Il settore dell’automotive europeo sta vivendo una fase delicata, con forti pressioni legate alla transizione energetica e ai limiti ambientali imposti dalla Commissione europea. Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico della regione Lombardia, ha lanciato un appello a Bruxelles affinché venga effettuata una revisione delle norme che stanno incidendo negativamente sull’industria dell’auto. Il tema centrale è la possibilità di adottare una strategia di neutralità tecnologica, che includa non solo le auto elettriche, ma anche altre alternative capaci di ridurre le emissioni inquinanti. Questa posizione arriva a margine di un lavoro durato tre anni e si rivolge anche agli altri protagonisti della mobilità e dell’industria europea.
Il ruolo della regione lombardia nel promuovere alternative alla mobilità elettrica
La regione Lombardia ha cercato di dare una risposta concreta alle sfide che stanno mettendo a rischio l’industria automobilistica locale e continentale. Tra le iniziative più significative c’è l’aggiornamento del “Manifesto carburanti rinnovabili per le filiere produttive della mobilità in lombardia”, documento che coinvolge i principali attori del settore e le associazioni di categoria più rappresentative. Il manifesto è stato presentato al parlamento europeo con l’obiettivo di proporre soluzioni concrete e sostenibili che vadano oltre la semplice diffusione dei veicoli elettrici.
Coinvolgimento delle imprese principali
Non solo un piano teorico, ma un progetto che coinvolge aziende come Iveco, Bmw e Bosch, che hanno partecipato alla seconda tappa del Tour d’Europe promosso da Enilive. Durante l’incontro sono stati esposti mezzi alimentati con biocarburanti, sottolineando la maturità tecnica e commerciale di queste soluzioni. La regione ha stanziato risorse importanti per sostenere il trasporto pubblico che si avvale di carburanti alternativi, mettendo a disposizione circa 200 milioni di euro per l’acquisto di veicoli meno impattanti sull’ambiente.
La neutralità tecnologica come possibile risposta alle sfide dell’industria automobilistica
Guido Guidesi ha evidenziato che la strada percorribile per affermare una politica industriale sostenibile passa dalla neutralità tecnologica. Questo significa non puntare esclusivamente sull’elettrico, ma valorizzare anche altre tecnologie capaci di ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra. In pratica, la decarbonizzazione dovrebbe appoggiarsi a più fronti, includendo soluzioni come i biocarburanti, il gas naturale e altre forme di energia rinnovabile.
Il rischio, secondo l’assessore, è che l’imposizione di limiti troppo rigidi sull’uso dei carburanti tradizionali metta in crisi un settore che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone. Se l’Europa non adeguerà la sua politica, la conseguenza sarà un danno sociale e industriale grave, con ripercussioni su territori come la Lombardia, dove l’automotive rappresenta una componente fondamentale dell’economia. L’appello è stato esteso anche al nuovo governo tedesco, da tempo influente nella definizione delle politiche comunitarie, affinché si pronunci su questa tematica.
Le alternative tecnologiche per il futuro
I biocarburanti hvo e il loro impatto sulla decarbonizzazione dei trasporti
Tra le alternative che la Lombardia sta portando avanti con forza ci sono i biocarburanti HVO . Questi carburanti sono già disponibili in circa 1.300 stazioni di servizio e permettono una riduzione delle emissioni fino al 90% rispetto ai carburanti fossili tradizionali. Il Tour d’Europe ha mostrato come questi prodotti siano già utilizzabili a livello industriale e commerciale, rispondendo a una necessità reale di abbattere l’impatto ambientale del trasporto su gomma.
La produzione attuale in Europa di biocarburanti è stimata intorno a 1,5 milioni di tonnellate, ma si punta ad arrivare a 5 milioni entro il 2030, aumentando l’offerta e consentendo un impiego più diffuso. Le tecnologie alla base degli HVO sono ben consolidate, e restano solo alcuni dettagli da chiarire con la Commissione UE in merito alla tracciabilità degli effetti ambientali, un aspetto su cui Bruxelles ha mostrato interesse ma aprendo il dialogo a soluzioni pratiche e verificabili.
Vantaggi logistici e ambientali delle soluzioni diverse dall’elettrico
Le soluzioni alternative all’elettrico, come i biocarburanti, offrono anche benefici concreti sotto il profilo logistico. Ad esempio, nel caso del trasporto pubblico, i mezzi alimentati a biocarburanti occupano lo stesso spazio dei veicoli tradizionali, mentre i bus elettrici richiedono spazi aggiuntivi fino al 50% per le infrastrutture di ricarica. Questo fattore diventa essenziale per le aziende e le amministrazioni chiamate a gestire parchi mezzi numerosi in aree urbane o periurbane.
L’appoggio della regione Lombardia a queste alternative è stato ribadito da Franco Lucente, assessore ai trasporti e mobilità, che ha sottolineato l’impegno a finanziare l’acquisto di nuovi mezzi rispettosi dell’ambiente per il trasporto pubblico locale. Il finanziamento da 200 milioni di euro, originariamente previsto per il triennio passato, è stato rinnovato per continuare su questa linea anche nei prossimi tre anni.
Sostegno e cooperazione con il settore privato
Impegno di enilive e altre aziende nella promozione di strategie sostenibili
L’evento Tour d’Europe, organizzato da Enilive, mette insieme diverse aziende e realtà impegnate in progetti di mobilità sostenibile. Andrea di Stefano, responsabile affari regolatori di Enilive, ha chiarito che le strade alternative all’elettrico definite a livello europeo sono già disponibili e operative. L’attenzione si concentra soprattutto sui biocarburanti come opzione più matura, che può subito contribuire a ridurre efficacemente le emissioni.
Questo tipo di iniziative punta a far percepire ai decisori europei e nazionali che una politica unica basata sull’auto elettrica rischia di trascurare soluzioni altrettanto valide e più accessibili nell’immediato. Il 23 giugno a Bruxelles saranno presentati ai membri della Commissione i risultati di questo percorso, con l’obiettivo di influenzare le future scelte legislative e di investimento a favore di un’industria automobilistica europea più variegata e sostenibile.
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