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Bilancio di Genere 2023-2024, Emiliano e Triggiani: “Non solo un documento tecnico ma un atto di trasformazione culturale e di rafforzamento della democrazia” | Ilikepuglia.it


Approvato dalla Giunta regionale il Bilancio di Genere 2023-2024, il secondo documento di valutazione, in un’ottica di trasparenza, partecipazione e gender equality, di quanto svolto sino ad oggi, nell’ambito del Programma di Governo e delle politiche della Regione Puglia, per la promozione della parità tra donne e uomini e per l’integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche regionali.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Un documento dettagliato e analitico, articolato in sette capitoli e redatto da Regione Puglia – Sezione per l’attuazione delle politiche di genere in collaborazione con Fondazione Ipres, che offre un’analisi puntuale delle politiche regionali attraverso una prospettiva di genere.

Tra le novità rispetto alla precedente edizioni, l’introduzione di indicatori di valutazione, secondo un processo metodologicamente solido e coerente con le linee guida nazionali, e fondato sulla Valutazione di Impatto di Genere (VIG) e sull’uso sistemico di indicatori di contesto che misurano, su base empirica, i divari tra i generi nel territorio e all’interno dell’amministrazione stessa.

Sono state introdotte, altresì, nel Bilancio 2023-2024 tutte le azioni messe in atto da Regione Puglia per garantire il principio della parità di genere, classificate in tre macro aree, ovvero interventi dei diversi Dipartimenti regionali, azioni di mainstreaming e progetti pilota.

“Questa seconda edizione del Bilancio di Genere della Regione Puglia – sottolinea il presidente regionale Michele Emiliano – rappresenta un’altra importante meta nel nostro percorso di attuazione e nel consolidamento dell’Agenda di genere, di cui ci siamo dotati come prima regione Italia nel 2021 con la Strategia regionale sulla parità di genere.

Un documento trasversale a tutte le politiche con obiettivi e azioni precisi nell’ambito della programmazione di fondi europei 2021-2027 della Regione Puglia, fra Agenda di genere, Strategia regionale sulla sostenibilità, Agenda del Lavoro, Strategia Mare a Sinistra e il PR FESR FES 2021-2027.

 

Ristrutturazione dei debiti

procedure di sovraindebitamento

 

Sono molto orgoglioso di quanto svolto sino ad oggi, dell’approccio condiviso, partecipato, aperto con cui, insieme al partenariato socio economico, ai Comuni, imprese, enti – e nella piena trasparenza – stiamo sostenendo e favorendo un cambiamento epocale, in diversi ambiti della vita sociale e lavorativa, per una Regione equa, inclusiva e attenta ai diritti di tutte e tutti.

L’auspicio è consolidare sempre di più, di qui ai prossimi anni, l’integrazione della dimensione di genere in tutte le policy regionali e nei documenti di programmazione economico-finanziaria, rafforzare il coordinamento con gli enti locali e il partenariato sociale, e potenziare la raccolta e l’analisi dei dati disaggregati per genere”.

“Un bilancio che non è un mero esercizio tecnico – sottolinea l’assessora regionale alle Politiche di genere, Serena Triggiani – e un potente atto politico che intende rendere visibili le disuguaglianze strutturali e sistemiche tra donne e uomini, allo scopo di correggerle attraverso una pianificazione più giusta, trasparente e responsabile.

Dunque un vero e proprio strumento di giustizia redistributiva, di trasformazione culturale e di rafforzamento della democrazia, capace di promuovere un modello di sviluppo più inclusivo, sostenibile e coeso. La strada è ancora lunga da percorrere ma in questi anni abbiamo investito molto in strategie e risorse, per ridurre il gap di genere sia nell’ambito socioeconomico generale sia all’interno dell’apparato amministrativo.

Questo documento è il frutto di un lavoro di squadra che quest’anno per la prima volta porta la firma dell’assessorato alle Politiche di Genere, che rappresento e che svolge, come dimostriamo, un ruolo di coordinamento efficiente e trasversale di tutte le politiche regionali riguardanti la promozione e valorizzazione di azioni, programmi e strategie di contrasto alle disuguaglianze e alle discriminazioni basate sul genere in vari ambiti della società.

E questa seconda edizione del Bilancio di genere ha l’obiettivo prioritario di incidere quanto più possibile nella programmazione economica, istituzionalizzare pratiche valutative e decisionali sensibili al genere, e consolidare una cultura dell’equità e della trasparenza nella governance pubblica.

Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con impegno, il presidente per aver creduto in questo progetto, la consigliera Titti De Simone e, naturalmente, la nostra Sezione per l’attuazione delle politiche di genere, diretta da Annalisa Bellino”.

“La Puglia ha compiuto importanti passi avanti in questi 10 anni per ricucire il divario di genere e molti indicatori oggi lo affermano – commenta la consigliera per l’Attuazione del programma del presidente, Titti De Simone, nella sua introduzione al bilancio -.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La rendicontazione di fine mandato sull’attuazione del programma di Governo, gli indicatori dell’Ufficio Statistico regionale, il processo partecipativo che anch’io ho potuto supportare, ne danno ampissimo conto, offrendo un focus particolare sull’attuazione dell’Agenda di genere e tante azioni trasversali come il primo bando Genere in Comune destinato a sostenere le azioni dei Comuni pugliesi, coordinato da me, dalla Sezione politiche di genere e da Anci Puglia.

In questi anni, nuovi modelli, metodi e obiettivi per la parità di genere sono stati disegnati. Molte azioni sono state avviate, molto di più e meglio si potrà e si dovrà ancora fare, nella convinzione che solo senza discriminazioni e disuguaglianze di genere la Puglia continuerà il suo cammino di progresso e benessere sociale, culturale ed economico”.

Il bilancio di Genere 2023-2024, corredato da una introduzione e da una nota metodologica, contiene

Strategia e governance: dall’Agenda di genere all’adozione dell’approccio mainstreaming” – Capitolo 3, che definisce la cornice normativa, strategica e organizzativa alla base del processo di costruzione del documento.

L’Analisi del contesto regionale” – Capitolo 4, che fotografa il divario di genere sia nel territorio pugliese che all’interno della Pubblica Amministrazione dell’Ente.

L’Analisi del rendiconto” – Capitolo 5, che riporta un quadro sintetico delle entrate e delle spese regionali anche tenendo conto della classificazione della spesa secondo il sistema Classification of the Functions of Government (COFOG). In questa seconda edizione, tale sperimentazione ha preso in considerazione le spese impegnate dal Dipartimento Sviluppo Economico, relativamente agli anni 2023-2024.

Le Iniziative regionali per la riduzione dei divari di genere” – Capitolo 6, che evidenzia i principali risultati degli interventi in tema di parità attuati dalla Giunta Regionale, per lo più riconducibili all’attuazione dell’Agenda di Genere, delle iniziative svolte dal Consiglio Regionale, delle attività del Comitato unico di Garanzia (Cug), nonché delle iniziative promosse dalla Consigliera Regionale di Parità.

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Approvato dalla Giunta regionale il Bilancio di Genere 2023-2024, il secondo documento di valutazione, in un’ottica di trasparenza, partecipazione e gender equality, di quanto svolto sino ad oggi, nell’ambito del Programma di Governo e delle politiche della Regione Puglia, per la promozione della parità tra donne e uomini e per l’integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche regionali.

Un documento dettagliato e analitico, articolato in sette capitoli e redatto da Regione Puglia – Sezione per l’attuazione delle politiche di genere in collaborazione con Fondazione Ipres, che offre un’analisi puntuale delle politiche regionali attraverso una prospettiva di genere.

Tra le novità rispetto alla precedente edizioni, l’introduzione di indicatori di valutazione, secondo un processo metodologicamente solido e coerente con le linee guida nazionali, e fondato sulla Valutazione di Impatto di Genere (VIG) e sull’uso sistemico di indicatori di contesto che misurano, su base empirica, i divari tra i generi nel territorio e all’interno dell’amministrazione stessa.

Sono state introdotte, altresì, nel Bilancio 2023-2024 tutte le azioni messe in atto da Regione Puglia per garantire il principio della parità di genere, classificate in tre macro aree, ovvero interventi dei diversi Dipartimenti regionali, azioni di mainstreaming e progetti pilota.

“Questa seconda edizione del Bilancio di Genere della Regione Puglia – sottolinea il presidente regionale Michele Emiliano – rappresenta un’altra importante meta nel nostro percorso di attuazione e nel consolidamento dell’Agenda di genere, di cui ci siamo dotati come prima regione Italia nel 2021 con la Strategia regionale sulla parità di genere.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Un documento trasversale a tutte le politiche con obiettivi e azioni precisi nell’ambito della programmazione di fondi europei 2021-2027 della Regione Puglia, fra Agenda di genere, Strategia regionale sulla sostenibilità, Agenda del Lavoro, Strategia Mare a Sinistra e il PR FESR FES 2021-2027.

Sono molto orgoglioso di quanto svolto sino ad oggi, dell’approccio condiviso, partecipato, aperto con cui, insieme al partenariato socio economico, ai Comuni, imprese, enti – e nella piena trasparenza – stiamo sostenendo e favorendo un cambiamento epocale, in diversi ambiti della vita sociale e lavorativa, per una Regione equa, inclusiva e attenta ai diritti di tutte e tutti.

L’auspicio è consolidare sempre di più, di qui ai prossimi anni, l’integrazione della dimensione di genere in tutte le policy regionali e nei documenti di programmazione economico-finanziaria, rafforzare il coordinamento con gli enti locali e il partenariato sociale, e potenziare la raccolta e l’analisi dei dati disaggregati per genere”.

“Un bilancio che non è un mero esercizio tecnico – sottolinea l’assessora regionale alle Politiche di genere, Serena Triggiani – e un potente atto politico che intende rendere visibili le disuguaglianze strutturali e sistemiche tra donne e uomini, allo scopo di correggerle attraverso una pianificazione più giusta, trasparente e responsabile.

Dunque un vero e proprio strumento di giustizia redistributiva, di trasformazione culturale e di rafforzamento della democrazia, capace di promuovere un modello di sviluppo più inclusivo, sostenibile e coeso. La strada è ancora lunga da percorrere ma in questi anni abbiamo investito molto in strategie e risorse, per ridurre il gap di genere sia nell’ambito socioeconomico generale sia all’interno dell’apparato amministrativo.

Questo documento è il frutto di un lavoro di squadra che quest’anno per la prima volta porta la firma dell’assessorato alle Politiche di Genere, che rappresento e che svolge, come dimostriamo, un ruolo di coordinamento efficiente e trasversale di tutte le politiche regionali riguardanti la promozione e valorizzazione di azioni, programmi e strategie di contrasto alle disuguaglianze e alle discriminazioni basate sul genere in vari ambiti della società.

E questa seconda edizione del Bilancio di genere ha l’obiettivo prioritario di incidere quanto più possibile nella programmazione economica, istituzionalizzare pratiche valutative e decisionali sensibili al genere, e consolidare una cultura dell’equità e della trasparenza nella governance pubblica.

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