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Cavi sottomarini in Europa, le tre priorità sul tavolo delle istituzioni


L’Europa sta analizzando con crescente urgente – e preoccupazione – lo stato dei propri cavi sottomarini.

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I temi su tavolo sono numerosi.

C’è la necessità di aumentare la resilienza (e quindi potenziare le tratte di cavi sottomarini), la sicurezza (di fronte alle sfide geopolitiche); ma ci sono anche timori relativi alla concorrenza.

Il rapporto BEREC sulla connettività dei cavi sottomarini in Europa

Questi ultimi sono emersi con forza di recente, in un report del regolatore europeo Berec.

Il “Draft BEREC Report on submarine cables connectivity in Europe“, approvato durante la 63ª riunione plenaria del BEREC il 5 giugno 2025, fornisce una panoramica completa sulla connettività dei cavi sottomarini domestici in Europa. Le reti domestiche di cavi in fibra ottica sottomarini, parte integrante dell’infrastruttura globale delle comunicazioni elettroniche (ECN), sono fondamentali per l’economia mondiale. Svolgono un ruolo chiave nel mantenere una rete robusta che supporta il funzionamento continuo di internet e dei servizi di comunicazione elettronica (ECS), essenziali, tra l’altro, per la cooperazione scientifica, la coesione territoriale e l’inclusione digitale.

Al centro delle preoccupazioni europee c’è la necessità di bilanciare lo sviluppo infrastrutturale con la tutela della concorrenza, impedendo che pochi grandi operatori monopolizzino le infrastrutture essenziali.

 

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L’analisi sottolinea come la crescente dipendenza da connessioni internet affidabili e veloci, cruciali per scopi personali e professionali, stia mettendo sotto pressione le infrastrutture esistenti. L’aumento del traffico dati, alimentato da servizi di streaming, smart working e un numero crescente di dispositivi connessi (IoT), richiede reti robuste e capaci di gestire volumi sempre maggiori di dati. In questo contesto, la connettività internazionale gioca un ruolo cruciale, rendendo le reti domestiche europee parte integrante di un ecosistema globale vasto e complesso.

Per garantire un mercato equo e dinamico, il regolatore enfatizza la necessità di assicurare l’accesso alle reti, promuovere la trasparenza nelle operazioni e implementare un efficace controllo dei prezzi. L’esperienza ha dimostrato che la concentrazione del potere infrastrutturale nelle mani di pochi grandi attori può soffocare l’innovazione, limitare la scelta per i consumatori e portare a prezzi più elevati.

Caratterizzazione e distribuzione dei cavi sottomarini

Il rapporto ha raccolto dati su 366 segmenti domestici di cavi sottomarini, di cui 43 non sono ancora operativi (essendo pianificati o in fase di dispiegamento). Come previsto, la maggior parte di questi segmenti si trova nel Mar Mediterraneo (circa il 41%) e nell’Oceano Atlantico (38%). Quasi il 16% dei segmenti è dispiegato nel Mar Baltico e poco meno del 2% si trova nel Mar Nero e nello stretto del Bosforo. I segmenti rimanenti, meno dell’1% del totale, sono situati in altri mari.

La lunghezza dei segmenti di cavi sottomarini domestici varia molto in base alla distanza tra le stazioni di atterraggio (CLS) alle estremità del cavo. Per i segmenti di cui si conosce la lunghezza, la mediana è di circa 62 km. Si va da meno di 1 km, per cavi che collegano isole molto vicine o stretti, a oltre 1.500 km, come nei casi dei cavi che connettono l’arcipelago delle Azzorre al Portogallo continentale, le Isole Canarie alla Spagna continentale, o i territori d’oltremare francesi alla Francia metropolitana. È interessante notare come il BEREC abbia riscontrato l’uso di cavi sottomarini anche su brevi distanze (meno di 20 km), preferiti ai collegamenti a microonde per l’elevata capacità e affidabilità della fibra ottica. Inoltre, in presenza di topografie complesse come i fiordi norvegesi, i cavi sottomarini rappresentano un’alternativa valida alla fibra terrestre.

La stragrande maggioranza dei diversi sistemi di cavi sottomarini è di tipo puramente domestico (con tutte le CLS nello stesso paese), e solo il 12% di essi fa parte di un sistema di cavi internazionale. Questo sottolinea la loro importanza primaria per la connettività interna all’Europa.

Regolamentazione e sfide: invecchiamento e finanziamenti

Il BEREC pone un focus particolare sulle politiche di regolamentazione economica ex-ante adottate per questi sistemi. Sei Autorità di Regolamentazione Nazionali (ARN) – Croazia, Francia, Grecia, Islanda, Portogallo e Spagna – hanno condotto analisi di mercato sui cavi sottomarini domestici, portando alla regolamentazione con la designazione di un operatore con significativo potere di mercato (SMP). Tra queste sei ARN, quattro (Croazia, Grecia, Islanda, Portogallo) mantengono tuttora la regolamentazione, mentre Francia (nel 2017) e Spagna (nel 2024) hanno scelto di deregolamentare il settore. Questo cambiamento riflette una crescente fiducia nelle dinamiche competitive del mercato e nell’esigenza di contenere i costi, pur riconoscendo il rischio che la deregolamentazione possa compromettere l’accessibilità capillare nelle aree geograficamente più isolate o meno profittevoli.

Tra le sfide e le tendenze emergenti identificate, una preoccupazione maggiore riguarda l’obsolescenza di gran parte delle infrastrutture. Quasi un terzo dei sistemi di cavi sottomarini ha tra i 10 e i 25 anni, e il 14% è operativo da oltre 35 anni. Mentre circa il 13% dei segmenti è entrato in servizio negli ultimi cinque anni e circa l’8% dei sistemi totali è in fase di dispiegamento o pianificazione, l’età avanzata di una parte significativa dell’infrastruttura potrebbe presto influire sulla capacità futura. Questa situazione rende il rinnovo di questi sistemi un’urgenza, soprattutto perché molti si trovano in aree scarsamente popolate, come le isole, dove gli investimenti privati difficilmente si giustificano con i futuri ricavi.

La necessità di investimenti elevati per il ricambio dei sistemi di cavi sottomarini esistenti è cruciale. Il dispiegamento di cavi sottomarini è sempre molto costoso e, per la connessione di territori a bassa densità di popolazione (piccole isole o enclavi), spesso non esiste un modello di business che giustifichi un investimento puramente privato. Ciò significa che, con l’invecchiamento dei cavi, sarà probabilmente necessario ricorrere, almeno parzialmente, a finanziamenti pubblici per garantire la continuità territoriale e assicurare che le popolazioni interessate non siano escluse dalle migliori condizioni di connettività (come nel caso dell’arcipelago delle Azzorre).

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Il rapporto evidenzia che quasi un quinto dei cavi sottomarini domestici analizzati ha beneficiato di finanziamenti pubblici. Pertanto, strumenti come il Connecting Europe Facility (CEF), sono vitali per assicurare gli obiettivi di connettività, sicurezza e rinnovamento dei cavi sottomarini invecchiati. Forti investimenti non solo affrontano l’obsolescenza, ma possono anche stimolare la concorrenza, come dimostrato dall’ingresso di operatori provenienti da altri settori (es. elettricità) che installano fibre nei cavi o affittano capacità a terzi.

La maggior parte dei cavi sottomarini è dispiegata da operatori di comunicazione elettronica (ECN) che operano a livello di dettaglio e utilizzano i cavi sottomarini per le proprie connessioni e operazioni di rete. Ciononostante, nella maggior parte dei casi, offrono anche connettività all’ingrosso ad altri, sia tramite linee affittate che tramite il noleggio di fibra spenta. I fornitori “solo all’ingrosso” (indipendenti) mirano a fornire servizi di comunicazione tronco o ad affittare fibra spenta ad altri attori, inclusi iniziative pubbliche o statali. Questi casi corrispondono a quasi il 20% dei segmenti di cavi sottomarini per i quali sono state raccolte informazioni.

Infine, il rapporto evidenzia che alcune delle più recenti infrastrutture sono equipaggiate con sensori per misurare temperatura e movimento delle placche tettoniche, oltre a monitorare fauna e flora marine. L’investimento in questi cavi sottomarini SMART è cruciale non solo per rilevare tendenze di riscaldamento, ma anche per prevenire disastri naturali come tsunami e terremoti, garantendo una rete più sicura e affidabile. Specifici piani e meccanismi di finanziamento saranno quindi determinanti per favorire la coesione territoriale, l’inclusione digitale, la sicurezza degli investimenti e il rafforzamento delle capacità dell’UE nella connettività dei cavi sottomarini.

Cavi sottomarini in Europa: verso una maggiore resilienza e sicurezza: collaborazione e innovazione

Fornire connessioni affidabili senza degrado del servizio, anche in caso di danneggiamento di un cavo specifico, è essenziale, specialmente in contesti politici molto sensibili e in scenari di guerra ibrida con un maggiore potenziale di sabotaggio dei cavi. Ciò potrebbe richiedere requisiti di resilienza fisica e logica più stringenti e una maggiore efficienza dei costi, necessari per attrarre molteplici operatori di telecomunicazioni o fornitori di altri settori (come l’energia) nelle regioni periferiche. Gli accordi di scambio di fibre rappresentano una buona pratica per aumentare l’affidabilità, come si vede nelle Isole Baleari dove diversi operatori si scambiano fibre per garantire ridondanza e maggiore resilienza.

La sicurezza dei cavi sottomarini a livello dell’UE deve essere affrontata a livello multinazionale. Le sfide poste da minacce come la guerra ibrida negli ultimi anni richiedono la collaborazione di governi, industria e mondo accademico per migliorare la resilienza di queste infrastrutture critiche. È fondamentale allineare gli incentivi di questi stakeholder per raggiungere un obiettivo comune. Le tecnologie Science Monitoring And Reliable Telecommunications (SMART), integrate nei cavi sottomarini, possono svolgere un ruolo importante nel migliorare sicurezza, affidabilità e ridondanza. Equipaggiati con sensori, questi cavi permettono un monitoraggio in tempo reale della salute e dello stato delle connessioni, garantendo una rilevazione precoce di potenziali problemi. Questa capacità è vitale per mantenere servizi ininterrotti, soprattutto per le infrastrutture critiche che dipendono da una robusta trasmissione di dati. Integrando intelligenza artificiale e machine learning, i cavi SMART possono prevedere e prevenire guasti, offrendo così una rete di comunicazione più sicura e affidabile.

Precedentemente, il 7 dicembre 2023, il BEREC aveva approvato la bozza del “Draft BEREC Report on the general authorisation and related frameworks for international submarine connectivity”. Questo rapporto cerca di chiarire i quadri di autorizzazione e correlati per la connettività sottomarina internazionale, proponendo soluzioni per promuovere gli investimenti e rafforzare la posizione geostrategica dell’UE. Delinea l’applicabilità del quadro normativo delle comunicazioni elettroniche ai sistemi di cavi sottomarini internazionali e illustra i poteri e l’esperienza delle autorità nazionali di regolamentazione. Identifica inoltre altre procedure amministrative nazionali di autorizzazione applicabili a tali sistemi e raccoglie informazioni sulle iniziative intraprese a livello europeo e nazionale per promuovere la connettività sottomarina globale.

Un workshop virtuale del BEREC, tenutosi il 21 settembre 2023, ha raccolto le opinioni degli operatori del mercato sulla connettività sottomarina internazionale nell’UE. Le discussioni si sono concentrate sulla concorrenza, le dinamiche di mercato, le sfide operative (resilienza, sicurezza, sostenibilità) e le aspettative sull’evoluzione normativa. Sebbene il modello istituzionale dell’UE sia generalmente favorevole al business, è emersa la necessità di semplificare e armonizzare le politiche e gli obblighi nazionali, data l’assenza di un regime normativo integrato per i cavi sottomarini a livello nazionale.

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L’importanza strategica dei cavi sottomarini per l’UE e l’Italia

La connettività sottomarina è di importanza cruciale per l’Unione Europea, fungendo da spina dorsale per la sua economia digitale e la società. L’Europa e l’Italia si sono accorte dell’importanza strategica, economica e politica di queste infrastrutture digitali. Come evidenziato in una nota della Commissione Europea, i cavi sottomarini trasportano oltre il 98% del traffico globale delle telecomunicazioni e svolgono un ruolo fondamentale nella resilienza e nella sicurezza della connettività digitale.

Lo scorso dicembre, la Commissione ha annunciato l’affidamento di una tranche di 142 milioni di euro a 21 progetti di cavi (incluso quello di Sparkle), parte del miliardo previsto. Con la firma di questi 21 accordi di sovvenzione, l’UE ha portato il finanziamento totale a 420 milioni di euro nell’ambito del primo programma di lavoro digitale del meccanismo per collegare l’Europa (CEF Digital).

La Commissione sottolinea che “CEF Digital pone la sicurezza di questa infrastruttura critica al centro, assicurando che tutti i beneficiari delle sovvenzioni CEF siano entità controllate dall’UE e che i cavi che saranno distribuiti siano costruiti con tecnologia sicura. Quasi tutti i cavi finanziati sono dotati di grandi sensori geografici per monitorare le attività nelle vicinanze e di sistemi di allerta precoce per proteggere l’infrastruttura stessa”. Le reti dorsali, compresi i cavi sottomarini, sono considerate infrastrutture critiche che garantiscono una connettività ad alta capacità e migliorano la resilienza e la sicurezza digitale.

Come sono collegati e dove passano i cavi sottomarini

I cavi sottomarini sono principalmente cavi in fibra ottica che trasmettono dati sotto forma di impulsi luminosi. Vengono posati sui fondali oceanici da navi specializzate. La loro costruzione include strati protettivi di filo d’acciaio, polietilene e materiali impermeabilizzanti per resistere all’ambiente marino estremo. Lungo il loro percorso, ogni 40-80 chilometri, sono presenti dei ripetitori di segnale per amplificare gli impulsi luminosi e garantire una trasmissione fedele dei dati su lunghe distanze.

Le rotte dei cavi sono pianificate con attenzione, evitando ostacoli geologici come montagne sottomarine e trincee. La lunghezza di un cavo è spesso maggiore della distanza diretta tra due punti per aggirare tali ostacoli o adattarsi alla natura del fondale.

Le mappe dei cavi sottomarini globali, come quelle fornite da TeleGeography, mostrano una vasta rete che attraversa gli oceani e i mari del mondo. In Europa, questi cavi sono vitali per le connessioni tra il continente e le sue isole, oltre che per i collegamenti transoceanici. Il Mar Mediterraneo è un’area particolarmente critica, con numerosi cavi che collegano l’Europa all’Asia e all’Africa. Molti di questi passano attraverso “punti di strozzatura” (choke points) strategici, rendendoli potenzialmente vulnerabili.

Le politiche dell’UE per la sicurezza dei cavi sottomarini

L’Unione Europea ha riconosciuto la strategicità e la vulnerabilità dei cavi sottomarini e ha adottato diverse politiche per rafforzarne la sicurezza e la resilienza. Una delle iniziative chiave è una Comunicazione congiunta per rafforzare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, che adotta un approccio basato sull’intero ciclo della resilienza, comprendente:

  • Prevenzione. Intensificare i requisiti di sicurezza e le valutazioni dei rischi, oltre a dare priorità ai finanziamenti per lo sviluppo e l’implementazione di nuovi “cavi intelligenti” che aumentino la ridondanza e la resilienza della rete.
  • Rilevamento. Migliorare le capacità di monitoraggio delle minacce in tutti i bacini marittimi (come il Mediterraneo e il Mar Baltico) per creare un quadro situazionale completo che consenta allerte rapide e risposte efficaci.
  • Risposta e recupero. Migliorare l’efficienza del quadro di crisi a livello UE per un’azione rapida in caso di incidenti che impattano sui cavi sottomarini e aumentare la capacità di riparazione, anche attraverso la creazione di una riserva dell’UE per le navi posacavi.
  • Deterrenza. Aumentare i costi per gli attori malevoli che mirano a sabotare queste infrastrutture, anche attraverso strumenti per qualificare, dimostrare, attribuire formalmente e sanzionare le azioni di sabotaggio.

Nel febbraio 2024, la Commissione europea ha pubblicato la prima “Raccomandazione sulle infrastrutture di cavi sottomarini sicure e resilienti“, incoraggiando gli Stati membri a condurre stress test regolari, a migliorare la condivisione delle informazioni tra di loro e a potenziare le capacità di manutenzione e riparazione dei cavi.

Inoltre, nel Libro bianco su come gestire le esigenze infrastrutturali digitali dell’Europa e nella Raccomandazione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini, la Commissione ha definito azioni volte a valutare e migliorare il coordinamento tra l’Unione e i suoi Stati membri per quanto riguarda la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture di cavi sottomarini esistenti e future. Ciò include la mappatura dei cavi e dei rischi correlati.

I bandi CEF digital: supporto e innovazione strategica

CEF Digital è uno degli strumenti di finanziamento menzionati nella Raccomandazione per supportare l’implementazione di progetti strategici sui cavi. I progetti finanziati nell’ambito della terza serie di bandi del CEF Digital mirano a potenziare le connessioni globali tra Europa e Africa (ad esempio, i progetti Medusa Africa o Canalink-Marocco), Medio Oriente (come il progetto BlueMed East) e Asia (connettività artica). Il finanziamento intende anche rafforzare le connessioni tra gli Stati membri nel Mediterraneo, nell’Atlantico, nel Mar Baltico e nell’Europa continentale (inclusa l’Europa centrale e orientale).

I nuovi progetti sosterranno anche la connettività nelle regioni ultraperiferiche e nei paesi e territori d’oltremare, come nell’Oceano Pacifico (ad esempio, il progetto NUANUA), nei Caraibi (come il progetto BCA), nelle Isole Canarie (ad esempio, il progetto PENCAN-X) e nell’area Azzorre-Madeira (come il progetto Atlantic CAM – CM).

Un aspetto cruciale di questi investimenti è la sicurezza: tutti i beneficiari delle sovvenzioni CEF sono entità controllate dall’UE e i cavi da installare devono essere costruiti con tecnologia sicura. Oltre a garantire la trasmissione sicura di terabyte di dati al secondo, quasi tutti i cavi finanziati includono tecnologie SMART, che agiscono come grandi sensori geografici per monitorare le attività nelle vicinanze, fungendo da sistemi di allerta precoce per proteggere l’infrastruttura stessa.

Il secondo programma di lavoro digitale del CEF 2024-2027 stanzia ulteriori 542 milioni di euro per cofinanziare progetti di connettività dorsale, il che significa che i piani di investimento dell’Unione in queste infrastrutture critiche nell’attuale quadro finanziario ammonteranno a quasi 1 miliardo di euro.

 

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La crescente minaccia alla sicurezza dei cavi sottomarini

Secondo una nuova analisi del China Strategic Risks Institute (CSRI), la Cina e la Russia stanno intensificando le operazioni di sabotaggio contro i cavi sottomarini, e il Regno Unito, pur essendo un punto chiave nell’infrastruttura euro-atlantica con 60 sistemi di cavi sottomarini che vi approdano, non è preparato ad affrontare questa crescente minaccia. Un rapporto del CSRI ha analizzato 12 incidenti con presunti sabotaggi di cavi sottomarini tra gennaio 2021 e aprile 2025. Dei 10 casi in cui è stata identificata un’imbarcazione sospetta, otto erano direttamente collegate alla Cina o alla Russia tramite la registrazione presso lo Stato di bandiera o la proprietà dell’azienda.

Il rapporto suggerisce che il coinvolgimento di navi commerciali della “flotta ombra” in questi incidenti è coerente con la più ampia strategia della “zona grigia” di Cina e Russia, uno spazio tra guerra e pace, che mira a costringere gli avversari minimizzando le possibilità di una risposta aperta. Schemi di attività, come il coinvolgimento di navi cinesi in incidenti sospetti nel Mar Baltico e di navi russe nei pressi di Taiwan, suggeriscono un possibile coordinamento tra Mosca e Pechino negli attacchi ai cavi sottomarini.

Si stima che fino al 99% della trasmissione dati intercontinentale avvenga attraverso questi sistemi, che sono vitali per le infrastrutture civili e di difesa. Senza cavi sottomarini, gran parte dell’economia globale – dal settore bancario internazionale al cloud computing, dalle comunicazioni virtuali alla logistica – cesserebbe di funzionare.

Il Regno Unito, data la sua centralità, rischia di diventare un bersaglio frequente per future operazioni di sabotaggio. Tuttavia, un documento presentato dal governo britannico alla commissione congiunta del Parlamento sulla strategia per la sicurezza nazionale ha ammesso di avere capacità limitate nel monitorare il traffico marittimo commerciale intorno ai cavi sottomarini. La relazione del Dipartimento per la scienza, l’innovazione e la tecnologia ha osservato che “il Regno Unito ha capacità limitate per il monitoraggio del traffico marittimo generale e del traffico commerciale, poiché il radar costiero copre solo circa il 22% della zona economica esclusiva (ZEE) attorno al Regno Unito”. L’elevato volume di traffico marittimo rende difficile identificare ogni caso di attività marittima anomala.

Andrew Yeh, direttore esecutivo del CSRI e autore del rapporto, ha dichiarato: “I cavi sottomarini sono alla base della prosperità e della sicurezza nell’era digitale. Non possiamo permetterci di essere ingenui di fronte alla minaccia senza precedenti che le operazioni in ‘zona grigia’ di Cina e Russia rappresentano per le infrastrutture sottomarine del Regno Unito.” Egli ha aggiunto che, pur essendo ben attrezzata per affrontare le minacce convenzionali, l’infrastruttura di difesa del Regno Unito è “tristemente inadeguata a proteggere dalle tattiche della zona grigia”, invitando a rafforzare le capacità di monitoraggio e sorveglianza e a collaborare con partner come Taiwan.

La recente revisione strategica della difesa ha già ammesso che i cavi sottomarini stavano diventando un settore marittimo sempre più vulnerabile. I paesi baltici della NATO, riunitisi a gennaio, hanno promesso di potenziare le missioni di pattugliamento dopo che negli ultimi mesi diversi cavi delle telecomunicazioni e dell’energia elettrica sono stati recisi nel Mar Baltico, con esperti e politici che hanno accusato di sabotaggio la “flotta ombra” russa.

Per rispondere a queste minacce, la NATO ha istituito una nuova Cellula di coordinamento delle infrastrutture critiche sottomarine a Bruxelles (febbraio 2023) per riunire le parti interessate e migliorare il coordinamento tra i settori pubblico e privato. Nel luglio 2023, al vertice di Vilnius, gli alleati della NATO hanno istituito un Centro marittimo per la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine nell’ambito del Comando marittimo dell’Alleanza a Northwood, nel Regno Unito. Nell’ottobre 2023, dopo il primo incidente, i ministri della Difesa della NATO hanno approvato una nuova Digital Ocean Vision, un’iniziativa volta a migliorare la sorveglianza sottomarina.

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A dicembre scorso, in occasione di un vertice dei leader nordici e baltici in Svezia, il primo ministro polacco Donald Tusk ha proposto un programma di polizia navale congiunto tra i Paesi del Mar Baltico per proteggere le loro infrastrutture sottomarine dalle minacce esterne alla sicurezza. Questo programma si svolgerebbe parallelamente a una missione di polizia aerea baltica già in atto. Tuttavia, gli Stati sanno bene che qualsiasi misura di protezione deve essere strettamente legata alla deterrenza: nessun pattugliamento militare può coprire tutte le infrastrutture sottomarine.

Cavi sottomarini in Europa: implicazioni per il futuro

L’analisi del regolatore europeo, la crescente attenzione ai cavi sottomarini, i significativi investimenti attraverso il CEF Digital e la consapevolezza delle crescenti minacce alla sicurezza sottolineano l’importanza di un approccio proattivo e olistico per garantire che il mercato delle telecomunicazioni in Europa rimanga dinamico e innovativo, a beneficio sia delle imprese che dei consumatori. L’equilibrio tra la necessità di investire in nuove infrastrutture, la prevenzione di monopoli e la protezione delle reti critiche è una sfida complessa, ma cruciale per lo sviluppo digitale del continente. Le raccomandazioni e le direzioni indicate dal regolatore, affiancate dalle politiche sui cavi sottomarini e dalla cooperazione internazionale, saranno fondamentali per plasmare le future strategie in materia di connettività e sicurezza in Europa.



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