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Perché passiamo la tessera sanitaria in farmacia? C’entra il 730 (e i soldi che possiamo risparmiare)


Da sempre, quando entriamo in farmacia e ci chiedono la tessera sanitaria, la passiamo quasi senza pensarci. Un gesto automatico, un’abitudine che ci portiamo dietro da anni. Ma vi siete mai chiesti perché lo facciamo davvero?

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La risposta breve è semplice: per risparmiare.
Quella corretta è un po’ più lunga, ma fondamentale da comprendere: passare la tessera in farmacia serve per detrarre le spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi. E quindi, in sostanza, per pagare meno imposte.

Sembra complesso? Non vi preoccupate, vi spieghiamo tutto in questo articolo che apre la nuova rubrica in collaborazione con Factanza, #EconoMia.

Che cos’è la detrazione delle spese sanitarie

Ogni volta che compriamo un medicinale in farmacia o paghiamo una visita medica, possiamo “recuperare” parte di quella spesa nella dichiarazione dei redditi, tramite una detrazione fiscale.
Per farlo, però, serve rendere tracciabile quell’acquisto: ecco perché è fondamentale passare la tessera sanitaria in farmacia.
Così facendo, lo scontrino che riceviamo diventa il cosiddetto scontrino parlante: contiene il nostro codice fiscale e descrive il tipo di prodotto acquistato, rendendo quella spesa nota allo Stato e quindi detraibile.

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Quanto si risparmia?

La detrazione per le spese sanitarie è pari al 19% della parte che eccede i 129,11 euro di spesa annua.
Facciamo un esempio:

se in un anno spendi 229,11 euro in farmaci o prestazioni mediche, potrai detrarre il 19% di 100 euro (cioè 229,11 – 129,11), risparmiando 19 euro sulle imposte da versare allo Stato.

È molto? È poco? Dipende da quante spese sanitarie sostenete durante l’anno. Ma una cosa è certa: sono soldi vostri, e recuperare anche solo una parte è sempre meglio che lasciarli andare.

Ma come faccio a “recuperare” questi soldi? Si fa con la dichiarazione dei redditi (conosciuta come 730): approfondiamo come funziona nei prossimi paragrafi.

Prima di tutto: che differenza c’è tra tasse e imposte?

Prima di arrivare al 730, chiariamo alcuni concetti fondamentali da conoscere. Spesso usiamo le parole “tasse” e “imposte” come se fossero sinonimi, ma in realtà indicano due cose diverse.

  • Le tasse sono collegate a un servizio specifico (es. la tassa sui rifiuti, che serve per finanziare il servizio di raccolta).
  • Le imposte sono somme che versiamo allo Stato in proporzione al nostro reddito (es. l’IRPEF, o Imposta sui redditi delle persone fisiche). Non finanziano un servizio diretto, ma servono al funzionamento generale dello Stato.

Quando parliamo di detrazioni e deduzioni, ci si riferisce quindi alle imposte, non alle tasse.

Deduzioni vs detrazioni: due modi per risparmiare sulle imposte

Lo Stato prevede diverse agevolazioni fiscali per ridurre il peso delle imposte sui cittadini, soprattutto in relazione a spese considerate “importanti” (salute, istruzione, affitto, ecc.). Queste agevolazioni si dividono in:

  • Deduzioni: riducono il reddito imponibile (cioè la base su cui si calcolano le imposte).
  • Detrazioni: riducono l’importo finale delle imposte da pagare.

Entrambe si calcolano nel momento in cui si fa la dichiarazione dei redditi. Ma come funziona questo processo?

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Il Modello 730: che cos’è, chi deve farlo e quando

Il Modello 730 è il principale strumento per fare la dichiarazione dei redditi in Italia, usato soprattutto da:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati.

Il 730 si compila ogni anno e serve a dichiarare quanto si è guadagnato nell’anno precedente, così da calcolare quanta IRPEF (l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) bisogna versare, al netto di detrazioni e deduzioni.
Quest’anno il modello va inviato entro il 30 settembre 2025.

Non è obbligatorio per tutti: chi ha solo un reddito da lavoro dipendente (e non ha spese detraibili o deducibili, partite IVA, ecc.) può non presentarlo, perché il datore di lavoro agisce da sostituto d’imposta e versa direttamente allo Stato – sottraendole dalla busta paga – le imposte dovute.
Se, tuttavia, avete avuto redditi aggiuntivi durante l’anno precedente, il 730 diventa obbligatorio per legge, quindi è molto importante tenere da conto la propria situazione lavorativa e fiscale.

Il 730 permette in questi casi di capire se si ha un Debito o un Credito d’imposta con lo Stato: può capitare in alcuni casi di aver diritto a deduzioni e detrazioni particolarmente alte, che possono portare a dover ricevere un rimborso dallo Stato – nel caso in cui si siano effettivamente pagate troppe imposte; può accadere anche il caso opposto, in cui servirà versare ulteriori imposte. Proprio per questo è fondamentale fare il 730 nella maniera più precisa e puntuale.

Come si fa il 730: da soli o con aiuto?

Avete tre opzioni principali per compilare il 730:

  • Da soli, accedendo al vostro Cassetto Fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate, tramite SPID, CIE o CNS. Questa opzione è gratuita.
  • Con l’aiuto di un CAF (Centro di Assistenza Fiscale), che offre supporto alla compilazione a costi contenuti.
  • Rivolgendovi a un commercialista, un professionista specializzato con un costo più alto, molto utile soprattutto se la tua situazione fiscale è complessa.

Il 730 precompilato: la versione “light”

Dal 30 aprile è disponibile per tutti il 730 precompilato, visibile nel proprio Cassetto Fiscale, e dal 15 maggio è anche modificabile e inviabile.
Questa versione contiene già tutte le informazioni raccolte dallo Stato: redditi da lavoro, interessi bancari, spese sanitarie (grazie alla tessera sanitaria!), ecc.
In molti casi è già completo: basta controllarlo e inviarlo.
Tuttavia, è importante verificare che tutto sia corretto e che non manchino informazioni rilevanti. Se avete dubbi, è sempre consigliabile consultare un esperto, almeno la prima volta.

Per riassumere

  • Passare la tessera sanitaria in farmacia serve a rendere tracciabili le spese sanitarie, che possono poi essere detratte nella dichiarazione dei redditi.
  • La dichiarazione dei redditi avviene (per la maggior parte dei cittadini) tramite il Modello 730, compilabile fino al 30 settembre.
  • È possibile recuperare il 19% delle spese sanitarie che superano i 129,11 euro.
  • Per farlo, potete usare il 730 precompilato, rivolgervi a un CAF, oppure affidarvi a un commercialista.
  • Fare il 730 è un’opportunità per risparmiare: sapere come funziona è il primo passo per non perdere soldi che ti spettano.

E voi, avete già fatto il 730?

Avete tempo fino al 30 settembre, ma come sempre, meglio non ridursi all’ultimo minuto.
Ora che sapete a cosa serve davvero passare la tessera sanitaria in farmacia, forse quel gesto automatico vi sembrerà un po’ più potente.

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