Il futuro delle telecomunicazioni europee è al centro di un’analisi strategica che delinea quattro possibili scenari evolutivi dell’ecosistema TLC continentale al 2040, offrendo una roadmap per decisori pubblici e privati nella trasformazione digitale.
A Roma, durante la conferenza “Telecommunications of the Future”, è stato presentato il lavoro di ricerca realizzato dal team degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, nell’ambito della Challenge #0 del programma RESTART: Visione tecnico-economica del futuro delle telecomunicazioni. L’obiettivo del progetto è quello di delineare i futuri possibili dell’ecosistema europeo delle telecomunicazioni per aiutare gli attori del mercato in questo processo di trasformazione e i decisori a fare scelte consapevoli.
Mappatura ecosistema, scenari, prospettive economiche delle telecomunicazioni europee
Il progetto si sviluppa in tre fasi. La prima, presentata già nel 2024, ha analizzato in profondità l’ecosistema europeo delle telecomunicazioni, evidenziandone la crescente complessità: da una filiera lineare a un ecosistema composto da cinque layer dove interagiscono attori provenienti da settori diversi, con ruoli e relazioni sempre più articolati, e dove il ruolo di attore centrale (storicamente giocato da operatori telco verticalmente integrati) è sempre più sfumato.
La seconda fase – oggetto della presentazione alla conferenza – ha portato alla definizione di quattro scenari evolutivi, grazie a un lavoro di strategic & technology foresight.
La terza fase, attualmente in corso, si concentrerà sulla stima del valore economico generato da ciascuno scenario e sulla definizione di linee guida operative per attori pubblici e privati per indirizzare gli sviluppi futuri verso lo scenario preferibile.
La metodologia: strategic & technology foresight
Per elaborare gli scenari futuri, il team ha adottato una metodologia di strategic & technology foresight articolata su più livelli e sviluppata insieme al Center for Digital Envisioning degli Osservatori Digital Innovation. In primo luogo, sono stati analizzati oltre 75 trend del settore, ricavati da studi internazionali, notizie e contenuti multimediali. Questi trend sono stati successivamente aggregati in 16 megatrend, suddivisi tra tecnologici e di business. Questi ultimi sono delle tendenze di lungo periodo e di ampia portata, costituiti dalla combinazione di più trend insieme, che influenzano più settori e aree della società.
Figura 2 – Mappa dei megatrend
Oltre allo studio delle fonti secondarie, sono state condotte più di 40 interviste con esperti del settore sia tecnici sia di business: accademici, manager e imprenditori. Infine, secondo un processo di co-creazione, i risultati sono stati condivisi e validati attraverso un workshop con i principali stakeholder dei 32 progetti del programma RESTART. Questa triangolazione metodologica ha permesso di definire quattro scenari possibili sul futuro dell’ecosistema europeo delle telecomunicazioni nel 2040.
Scenario A: commoditizzazione e marginalizzazione operatori
Il primo scenario rappresenta un futuro in cui le dinamiche attuali si inaspriscono e nulla cambia in modo strutturale. Il settore rimane caratterizzato da una forte frammentazione regolatoria, una competizione esasperata e margini per gli attori sempre più ridotti. La connettività diventa sempre più una mera commodity e gli operatori telco europei si trovano in difficoltà a sostenere investimenti sia in infrastrutture sia in ricerca e sviluppo.
In questo contesto, l’innovazione tecnologica è guidata da attori esterni all’ecosistema telco europeo: Hyperscalers, big tech e player extra-UE impongono i propri modelli di business, relegando gli operatori locali a ruoli marginali. Le barriere all’ingresso nel mercato Telco si abbassano ulteriormente, aprendo il mercato a nuovi competitor globali. In questo scenario, l’Europa è priva di una strategia unitaria e non ha un ruolo attivo sul fronte dell’innovazione, che al più può regolamentare.
Scenario B: consolidamento e mercato unico europeo
Il secondo scenario propone una visione alternativa, fondata su un processo di consolidamento dell’ecosistema telco. Attraverso operazioni di M&A, emergono pochi grandi operatori paneuropei, capaci di operare con una struttura verticalmente integrata e di competere con pari forza rispetto ai colossi americani e cinesi.
Grazie a una maggiore solidità economica, questi attori sono in grado di investire in infrastrutture e in nuove tecnologie, collaborando con le big tech in partnership strategiche con un ruolo paritetico. L’offerta di servizi Tlc, inoltre, si arricchisce di servizi integrati tra reti terrestri e satellitari. Questo scenario è possibile con un’armonizzazione della regolamentazione europea e un allentamento delle regole antitrust, che mira a rendere l’Europa più autonoma e competitiva, diminuendo il gap sui servizi digitali con Stati Uniti e Cina.
Scenario C: differenziazione attori e consorzio Cloud-AI
Nel terzo scenario, si assiste a una forte differenziazione degli attori e dei modelli di business. Coesistono operatori verticalmente integrati frutto di M&A e operatori nati da scorpori di rete e servizi, le cosiddette ServCo e NetCo. Gli scorpori tra rete e servizi permettono di creare un mercato più flessibile ma anche più complesso nelle dinamiche tra attori e utenti finali sia B2C che B2B.
L’elemento distintivo di questo scenario è la nascita di un consorzio europeo del Cloud e dell’AI, sostenuto da politiche pubbliche e incentivi regolatori. Questo permette la creazione di una piattaforma di rete aperta e interoperabile, capace di sostenere lo sviluppo di servizi digitali avanzati da parte di terze parti e di offrire un’alternativa valida alle piattaforme dei Cloud provider americani.
Lo scenario si configura quindi come un percorso verso l’indipendenza tecnologica dell’UE, riducendo il gap con Stati Uniti e Cina e rafforzando la resilienza e la collaborazione dell’ecosistema europeo.
Infine, l’evoluzione regolamentare è orientata ad assecondare le spinte di mercato degli attori, che in base alle loro specifiche strategie e contesti adoperano approcci di scorpori o M&A.
Scenario D: separazione completa infrastrutture-servizi
Infine, il quarto scenario spinge al massimo la separazione tra infrastrutture di rete e servizi. Pochi grandi operatori wholesale gestiscono la rete, mentre una moltitudine di attori si specializza nell’offerta di servizi digitali avanzati. Questo modello è reso possibile dall’esistenza di una piattaforma di rete aperta e interoperabile, grazie al consorzio europeo del Cloud e dell’AI. Infatti, anche in questo scenario, l’Unione Europea sostiene e investe nella creazione di questo consorzio per ridare indipendenza digitale e tecnologica alle aziende europee.
L’elemento chiave è il rafforzamento di un ecosistema europeo coeso, con investimenti mirati in AI, cloud e cybersecurity. La regolamentazione è centrale: da un lato per garantire l’equità nell’accesso alle infrastrutture, dall’altro per sostenere un elevato livello di qualità dei servizi offerti e investimenti continui nelle infrastrutture.
Questo scenario rappresenta una vera e propria ristrutturazione del settore, che si libera dai modelli tradizionali e promuove la capacità europea di fare sistema e competizione senza scordarsi della sostenibilità economica del business.
Figura 3 – Overview degli scenari
Strategie decisionali per il futuro delle telecomunicazioni europee
I quattro scenari presentati non vanno intesi come previsioni, ma come strumenti per guidare le scelte strategiche di attori privati e pubblici. Come sottolineato dai relatori della conferenza, il futuro più probabile sarà una combinazione di questi modelli. Tuttavia, occorre chiedersi: quale scenario garantirebbe la maggiore competitività per l’Europa? Quali politiche industriali, regolatorie e di investimento sono necessarie per orientarci verso lo scenario più desiderabile?
In questo contesto, le recenti notizie sull’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti e l’apparente allontanamento tra Washington e Bruxelles accelerano l’esigenza di rispondere a tali domande. Potrebbe questa nuova fase geopolitica rappresentare un punto di svolta per l’Unione Europea, favorendo una strategia più autonoma e coesa in ambito tecnologico e industriale? Siamo di fronte a un bivio: lasciare che il mercato si autoregoli o scegliere attivamente il percorso da seguire.
Questo lavoro vuole fornire un supporto metodologico e di contenuto per stimolare questo dibattito. Ora tocca a istituzioni e imprese scegliere se e come guidare il futuro delle telecomunicazioni europee.
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