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Giustizia-Cnel, al via la seconda edizione di Recidiva Zero


Giustizia-Cnel, al via la seconda edizione di Recidiva Zero

 

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Sangermano, ‘negli Ipm 586 ragazzi per una capienza di 575’

‘Esecuzione penale esterna funziona, pena non è solo carcere’

13.13 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Oggi negli Ipm abbiamo 586 ragazzi con una capienza di 575 persone. Gli italiani sono 311, gli stranieri sono 275. Già questi dati fanno vedere come gli stranieri siano quasi il 50% degli italiani. Qui viene in rilievo il problema dell’immigrazione, il problema delle politiche di accoglienza e di immigrazione che competono al governo della Repubblica, secondo la realizzazione di un indirizzo politico che si giova del consenso popolare. I minori sono 355, gli adulti sono 231”. Così il capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”. Sangermano ha sottolineato che “il governo ha introdotto una nuova misura alternativa di grande valenza: l’articolo 8 del decreto carceri delle strutture residenziali. Si tratta di una nuova forma di domicilio collettivo che coniuga accoglienza, responsabilità e processi di inclusione lavorativa attraverso i tirocini formativi. E quindi non lì a fare i fannulloni, ma costruire qualcosa per il proprio futuro”. “L’esecuzione penale esterna, sempre molto sottovalutata, è un sistema che invece funziona – ha aggiunto – Siamo a 142.765 misure alternative e pratiche in totale. Questo significa che la pena non è soltanto il carcere”. Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, parlando poi della Legge Smuraglia nel corso del suo intervento, ha fatto sapere che nel 2025 sono arrivate richieste di autorizzazione da parte di circa “730 tra imprese e cooperative per un importo di sgravi fiscali superiore ai 12.700.000 euro, con incremento stimato nel biennio di ben 11%. Se continua, si impiegheranno 2734 soggetti detenuti così distribuiti: 1348 all’interno, 812 ammessi al lavoro all’esterno, 422 in regime di misura alternativa della semilibertà e 152 che hanno scontato la pena”. (ANSA).

Ostellari, 98% detenuti che impara mestiere poi non delinque – ‘730 imprese a oggi hanno beneficiato della legge Smuraglia’

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12.38 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Il progetto recidiva zero è un progetto che abbiamo sposato fin dall’inizio, da quando ci siamo insediati a fine 2022. Perché crediamo che sia davvero, attraverso lo strumento fondamentale del lavoro, l’unico atto coraggioso, sicuramente difficile, ma che permetterà a molte persone detenute di poter riacquistare davvero la libertà. Il 98% delle persone che imparano un mestiere quando escono non commettono più delitti e quindi questo è l’elemento fondamentale che deve essere sottolineato per cercare di far squadra, sapendo che facendo così noi non solo raggiungiamo l’obiettivo della nostra Costituzione, l’articolo 27, ma raggiungiamo l’obiettivo ancora più egoisticamente rilevante che è quello di migliorare la nostra società del futuro”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”. “All’interno del comparto detenuti lavoratori alle dipendenze del Dap – ha aggiunto – noi abbiamo avuto un aumento del 5% rispetto al 2022. La fetta però più importante che noi dobbiamo andare a guardare è lo sviluppo che ha avuto il tema dello strumento del lavoro alle dipendenze di aziende del terzo settore o aziende private: quasi il 30% di assunzione di impieghi”. Ostellari ha sottolineato che le imprese ad aver “beneficiato della legge Smuraglia che regola il lavoro all’interno e fuori il mondo carcerario” sono passate da “519 registrate nel 2023 a 730 ad oggi, un aumento del 40,65% e questo è il dato che ci fa sperare molto sul futuro, un dato che registra quindi l’impegno che abbiamo certificato dal 2022 a fine 2024. Questo ci fa sperare bene e ci spinge a fare ancora di più”. (ANSA)

Calderone, mondo del lavoro dare a tutti una possibilità’ ‘Oggi non c’è pericolo di competizione. Fare la nostra parte’

12.07 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Ci sono aziende che operano all’interno del carcere, ci sono aziende che accolgono dei detenuti che sono ammessi alla pena alternativa oppure che stanno concludendo anche il loro percorso di espiazione della pena. Io credo che in questo tutti quanti noi dobbiamo fare la nostra parte perché poi è quello che viene chiesto a chiunque ha un ruolo di responsabilità e a chiunque ha anche la possibilità di mettere un mattoncino in più per fare un percorso. Un atto di giustizia, un atto di giustizia sociale. Oggi noi abbiamo una condizione in cui non abbiamo un problema di creare una competizione tra lavoratori. In questo momento abbiamo bisogno di almeno 1.400.000 lavoratori in più all’interno del nostro nostro mondo del lavoro, vuol dire che veramente c’è posto per tutti, però noi a tutti dobbiamo consegnare una possibilità”.
Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia. (ANSA).

 

Calderone, dare un futuro a detenuti è atto di giustizia sociale. ‘Farlo attraverso il lavoro è costruire una prospettiva seria’

11.56 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Dare una possibilità a chi vive una condizione di carcerazione perché è condannato all’esecuzione di una pena, dare una possibilità di abbracciare un’ipotesi di futuro diverso, io credo che sia oltre che un obbligo anche un atto di giustizia sociale importantissimo. Farlo attraverso il lavoro vuol dire anche costruire una prospettiva seria e un’ipotesi seria di un futuro migliore. Il riscatto avviene attraverso il lavoro”. Così la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, alla II edizione di “Recidiva Zero”. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia. (ANSA).

 

Brunetta, proposta per riserva di legge call center in carcere ‘Digitalizzazione ponte con esterno per istituti penitenziari’

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11.34 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Abbiamo proposto una riserva di legge per i call center negli istituti penitenziari, destinando il 5% delle unità di personale a lavoratori detenuti. Si tratta di un intervento che può generare alcune migliaia di posti di lavoro. Ma non si tratta solo di posti di lavoro. Questa proposta è un moltiplicatore di trasformazioni in tutti i 189 istituti penitenziari italiani perché significa: ?attrezzare spazi idonei all’interno delle carceri; informatizzare tutti gli istituti penitenziari; organizzare turni di lavoro strutturati; garantire accesso alla formazione a distanza e altro ancora. Una misura che mette in moto lavoro, dignità, formazione e innovazione. Una sfida concreta, realizzabile, ad alto impatto sociale”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcerè, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia, dove nel pomeriggio è prevista anche la presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa. Brunetta, nel corso del suo intervento, ha inoltre parlato della digitalizzazione che “è il ‘ponte’ per collegare il dentro e il fuori dal carcere. È una leva preziosa per l’inclusione socio-lavorativa e costituisce un fattore distintivo per migliorare la qualità della vita nelle carceri”. (ANSA).

 

Brunetta, ‘oltre il 70% di recidiva, dato allarmante’. ‘Colmare divario con legame tra carcere, impresa, formazione’

11.09 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Da economista, osservo i dati. Perché i numeri non mentono: ci dicono dove siamo e quanto c’è ancora da fare. Nel 2023, quando il Cnel ha scelto di ‘investire’ in questa iniziativa, la baseline, il punto di partenza, era chiara: oltre il 70% dei detenuti ha al massimo la licenza media; il 6% è analfabeta o privo di qualsiasi titolo di studio; solo l’1% è laureato. Spendiamo ogni anno 3,5 miliardi di euro per il sistema penitenziario, ma il risultato è un dato allarmante: oltre il 70% di recidiva”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta alla II edizione di “Recidiva Zero”. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia. “Il nostro impegno è colmare questo divario, creando un legame strutturale tra carcere, impresa, formazione e istruzione – ha aggiunto – La rieducazione, come ci ricorda la Costituzione, restituisce cittadini alla comunità e spezza la catena della devianza tra le generazioni. L’obiettivo di Recidiva Zero è ottemperare all’articolo 27 della Costituzione: la pena deve ‘tendere alla rieducazione del condannato’”. Sulla recidiva oltre il 70%, Brunetta ha evidenziato, dunque, che “per rompere questo circuito perverso, la chiave è una sola: lavoro, studio e formazione, dentro e fuori dal carcere. Serve un cambio di passo: valorizzare il capitale umano del sistema penitenziario, chi vi lavora e chi sta scontando una pena o è in attesa di esecuzione della pena, con un approccio strutturale, non emergenziale”. (ANSA).

 

Nordio, ‘molti suicidi tra detenuti in via di liberazione’. ‘Recidiva zero per correggere ultimo segmento in carcere’

10.55 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Una buona percentuale di suicidi che costituiscono un po’ il flagello della carcerazione, ma non solo di quella italiana, di tutto il mondo, avviene tra detenuti che non sono appena entrati in carcere. E sarebbe anche comprensibile perché, quando ti ammanettano e ti sbattono in una cella ti cade il mondo addosso e probabilmente la tentazione di togliersi la vita è forte. No, accade in buona percentuale tra i detenuti che sono in via di liberazione, il che significa che per queste persone la prospettiva della libertà è una prospettiva per certi aspetti preoccupante perché non sanno dove andranno a finire, non sanno come vivranno, non sanno come la società li accoglierà, se li accoglierà”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia. “Il progetto Recidiva zero mira proprio a correggere questo ultimo segmento della detenzione, il segmento probabilmente più delicato in cui la persona sta per affacciarsi a una libertà per cui magari non è psicologicamente preparato”, ha aggiunto. (ANSA).

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Nordio, ‘edilizia penitenziaria estremamente disomogenea. ”Ci sono carceri dove è impossibile lavorare e fare sport’

10.46 (ANSA) – ROMA, 17 GIU – “Noi abbiamo un’edilizia penitenziaria estremamente disomogenea. L’unica omogeneità che abbiamo è la polizia penitenziaria, alla quale va il mio infinito ringraziamento”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla II edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, giornata di lavoro organizzata dal Cnel in collaborazione con il ministero della Giustizia. “Abbiamo carceri modello dove ci sono ampi spazi e abbiamo purtroppo delle carceri antiche, anche qui a Roma, dove è praticamente impossibile esercitare attività lavorative e addirittura assolutamente impossibile esercitare quelle sportive che richiedono invece degli spazi molto molto elevati e ci sono dei vincoli”, ha aggiunto. Nordio ha quindi evidenziato che “abbiamo un sistema carcerario che vede eccellenze nell’ambito edilizio ma vede invece anche delle situazioni estremamente degradate. È stato istituito il commissario all’edilizia carceraria. Contiamo molto sul fatto che i suoi poteri essendo stati allargati possano quindi superare quelle che sono le difficoltà burocratiche che fino ad adesso hanno impedito o comunque hanno rallentato questo lavoro”. (ANSA).

 

Un incontro di alto livello tra rappresentanti delle istituzioni, terzo settore ed enti impegnati nei penitenziari; obiettivo, promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale.

Al via la seconda edizione di “Recidiva Zero”, promossa dal Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Quest’anno si tiene presso la scuola di formazione “Giovanni Falcone” del Dap.

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Molti gli interventi che si alterneranno dalle 9.30. Oltre al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al presidente del Cnel, Renato Brunetta, parleranno la ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, il capo del Dap, Stefano Carmine De Michele, il capo del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, e il presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Riccardo Turrini Vita.



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