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L’INPS pubblica le istruzioni operative per fruire degli incentivi previsti dal bonus Maroni per il posticipo del pensionamento. Ecco come funziona

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Come si ottiene l’incentivo al posticipo del pensionamento? In questa fase storica le pensioni sono sempre un tema caldo e all’ordine del giorno.

Le domande per gli incentivi al posticipo del pensionamento, il cd bonus Maroni, si possono inviare dallo scorso marzo ma, con la circolare n. 102 pubblicata il 16 giugno, l’INPS ha fornito tutte le indicazioni per la fruizione della misura che da quest’anno è stata potenziata per effetto delle novità previste dalla Legge di Bilancio.

Come funziona l’agevolazione e quali sono i requisiti necessari per poter ricevere i contributi previdenziali in busta paga?

Ultime novità su pensioni: requisiti e istruzioni INPS per l’incentivo al posticipo del pensionamento 2025

Anche quest’anno, i lavoratori e le lavoratrici che maturano il diritto alla pensione anticipata possono fare domanda per accedere al trattamento previsto oppure possono scegliere di rimandare il pensionamento e beneficiare del bonus Maroni.

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Si tratta, come noto, della misura che permette a lavoratori e lavoratrici che posticipano il pensionamento di ottenere in busta paga i contributi a loro carico (il 9,19 per cento della retribuzione) rinunciando all’accredito sul proprio montante contributivo.

A fornire tutte le istruzioni operative, dopo il via libera alle domande lo scorso marzo, è l’INPS con la circolare n. 102/2025.

Qui l’Istituto riepiloga il funzionamento dell’agevolazione, con particolare attenzione ai requisiti, alla decorrenza e all’importo spettante.

L’agevolazione, ricordiamo, è stata reintrodotta nel 2023 e da quest’anno è stata potenziate per effetto di quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2025. Nello specifico, la novità è che la somma che lavoratori e lavoratrici riceveranno in busta paga non sarà tassata. Chi rimanda la pensione riceverà quindi l’intero aumento, senza decurtazioni.

Inoltre sono stati allentati i requisiti di accesso all’agevolazione. Vediamo quali sono.

Incentivo al posticipo del pensionamento 2025: beneficiari, requisiti e decorrenza

Possono accedere al bonus Maroni tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, del pubblico e del privato, che:

  • alla data di rinuncia al pensionamento sono iscritti all’AGO o alle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
  • maturano i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata flessibile (Quota 103, quindi 62 anni d’età e 41 anni di contributi) oppure, novità di quest’anno, quelli per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne);
  • non sono titolari di pensione diretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità;
  • non hanno maturato il requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia.

Per chi rinuncia alla pensione con Quota 103, come per l’assegno ordinario, il bonus Maroni può essere attivato solamente trascorse le finestre temporali previste:

  • 7 mesi per i dipendenti privati e i lavoratori autonomi (prima decorrenza utile il 2 agosto 2025);
  • 9 mesi per i dipendenti delle pubbliche Amministrazioni (prima decorrenza utile il 2 ottobre 2025).

Per la pensione anticipata ordinaria, invece, la finestra per la decorrenza è di 3 mesi dalla maturazione del requisito contributivo.

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La possibilità di optare per il bonus Maroni vale per tutti i rapporti di lavoro sia in essere sia successivi, può essere esercitata una sola volta in qualunque momento, a partire dalla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata, e può essere revocata.

Pensioni 2025, ultime novità sull’incentivo al posticipo del pensionamento: importo e durata

Il bonus Maroni, come detto, consiste nell’abbattimento totale della quota di contribuzione IVS dovuta dal lavoratore, compreso l’eventuale contributo aggiuntivo IVS, la quale viene erogata dal datore di lavoro direttamente in busta paga.

In pratica, ai lavoratori che posticipano l’uscita dal lavoro viene garantito un aumento di stipendio di circa il 10 per cento. Per i datori di lavoro, invece, non ci sono cambiamenti, in quanto continueranno a pagare lo stipendio dello stesso importo.

Le somme, dunque, non saranno versate all’INPS e non andranno a incrementare il montante contributivo (non aumenterà quindi l’importo della futura pensione, che sarà quello maturato al momento della fruizione del bonus). Continueranno invece ad influire i contributi a carico del datore di lavoro e versati dallo stesso.

I contributi non saranno più versati al lavoratore nel momento in cui questo accede ad una pensione diretta, ad esclusione dell’assegno ordinario di invalidità, oppure matura il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia prevista dalla gestione di appartenenza.

Da quest’anno, come anticipato, il bonus Maroni non è tassato. Non è però compatibile con il taglio del cuneo fiscale o con altri esoneri dal versamento della quota di contribuzione a carico del lavoratore. È invece compatibile con eventuali esoneri contributivi per i datori di lavoro.

Dato che l’incentivo opera sulla sola quota IVS a carico del lavoratore, spiega l’INPS, non comporta benefici per il datore di lavoro il quale, pertanto, non è subordinato al possesso del DURC, il documento unico di regolarità contributiva.

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Per poter usufruire del bonus Maroni i dipendenti devono inviare l’apposita comunicazione all’INPS. L’Istituto entro 30 giorni certifica la maturazione dei requisiti e lo comunica al datore di lavoro.

La rinuncia ha effetto esclusivamente sui contributi pensionistici dovuti per i periodi di lavoro effettuati dalla data della prima decorrenza utile della pensione anticipata in caso di domanda presentata prima di tale data. Al contrario, se viene inoltrata contestualmente o dopo la prima decorrenza utile ha effetto dal mese successivo.

Modalità di esposizione in Uniemens per le aziende

I datori di lavoro devono continuare a esporre in Uniemens i lavoratori che beneficiano dell’incentivo relativo al posticipo del pensionamento valorizzando, secondo le consuete modalità, l’elemento “Imponibile” e l’elemento “Contributo” della sezione “DenunciaIndividuale”. In particolare, nell’elemento “Contributo” deve essere indicata la contribuzione piena calcolata sull’imponibile previdenziale del mese.

Nell’elemento “CodiceCausale” deve essere inserito il codice causale già in uso “L577”, che assume il più ampio significato di “Incentivo al posticipo del pensionamento art.1, co.286, L. n. 197/2022 (legge di bilancio 2023) e art.1, co.161, L. 207/2024 (legge di Bilancio 2025)”.

Per tutti i dettagli si rimanda al testo integrale della circolare INPS n. 102/2025.

INPS – Circolare n. 102 del 16 giugno 2025
Consulta le istruzioni INPS



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