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Aise.it – Agenzia Internazionale Stampa Estero


BOSTON\ aise\ – Un ecosistema nazionale che si racconta e si presenta coeso al più importante evento al mondo sulle biotecnologie. Nel primo giorno della BIO International Convention di Boston è stato inaugurato il padiglione italiano organizzato dall’Agenzia Ice, insieme ai Ministeri degli Esteri e delle Imprese e del Made in Italy, con il supporto di Farmindustria, Federchimica Assobiotec e Invitalia. Il padiglione ospita innovazioni biomediche di aziende leader ed emergenti, che si presentano affiancate da cluster regionali, parchi scientifici, fondazioni di ricerca e agenzie di attrazione investimenti, pronti a illustrare a partner e investitori stranieri le opportunità di insediamento nei principali ecosistemi biotech del Paese.
In concomitanza con l’apertura della Convention il Consolato Generale a Boston ha ospitato una tappa del Montalcini Global Biotech Tour, il programma di eventi promosso da Agenzia ICE e MAECI per proiettare nel panorama internazionale le imprese biotech emergenti italiane.
L’incontro ha riunito la delegazione italiana e gli interlocutori statunitensi dell’ecosistema di Boston per un evento che si inserisce nell’ambito delle azioni strategiche individuate dal Tavolo di lavoro per l’internazionalizzazione delle industrie nel settore delle biotecnologie. L’appuntamento fa parte del calendario ufficiale del Tour – che tocca i maggiori hub globali, da San Francisco a Singapore – e punta a tradurre sul mercato USA gli indirizzi strategici elaborati dal think tank coordinato dalla Farnesina, favorendo nuove partnership industriali e scientifiche. Più di 150 gli stakeholder selezionati presenti, tra personalità accademiche, investitori e grandi aziende internazionali del settore.
Fino al 19 giugno la BIO accoglierà circa 20mila professionisti da oltre 60 Paesi, con meeting B2B, conferenze scientifiche e sessioni dedicate agli investitori.
Il Padiglione Italia ospiterà decine di appuntamenti di presentazione e incontri con potenziali partner industriali, venture capital, università ed enti di ricerca.
I NUMERI DEL SETTORE
L’Italia è un attore di primo piano in Europa nel settore biotech: la filiera delle scienze della vita genera l’11% del PIL nazionale, e l’industria farmaceutica conta 770 siti produttivi, numero che posiziona il nostro Paese al secondo posto nell’UE (dati Istat). Sul fronte dei servizi industriali, l’Italia è prima in Europa per valore della manifattura CDMO (terzisti che si occupano sia della fase di sviluppo che della produzione), pari a 3,6 miliardi di euro, il 23% del totale UE (dati Farmindustria). Le esportazioni di farmaci e prodotti biotech italiani verso il resto del mondo hanno superato 52 miliardi di euro nel 2024, registrando la crescita più rapida tra le grandi economie europee nell’ultimo quinquennio (+60%, secondo dati Eurostat).
L’innovazione è sostenuta da investimenti in ricerca e sviluppo saliti a 2 miliardi di euro nel 2023 (+25% dal 2019) e da oltre 7mila addetti dedicati. Il capitale umano si alimenta con più di 76mila laureati e 350mila studenti ogni anno nei corsi life-science, mentre la produzione scientifica colloca l’Italia tra i leader mondiali per citazioni in diverse discipline delle scienze della vita (dati elaborati da Invest in Italy).
Anche negli scambi Italia-Stati Uniti il chimico-farmaceutico si conferma un pilastro: nel 2024 ha rappresentato il 18% delle importazioni complessive USA dal nostro Paese, secondo settore solo ai macchinari. In valore assoluto, le importazioni statunitensi di prodotti chimico-farmaceutici italiani hanno toccato 13,7 miliardi di dollari, con un balzo annuo del 31,4%. All’interno del comparto, il segmento biotech si distingue per dinamicità: le importazioni americane di soluzioni biotecnologiche made in Italy sono salite a 4,4 miliardi di dollari, segnando un incremento del +112% rispetto al 2023.
IL PADIGLIONE ITALIANO A BIO 2025
Le imprese italiane che raggiungono Boston presentano tecnologie che coprono l’intera filiera del life-science. Si va dagli organi-su-chip 3D “battenti” per test farmacologici ad alta predittività alle terapie basate su cellule staminali ematopoietiche; a queste si affiancano immunoterapie vegetali “first-in-class” per malattie autoimmuni, piattaforme di simulazione in silico e gemelli digitali che anticipano sicurezza ed efficacia di nuovi composti, oltre a diagnostica metabolica non invasiva alimentata da AI e strumentazione di microscopia super-risolutiva. Il fronte produttivo è presidiato da CDMO che spaziano dalla sintesi di API (principi attivi) complesse alla manifattura GMP di plasmidi e mRNA per vaccini e terapie, passando per la formulazione di farmaci solidi orali su larga scala.
Accanto a queste soluzioni, cluster regionali, parchi scientifici e agenzie di attrazione investimenti illustrano ecosistemi territoriali, incentivi e infrastrutture: dalle reti life-science ai programmi di insediamento promossi da numerose regioni e dall’unità nazionale Invest in Italy, passando per hub di precision medicine, parchi biotech e servizi IP specializzati.
Le aziende espositrici all’interno del padiglione italiano a BIO 2025 sono Anemocyte (Gerenzano, VA), BiomimX (Milano), Chemi (Cinisello Balsamo, MI), CrestOptics (Roma), Diamante (Verona), Genenta Science (Milano), ICROM (Concorezzo, MB), InSilicoTrials (Trieste), Math Biology (Roma), Menarini Biotech (Pomezia, RM), Valpharma International (Pennabilli, RN), oltre alla Fondazione Ri.MED, la Fondazione HEAL Italia, e la Società Italiana Brevetti, mentre tra le agenzie e cluster regionali sono presenti a Boston Bioindustry Park “Silvano Fumero”, Clust-ER Health Emilia-Romagna, Cluster Lombardo Scienze della Vita, Invest in Lombardy, Invest in Trentino, Invest in Tuscany, Life Science Cluster Friuli Venezia Giulia – Polo Tecnologico Alto Adriatico, Select Friuli Venezia Giulia, YesMilano. (aise) 

 

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