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i requisiti ora sono cambiati


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Ci siamo quasi, ma cambia qualcosa nei requisiti. Dal 1° luglio 2025 si potrà avere l’esonero contributivo previsto dal bonus giovani, se l’assunzione o la trasformazione del contratto a tempo indeterminato dell’under 35 comporta “un incremento occupazionale netto nell’azienda”. A chiarirlo è l’Inps, in un messaggio del 18 giugno. L’incentivo previsto dal “decreto coesione” è pari al 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con l’esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di importo pari a 500 euro su base mensile per ciascun lavoratore e, comunque, “nei limiti di spesa autorizzata e nel rispetto delle procedure, dei vincoli territoriali e dei criteri di ammissibilità previsti dal programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027”.

È previsto che l’importo per l’esonero maggiorato per il sud arrivi fino a 650 euro al mese, per le sedi di lavoro che si trovino in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna e comunque entro il 50 % dei costi salariali. Si tratta di un meccanismo simile a quello che regola il cosiddetto “bonus donne”, come abbiamo spiegato qui.

Cosa cambia nei requisiti

Come spiega l’istituto di previdenza sociale, all’esito del negoziato per la riprogrammazione del programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 con la Commissione europea, il ministero dell’Economia ha precisato che “la legittima fruizione dell’esonero contributivo per le assunzioni/trasformazioni effettuate a decorrere dal primo luglio 2025, è subordinata al rispetto del requisito dell’incremento netto dell’occupazione”, secondo quanto richiesto da Bruxelles. Ed è necessario, prosegue l’Inps, un aggiornamento delle procedure attuative e del modulo di domanda.

Per questo, il modulo di domanda già in uso per la richiesta del bonus giovani è stato implementato con l’inserimento della seguente dichiarazione: “La legittima fruizione dell’esonero ex art.22, comma 1, del decreto-legge 60/2024, per le assunzioni/trasformazioni effettuate a decorrere dal primo luglio 2025, è subordinata alla realizzazione e al mantenimento dell’incremento occupazionale netto”.

Come funziona questo contributo

Il bonus giovani è un contributo previsto dall’articolo 22 del decreto legge del 7 maggio 2024, numero 60 (qui i dettagli). Si applica alle assunzioni e alle “trasformazioni” effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 che riguardano giovani con meno di 35 anni di età alla data dell’assunzione e che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato nel corso della loro vita lavorativa.

Conto e carta

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Per quanto riguarda i fondi a disposizione, il governo ha previsto lo stanziamento fino a 1,429 miliardi di euro a valere sul “programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027”. 

La domanda

Dove e come fare la domanda? Una circolare dell’Inps dà le istruzioni operative. Per accedere al bonus giovani, il datore di lavoro deve presentare la domanda con il modulo online disponibile dal 16 maggio tramite la pagina “portale delle agevolazioni (ex DiResCo)”, secondo le indicazioni della circolare. Nel caso del bonus da 650 euro (per il sud), la domanda deve essere presentata prima dell’assunzione, pena la perdita del diritto. Per il bonus da 500 euro è invece possibile fare richiesta anche a posteriori. A seguire, l’Inps verifica la disponibilità dei fondi, comunica l’accoglimento e registra il beneficio. In caso di dichiarazioni incoerenti o uso scorretto del beneficio, saranno avviati recuperi e sanzioni. Per ottenere la misura si può fare domanda telematica all’Inps. La richiesta deve contenere:

  • i dati identificativi dell’impresa;
  • i dati identificativi del lavoratore assunto o da assumere;
  • la tipologia di contratto di lavoro sottoscritto o da sottoscrivere e la percentuale oraria di lavoro;
  • la retribuzione media mensile e l’aliquota contributiva datoriale riferita al rapporto di lavoro oggetto di esonero;
  • l’indicazione della sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo presso il quale il lavoratore presterà effettivamente servizio.

Il rapporto di lavoro deve poi essere instaurato entro 10 giorni dall’accoglimento della domanda. Si tratta di un termine tassativo, non prorogabile. Sono esclusi dal bonus i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato, le imprese in difficoltà e i datori di lavoro che non hanno rimborsato eventuali aiuti di Stato.

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L’agevolazione non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento. È invece compatibile, senza alcuna riduzione, con la max deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef, prorogata fino al 2027. Inoltre, nei sei mesi precedenti l’assunzione, i datori di lavoro non devono aver fatto “licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità operativa o produttiva”.

La revoca

Il bonus giovani viene revocato, con recupero di quanto già fruito, se il datore di lavoro, nei sei mesi successivi all’assunzione incentivata, procede al licenziamento per giustificato motivo oggettivo (gmo) del lavoratore giovane assunto con l’incentivo, o sempre di un lavoratore giovane impiegato nella stessa unità operativa o produttiva e inquadrato con la stessa qualifica.

Boom di richieste

In soli 15 giorni, tra il 16 e il 30 maggio di quest’anno, i datori di lavoro hanno presentato oltre 60mila domande di accesso agli incentivi per l’assunzione stabile di under 35 e donne senza impiego retribuito da lungo tempo. Per il momento, spiega il ministero, la maggioranza delle richieste presentate ha riguardato l’esonero contributivo per l’inserimento di personale non dirigenziale sotto i 35 anni di età. L’Inps ha ricevuto 55.525 domande, che si stima impegnino circa 579 milioni di euro degli oltre 1,4 miliardi disponibili grazie al co-finanziamento dell’Europa attraverso il “programma nazionale giovani, donne e lavoro”.

Le richieste di accesso all’esonero contributivo per l’assunzione stabile di donne senza impiego retribuito da almeno 24 mesi sono state invece 4.960, impegnando poco più di 54 milioni di euro degli oltre 479 destinati a finanziare il bonus.



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