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Un’auto su 5 venduta nel mondo è elettrica, una su 20 in Italia. Che però può giocare un ruolo nella sfida del riciclo batterie


L’abbattimento dei costi delle batterie, innanzitutto. Poi c’è l’apporto che arriva dall’espansione delle infrastrutture di ricarica, quello derivante dalle normative sempre più stringenti sulle emissioni e, ultimo ma non ultimo, l’ingresso sul mercato di nuovi produttori globali. Tutto ciò sta determinando una crescita esponenziale del settore dei veicoli elettrici, a livello globale. E in Italia? Come segnalato in diverse occasioni anche recentemente, nel nostro Paese il trend è caratterizzato da segni positivi, ma c’è ancora molta altra strada da fare per accorciare il divario che ci separa dai principali mercati europei.

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Ora, ad analizzare nel dettaglio l’argomento, arriva il “Libro bianco sulla mobilità elettrica” realizzato da Motus-E. Nelle 139 pagine pubblicate dall’associazione impegnata nella transizione verso la mobilità elettrica e sostenibile emerge un quadro dominato dalle luci a livello internazionale e carico di ombre a livello nazionale. Non mancano anche da noi segnali di forza. Ad esempio, con un punto di ricarica a uso pubblico ogni 5,4 auto elettriche circolanti, viene segnalato nel Libro bianco, l’Italia è tra i leader nel processo di infrastrutturazione per la nuova mobilità, facendo meglio della media europea (un punto ogni 8,3 auto elettriche) e di un Paese come la Cina (un punto ogni 9 auto elettriche). Ma la valenza positiva del dato si depotenzia ampiamente se si pensa che questo rapporto è dovuto al numero basso di veicoli elettrici circolanti nel nostro Paese: abbiamo infatti un market share che si aggira attorno al 5%, contro il 18% della Francia e della Germania, il 20% nel Regno Unito, per non parlare delle percentuali di Paesi come Belgio (32%) e Olanda (34%).

Del resto, se il Libro bianco sottolinea il boom delle vendite registrato negli ultimi periodi in Cina, leader mondiale con oltre il 50% dei Bev immatricolati nel 2024 (Battery Electric Vehicle, ovvero Veicolo Elettrico a Batteria, auto completamente elettrica), anche l’Europa nel suo complesso si sta muovendo con velocità in questa direzione. Le auto elettriche sulle strade europee sono infatti poco più 8,8 milioni, in crescita di oltre 9 volte in cinque anni, con una quota di mercato pari al 17% nel primo trimestre del 2025. In Italia sono circa 300.000, decuplicate rispetto al 2020, è vero, ma con una market share ferma ancora appunto intorno al 5% nei primi tre mesi di quest’anno. 

Il libro è stato presentato a Roma in occasione della conferenza “Innovazione automotive: un pilastro della competitività europea”, che alla presenza del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha riunito nella Capitale istituzioni e vertici delle industrie automotive ed energia per approfondire tutti gli aspetti della transizione tecnologica e digitale dei trasporti. Con oltre 100 tra grafici e indicatori numerici, il volume punta tra l’altro a fornire a istituzioni e addetti ai lavori uno strumento di analisi onnicomprensivo, indispensabile per interpretare con la giusta trasversalità un comparto dalle molteplici sfaccettature, frutto dell’unione sempre più stretta delle sfere automotive ed energia. «Riassumere in una sola pubblicazione tutti i dati sulla mobilità elettrica, insieme a focus tematici, insight tecnologici e approfondimenti normativi, non è un mero esercizio di stile», spiega il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, «è un passo avanti decisivo per sviluppare un dibattito davvero consapevole sulla transizione tecnologica dei trasporti, argomento cruciale per le prospettive del nostro Paese».

«Non possiamo permetterci di rimanere spettatori di una trasformazione che determinerà il futuro industriale dell’Italia», prosegue Pressi, «quasi una nuova auto su cinque venduta nel mondo è già 100% elettrica. O intercettiamo subito questa tendenza, o rischiamo di perdere definitivamente competitività in uno dei settori trainanti della nostra economia. Per cogliere le nuove opportunità che si stanno creando però bisogna riconoscere e comprendere a pieno le trasformazioni in atto. Sono certo che l’evento di oggi possa essere un primo passo nella giusta direzione».

Particolarmente interessante è una sezione del libro dedicata alle batterie, con tanto di Mappa della filiera delle batterie in Italia. Viene evidenziato, come si diceva all’inizio, che la forte riduzione dei costi dei sistemi di accumulo sta dando una forte spinta al settore, che «la potenza massima di ricarica della batteria di trazione dei nuovi modelli immessi sul mercato si sta stabilizzando tra i 100

 

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e i 150 kW, diventando di fatto lo standard più utilizzato per la ricarica in corrente continua», che «le case automobilistiche stanno rivedendo al rialzo l’aspettativa di vita utile delle batterie installate nei veicoli elettrici» e che dal 2022 al 2025, l’autonomia media anche dei veicoli Bev per il trasporto merci «è aumentata progressivamente del 20% negli ultimi 5 anni» e «contestualmente anche la capacità delle batterie è aumentata della percentuale, segno che si è lavorato molto in particolare sulla densità delle batterie».

Viene però anche segnalato che l’Italia ha un potenziale tutto ancora da esplorare, nel settore dei dispositivi di accumulo. In particolare, viene fatto nel capitolo che non a caso ha questo titolo: «Incentivare il riciclo delle batterie litio ione in Italia: un’opportunità industriale e geopolitica». Si legge in questa parte del Libro bianco: «L’Italia si trova oggi in una fase iniziale per quanto riguarda la filiera del riciclo delle batterie agli ioni di litio. Tuttavia, tale situazione deve essere letta come un’opportunità strategica per il sistema Paese. In primo luogo, infatti, occorre notare che nel 2023 in Italia sono state installate 18,5 kton di batterie per le rinnovabili e 28,4 kton nei veicoli elettrici e ibridi; sebbene la loro durata stia aumentando, il fine vita dovrà essere gestito, e sviluppare rapidamente una filiera del riciclo permetterebbe di valorizzare i materiali, ridurre la dipendenza dalle importazioni e favorire la produzione di nuove batterie. In secondo luogo, creare un polo innovativo del riciclo renderebbe l’Italia un hub europeo, attirando volumi di batterie esauste da altri Paesi europei che già oggi hanno un circolante elettrico superiore»

Il Libro Bianco affianca infine ai dati e alle analisi della situazione attuale una serie di proposte normative concrete, concepite per accompagnare l’Italia in questo percorso di transizione e riportarla al centro del panorama automotive mondiale.

Questo l’elenco delle proposte di Motus-E dettagliate nel Libro Bianco, pensate per affiancare le necessarie azioni di politica industriale relative ai costi dell’energia per l’industria, alla formazione di nuove competenze e al supporto per le imprese in transizione.

  • Intervenire sulla deducibilità fiscale delle auto aziendali per aiutare le imprese a elettrificare le proprie flotte, garantendo così anche lo sviluppo del mercato dell’usato elettrico.
  • Rivedere la struttura tariffaria per la ricarica pubblica dei veicoli elettrici per ridurre l’incidenza degli oneri sul costo dell’energia e sui prezzi finali per il consumatore. Parallelamente, istituire un coordinamento tra i molteplici soggetti pubblici e privati coinvolti nell’opera di infrastrutturazione del Paese, per massimizzare l’efficienza, ridurre i costi e velocizzare la finalizzazione dei progetti.
  • Supportare le imprese di autotrasporto nel processo di elettrificazione del parco mezzi, attraverso la revisione e il rifinanziamento degli strumenti esistenti per lo svecchiamento delle flotte.
  • Assistenza per i sovraindebitati

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  • Incentivare il riciclo delle batterie litio ione in Italia e adeguare il quadro normativo nazionale di riferimento per il settore, che può vedere il nostro Paese tra i massimi protagonisti europei.
  • Adeguare l’inquadramento fiscale e tariffario della ricarica domestica per superare l’attuale disparità di trattamento tra i lavoratori dipendenti che usano auto aziendali elettriche e quelli che usano endotermiche e tra gli utenti che possono caricare direttamente al contatore di casa e chi non può farlo pur avendo un posto auto.
  • Introdurre un sistema di noleggio a lungo termine sociale per le auto elettriche supportato dalle risorse europee del Social Climate Fund.
  • Estendere il regime degli energivori alle imprese del Trasporto Pubblico Locale e della logistica.
  • Agevolare l’uso dell’energia elettrica rinnovabile nei trasporti nell’ambito del recepimento della Direttiva RED III, intervenendo sul sistema dei Crediti di immissione in consumo.





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