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PA Digitale, Impatto Reale: sfida degli RTD pugliesi


Quando, come RTD di ARTI, ho iniziato ad approfondire il tema della sostenibilità digitale, sembrava un tema lontano, quasi accessorio rispetto alle urgenze della transizione digitale. Eppure, a me sembrava evidente: non possiamo davvero occuparci di transizione digitale se non ci poniamo domande su che tipo di impatto stiamo generando — sull’ambiente, sulle persone, sui processi. Il nostro ruolo, per come lo intendo, non riguarda solo la tecnologia. Ha a che fare con la visione, con la capacità di orientare il cambiamento, di governarlo. E come si può orientare qualcosa che non si misura? Che non si comprende fino in fondo? 

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Così ho cominciato un percorso all’interno di ARTI, fatto di analisi e di osservazione dei dati degli interventi di transizione digitale. Ho cercato, prima di tutto, di dare senso alle cose che facevamo, di capire quali ricadute — dirette o indirette — avesse ogni scelta strategica. Poi, quando questo percorso è entrato nella rete degli RTD della Regione Puglia, la riflessione si è fatta collettiva, più ricca, più forte. Abbiamo costruito strumenti, condiviso idee, innescato un confronto a più voci. 

È da questa energia che è nata la sfida “PA Digitale, Impatto Reale”. Una sfida che ha saputo parlare a tutti, attraverso: tecnica e cultura, numeri e motivazioni, policy e quotidianità. Un esperimento riuscito, che oggi è diventato un modello. Questo è il racconto di come — partendo da una domanda semplice — siamo arrivati a un impatto concreto. E perché crediamo che questa sia solo la prima tappa di un percorso molto più ampio. 

Una responsabilità più ampia: la consapevolezza prima del progetto

Anche nella rete degli RTD pugliesi la consapevolezza che la transizione digitale non potesse più essere trattata solo come questione tecnologica era ormai matura. Abbiamo sentito crescere una responsabilità più grande: non più solo custodi di sistemi informativi, ma protagonisti di scelte che impattano sull’organizzazione, sui processi, sul lavoro delle persone e sull’ambiente. 

Il digitale, abbiamo compreso, non incide solo su efficienza e innovazione: plasma il modo in cui la PA esercita il suo ruolo di garante del bene comune, agisce sulla trasparenza, sull’accessibilità, sull’equità. La transizione digitale è – di fatto – trasversale e porta con sé una responsabilità di impatto. Da qui è nato il bisogno di una riflessione più profonda e, soprattutto, più strutturata. 

Ed è proprio all’interno di questa rete che ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia, il Trasferimento tecnologico e l’Innovazione ha promosso e portato avanti, in maniera convinta e continuativa, una riflessione sulla sostenibilità digitale. 

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Un anno fa abbiamo avviato un tavolo di lavoro dedicato a questa tematica, non si trattava di raccogliere buone pratiche, ma di chiederci: qual è l’impatto – nel bene e nel male – della trasformazione digitale che stiamo portando avanti? E soprattutto: come possiamo misurarlo? 

Il tavolo ha prodotto – con una scrittura realmente corale – un Memorandum of Understanding per la Sostenibilità Digitale nella PA pugliese, un documento che fissa principi condivisi, ma che per noi era solo il punto di partenza. 

Dall’idea all’azione: nasce la sfida “PA Digitale, Impatto Reale” 

Per dare concretezza a quegli impegni, ci siamo posti una domanda chiave: come possiamo attivare le persone? Come possiamo coinvolgere i colleghi dei nostri enti, primi destinatari dei cambiamenti digitali? Come allenare le organizzazioni a un uso più consapevole, sostenibile, condiviso del digitale? 

ARTI ha quindi ideato, progettato e promosso all’interno della rete la sfida “PA Digitale, Impatto Reale”. Una vera e propria campagna collettiva, durata 8 settimane, costruita su 4 aree tematiche: Digital Clean-Up: eliminazione di dati superflui, file obsoleti, email inutili, ottimizzazione degli archivi digitali; Carbon Footprint Race: risparmio energetico e riduzione dei consumi legati a PC, videoconferenze e streaming; Ottimizzazione dei flussi digitali: miglioramento dei processi documentali e uso di strumenti digitali sostenibili; Social Digital Impact: inclusione, benessere digitale e accessibilità.  

Per la realizzazione delle attività ARTI ha realizzato e messo a disposizione un set di strumenti condivisi: materiali di comunicazione, una dashboard di monitoraggio, messaggi di ingaggio settimanali, presentazioni e una guida operativa. Ogni RTD ha potuto personalizzare l’iniziativa e rilanciarla nel proprio ente. 

I risultati: numeri, impatti e adesioni

Il successo è stato evidente, ma soprattutto misurabile: oltre 400 dipendenti coinvolti direttamente nelle attività; eliminazione di 74mila mail inutili e 258mila file obsoleti, più di 300 GB eliminati da archivi disordinati. In otto settimane, con semplici azioni, abbiamo ottenuto una riduzione complessiva di emissioni di oltre 110 kg di CO₂. Il tutto accompagnato da una narrazione costante e da una regia condivisa: non una somma di buone pratiche, ma una sfida collettiva, in cui ogni ente contribuiva a un risultato comune. 

La sfida ha generato attenzione, interesse e adesioni: due ASL pugliesi, una Procura, alcune università si sono dette pronte a replicarla. Abbiamo capito che stavamo lavorando su qualcosa che poteva diventare patrimonio comune. 

FORUM PA 2025: la Sfida entra in scena

Abbiamo deciso di candidare “PA Digitale, Impatto Reale” al FORUM PA 2025 Premio “PA Aumentata” Ambito Sostenibilità Ambientale perché eravamo convinti che il progetto avesse tutte le caratteristiche premianti: era concreto, innovativo, replicabile, economicamente sostenibile, coerente con il Piano Triennale per l’Informatica nella PA e pienamente allineato con gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Ma, al di là della candidatura, ARTI ha voluto cogliere l’occasione della partecipazione a FORUM PA per portare il tema della sostenibilità digitale all’attenzione del grande pubblico. 

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Potete vedere anche la scheda progetto sul sito del Premio.

Abbiamo quindi progettato e realizzato una serie di mini-sfide live, con l’obiettivo di coinvolgere i visitatori dello stand di Regione Puglia in attività semplici, immediate ma ad alto valore comunicativo: Digital Clean-up; Disconnettiti per un caffè; Quiz sull’impronta digitale personale e sulle buone pratiche digitali. 

La risposta del pubblico è andata oltre le aspettative: più di 1.800 interazioni in tre giorni, oltre 600 badge distribuiti, decine di nuove amministrazioni che hanno mostrato interesse nella replicabilità della sfida. 

Questo risultato è stato per noi già un successo. Un modo concreto per far parlare di sostenibilità digitale con leggerezza ma anche con elementi concreti, avvicinando il pubblico, i decisori e gli stakeholder. 

La vittoria: un riconoscimento che rafforza l’impegno

La vittoria del Premio “PA Aumentata” è arrivata a coronamento di questo percorso già ricco di partecipazione e risultati. Ma soprattutto è stato un riconoscimento alla visione e alla forza della rete degli RTD pugliesi: una rete che non si è limitata a dichiarare principi, ma ha scelto di tradurli in pratica, mettendo a disposizione idee, strumenti e passione. 

È stata la conferma che la sostenibilità digitale non è uno slogan, ma un’esigenza strategica che può (e deve) entrare nella quotidianità della PA: nei comportamenti individuali, nelle scelte organizzative, nella pianificazione. 

Oggi siamo al lavoro per proseguire questo percorso, stiamo organizzando nuove attività, raccogliendo i feedback, affinando strumenti già sperimentati, e pensando a formati sempre più coinvolgenti e partecipativi. Alcune idee sono già in fase avanzata, altre stanno prendendo forma grazie al confronto continuo all’interno della rete. Ma la direzione è chiara: consolidare ciò che abbiamo costruito e continuare ad evolvere, insieme. 

 

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