Riccardi: strategia che premia tutto il personale tenendo conto
delle diverse responsabilità
Trieste, 20 giu – “L’accordo, del valore complessivo di 40
milioni di euro, raggiunto con le sigle sindacali per gli
incentivi al personale del servizio sanitario regionale, ci
permetterà di consolidare il nostro servizio sanitario,
rafforzando le aree risultate più critiche come l’emergenza
urgenza, attraverso specifiche incentivazioni rivolte ai
professionisti operanti in quel campo”.
Lo ha annunciato il governatore del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga, che questa mattina, assieme all’assessore
regionale alla Salute Riccardo Riccardi e al direttore generale
dell’Azienda regionale di coordinamento per la Salute (Arcs)
Stefano Dorbolò, oltre ai vertici delle aziende sanitarie, ha
illustrato gli effetti degli strumenti messi in campo dalla
Regione per valorizzare il personale del servizio sanitario
regionale, sui quali è stato recentemente trovato l’accordo con
le organizzazioni sindacali.
L’importante pacchetto di interventi economici e contrattuali
punta a contrastare le difficoltà operative nei servizi disagiati
rafforzando meccanismi di attrazione e fidelizzazione del
personale, soprattutto nei settori con turni gravosi o sedi meno
attrattive, ed è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali
del comparto della sanità e dall’85% di quelle della dirigenza.
Nello specifico la Regione ha definito un sistema incentivante
dal valore complessivo di 36,1 milioni di euro per il 2025 (27
milioni per le politiche d’incentivazione regionali, 6,8 milioni
per le indennità del personale di comparto e 2,3 milioni per la
dirigenza) a cui si sommano 3,98 milioni per le indennità della
dirigenza per gli anni dal 2022 al 2024.
Concretamente gli interventi regionali si traducono per il
personale del comparto in aumenti retributivi medi mensili tra
700 e 850 euro per i professionisti della salute in servizio alla
Sores, tra i 640 e i 730 euro per quelli dei Pronto soccorsi,
anche pediatrici, e dei reparti di Osservazione breve intensiva
(Obi), tra 370 e 460 euro per quelli del 118 e delle automediche
e tra 120 e 210 euro per quelli operanti in settori critici o
disagiati. Gli aumenti per gli assistenti e gli operatori delle
medesime strutture oscillano, invece, tra 360 e 45 euro medi
mensili, mentre quelli per il personale di supporto tra 200 e 190
euro.
Ai medici e ai dirigenti turnisti dei Pronto soccorsi, anche
pediatrici, e dei reparti di Osservazione breve intensiva (Obi)
spetta un aumento medio di 1.800 euro lordi mensili per il 2025,
745 euro per il 2024, 570 euro per il 2023 e 240 euro per il
2022, a quelli in servizio alla Sores di 1.700 euro lordi mensili
per il 2025, 380 euro per il 2024, 345 euro per il 2023 e 138
euro per il 2022; a quelli del 118 e delle automediche 420 euro
per il 2025, 380 euro per il 2024, 345 euro per il 2023 e 138
euro per il 2022, mentre quelli operanti in settori critici o
disagiati riceveranno 280 euro per il 2025.
“I fondi messi in campo per gli incentivi per i professionisti
della salute dimostrano che Regione Friuli Venezia Giulia non
soltanto investe sulla Salute ma continua ad aumentare l’entità
degli investimenti, con un’attenzione particolare al personale –
ha sottolineato Fedriga -. I dati relativi all’importante
incremento delle risorse stanziate per il nostro sistema
sanitario sanciscono che non ci sono tagli in alcun ambito,
smentendo così le strumentalizzazioni che troppo spesso vengono
alimentate su un tema delicato come la sanità”.
Analizzando i dati relativi al personale sanitario del Friuli
Venezia Giulia è emerso che nel quadriennio 2021-24
complessivamente è stato registrato un incremento di 592 persone
con una crescita rilevante tra i medici e gli operatori
sociosanitari, mentre per gli infermieri a fronte di 1.796
cessazioni del rapporto di lavoro sono state registrate solo
1.419 assunzioni. Il tetto massimo di spesa per il personale
sanitario regionale è passato da 936 milioni di euro nel 2019 a
oltre 1,16 miliardi nel 2025, con un incremento di circa 226
milioni di euro. Anche il costo pro-capite del personale ha
mostrato un andamento crescente. Un segno tangibile
dell’investimento della Regione nella copertura dei fabbisogni.
Il governatore ha rimarcato che “il momento molto complesso
vissuto dal sistema sanitario nazionale e i mutamenti in corso
nei bisogni dei cittadini ci mettono di fronte alla necessità di
attuare delle riforme, a partire da quella legata alla medicina
territoriale, che stiamo affrontando assieme al Governo. Basta
pensare all’aumento dell’età della popolazione e all’aumento
delle problematiche legate alla cronicità per rendersi conto che
purtroppo il sistema sanitario per decenni non si è adeguato ai
mutamenti della società. Oggi dobbiamo quindi suggellare una
nuova alleanza con la Medicina generale al fine di affrontare
temi come l’accesso inappropriato ai Pronto soccorso, l’eccessivo
aumento di prescrizioni e della carenza di personale, soprattutto
infermieristico”.
Per quanto concerne i 27 milioni di euro stanziati per il sistema
incentivante, oltre 14 milioni di euro sono destinati
direttamente al personale sanitario e socio-sanitario e oltre 6,5
milioni alla dirigenza medica e sanitaria, mentre una parte pari
a 5,6 milioni è destinata alle aziende che li distribuiranno,
sulla base della contrattazione aziendale tra il personale di
comparto (2,5 milioni) e la dirigenza (circa 745mila euro), il
comparto amministrativo, tecnico e professionale (1,3 milioni),
il welfare aziendale (un milione). Infine, poco meno di 837mila
euro sono posti in un fondo di riserva per eventuali esigenze
straordinarie o aggiustamenti successivi.
L’assessore Riccardi ha evidenziato che si tratta di “una
distribuzione delle risorse che esclude la distribuzione a
pioggia e mira piuttosto a concentrare le risorse in settori
strategici come l’emergenza-urgenza, i servizi critici e
disagiati e il welfare aziendale. È la concretizzazione della
volontà di sostenere in modo equilibrato e mirato tutte le
componenti professionali del sistema, riconoscendo il valore
delle attività svolte nei contesti più complessi e garantendo
un’adeguata valorizzazione delle risorse umane a livello
aziendale e regionale”.
Riccardi ha infine sottolineato che “questo risultato è frutto di
un lavoro che parte da lontano e si articola attraverso tutte le
politiche di bilancio attuate in questi anni, le prese di
posizione a favore della nostra autonomia, la cui fondatezza è
stata confermata dalla Corte costituzionale, la negoziazione
delle risorse con le aziende sanitarie e anche l’istituzione
della rete oncologica regionale. Si tratta di una strategia ampia
che punta a premiare tutto il personale del nostro sistema
sanitario tenendo conto delle responsabilità che sono
inevitabilmente diverse in base ai ruoli ricoperti”.
ARC/MA/gg
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