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Ocm promozione vino nei Paesi terzi, ecco il decreto per la campagna 2025/2026


Progetti da presentare tramite portale del Sian entro le ore 12 del 14 luglio 2025, contributo massimo richiedibile non oltre i 4 milioni di euro (e con differenza a seconda del fatturato, fino al 5% del valore del fatturato globale riportato nell’ultimo bilancio oppure in altro documento da cui esso possa essere desunto per le medie e grandi imprese, fino al 10% per le piccole e medie imprese), con premialità per progetti rivolti a nuovi Paesi terzi o a nuovi mercati del Paese terzo, o a Paesi emergenti, e ancora per contributi richiesti sotto la soglia massima del 50% di cofinanziamento: sono alcuni degli aspetti previsti dal nuovo avviso relativo alla misura Ocm Vino – Promozione sui mercati dei Paesi terzi, per l’annualità 2025/2026, pubblicato sul sito del Ministero dell’Agricoltura, che, come sempre, mette a disposizione del settore vitivinicolo risorse per un totale di 98 milioni di euro, di cui oltre 22,5 milioni destinati al bando nazionale (mentre le restanti somme saranno assegnate attraverso bandi regionali e multiregionali che saranno pubblicate nei prossimi giorni dalle regioni, ndr).
“La misura, che finanzia attività di promozione e informazione nei mercati esterni all’Unione Europea, si conferma uno strumento strategico per rafforzare la presenza del vino italiano nel mondo, che già nel 2024 ha superato gli 8,5 miliardi di euro in esportazioni”, spiega una nota del Ministero. “Se oggi è ancora possibile promuovere il vino – ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – è grazie a Nazioni come l’Italia, che si sono battute per non demonizzarlo. Il vino non è un nemico: fa parte della nostra cultura da millenni. È l’abuso a nuocere, non il consumo consapevole. Questa misura è fondamentale per sostenere le imprese del settore e migliorare i risultati, già significativi, raggiunti nel 2024”.
Il nuovo avviso, sottolinea il Ministero dell’Agricoltura, introduce “importanti novità”. Come detto, “per la prima volta, tutto il procedimento – dalla configurazione della campagna alla valutazione dei progetti – sarà gestito tramite una piattaforma digitale, semplificando l’accesso per gli operatori. È stato, inoltre, introdotto un tariffario per cinque mercati strategici (Stati Uniti, Cina, Canada, Svizzera e Regno Unito), eliminando l’obbligo di presentare tre preventivi da fornitori esteri. Inoltre, nuove regole di flessibilità operativa permettono di adattare le attività promozionali alle specificità di ogni mercato, anche in presenza di monopoli di Stato, riducendo gli oneri burocratici e rispondendo meglio alle esigenze del settore vitivinicolo”, spiega il Ministero.
Ora tocca ad aziende e operatori leggere e valutare il decreto, e partecipare alla misura, il cui accesso, negli ultimi anni, secondo molti è stato più difficoltoso che in passato, con diversi soggetti che hanno preferito utilizzare altri strumenti per la promozione del vino italiano, che resta fondamentale, visto che oltre la metà del giro d’affari (che, per alcune cantine e territori, arriva anche ben oltre il 70-80%) viene realizzata all’estero, con i mercati extra-Ue, Usa, Uk, Canada e Svizzera in testa, che giocano un ruolo fondamentale.
Intanto, però, “le organizzazioni della filiera vitivinicola nazionale – Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv) – accolgono con favore la pubblicazione del bando Ocm Vino 2025-2026 relativo alla promozione dei vini italiani sui mercati dei Paesi terzi”, spiega una nota congiunta. In cui si aggiunge: “la misura conferma l’efficacia nel metodo e nei contenuti del percorso intrapreso dal Ministero dell’Agricoltura, per risolvere alcune delle complessità di fondo che avevano interessato la misura della promozione. Il confronto costante con le organizzazioni di rappresentanza del settore e l’attenzione dimostrata nel rispondere alle esigenze concrete delle aziende, testimoniano un impegno tangibile da parte delle istituzioni a supporto della competitività internazionale del vino italiano. La filiera desidera esprimere il proprio apprezzamento per l’impegno profuso e il lavoro svolto dal Ministero, riconoscendo i miglioramenti apportati all’avviso, che rispondono all’auspicata esigenza di maggiore semplificazione e chiarezza operativa. Siamo convinti che la prossima campagna di promozione possa contribuire ad un ulteriore consolidamento dell’immagine e del valore del vino italiano nel mondo in un momento caratterizzato da incertezze legate ad un cambiamento dei consumi e tensioni geopolitiche con alcuni dei principali partner commerciali dell’Unione Europea”.
Plaudono anche Coldiretti e Filiera Italia, secondo cui “la pubblicazione del bando per la promozione del vino nei Paesi terzi rappresenta un sostegno importante per un settore che proprio ai mercati extra Ue destina sei bottiglie su dieci tra quelle esportate, per un valore nel 2024 di 4,9 miliardi e un importante potenziale di ulteriore crescita”.
“La direzione è quella giusta: semplificazione, informatizzazione, maggiore accessibilità anche per le aziende più piccole, che hanno sempre più bisogno di accedere ai mercati esteri. Non possiamo che esprimere quindi il nostro apprezzamento per il bando OCM vino 2025 -2026 relativo alla promozione dei vini italiani sui mercati dei Paesi terzi”, commenta dal canto suo Rita Babini, Vignaiola e Presidente della Fivi – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, secondo cui “il nuovo bando fa seguito ad un dialogo avviato con tutte le associazioni di rappresentanza della filiera, un percorso virtuoso durante il quale la collaborazione e l’ascolto hanno portato alle novità introdotte, dimostrando la volontà del Ministro Lollobrigida e del Ministero di attivare velocemente un sostegno concreto alle aziende vitivinicole che desiderano continuare ad investire a livello internazionale, mantenendo alta la reputazione del vino italiano nel mondo”.

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