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Torna “Legalità ci piace!”. Confcommercio analizza i dati e rilancia l’azione sul territorio


LA SPEZIA – Nella provincia spezzina torna l’edizione 2025 di “Legalità ci piace!”, l’appuntamento con la giornata nazionale di Confcommercio contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali.

Giunta alla dodicesima edizione, la giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace” è un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. Un appuntamento annuale dell’intero sistema confederale contro ogni forma di illegalità per promuovere e rafforzare la cultura della legalità che è un prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo.

 

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Nella giornata odierna Confcommercio La Spezia ha organizzato una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia Sergio Camaiora, il membro di giunta di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia con delega alla legalità Claudio Pinza e l’assessore alla sicurezza e alla polizia municipale del Comune della Spezia Giulio Guerri. Nel corso della conferenza sono stati illustrati i dati dell’indagine su illegalità, contraffazione e abusivismo nel Nord Ovest elaborata da Confcommercio in collaborazione con Format Research.

I fenomeni illegali – contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, atti di vandalismo e spaccate, taccheggio, corruzione – alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste, fanno perdere posti di lavoro, non tutelano i consumatori, riducono la sicurezza pubblica e naturalmente alimentano la criminalità organizzata.

Più specificamente, tali fenomeni determinano:

  • un danno economico per le imprese in termini di mancate vendite, riduzione del fatturato, perdita di immagine e di credibilità, abbassamento degli standard qualitativi, etc. Queste, infatti, si vedono usurpare una notevole fetta di mercato a causa del regime di concorrenza sleale generato dai prezzi ridotti dei prodotti contraffatti e/o piratati o dei servizi offerti dai circuiti abusivi di vendita o di esercizio delle professioni;
  • un danno al mercato consistente nell’alterazione delle regole del gioco, a svantaggio degli imprenditori onesti penalizzati del comportamento di operatori che agendo nell’illegalità godono di vantaggi competitivi indebiti basati sui minori costi di produzione (per la contraffazione) e di gestione (per le varie forme di abusivismo) dovuti al mancato rispetto di leggi, regole ed adempimenti;
  • un danno e/o un pericolo per il consumatore finale poiché, ad esempio, le merci contraffatte o l’esercizio abusivo di una professione possono mettere in serio e reale pericolo la salute del consumatore o minacciare la sua sicurezza, specie in alcuni settori come quello cosmetico e farmaceutico, automobilistico, dei giocattoli e l’alimentare;
  • un danno sociale connesso all’impatto sul mondo del lavoro e l’occupazione, sia direttamente, dato che i circuiti illegali si avvalgono spesso di sfruttamento di soggetti deboli (disoccupati o, prevalentemente, migranti irregolari) assoldati attraverso un vero e proprio racket del lavoro nero, con evasioni contributive e senza coperture assicurative, sia indirettamente per la perdita di posti di lavoro nelle imprese messe in crisi se non addirittura espulse dal mercato da abusivismo e contraffazione;
  • un danno alle casse dello Stato causato da evasione contributiva e fiscale, dall’Iva alle imposte sui redditi;
  • un danno alla legalità per le infiltrazioni nel mercato della criminalità organizzata: attraverso la gestione di business, quali la contraffazione,  meno rischiosi penalmente di altre attività illegali (droga) ma, in proporzione, altrettanto redditizi; attraverso il re-investimento o il riciclaggio dei profitti ricavati da attività illecite in attività imprenditoriali, con un meccanismo che altera il mercato espellendo le imprese oneste.

I dati nel Nord Ovest:

  • Livelli di sicurezza. Il 32,3% delle imprese del terziario di mercato del Nord Ovest segnala un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, percentuale superiore al dato nazionale (30,0%).
  • Andamento crimini. Atti di vandalismo e spaccate (23,2%), aggressioni e violenze (22,0%), furti (21,4%) sono i fenomeni criminali percepiti in maggior aumento dalle imprese del terziario di mercato del Nord Ovest. Le percentuali sono inferiori ai valori nazionali.
  • Esposizione alla criminalità. Il 33,0% degli imprenditori teme il rischio di essere esposto a fenomeni criminali come furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, etc. Il dato è più elevato di quello nazionale pari al 31,3%. I furti sono il crimine che preoccupa di più in termini di sicurezza personale, dei propri collaboratori, e della propria impresa (28,9%). Il valore è l inferiore al dato Italia pari a 33,2%.
  • Baby gang e mala movida. Il 22,6% degli imprenditori dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza delle “baby gang” nella zona di operatività dell’impresa (il dato è superiore al valore Italia pari al 21,3%) e di questi il 48,7% è preoccupato per la propria attività. Il 29,6% degli imprenditori teme il fenomeno della “mala movida” (dato inferiore rispetto a quello nazionale pari al 30,2%), soprattutto per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture (54,9%) e per il degrado urbano (43,1%).
  • Episodi di usura e racket. Il 29,3% degli imprenditori dichiara di essere «molto preoccupato» per il rischio di racket e usura, valore superiore rispetto al dato nazionale pari al 25,8%. Di fronte a questi fenomeni, il 65,5% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia (percentuale l superiore a quella nazionale pari al 63,1%).
  • Abusivismo e contraffazione. Il 58,2% delle imprese del terziario del Nord Ovest ritiene di essere penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione. Il dato è inferiore a quello nazionale pari al 60,1%.
  • Misure di protezione. Il 78,1% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto. Valore inferiore con il dato nazionale (82,9%).

«La legalità non è solo un principio astratto, ma un presupposto concreto e imprescindibile per garantire il lavoro, la crescita e la competitività delle nostre imprese – ha detto il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia Sergio Camaiora -. La criminalità, in tutte le sue forme, mina alla base il sistema economico sano, colpendo gli imprenditori onesti, riducendo gli investimenti e generando insicurezza diffusa. È per questo che Confcommercio è da sempre in prima linea nella promozione della cultura della legalità, nella collaborazione attiva con le istituzioni e nella realizzazione di strumenti e progetti concreti di contrasto all’illegalità. Solo rafforzando il circuito virtuoso tra economia legale, trasparenza e responsabilità possiamo proteggere il tessuto produttivo locale e creare le condizioni affinché le imprese possano operare in un contesto equo, libero e competitivo. La legalità è garanzia di convivenza civile, coesione sociale e vivibilità. Ed è anche la condizione necessaria affinché valga per tutti un principio fondamentale: stesso mercato, stesse regole».

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«I dati emersi dal report ci offrono uno spaccato ampio e articolato del fenomeno criminale nel nostro Paese, ma è importante ricordare che si riferiscono a un’area vasta e complessa – ha spiegato il membro di giunta con delega alla legalità Claudio Pinza -. Fortunatamente, nella nostra provincia molte di queste dinamiche si manifestano in modo meno diffuso. Tuttavia, non possiamo abbassare la guardia: tra le criticità più sentite a livello locale vi è sicuramente l’abusivismo, che danneggia le imprese regolari e altera le regole del mercato. Per questo Confcommercio La Spezia continua a lavorare a stretto contatto con le istituzioni e le forze dell’ordine per tutelare le imprese del territorio e garantire condizioni di concorrenza leale. La promozione della legalità deve essere un impegno quotidiano, da sostenere con strumenti efficaci, formazione e consapevolezza».

“Ringraziamo Confcommercio per questa iniziativa che mette in evidenza la sensibilità degli operatori economici verso i temi della legalità, del rispetto delle regole e della sicurezza. Obiettivi fondamentali per la crescita civile e sociale della comunità e che richiedono un impegno condiviso e un lavoro di squadra fra le istituzioni, le forze dell’ordine, il mondo della scuola, dell’associazionismo e dell’impresa. – dichiara l’assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale del comune della Spezia Giulio Guerri – La nostra amministrazione in questi anni ha fatto e sta portando avanti importanti investimenti per la sicurezza, rafforzando, nel personale e nei servizi svolti, il corpo di Polizia Locale, dotando la città di un sistema sempre più capillare di videosorveglianza e promuovendo sinergie sempre più ampie con la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e con le altre istituzioni ed articolazioni sociali del territorio, con il duplice obiettivo di implementare l’incisività ed efficacia del dispositivo di sicurezza cittadino e di far crescere una cultura della prevenzione che porti benefici concreti alla comunità anche sul fronte del contrasto dei reati e dell’ordinato vivere civile.”



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