Forte dei 5,5 milioni di utenti raggiunti e dei 3,5 miliardi di euro di pagamenti che ha processato nel 2024, la scaleup fintech Satispay lancia con Amundi un comparto ad hoc di un fondo monetario gestito dal colosso francese dell’asset management, parte del gruppo Crédit Agricole, per offrire ai propri clienti la possibilità di far fruttare la liquidità ferma sui conti correnti (si veda qui il comunicato stampa).
Il servizio, battezzato Salvadanaio Remunerato, sarà disponibile nel giro di qualche giorno sull’app e permetterà di investire senza importi minimi e vincoli, con fondi riscattabili il giorno lavorativo successivo e una tassazione gestita da Satispay. Il comparto che rende il 2,24% annualizzato, al netto dei costi del fondo (commissioni pari allo 0,17%) e al lordo delle tasse. I servizi di investimento sono forniti da Satispay Invest SA, impresa di investimento autorizzata e regolata dalla CSSF, la commissione di sorveglianza del settore finanziario lussemburghese.
Sarà questa forse la strada che pemetterà a Satispay, co-fondata nel 2013 da Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, di raggiungere il break-even dei conti, che nel 2024 non erano ancora in positivo. Non è un mistero, infatti, che Satispay, come peraltro accade a molte altre scaleup, continua a collezionare perdite perché continua a investire senza che i ricavi abbiano raggiunto le dimensioni sufficienti a coprire i costi.
Satispay, aveva dichiarato a Radiocor Dalmasso lo scorso marzo, ha chiuso il mese di dicembre 2024 con 5 milioni di euro di fatturato, quindi 60 milioni di euro annualizzati, dopo che la capogruppo ha chiuso il bilancio di esercizio 2023 (ultimo bilancio disponibile in Camera di Commercio) con un valore della produzione di 16,8 milioni, 10,6 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda negativo per 22,5 milioni e una perdita netta di 23,4 milioni, dopo averne collezionate per oltre 100 milioni solo dal 2018 al 2022, a fronte di liquidità netta per 49,5 milioni e di un patrimonio netto di 155,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). A livello consolidato, invece, Satispay ha chiuso il 2023 con 28,8 milioni di euro di valore della produzione, 22,9 milioni di ricavi netti, un ebitda negativo per 52,2 milioni e una perdita netta di 46,4 milioni (da 60,3 milioni nel 2022 e 29,1 milioni nel 2021) (si veda qui la Relazione al bilancio 2023 di Satispay, disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Ora l’obiettivo, aveva dichiarato ancora a marzo Dalmasso, è raggiungere i 100 milioni di fatturato annualizzato a fine 2025.
Non a caso gli investitori hanno confermato la loro fiducia alla scaleup lo scorso novembre, quando hanno sottoscritto un nuovo round da 60 milioni di euro, che ha portato laraccolta complessiva a oltre 500 milioni di euro da inizio attività(si veda altro articolo di BeBeez). Allora non era stata precisata la valutazione sulla base della quale era stata condotta l’operazione, ma la nota diffusa allora portava il titolo “l’unicorno Satispay raccoglie altri 60 milioni di euro”, il che significava che la scaleup ha mantenuto un valore di almeno un miliardo di dollari. Notizia confermata lo scorso aprile, quando Satispay ha annunciato un programma di stock option da 150 milioni, che, si leggeva nella nota diffusa allora, rappresenta il 15% del valore della società, che quindi ha una valutazione post-money di un miliardo di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Il tutto con un obiettivo ultimo che è quello della quotazione della scaleup. Ma questo accadrà non prima di 4-5 anni, ha detto ieri Dalmasso, in occasione della presentazione del nuovo servizio: “Fortunatamente abbiamo le risorse necessarie per continuare a crescere”, aggiungendo che la quotazione “è qualcosa a cui guardiamo per disciplinarci, per essere sempre strutturati nella condivisione delle informazioni agli investitori”. In quest’ottica va letta anche la nomina a cfo di Giorgio Berardi, che fa parte “di un percorso per essere pronti nel momento opportuno a quotarci, ma non è qualcosa su cui abbiamo fretta”.
Tornando all’operazione con Amundi, ha commentato ancora il ceo di Satispay: “Siamo partiti semplificando i pagamenti e vogliamo fare lo stesso con il mondo degli investimenti. Quando abbiamo introdotto la funzionalità Risparmi nel 2018 abbiamo riscontrato da subito un grande entusiasmo da parte dei nostri utenti e ora, con più di un milione di persone che nel tempo hanno accantonato risparmi per oltre 250 milioni di euro nei salvadanai, siamo pronti a fare il prossimo passo insieme a loro”. E ha aggiunto: “Con il nostro primo prodotto vogliamo dare ai nostri utenti attuali e agli altri italiani che lo diventeranno uno strumento concreto per valorizzare la loro liquidità e i loro risparmi in modo semplice, trasparente e flessibile”, precisando: “Questo prodotto è stato pensato per offrire una remunerazione stabile e competitiva sulla liquidità, intercettando un’esigenza concreta”, dato che si parla di oltre 1.360 miliardi di euro degli italiani sono oggi parcheggiati sui conti correnti e depositi bancari, spesso senza alcuna forma di rendimento (fonte: FABI, 2024).
Ha continuato Dalmasso: “In uno scenario di mercato in cui si sceglie di non investire i propri risparmi a causa di complessità percepita, scarsa conoscenza finanziaria e paura di perdere i propri soldi, Satispay si propone di rimuovere queste barriere che tengono lontane le persone dal mondo degli investimenti affiancando i propri clienti sia con attività di educazione finanziaria sia con uno dei prodotti meno rischiosi presenti sul mercato perfettamente integrato all’interno dell’app che utilizzano già ogni settimana per i loro pagamenti. Il fondo monetario è un fondo che ha dentro titoli di debito, governativi e non, a scadenza brevissima. Rende un pò di più del tasso Bce e ha poca volatilità. C’è poi una classe specifica che abbiamo creato per Satispay che ha commissioni basse e riesce a dare un rendimento netto un pò più alto”.
E ha anticipato il co-founder di Satispay: “È solo la prima fase di un percorso più ampio, con cui vogliamo contribuire a democratizzare l’accesso a strumenti che danno maggior valore al denaro delle persone per cambiare una cultura storicamente orientata al risparmio e troppo poco all’investimento”.
Ulteriori prodotti finanziari sono “già in fase di sviluppo”, precisano dalla società, che verranno rilasciati entro la fine dell’estate, per abbracciare una platea più ampia di investitori, interessati a diverse soluzioni e orizzonti temporali: “Guardiamo sia all’azionario sia all’obbligazionario”, ha detto ancora Dalmasso. “Stiamo comunque parlando con Amundi anche di altri possibili prodotti che dovrebbero vedere la luce nel giro di pochi mesi”..
Satispay e i suoi investitori sono monitorati da BeBeez Private Data,
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