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Come ricevere il rimborso 730 2025 se si va in pensione durante l’anno, le istruzioni Agenzia delle Entrate


Il passaggio dalla vita lavorativa alla pensione comporta anche alcune particolari implicazioni e conseguenze fiscali. Tra i temi di principale interesse emerge la questione del rimborso 730 se si va in pensione, una dinamica che coinvolge milioni di cittadini e si struttura attorno a regole precise stabilite dall’Agenzia delle Entrate.

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Il rimborso derivante dal modello 730 è la restituzione delle imposte trattenute in misura eccedente rispetto al dovuto, emersa a seguito della dichiarazione dei redditi. L’IRPEF versata in eccesso viene calcolata considerando le detrazioni e deduzioni spettanti, tra cui quelle per carichi familiari, spese sanitarie, ristrutturazioni, mutui. I pensionati hanno diritto a tale credito fiscale qualora, sulla base dei redditi dichiarati, risulti un saldo positivo a loro favore. Il rimborso viene corrisposto generalmente dall’ente pensionistico, nella seconda mensilità successiva all’invio della dichiarazione.

  • Pensionati: rimborso direttamente su cedolino di pensione, gestito dall’INPS come sostituto d’imposta.
  • Lavoratori dipendenti: accredito tramite busta paga dal datore di lavoro.
  • Senza sostituto d’imposta: accredito effettuato dall’Agenzia delle Entrate via bonifico.

I pensionati interessati devono compilare il modello entro i termini previsti, scegliendo l’INPS come sostituto d’imposta per l’effettuazione dei conguagli.

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Nel meccanismo della dichiarazione dei redditi, le figure principali interagiscono secondo responsabilità ben definite:

  • Lavoratore/Pensionato: compila la dichiarazione, inserendo correttamente i dati anagrafici, reddituali e scegliendo il corretto sostituto d’imposta.
  • Sostituto d’imposta: soggetto incaricato (datore di lavoro o ente previdenziale) che esegue i conguagli fiscali, provvedendo sia ai rimborsi che alle trattenute direttamente in busta paga o cedolino.
  • Agenzia delle Entrate: riceve i dati delle dichiarazioni, elabora le risultanze contabili, trasmette l’esito ai sostituti d’imposta o provvede direttamente ai versamenti in assenza di questi ultimi.

In caso di passaggio dal lavoro alla pensione, il ruolo del sostituto d’imposta è centrale: se il cambio interviene dopo la trasmissione del 730, occorrerà aggiornare l’informazione seguendo le istruzioni dell’Agenzia.

Cosa succede se si va in pensione durante l’anno: casi e procedure

Il rimborso 730 se si va in pensione durante l’anno è regolato dalle tempistiche di presentazione della dichiarazione e dalla corretta individuazione del sostituto d’imposta. Se al momento della compilazione il contribuente è ancora dipendente, dovrà indicare il datore di lavoro; se la transizione è avvenuta, l’INPS diventerà il nuovo soggetto responsabile del conguaglio. 

Per un accredito regolare è essenziale che i dati relativi al sostituto siano corretti e aggiornati, evitando rallentamenti sia nei versamenti sia nelle eventuali trattenute in caso di saldo negativo.

Cambio del sostituto d’imposta dopo l’invio del 730

In presenza di un cambio di lavoro o del passaggio alla pensione dopo la presentazione della dichiarazione, il contribuente può utilizzare un modello 730 integrativo di tipo 2 per comunicare i nuovi dati del sostituto. Tale integrazione dovrà essere gestita secondo le precise istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

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  • L’aggiornamento consente di assegnare a INPS la gestione del rimborso o del conguaglio.
  • è necessario che il vecchio sostituto segnali il diniego formale a operare il conguaglio.
  • Attenzione: il 730 integrativo non è utilizzabile nelle situazioni gestite con 730 senza sostituto.

L’indicazione scorretta del sostituto può causare rilevanti ritardi nell’accredito delle somme a credito.

Presentazione del 730 senza sostituto: quando e come

A partire dal 2024, anche dipendenti e pensionati possono optare per il modello 730 senza sostituto d’imposta. Questa modalità implica che l’Agenzia delle Entrate si occuperà direttamente del rimborso tramite bonifico bancario, generalmente entro sei mesi dalla presentazione. Per accorciare i tempi è indispensabile comunicare un IBAN valido tramite area riservata oppure recandosi presso gli sportelli territoriali. Il 730 senza sostituto è particolarmente utile nei casi di cambi lavorativi durante l’anno o di pensionamento imminente, offrendo un’alternativa quando ci sono incognite sulla figura del sostituto.

Scadenze, tempistiche e calendario dei rimborsi 2025

Il calendario legato al rimborso varia in funzione dei tempi di presentazione e della presenza o meno del sostituto d’imposta. Le principali finestre temporali previste dall’Agenzia sono:

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Contabilità

Buste paga

 





Data presentazione 730 Mese di erogazione
Fino al 31 maggio 2025 Luglio (dipendenti) / Agosto (pensionati)
1-20 giugno 2025 Luglio (dipendenti) / Agosto (pensionati)
Entro 15 luglio 2025 Agosto (dipendenti) / Settembre (pensionati)
Metà luglio-fine agosto 2025 Settembre/Ottobre
Settembre 2025 Da novembre

Per i contribuenti senza sostituto l’erogazione è più lenta: in assenza di controlli particolari, entro dicembre; in caso di accertamenti, possono essere necessari 3-4 mesi aggiuntivi.

Come verificare e monitorare il rimborso: strumenti online e canali di assistenza

Monitorare lo stato del rimborso è possibile grazie a strumenti online disponibili presso:

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  • Portale INPS: accedendo con proprie credenziali SPID, CIE o CNS nella sezione “Assistenza fiscale (730/4)” o “Cedolino pensione”, è possibile verificare gli importi accreditati e le operazioni di conguaglio.
  • Sito Agenzia delle Entrate: tramite il “cassetto fiscale”, dopo autenticazione con SPID o equivalenti, è consultabile lo stato della dichiarazione, la presenza di eventuali rimborsi e i dati IBAN.
  • Assistenza telefonica: numeri dedicati 800.90.96.96 (rete fissa) e 06.97617689 (cellulare).

L’accesso digitale permette di identificare tempestivamente eventuali problematiche e di verificare lo storico delle pratiche, anche per i pensionati che riceveranno il credito sul cedolino di agosto/settembre.

Problemi e ritardi: cause, soluzioni e assistenza

I motivi di ritardo nell’erogazione del rimborso 730 sono molteplici:

  • Dati errati o incompleti nella dichiarazione o nell’indicazione del sostituto d’imposta.
  • Mancata comunicazione dell’IBAN, in particolare per i rimborsi gestiti direttamente dall’Agenzia.
  • Assistenza e consulenza

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  • Controlli preventivi su dichiarazioni incoerenti o con crediti superiori a 4.000 euro.
  • Diniego da parte del precedente sostituto d’imposta non ancora trasmesso.

Le soluzioni consigliate in caso dei problemi appena sopra citati comprendono la verifica attenta dei dati inseriti, il controllo della documentazione inviata, l’utilizzo dei servizi online ufficiali e, se necessario, l’accesso a canali diretti come CAF, patronati o uffici territoriali. In presenza di anomalie strutturali o richieste di documentazione aggiuntiva, occorre rispondere nei tempi e nei modi indicati dall’Agenzia delle Entrate, consultando le sezioni “Assistenza fiscale” dei portali istituzionali.

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