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Transizione ecologica nei piccoli comuni


Per la ventunesima edizione di Voler Bene all’Italia Legambiente organizza un viaggio alla scoperta dell’Italia green nei piccoli comuni. Dal 29 maggio al 4 giugno: sette tappe in sette realtà simbolo della transizione ecologica nei piccoli comuni, dove rinnovabili, economia circolare, agroecologia e turismo sostenibile contribuiscono a invertire la rotta dello spopolamento.

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Nelle piazze di sette piccoli comuni italiani si gioca una partita decisiva: quella della transizione ecologica come risposta concreta a spopolamento, denatalità e invecchiamento. Dal 2001 al 2024, i comuni sotto i 5.000 abitanti hanno perso l’8,5% della popolazione, nei centri con meno di 1.500 residenti, nel 2023, si è registrata una sola nascita ogni 190 abitanti, il 26,1% della popolazione ha più di 65 anni. Eppure, in questi territori si genera quasi il 47% della potenza nazionale da fonti rinnovabili (34.721 MW su 74.303 totali, fonte Legambiente su dati Terna), si produce il 93% delle specialità alimentari tipiche italiane (fonte Fondazione Symbola), e si intercetta una nuova domanda turistica: il 63% dei viaggiatori è interessato a detour destinations, ossia mete alternative alle destinazioni più affollate.  

A testimoniare la svolta green intrapresa da tanti piccoli comuni italiani è l’edizione 2025 di Voler Bene all’Italia, la storica manifestazione di Legambiente – promossa quest’anno con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, UNCEM e della Fondazione Symbola – che da 21 anni, in concomitanza con l’anniversario della Repubblica, valorizza l’Italia dei piccoli borghi.

Dal 29 maggio al 4 giugno, Voler Bene all’Italia farà tappa giovedì a Lacedonia (AV) e Arcidosso-Montelaterone (GR), venerdì a San Gemini (TR), sabato a Pomaretto (TO), domenica a Roccamorice-Caramanico (PE), lunedì a Rignano Garganico-Monte Sant’Angelo (FG) e mercoledì a San Sostene (CZ), per mettere in luce le realtà aziendali e le esperienze di comunità attive in questi territori nell’ambito della transizione ecologica. Iniziative concrete che, in occasione delle sette tappe nazionali, saranno premiate da Legambiente con un riconoscimento simbolico per aver proposto una nuova visione di sviluppo sostenibile, progettata su misura per le aree interne. Un modello che può diventare una bussola green, replicabile in tanti altri piccoli comuni del nostro Paese.

Sei le filiere della transizione ecologica scelte per tracciare la nuova rotta dei piccoli comuni:

Le rinnovabili, con l’esempio di Leitwind Service a Lacedonia e del parco eolico Eolica Sud a San Sostene, che nelle realtà locali in cui operano rappresentano un’opportunità concreta per rafforzare l’occupazione attraverso nuovi green jobs e apportare benefici sociali; l’agroecologia che a Montelaterone è il filo conduttore di uno sviluppo territoriale radicato, inclusivo e sostenibile grazie all’impegno della Cooperativa di Comunità “Il Borgo”; l’economia circolare che contraddistingue una parte dell’attività economica di San Gemini grazie alla presenza dello stabilimento O-I che nella sua produzione di packaging per il settore food&beverage utilizza vetro riciclato come materia prima prevalente; la filiera sostenibile legno-energia che a Pomaretto offre una soluzione efficace per contrastare l’alto costo dell’energia con l’impianto di teleriscaldamento alimentato a biomassa locale; il turismo lento e la mobilità dolce che in Abruzzo, con il Cammino di Celestino, influiscono sullo sviluppo delle piccole comunità attraverso la creazione di un circolo virtuoso che promuove turismo sostenibile, valorizzazione delle tradizioni e crescita economica e sociale. Infine, la sesta e ultima filiera, quella dell’economia della cultura, troverà piena espressione in Puglia con il progetto Gargano Sacro.

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I piccoli comuni sono al centro della transizione ecologica, perché sono luoghi dove la sostenibilità si costruisce ogni giorno attraverso il legame diretto con il territorio, la partecipazione delle comunità e l’innovazione diffusadichiara Giorgio Zampetti, direttore generale LegambienteVoler Bene all’Italia 2025 valorizza alcune delle realtà più significative tra quelle presenti nei piccoli comuni italiani portando un messaggio chiaro: la transizione ecologica è un processo concreto che tocca da vicino le persone, anche quelle che abitano i piccoli borghi, dove anzi essa riveste un ruolo fondamentale per ridurre le disuguaglianze territoriali, contrastare lo spopolamento e generare nuove opportunità occupazionali legate alla green economy”.  

“C’è un futuro già presente in molti luoghi dell’Italia dei piccoli comuni che è volano di un’inversione allo spopolamento e di tenuta territoriale – dichiara Alessandra Bonfanti, responsabile nazionale Piccoli Comuni Legambiente -. È quello di tante aziende green del Made in Italy insediate in piccoli comuni di cui sono eccellenza e traino occupazionale e indicano una strada da replicare nelle comunità piccole, colpite in maniera più rilevante dalla crisi demografica italiana che, come la crisi climatica, va arginata per mantenere la tenuta di tutto il Paese. Ridare competitività, attrattività occupazionale e costruire in questi territori sfide di innovazione è uno degli antidoti già presenti in molti piccoli comuni”. 

Il format delle tappe:

Le tappe di Voler Bene all’Italia 2025 si articoleranno in due momenti principali. Il primo consisterà in un incontro pubblico dedicato alla transizione ecologica, con la partecipazione di amministratori locali e rappresentanti di Legambiente, volto a valorizzare buone pratiche e innovazioni territoriali. In questa occasione sarà anche conferito un riconoscimento simbolico, sotto forma di targa, a un’impresa o a un’esperienza di comunità che si sia distinta per il proprio impegno nella transizione ecologica. Il secondo momento della tappa prevede una visita o un’esperienza diretta presso le realtà locali simbolo della transizione nei piccoli comuni. 

>> Scopri i programmi completi delle sette tappe

PRIMA TAPPA 29 MAGGIO – CAMPANIA

Quando le rinnovabili generano lavoro: l’esempio di Leitwind Service a Lacedonia

Il circolo virtuoso della transizione ecologica si traduce sempre più spesso in occupazione: nel 2023, in Italia, sono stati attivati quasi 2 milioni di contratti green su un totale di 5,5 milioni (dati GreenItaly 2024 – Fondazione Symbola). In questo scenario si inserisce l’esempio di Leitwind Service a Lacedonia (AV), un’azienda specializzata nella manutenzione di impianti eolici in un’area ad alta vocazione eolica tra Campania, Puglia e Basilicata. Con 51 dipendenti, di cui oltre la metà under 35 e tutti provenienti dai comuni limitrofi, Leitwind ha contribuito alle 152.390 assunzioni green registrate in Campania nel 2024, confermandola prima regione del Mezzogiorno (dati GreenItaly 2024 – Fondazione Symbola). L’azienda investe nelle competenze locali, anche attraverso collaborazioni con istituti professionali e rafforza il legame con il territorio, selezionando fornitori locali e promuovendo la nascita di una Comunità di Energia Rinnovabile, con benefici ambientali, economici e sociali per l’intera area. 

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 SECONDA TAPPA 29 MAGGIO – TOSCANA 

Ad Arcidosso-Montelaterone l’agroecologia mette al centro le persone, grazie all’impegno della Cooperativa di Comunità “Il Borgo”

Qui, saperi contadini, pratiche sostenibili e relazioni umane si intrecciano in un modello di agricoltura che va oltre la produzione, diventando presidio del territorio, strumento educativo e leva di coesione sociale. Un esempio concreto è l’ostello Portabene, nel cuore del paese: non solo struttura ricettiva, ma anche spazio collettivo dove si rafforza il senso di appartenenza e si generano nuove opportunità per la comunità. Diverse le occasioni occupazionali attivate, soprattutto per giovani e donne, grazie alle strutture gestite dalla cooperativa, che ha contribuito in modo significativo al ripopolamento del borgo e alla sua crescente attrattività turistica.   

TERZA TAPPA 30 MAGGIO – UMBRIA 

Grazie a tecnologie avanzate e all’utilizzo di un’elevata percentuale di vetro riciclato lo stabilimento O-I di San Gemini produce in maniera sostenibile

Non si tratta solo di un esempio virtuoso di economia circolare legata al vetro: lo stabilimento adotta processi produttivi avanzati, come il riutilizzo delle acque reflue depurate comunali per scopi tecnologici e l’applicazione di elevati standard di sicurezza per i lavoratori. Il contributo al territorio si estende anche alle filiere locali dell’olio e del vino, che possono contare su un packaging in vetro riciclato e a filiera corta, riducendo così costi e impatto ambientale. Leader mondiale nel packaging per il settore food & beverage, O-I mantiene un forte legame con la comunità locale, promuovendo collaborazioni con enti e scuole per lo sviluppo di competenze e occupazione specializzata nel manifatturiero sostenibile.  

QUARTA TAPPA 31 MAGGIO – PIEMONTE 

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Pomaretto: un cantiere della transizione ecologica di comunità

Il piccolo comune piemontese è diventato un esempio concreto di come l’integrazione tra energie rinnovabili e innovazione tecnologica possa contribuire alla riduzione delle emissioni e al raggiungimento dell’obiettivo Net Zero. La volontà di valorizzare ogni risorsa disponibile sul territorio si è tradotta in interventi mirati e sostenibili: dalla realizzazione di piccole centrali idroelettriche, installate sull’acquedotto comunale e sulla presa del canale irriguo, alla trasformazione della centrale termica comunale alimentata a metano a impianto alimentato a cippato di legna. In questo secondo caso, il sistema di teleriscaldamento, che fornisce energia agli edifici pubblici e a 70 utenze private, è stato realizzato attorno alla gestione sostenibile delle risorse forestali dove, la materia prima proviene interamente da una filiera corta locale certificata che preleva la biomassa nel raggio di 30 chilometri. Il risultato è una filiera legno-energia virtuosa che ha portato al Comune un risparmio del 50% sui costi dell’energia, un risparmio per i privati dei costi in bolletta del 15% e un reinvestimento per servizi comunali a favore dei cittadini di una quota tra il 3 e 5% annuo del valore dell’energia prodotta. Questa scelta ha permesso al Comune di Pomaretto di anticipare di sette anni l’obiettivo di riduzione di 2.913 tonnellate di CO₂, abbattere i costi energetici e generare al contempo introiti e benefici economici per la comunità. 

 QUINTA TAPPA 1° GIUGNO – ABRUZZO 

 Il Cammino di Celestino traina turismo e occupazione nei piccoli comuni della Maiella

Roccamorice e Caramanico sono tra i 944 piccoli comuni coinvolti nei 44 itinerari analizzati nel rapporto “Piccoli Comuni e Cammini d’Italia” di Fondazione Symbola e IFEL, a conferma del ruolo dei borghi come custodi di cultura e promotori di un turismo lento e sostenibile. Tra questi spicca il protagonista della quinta tappa di Voler Bene all’Italia, il Cammino di Celestino, promosso dal Parco nazionale della Maiella e certificato dal Touring Club Italiano per la qualità dei servizi, la cura del tracciato e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. A gestirlo è anche la cooperativa Majambiente, attiva dal 1994, che valorizza il territorio creando lavoro per giovani e donne locali attraverso attività escursionistiche, educative e culturali. 

SESTA TAPPA 2 GIUGNO – PUGLIA 

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Gargano Sacro, un cantiere di produzione culturale per lo sviluppo delle aree interne

Alla scoperta della programmazione culturale del progetto Gargano Sacro nato da FestambienteSud allo scopo di creare un prodotto turistico fatto di turismo lento e culturale grazie alla promozione di un itinerario attraverso il Gargano, con tappe in siti storici, naturali e spirituali. Si tratta di un progetto di economia culturale in grado di attivare una rete di realtà e attori locali, tra cui musei, guide turistiche e imprese, allo scopo di valorizzare il patrimonio culturale e naturale del territorio. La Green Cave, poi, si inserisce in qualità di centro culturale e sede operativa, fungendo da hub per la sostenibilità e la cultura e favorendo l’economia circolare nelle aree interne. In questo senso, Gargano Sacro rappresenta un chiaro esempio di come la cultura possa diventare motore di sviluppo per le aree interne, creando un impatto positivo attraverso la valorizzazione delle risorse locali e la promozione di un turismo responsabile e sostenibile. 

SETTIMA TAPPA 4 GIUGNO – CALABRIA 

San Sostene, dove il vento porta lavoro e sviluppo

Nel piccolo comune in provincia di Catanzaro, il parco eolico Eolica Sud ha portato una vera ventata di aria nuova, contribuendo in modo concreto allo sviluppo locale e alla sostenibilità. Con una potenza di 79,5 MW, l’impianto produce energia pulita sufficiente per circa 70.000 famiglie, evitando ogni anno l’emissione di 100.000 tonnellate di CO₂. Già nella fase di realizzazione, le risorse economiche anticipate a favore del Comune di San Sostene sono state investite in opere pubbliche, tra cui la ristrutturazione e l’ampliamento della scuola elementare e l’efficientamento dell’illuminazione pubblica. Anche sotto il profilo occupazionale, il progetto ha generato un impatto significativo: una cooperativa locale, composta da residenti di San Sostene, è incaricata della manutenzione, del controllo e della gestione della viabilità interna al parco, mentre tre imprese edili del territorio gestiscono quella esterna. A questi interventi si aggiungono opere a favore della comunità, come la realizzazione di un parco giochi e l’illuminazione di un nuovo quartiere, dimostrando come un impianto eolico possa diventare motore di crescita, inclusione sociale e nuova occupazione. 





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