Conto e carta

difficile da pignorare

 

Progressio Sgr: “Sostenibilità come leva di business, non solo compliance”


Da semplice adempimento normativo a vera e propria strategia di creazione di valore. È questa la trasformazione che ha vissuto Progressio Sgr negli ultimi anni, società di gestione del risparmio specializzata in fondi di private equity e focalizzata su piccole e medie imprese italiane. Un’evoluzione che riflette un cambiamento più ampio nel panorama finanziario italiano, dove la sostenibilità non è più percepita come un costo aggiuntivo ma come un driver di competitività e crescita. Progressio Sgr, con i suoi 20 anni di esperienza nel settore, rappresenta un caso emblematico di come i fondi di investimento possano diventare catalizzatori di trasformazione sostenibile per il tessuto imprenditoriale del Paese. “Inizialmente, come peraltro hanno fatto più o meno tutti, la considerazione di fattori Esg era più un qualcosa legato a temi di compliance o di risk management – spiega Beatrice Nicoletta Capretti, Partner – Ir & Esg Strategy di Progressio – Era più quindi un ‘barrare la casella’: la regolamentazione europea mi chiede queste cose, le devo fare. Da lì in poi abbiamo provato a leggere queste richieste con un’ottica diversa e abbiamo abbiamo iniziato a trattare queste tematiche non solo da un punto di vista di compliance, ma in ottica di creazione di valore”.

 

Ristrutturazione dei debiti

procedure di sovraindebitamento

 

Il punto di svolta è arrivato intorno al 2017-2018, quando la pressione normativa e mediatica sui temi Esg ha iniziato a intensificarsi. Un percorso che ha portato la società a implementare internamente una serie di procedure e presidi specifici, trasformando la sostenibilità da vincolo burocratico a opportunità strategica.

Una strategia integrata e certificazioni internazionali

Fondata nel 2005 e attiva nel settore degli investimenti da circa 20 anni, Progressio Sgr è interamente detenuta dal management team e investe nelle aziende italiane operanti nei settori food and beverage, industriale, digital, healthcare e lifestyle. Dal 2021 ha ottenuto la certificazione B Corp, entrando a far parte di un movimento globale di aziende che rispettano elevati standard ambientali e sociali. L’anno successivo ha acquisito lo status giuridico di Società benefit, assumendosi impegni specifici verso dipendenti, ambiente e stakeholder.

Ma le certificazioni sono solo l’aspetto formale di una strategia più ampia. Nel 2022, Progressio Sgr ha aderito ai Principi per l’investimento responsabile delle Nazioni Unite, impegnandosi a incorporare le tematiche Esg nell’analisi degli investimenti, a essere azionista attivo e a richiedere una comunicazione appropriata sulle tematiche Esg dalle aziende partecipate. “Il nostro obiettivo ultimo è quello di incrementare il valore delle aziende che acquisiamo a favore dei nostri investitori e una delle leve su cui agiamo per fare ciò è diventata anche la sostenibilità – chiarisce Capretti – In questi settori, oggigiorno per le aziende oggetto di nostro interesse, essere sostenibili rappresenta un elemento importante in ottica di creazione di valore e contribuisce a incrementare la percezione di queste aziende da parte di quello che poi è il futuro buyer”.

La società ha sviluppato un processo di investimento responsabile che integra i fattori Esg in tutte le fasi: dall’analisi pre-investimento, passando per la fase di holding fino all’exit. L’approccio prevede l’esclusione di settori considerati non etici (armamenti, superalcolici, tabacco, gioco d’azzardo) e un’approfondita due diligence Esg condotta da advisor esterni specializzati. Il processo di valutazione include una mappatura specifica dei rischi climatici e ambientali, suddivisi in quattro categorie: rischio climatico fisico, rischio climatico di transizione operativo, compliance e reputazionale. Un approccio che va oltre la semplice esclusione, puntando a identificare opportunità di miglioramento e crescita sostenibile.

Le sfide del mercato italiano: tra resistenze e opportunità

Il lavoro di sensibilizzazione con le pmi italiane non è sempre semplice. “Nel mondo delle pmi italiane fino a due, tre anni fa la sostenibilità era una pagina bianca, nessuno la considerava una priorità, nessuno sapeva bene cosa fosse – osserva Capretti – Oggi la situazione è cambiata, non drasticamente. Tutte le iniziative che mettiamo in piedi e che cerchiamo di stimolare a livello di portafoglio è forse l’ambito in cui ancora facciamo più fatica perché le nostre aziende tipiche essendo piccole e medie molto spesso non sono iper strutturate”.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La difficoltà principale risiede nella mancanza di figure dedicate: “Se non hanno un team o una persona prettamente dedicata alla sostenibilità, questa è una materia che poi ricade sulla scrivania per alcuni aspetti del Cfo, per altri del Ceo, per altri magari più legati all’efficienza energetica al direttore di produzione, alcuni aspetti legati al sociale quindi ai dipendenti ricade alla persona hr se c’è”. L’approccio di Progressio deve quindi adattarsi caso per caso. “La modalità con cui interveniamo nelle varie aziende varia a seconda del settore di riferimento, della cultura già esistente in azienda e anche da quello che è il piano strategico di crescita – spiega Capretti – Abbiamo sperimentato che imporre determinate azioni non serve”.

Tuttavia, i risultati iniziano a vedersi. “Abbiamo sperimentato che nei settori in cui investiamo le aziende sostenibili sono più competitive, sono considerate tra i tier one player, quindi è proprio un vantaggio a livello di business – sottolinea la manager – Tutto questo però sta iniziando anche a maturare come consapevolezza negli imprenditori, nei manager e nelle aziende ora”.

Un fondo Article 8: impegni contrattuali e misurazione

L’ultimo fondo lanciato da Progressio Sgr, denominato Progressio Investimenti IV, è strutturato secondo l’articolo 8 del Regolamento Sfdr (Sustainable Finance Disclosure Regulation), con l’obiettivo di promuovere caratteristiche sociali e ambientali attraverso la propria attività di investimento. “Quando abbiamo istituito il fondo, abbiamo deciso di farlo seguendo determinate regole: investire in aziende dotate di prassi di buona governance e durante la gestione dell’investimento promuovere delle caratteristiche sociali e ambientali”, spiega Capretti.

Il fondo, ancora in fase di raccolta con l’obiettivo di realizzare tra otto e dieci investimenti, ha già due partecipate attive. “Abbiamo identificato 22 caratteristiche e abbiamo l’impegno di promuoverne almeno cinque su tutte le società in portafoglio del fondo – continua – Ne abbiamo scelte sei ambientali, dodici sociali e quattro che sono una combinazione di elementi ambientali e sociali”.

Rendicontazione e trasparenza: oltre gli obblighi normativi

Dal 2020 Progressio pubblica un report Esg che include le performance di sostenibilità di tutte le aziende in portafoglio. Una scelta volontaria che va oltre gli obblighi normativi. “Nessuna delle nostre aziende in portafoglio ricadono tra quelli obbligati a rendicontare, quindi la rendicontazione è prettamente volontaria. Le nostre società non sono tenute a farlo, ma molte di esse comunque, anche grazie al lavoro di education e stimolo che facciamo noi, pubblicano autonomamente il loro bilancio di sostenibilità”.

L’approccio di Progressio prevede un monitoraggio costante delle performance Esg. “Il minimo comune denominatore che ci poniamo è quello di, quando compriamo un’azienda, avere una fotografia generale dello status Esg, che tocca gli aspetti ambientali, sociali e di governance”, spiega Capretti. “Partendo dallo status Esg, almeno annualmente misuriamo le performance dell’azienda anche da un punto di vista di sostenibilità e raccogliamo una serie abbastanza approfondita di kpi, di indicatori, di informazioni che poi vengono riportati nel nostro report”.

La filosofia è quella del miglioramento progressivo piuttosto che di target rigidi. “Non ci poniamo dei target in anticipo, per esempio non diciamo: oggi abbiamo emissioni pari a 10, l’anno prossimo dobbiamo arrivare a 8. Questo è più tipico di fondi prettamente impact. Però, una volta che misuriamo i vari indicatori, cerchiamo di adoperarci affinché in azienda vengano poste in essere una serie di attività che nel tempo portino a un costante miglioramento”.

Un modello replicabile per il private equity italiano

L’approccio di Progressio Sgr dimostra come anche nel mondo del private equity italiano si stia affermando una visione della sostenibilità non più come mero adempimento, ma come strategia integrata per la creazione di valore a lungo termine. Una trasformazione che, partendo dai fondi, può contribuire a modernizzare il tessuto imprenditoriale delle pmi italiane. La sfida ora è quella di scalare questo modello, dimostrando che investimenti responsabili e rendimenti finanziari possono andare di pari passo. Un messaggio importante per un settore che gestisce miliardi di euro e che può davvero fare la differenza nella transizione sostenibile dell’economia italiana.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Leggi di più



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita