La premier Meloni e la presidente della Commissione Ue Von der Leyen insieme ai partecipanti al vertice sul Piano Mattei per l’Africa – ANSA
“Il Piano Mattei per l’Africa e Global Gateway: uno sforzo comune insieme al continente africano”. Lo slogan scelto per il nuovo summit internazionale sul Piano Mattei, tenutosi a Villa Doria Pamphilj, uno dei parchi più verdi e incantevoli della Capitale, sintetizza bene quali siano le intenzioni dichiarate dai governi organizzatori. A 18 mesi dal primo vertice Italia-Africa, organizzato sempre a Roma in apertura della presidenza italiana nel G7, la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen sono tornate a incontrare i leader di diverse nazioni africane. “Abbiamo costruito un percorso che ci porta oggi a risultati concreti e significativi – ha esordito Meloni -. ‘Gli accordi firmati adesso valgono 1,2 miliardi di euro di impegni concreti. Consolidiamo un modello che è partito dall’ascolto e si è tradotto in strumenti operativi, in risorse mobilitate, in nuove opportunità anche per le nostre imprese, incluse quelle medie e piccole”. Inoltre, annuncia la presidente del Consiglio, “stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi”. L’iniziativa prevede “di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso”. L’intera operazione, spiega la premier che a luglio ha in programma un viaggio in alcuni Paesi africani, “nei dieci anni ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito”. L’approccio che l’Italia ha messo in campo “è chiaro: rispetto, responsabilità, visione”, assicura la presidente del Consiglio, parlando di un cambio di metodo nei rapporti tra l’Europa e il continente africano a cui l’Italia ha dato una svolta: “Crediamo che l’Africa sia un continente nel quale si gioca il nostro futuro. Crediamo che rafforzarla significhi rafforzare anche l’Europa, costruire insieme le condizioni per una stabilità comune”.
Von der Leyen: 150 miliardi dall’Ue per l’Africa
“Siamo qui per riaffermare il nostro forte impegno e partenariato con l’Africa e vorrei ringraziare l’Italia per aver posto la collaborazione con l’Africa al centro delle nostre azioni”, osserva la presidente della Commissione Europea, in un momento in cui “altri Paesi nel mondo stanno tagliando i loro finanziamenti”. Il Piano Mattei, prosegue, “è proprio un esempio perfetto del modo in cui insieme possiamo dare forma al Global Gateway. È un programma di investimenti dell’Ue di 300 miliardi di euro di cui 150 miliardi che vanno dedicati all’Africa. È il “Team Europe” che lavora per l’Africa”. Per Von der Leyen, l’Africa è “un continente con abbondanza di risorse a cui mancano le infrastrutture. Noi investiamo per le infrastrutture, per l’energia pulita, per moderni corridoi economici ed oggi parleremo di come collegare i nostri mercati digitali ed anche per esempio come sfruttare al meglio la filiera agroalimentare ma soprattutto come formare le persone, svilupparne le competenze”. A suo parere, si tratterà di “una vera partnership win-win, fondata sul rispetto reciproco e sulla prosperità condivisa”. Anche lei mette l’accento sui 5 accordi appena firmati, che “hanno portato oltre 1,2 miliardi di euro di investimenti e garanzie all’Africa. E dimostrano come trasformiamo la volontà politica e la visione comune in decisioni molto concrete e, soprattutto, in realtà sul campo”.
Il summit fra premier, ministri e organismi finanziari
Il summit è iniziato attorno alle 11. Meloni e Von der Leyen hanno accolto i leader africani e le delegazioni ospiti, arrivate alla spicciolata. Ai lavori hanno preso parte, fra gli altri, il ministro delle Finanze dello Zambia Hakainde Musokotwane; il ministro degli Affari Esteri dell’Angola, Tète Antonio; il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Mahmoud Ali Youssouf; il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo Judith Suminwa Tuluka; il vice presidente della Tanzania Philip Mpango. Oltre a loro, sono intervenuti diversi alti rappresentanti di organismi finanziari, come l’amministratore delegato di Africa Finance Corporation Samaila Zubairu; il presidente della Banca Africana di Sviluppo Akinwumi Adesina; il presidente del Gruppo Banca Mondiale Ajay Banga; la direttrice esecutiva del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva. Dopo la rituale “foto di famiglia”, i lavori sono iniziati alle11.35, con gli interventi di apertura della premier italiana e della presidente della Commissione Ue. Alle 13, ha avuto luogo una colazione di lavoro, seguita alle 14.30 dalla cerimonia di scambio degli accordi, a cui hanno preso parte anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso; la vice presidente della Bei Gelsomina Vigliotti; l’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Dario Scannapieco; l’amministratore delegato di Sace Alessandra Ricci; l’amministratore delegato di Sparkle Enrico Maria Bagnasco e il presidente di Microsoft Brad Smith. Infine, poco prima delle 16, sono iniziate le dichiarazioni congiunte alla stampa di Meloni, von der Leyen e del presidente della commissione dell’Unione africana, Mahmoud Ali Youssouf.
I progetti: dalle filiere del caffè, al Corridoio di Lobito fino al digitale per Somalia, Kenya e Tanzania
Il fondo Global Gateway, lanciato nel 2022 e visto come una risposta a progetti come la Via della Seta cinese, ha una “potenza di fuoco massiccia di 150 miliardi di euro per l’Africa”, per usare la definizione della presidente dell’esecutivo comunitario. L’iniziativa combina risorse Ue e degli Stati membri per attrarre capitali privati. Una sinergia che avviene, per esempio, con il Piano Mattei italiano voluto da Meloni. Tra i progetti strategici, ricordati dalla stessa premier, spicca l’espansione del corridoio di Lobito, lanciato al Summit G20 del 2023 per collegare con ferrovie e infrastrutture moderne le regioni minerarie senza sbocco sul mare della Repubblica democratica del Congo e dello Zambia alla costa atlantica in Angola. Ci sono poi tre accordi di finanziamento con Luanda, affinché l’economia del Paese possa beneficiare del corridoio grazie alla formazione professionale, in modo che il popolo angolano abbia le competenze giuste per i lavori creati dagli investimenti, il sostegno per portare il cibo locale ai mercati nazionali e internazionali e la promozione del turismo lungo la rotta commerciale. Sul fronte della connettività digitale, la presidente della Commissione annuncia che Roma e Ue finanzieranno congiuntamente un’estensione del cavo sottomarino Blue Raman (che collega l’India via Gibuti all’Europa, attraverso l’Italia) a Somalia, Kenya e Tanzania. Il progetto, a cui partecipa l’italiana Sparkle, collegherà “l’Africa orientale a enormi mercati digitali” ed espanderà la più ampia strategia europea per colmare il divario digitale africano. “Nell’ultimo decennio, l’Africa ha più che raddoppiato le sue connessioni internet, ma l’Africa subsahariana rimane la regione meno connessa al mondo”, ricorda von der Leyen. La terza intesa di finanziamento è basata su una combinazione di investimenti pubblici e privati per supportare gli agricoltori africani nell’adattamento al cambiamento climatico. Ad esempio, il progetto “Terra” si concentrerà sulla catena del valore del caffè, investendo “in un mix di soluzioni tradizionali e high-tech”, dalla coltivazione all’ombra degli alberi alla piantumazione di nuove varietà resistenti al calore. Attualmente, almeno 300 milioni di africani lavorano nell’agricoltura, “ma causa del clima estremo, i raccolti nelle piccole fattorie africane stanno diminuendo del 3% ogni anno”, ha spiegato la presidente, evidenziando la necessità di “invertire la tendenza”. Lo stesso vale per i milioni di posti di lavoro che dipendono dall’export di caffè, sia in Africa che in Europa, “inclusa l’Italia”, che secondo VdL, “è la casa del miglior espresso del mondo”.
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