, infine, verrà misurata la rappresentanza delle parti, attraverso la certificazione degli iscritti, ed aumentano le agibilità dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Per quanto concerne invece la parte economica, rispetto all’incremento salariale sui minimi (TEM), al 4° livello di inquadramento, l’aumento complessivo è pari a 200 euro, così suddivisi:

  • 95 euro da dicembre 2024
  • 57 euro da gennaio 2026
  • 48 euro da gennaio 2027

In termini percentuali, l’incremento è pari all’11,20%, con un montante complessivo destinato al rinnovo di 4.001 euro.

Interessante come il sindacato rilevi che, a seguito dell’intesa, anche i lavoratori inseriti al primo livello di inquadramento vedranno il superamento della retribuzione oraria dei famosi 9 euro.

In linea con i più recenti rinnovi, ulteriori risorse vengono destinate:

  • 200 euro/anno nel welfare “base”, con modalità da definire a livello aziendale;
  • 3 euro/mese per l’ulteriore sviluppo del welfare sanitario, da destinare al fondo sanitario Sanimoda, a cui si aggiungono 2 euro per la copertura di una polizza per la non autosufficienza (LTC)
  • un incremento dello 0,30%, a partire dal luglio 2026, da indirizzare verso la previdenza complementare (Previmoda), oltre ad uno 0,24% aggiuntivo per il miglioramento della polizza per premorienza ( da aprile 2025)
  • l’elemento di garanzia retributiva (EGR), per le aziende che non praticano contrattazione di 2 livello, viene ulteriormente aumentato di 50 euro/anno.

Fonte: CCNL Tessile, abbigliamento, moda 11 novembre 2024



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