In un’epoca in cui la politica sembra sempre più dominata da scontri sterili, polemiche e interessi personali, c’è ancora spazio per chi sceglie di lavorare con pragmatismo e visione.
È il caso di soffermarci sull’operato dell’on. Luca Cannata, deputato nazionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera, che con la sua azione parlamentare sta ampliando il proprio impegno ben oltre i confini locali, con l’intento di contribuire in maniera incisiva allo sviluppo di Siracusa, Catania, Ragusa e dell’intera Sicilia Orientale.
Dallo storico sblocco del bonus sisma ’90 alla promozione del G7 Agricoltura e Pesca a Siracusa, fino all’impegno costante per la realizzazione del nuovo Ospedale del capoluogo aretuseo, Cannata rappresenta il prototipo della politica del fare, restio alle logiche della polemica e vicino alle esigenze reali delle persone.
Libertà Sicilia lo ha incontrato per una conversazione a tutto campo su risultati raggiunti, sfide future e sul significato, oggi, di servire davvero il proprio territorio.
Onorevole Cannata, in un contesto politico spesso acceso da polemiche e personalismi, il suo nome è legato a risultati concreti. Da dove nasce questo approccio così operativo?
Credo che la politica debba essere prima di tutto servizio. Provengo da una realtà, come Avola, che mi ha insegnato l’importanza della concretezza grazie ad un’esperienza decennale da primo cittadino. In Parlamento, come vicepresidente della Commissione Bilancio, porto questa stessa mentalità: meno proclami e più risposte. I cittadini sono stanchi di chi litiga e promette senza agire.
Uno dei risultati più significativi è stato lo sblocco del bonus sisma ’90. Una vicenda che si trascinava da decenni…
Esattamente. Parliamo di un contributo fondamentale per migliaia di famiglie e imprese colpite da quel devastante terremoto in Sicilia orientale. Per troppo tempo è rimasto intrappolato in un crocevia di ritardi. In virtù di un’azione diretta e determinata, ho lavorato nei tavoli parlamentari e con i ministeri competenti per sbloccare quelle risorse.
Era un impegno morale e politico. Oggi, quei fondi sono realtà per tanti cittadini delle province di Siracusa, Catania e Ragusa che hanno finalmente potuto beneficiare di un sostegno economico che sembrava ormai dimenticato nei meandri della burocrazia.
Parliamo del G7 Agricoltura e Pesca che si è tenuto a Siracusa nel 2024. Un evento di portata internazionale che lei ha fortemente voluto
Sì, ed è stato un risultato storico. Volevamo che Siracusa fosse il volto della Sicilia che dialoga con il mondo sui temi chiave dell’agroalimentare e della pesca sostenibile. Grazie all’incisiva azione del Governo Meloni e alla spinta di Fratelli d’Italia, con lo straordinario lavoro svolto dal Ministro Lollobrigida siamo riusciti ad avere qui le delegazioni internazionali.
Il successo organizzativo e la partecipazione di personalità influenti hanno confermato la centralità del capoluogo aretuseo in questo ambito, con ricadute positive sul turismo e sull’economia locale ma anche per rilanciare l’immagine del nostro territorio a livello globale.
Un altro dossier cruciale è quello della sanità e del nuovo Ospedale di Siracusa. A che punto siamo?
Siamo a un punto di svolta. L’iter amministrativo ha subito alcuni rallentamenti e criticità burocratiche, ma mi sono speso personalmente affinché non si perdesse altro tempo, svolgendo un ruolo di stimolo e coordinamento tra Enti. Un contributo decisivo è stata la nomina dell’ing. Monteforte Specchi come commissario straordinario per la progettazione e realizzazione del complesso ospedaliero.
Un passo fondamentale per dotare il territorio di una struttura sanitaria moderna, efficiente e in grado di rispondere alle esigenze delle nostre comunità.
Ci sono state anche delle critiche, in particolare da ex membri del suo partito oggi fuoriusciti. Come risponde?
Io rispondo con i fatti. La politica non può ridursi a diatribe personali o a mere dinamiche interne. Le polemiche non servono ai cittadini. Serve una visione, serve concretezza.
In questi anni abbiamo costruito una squadra forte, un gruppo coeso e una storia fatta di impegno e risultati.
Abbiamo dato spazio anche a chi, poi, si è rivelato ingrato e lontano dai nostri valori. Ma chi non condivide principi fondati su etica e morale non può stare con noi: è naturale che si ritrovi fuori da un percorso che richiede coerenza, serietà e rispetto.
Chi ha scelto di uscire da Fratelli d’Italia lo ha fatto per motivi che poco hanno a che fare con l’interesse del territorio.
E noi, con chi crede davvero in questo cammino, andiamo avanti a testa alta e con la forza delle azioni. Io continuo a lavorare con spirito di squadra e responsabilità.
Come sintetizzerebbe oggi il suo impegno politico?
Con una frase semplice: no slogan, ma risultati. Il mio dovere è ascoltare e dimostrare con i fatti che il vero servizio al territorio passa dalla capacità di risolvere i problemi, fornire risposte e costruire opportunità. Questo è ciò che mi guida ogni giorno.
Guardando al futuro, quali sono le prossime priorità su cui intende concentrare il suo impegno per il territorio, e quali sfide ritiene più urgenti da affrontare nei prossimi anni?
Le priorità sono chiare: infrastrutture, sanità, lavoro e ambiente. Dopo lo sblocco del bonus sisma e l’impegno per il nuovo ospedale, intendo proseguire e lavorare per accelerare la realizzazione di opere strategiche, migliorare l’accesso ai servizi sanitari e creare nuove opportunità per i giovani, soprattutto nel settore dell’innovazione e dell’agroindustria.
La sfida più urgente è quella di rendere il Sud Italia sempre più competitivo e attrattivo, sia per gli investimenti che per i talenti. Ma per farlo servono visione, continuità e collaborazione tra istituzioni. Io ci sarò, con la stessa determinazione che mi ha sempre contraddistinto.
17 Maggio 2025 | 10:40
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