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Sinfi: la mappa digitale delle infrastrutture che trasforma l’Italia


C’è un’infrastruttura invisibile che cresce sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste. Non la vediamo, ma sostiene ogni giorno la nostra vita digitale, energetica, idrica, urbana.

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Cos’è il Sinfi: il catasto digitale delle infrastrutture italiane

È fatta di reti, cavi, condutture, centrali e impianti, ed è destinata a diventare il fondamento della transizione digitale del Paese. Per governarla, serviva uno strumento capace di dare ordine al disordine, visione al frammento, pianificazione al caos. Quel sistema oggi esiste: si chiama SINFI, acronimo di Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, ed è una delle Banche Dati di Interesse Nazionale previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale.

Immagine che contiene testo, mappa, diagramma, schermataDescrizione generata automaticamente

Evoluzione del Sinfi: dall’istituzione al potenziamento tecnologico

Nato per volontà del legislatore con il Decreto Legislativo 33 del 15 febbraio 2016, il SINFI è di competenza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e rappresenta il registro digitale nazionale delle infrastrutture fisiche – sia nel sottosuolo che nel soprasuolo – presenti sul territorio italiano. Un vero e proprio catasto delle reti, che dal 2024 è entrato in una nuova fase evolutiva, grazie a un massiccio lavoro di potenziamento tecnologico, coordinato da Infratel Italia, soggetto attuatore per conto del MIMIT e della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Funzionalità del Sinfi: censimento e pianificazione delle infrastrutture

Il SINFI censisce, classifica e mette a disposizione in formato elettronico una quantità imponente di dati relativi a reti di telecomunicazione, elettriche, idriche, del gas, di smaltimento acque, teleriscaldamento, oleodotti, pubblica illuminazione, siti radio, infrastrutture ad uso promiscuo. Gli operatori pubblici e privati autorizzati possono così accedere alle informazioni minime sulle infrastrutture esistenti e sulle opere di genio civile programmate in un determinato territorio.

Immagine che contiene mappa, testo, atlante, visualizzazioneIl contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto. È un archivio, certo, ma soprattutto è uno strumento di pianificazione intelligente: consente, ad esempio, di valutare se una nuova rete a banda ultralarga possa sfruttare infrastrutture già esistenti, evitando lavori inutili, costi aggiuntivi e danni ambientali.

La nuova versione del SINFI, rilasciata a novembre 2024, garantisce un accesso più semplice ed efficiente ai dati e introduce nuove funzionalità strategiche. Tra queste, l’interoperabilità con il sistema degli Sportelli Unici per le Attività Produttive, la registrazione delle terminazioni ottiche di edificio, e la gestione dei dati relativi agli edifici Broadband Ready. Uno sviluppo fondamentale anche per la semplificazione dell’iter autorizzativo delle reti di telecomunicazione, oggi integrato con il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche.

 

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Aggiornamenti del Sinfi: le novità della versione 2024

In un’Italia che corre verso la banda ultra-larga, il SINFI gioca un ruolo chiave. È infatti individuato come punto unico di accesso digitale nazionale nell’ambito della Strategia BUL 2023–2026: un nodo centrale per raccogliere e distribuire tutte le informazioni necessarie all’installazione e allo sviluppo di nuove reti ad altissima capacità (VHCN).

Il suo valore è confermato anche a livello europeo. Il Regolamento (UE) 2024/1309, approvato dal Parlamento Europeo il 29 aprile 2024, indica chiaramente la necessità per gli Stati membri di dotarsi di piattaforme digitali integrate per ridurre i costi di installazione delle nuove reti. Il SINFI è perfettamente in linea con questa visione: semplifica l’accesso alle informazioni sulle infrastrutture fisiche, favorisce il coordinamento dei cantieri e promuove la condivisione delle infrastrutture tra diversi operatori.

Sinfi come strumento strategico: l’integrazione con l’intelligenza artificiale

Ma il SINFI non è solo una piattaforma per il “dove scavare”. È, sempre più, uno strumento strategico per le politiche industriali, capace di incrociare dati ambientali, economici, territoriali e infrastrutturali. Infratel Italia, con il sostegno di un finanziamento da 25 milioni di euro siglato a dicembre 2024 con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, MIMIT e Invitalia, sta lavorando alla creazione di una cartografia nazionale integrata, basata sull’interoperabilità dei dati e su un motore di intelligenza artificiale.

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Questo motore permetterà, ad esempio, di individuare con precisione le aree più idonee per la costruzione di nuovi data center, tenendo conto di criteri come la disponibilità energetica, la vicinanza a reti TLC, le condizioni climatiche, la sicurezza idrogeologica e sismica. Oppure potrà suggerire la riconversione di aree industriali dismesse, mettendo insieme dati catastali, vincoli urbanistici, andamento economico e condizioni di accessibilità.

Il percorso di sviluppo del SINFI non si ferma. Entro il giugno 2026 è previsto il rilascio di una nuova piattaforma che integrerà strumenti applicativi per l’interoperabilità dei dati con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati e un motore di intelligenza artificiale per la mappatura dei numeri civici.

Infratel Italia, che ne cura la realizzazione tecnica, si conferma in questo scenario un attore centrale della transizione digitale per il Paese e in particolar modo per le Pubbliche amministrazioni locali e per quelle regionali, attraverso lo sviluppo di piattaforme e servizi di smart city, reti DAS 5G dedicate, monitoraggio strutturale di edifici e infrastrutture, controllo ambientale e pianificazione urbana.

Immagine che contiene testo, diagramma, mappa, PianoIl contenuto generato dall'IA potrebbe non essere corretto.

Il Sinfi come modello di governance digitale

Il SINFI, dunque, non è soltanto una piattaforma tecnica. È un modello di governance intelligente dei dati pubblici, un’infrastruttura digitale abilitante che promuove trasparenza, efficienza e cooperazione tra attori pubblici e privati.

Con la sua capacità di rappresentare visivamente il patrimonio infrastrutturale del Paese e di interfacciarsi con fonti aperte, dati commerciali e sistemi pubblici, il SINFI può diventare un grande abilitatore della trasformazione digitale italiana. Non a caso, il legislatore europeo lo considera già oggi un riferimento nel nuovo assetto normativo comunitario per le telecomunicazioni e la digitalizzazione del territorio.

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In conclusione, il SINFI è la mappa dell’Italia che cambia. La piattaforma che racconta – e abilita – la trasformazione infrastrutturale e digitale del nostro Paese. Una mappa dinamica, intelligente, sempre più capace di anticipare bisogni e guidare scelte. In un mondo in cui la conoscenza del territorio è una risorsa strategica per generare valore pubblico, il SINFI è oggi uno degli strumenti più efficaci a disposizione di istituzioni e delle imprese.



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