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Compliance e piattaforme digitali al centro del dibattito promosso da Bird & Bird e APSP


In un contesto sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato, le piattaforme digitali rappresentano uno snodo centrale nei processi di innovazione, erogazione di servizi e governance pubblica e privata. Il loro ruolo strategico si estende ben oltre la mera infrastruttura tecnologica: le piattaforme sono oggi ambienti complessi in cui si incontrano interessi economici, diritti dei cittadini, regole normative e dinamiche di mercato globale.

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È in questo scenario che nasce l’evento “La gestione delle piattaforme digitali”, un’iniziativa rivolta a enti pubblici, imprese, accademici e professionisti, promossa da Bird & Bird in collaborazione con l’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento (A.P.S.P.), con l’obiettivo di promuovere un confronto sui modelli di gestione, sulle responsabilità e sulle opportunità connesse all’uso consapevole e sostenibile delle tecnologie digitali.

Al centro dell’incontro, svoltosi il 14 maggio 2025 presso la sede milanese di Bird & Bird, vi sono stati alcuni temi chiave: la governance delle piattaforme, la regolamentazione dei dati, il welfare digitale, l’open banking, la cybersicurezza, l’interoperabilità dei sistemi e il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nella gestione automatizzata dei processi. Particolare attenzione sarà dedicata anche agli aspetti etici e sociali, con un focus sul rapporto tra innovazione digitale e tutela dei diritti fondamentali.

L’incontro è stato aperto dal saluto istituzionale di Maurizio Pimpinella, presidente dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento: “La platform economy ha grandi punti di assonanza con i servizi finanziari post “rivoluzione PSD”: entrambe sono mosse dall’innovazione tecnologica, cambiano costantemente il mercato e si pongono lo scopo di individuare soluzioni per migliorare l’esperienza dei clienti. Nell’ambito dei servizi finanziari, “l’economia delle piattaforme” ha avuto successo rivelandosi eccezionalmente adatta nel contribuire allo sviluppo orizzontale di un settore tradizionalmente caratterizzato dall’intermediazione, andando a costituire una sorta di modello matrioska di operatori e di servizi che oggi, nell’ambito del Grande Gioco di acquisizioni, fusioni e espansioni, sta producendo il fenomeno delle super app”. In futuro, le piattaforme digitali accoglieranno al loro interno molti più servizi di quanti già oggi non ne accolgano e sarà indispensabile provvedere alla loro standardizzazione in termini di sicurezza, riconoscimento/on-boarding del cliente e facilità d’uso: elementi già importanti in questa fase ma imprescindibili in quella che verrà”.

A tale intervento è seguito quello introduttivo di Giuseppe D’Agostino (Of Counsel), Bird & Bird che ha proposto ai partecipanti i punti salienti dell’incontro, evidenziando l’importanza della compliance normativa per lo sviluppo coerente del mercato digitale.

Scopo dell’evento è stato quello di offrire un momento di riflessione condivisa su buone pratiche, criticità emergenti e prospettive di sviluppo dell’economia digitale, con l’obiettivo di costruire una visione sistemica condivisa della trasformazione digitale, che non si limiti alla dimensione tecnologica, ma tenga conto del quadro istituzionale, normativo e valoriale in cui essa si inserisce.

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Gli interventi dei relatori sono stati introdotti e moderati da Rita Tardiolo (Partner) e Diego Cefaro (Senior Associate), Bird & Bird.

Nel corso del suo intervento, Rita Tardiolo ha affermato: “Perché abbiamo organizzato questo evento sulle piattaforme digitali? Bird & Bird opera da sempre a fianco dei player che operano in settori con forti competenze digitali. Conosciamo bene la tecnologia e per questo possiamo dialogare con i tecnici esperti del settore, assicurando che le soluzioni proposte tengano in considerazione tutti gli aspetti legali a esse collegati”

A seguire, Diego Cefaro ha aggiunto: “In questo scenario le piattaforme digitali giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo di molti settori merceologici. Le piattaforme sono infatti in grado di connettere tra loro sistemi diversi ed esporli agli utenti attraverso interfacce semplificate ed integrate. L’ascesa delle piattaforme digitali ha pertanto trasformato radicalmente il modo di acquistare e vendere beni e servizi. Queste piattaforme offrono opportunità senza precedenti ad aziende e utilizzatori, ma presentano anche una serie di sfide legali molto impegnative”.

In un’epoca in cui le piattaforme digitali determinano sempre più l’organizzazione del lavoro, l’accesso ai servizi e le modalità di interazione tra cittadini e istituzioni, la loro gestione rappresenta una delle sfide più rilevanti per garantire trasparenza, efficienza e inclusività. Un’occasione, dunque, per rafforzare il dialogo tra i diversi attori e contribuire alla definizione di un modello digitale all’altezza delle aspettative della società contemporanea.

Tra i relatori, hanno partecipato rappresentanti di significative imprese di respiro internazionale quali: Michela Bruno (Responsabile Compliance e DPO), Nexi Payments, Gianluca Enrietti (Amministratore Delegato), Toduba, Ilaria Musco (Commercial Director), Doctolib, Nicola Vicino (General Manager Italia), Revolut, Maria Antonietta Totaro, Head of Legal & Compliance di Alcon Italia, Elio Tirrito (Head of IT & Data Protection Compliance), Nexi Payments.

Nel corso del suo intervento, Michela Bruno (Nexi) ha evidenziato il ruolo che svolgono i prestatori di servizi di pagamento in questo contesto: “I PSP svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema dei pagamenti digitali facilitando le transazioni tra commercianti e consumatori. In particolare, le piattaforme digitali permettono di collegare utenti, istituzioni finanziarie e servizi di pagamento. Tuttavia, per i PSP la gestione di tali piattaforme non si limita agli aspetti tecnologici: si tratta di operare in un ambiente fortemente regolamentato, dove la compliance normativa rappresenta una sfida costante. Per un PSP, gestire una piattaforma digitale, quindi, non significa solo offrire una esperienza utente efficiente e sicura, ma anche garantire trasparenza, tracciabilità delle operazioni, protezione dei dati personali e capacità di risposta agli incidenti.”

Nicola Vicino (Revolut) ha posto l’accento invece sulla centralità della customer experience portata dalle piattaforme digitali: “La digitalizzazione totale della customer journey apre opportunità straordinarie in ambito bancario: accesso immediato ai servizi, personalizzazione avanzata e innovazione continua. In Revolut sfruttiamo la tecnologia per semplificare l’esperienza finanziaria, ridurre i costi, aumentare la sicurezza e raggiungere milioni di utenti nel mondo. È un modello che ci permette di evolvere rapidamente, restando sempre centrati sulle reali esigenze dei nostri clienti.”

Le piattaforme digitali operano in un contesto normativo complesso che è caratterizzato da una serie di leggi e regolamenti che variano a seconda della giurisdizione e della natura dei servizi offerti. Queste complessità richiedono spesso un approccio multidisciplinare e la collaborazione con esperti legali per navigare efficacemente nel panorama normativo.

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Sui temi normativi, quindi, è stato centrata la relazione di Elio Tiritto (Nexi): “A fronte della crescente rilevanza delle tecnologie nei modelli di business, e a fronte delle evoluzioni degli stessi modelli, che includono spesso l’utilizzo di piattaforme, in un crescendo di connessioni e complessità, è fondamentale dedicare le giuste risorse ed energie alla protezione dei sistemi informativi, sia per le componenti gestite direttamente, attraverso l’implementazione di adeguati processi di protezione, sia per quelli gestiti con l’ausilio di soggetti terzi, attraverso adeguati presidi contrattuali e controlli. Ad esempio, il DORA, la NIS 2, la normativa sulla Sorveglianza e da ultimo il Cyber Resilience Act (CRA, ovvero il REGOLAMENTO (UE) 2024/2847) sono tutte normative che richiedono la definizione di framework di sicurezza e sono potenzialmente applicabili allo stesso soggetto. Le misure relative alla protezione dei sistemi sono tuttavia generalmente sovrapponibili, essendo tutte derivate da standard di riferimento in ambito security, ma spesso le norme definiscono anche obblighi specifici, come gli obblighi di reporting e di classificazione e comunicazione degli incidenti.”

Passando poi a parlare di servizi erogati tramite le piattaforme digitali, è intervenuta Ilaria Musco (Doctolib), la quale ha incentrato la propria relazione sul ruolo delle piattaforme nell’ambito sanitario.  “La sanità pubblica e privata si stanno digitalizzando, sia con riguardo ai processi di accesso che ai percorsi di cura (es. telemedicina, presa in carico del paziente cronico e refertazione).

In sostanza questo significa che operatori pubblici, spesso obbligati a seguire procedure e protocolli rigidi, devono trovare sinergie con operatori privati, spesso globali, per l’adozione delle tecnologie più appropriate. E l’innovazione tecnologica ha un costo, il più delle volte alto per cui la soluzione deve essere scalabile per essere sostenibile.

Piattaforme come quella di Doctolib, attiva in diversi paesi in Europa, sono partner cruciali del cambiamento in corso. In particolare, si tratta di piattaforme digitali che, fra gli altri, puntano a facilitare l’accesso alle cure, lato paziente, e a digitalizzare i processi, lato operatore, fornendo innovative soluzioni. Le peculiarità del sistema sanitario, come pure i delicati profili legati al trattamento dei dati sanitari, rendono il compito di queste piattaforme particolarmente complesso e sfidante”.

Maria Antonietta Totaro, (Alcon Italia) ha quindi illustrato l’evoluzione del processo di digitalizzazione nei servizi ottici: tra innovazione, fidelizzazione e sfide normative

“In un contesto in cui le piattaforme digitali stanno rivoluzionando anche i settori più specialistici, come quello dell’ottica, è fondamentale che l’innovazione tecnologica sia accompagnata da un quadro normativo chiaro e coerente. Oggi le aziende si trovano spesso in una zona grigia, tra opportunità e incertezza regolatoria: è urgente definire regole comprensibili e proporzionate, che sappiano valorizzare anche le soluzioni digitali verticali e a misura di professionista.”

Tra i tanti servizi offerti sulle piattaforme digitali, un ruolo di crescente importanza è poi ricoperto da quelli di welfare. Sotto questo profilo, è intervenuto a conclusione dell’evento Gianluca Enrietti (Toduba), illustrando l’importanza di questo genere di mercato che va ben al di là del quasi vetusto concetto di “buoni pasto”.“In un contesto normativo sempre più articolato, Toduba ha evoluto la propria piattaforma per integrarsi perfettamente nei sistemi digitali di pagamento, garantendo compliance e usabilità. Il suo welfare digitale in circuiti closed loop valorizza i bisogni reali di aziende, provider ed esercenti. Un modello che cresce con il mercato e che sblocca il vero potenziale del welfare. Toduba, noi siamo i Buoni”.

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All’incontro hanno poi partecipato diversi rappresentanti – anche istituzionali – del mondo finanziario, e delle imprese che operano nell’ambito dell’economia digitale evidenziando come il tema oggi trattato sia di primaria importanza per il benessere dell’economia nel suo insieme.



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