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Energia, Ricerca, Innovazione: RSE presenta i risultati di fine triennio


(AGENPARL) – Roma, 23 Giugno 2025

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(AGENPARL) – Mon 23 June 2025 La sede di Confindustria ha ospitato il dialogo strategico promosso da RSE e
focalizzato sui progressi compiuti dalla ricerca di sistema nel triennio
2022-2024. Dalla collaborazione pubblico-privato al ruolo del nucleare,
un’occasione di sintesi e visione condivisa per il futuro energetico del
Paese
Si è svolto il 18 giugno, presso la Sala Pininfarina della sede di
Confindustria a Roma, l’evento “Energia, ricerca, innovazione. Analisi del
triennio 2022–2024 e sguardo alle prospettive di sviluppo”, che
RSE ha organizzato per riunire rappresentanti
delle istituzioni italiane ed europee, stakeholder industriali, enti e
centri di ricerca in un momento di sintesi, ascolto e visione condivisa sul
futuro della transizione energetica. Nel corso dell’appuntamento è stato
fatto il punto sui risultati conseguiti da RSE nel precedente triennio di
Ricerca di Sistema ed è emerso il ruolo chiave della ricerca pubblica per
l’evoluzione del sistema energetico nazionale e per la definizione di
strategie e politiche sostenibili, orientate all’innovazione.
Ad aprire i lavori, il Presidente di RSE, Carloalberto Giusti, che ha
sottolineato l’importanza strategica di un approccio sistemico ai temi della
transizione energetica: “La fine del triennio 2022–2024 è un’occasione
preziosa per condividere i risultati della nostra attività di ricerca, che
tocca direttamente la quotidianità dei cittadini e delle imprese. I nostri
progetti, come Atlanti e Geoportali, sono oggi strumenti adottati e
consultati da attori pubblici e privati. Collaboriamo con decine di
imprese, con i principali Ministeri, tra cui il MASE, con Regioni e
Università. Partecipiamo a progetti strategici a livello europeo e
internazionale e abbiamo avviato importanti sinergie con start up e
autorevoli centri di ricerca negli Stati Uniti. Tutto questo è possibile
grazie ai 400 ricercatori e collaboratori che ogni giorno mettono competenze
e passione al servizio del Paese. La transizione energetica –ha continuato
Giusti– richiede un approccio sistemico e coordinato. Il ruolo di RSE, oggi
più che mai, è quello di fornire analisi e strumenti scientifici per
prendere decisioni consapevoli e individuare direzioni strategiche per la
competitività del nostro Paese. Questo evento rappresenta non solo un
momento di sintesi, ma soprattutto un’occasione di ascolto e disegno delle
nuove frontiere di ricerca”.
A seguire, Francesco De Santis, Vice Presidente per la Ricerca e lo Sviluppo
di Confindustria, e Giovanni Baroni, Vice Presidente e Presidente della
Piccola Industria, hanno posto l’accento sul ruolo abilitante della
collaborazione tra impresa e ricerca pubblica per rafforzare la
competitività e la sostenibilità del sistema produttivo nazionale,
costituito da grandi imprese come anche da piccole e medie realtà
imprenditoriali che puntano alla qualità, all’eccellenza e all’efficienza
dei processi industriali. I saluti introduttivi dei rappresentanti del
mondo delle imprese hanno sottolineato quindi il valore dell’attività svolta
da RSE e della comunicazione virtuosa tra le diverse anime dell’economia del
Paese, industria e mondo della ricerca.
Lo sguardo si è quindi aperto sul contesto europeo, con l’intervento di
Rosalinde Van der Vlies, Direttrice – Direzione Generale per l’Energia della
Commissione Europea, che ha evidenziato il ruolo dei programmi europei di
ricerca e innovazione e della cooperazione internazionale come leve
strategiche per l’attuazione del Green Deal. Numerose, anche in questo caso,
le sinergie tra RSE e l’Istituzione che coordina i programmi UE, a
testimonianza della trasversalità delle competenze dei ricercatori RSE e
della visione olistica sul mondo energetico e della sostenibilità che
caratterizza l’attività di RSE. Stefania Crotta, Direttore Generale pro
grammi e incentivi finanziari del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica, ha posto l’accento sul valore strategico della Ricerca di
Sistema per il raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali,
valorizzando il ruolo di grande responsabilità che ricoprono gli affidatari
delle attività di ricerca, RSE, come anche Enea e CNR.
Stefano Besseghini, Presidente di ARERA, ha infine sottolineato come la
ricerca pubblica contribuisca ad aggiornare e a orientare le politiche
regolatorie verso modelli energetici più innovativi, resilienti e
sostenibili e come sia fondamentale il contributo dei ricercatori italiani
per anticipare le future esigenze del settore energetico e del mercato
elettrico nazionale.
Dopo gli interventi istituzionali, il programma è proseguito con un
approfondimento sulla governance della Ricerca di Sistema (RdS) e sulle sue
prospettive evolutive. Eleonora Petrolati, Responsabile Area Programmi di
ricerca di CSEA – Cassa per i servizi energetici e ambientali, ha illustrato
i meccanismi di programmazione e monitoraggio alla base della gestione
efficiente dei progetti RdS, sottolineando il ruolo di garanzia svolto
dalla Cassa e di responsabilità degli affidatari destinatari dei fondi
assegnati alla ricerca. A seguire, Claudio Cherbaucich, Responsabile
Funzione “Sviluppo, Comunicazione e Valorizzazione” di RSE, ha offerto una
lettura di sintesi dei risultati e dei prodotti della ricerca, unitamente
alle partecipazioni di RSE ai tavoli nazionali e internazionali di
discussione delle politiche energetiche e alle interazioni con il tessuto
industriale e il mondo della ricerca. Inoltre, sono stati illustrati i temi
dei 14 progetti sviluppati da RSE: un insieme organico di ricerche
orientate alla digitalizzazione, decarbonizzazione ed efficienza del sistema
energetico, che trasferiscono benefici e applicazioni concrete dei risultati
a imprese, istituzioni e territori.
Voce alle imprese, quindi, nella parte centrale dell’evento, con un ciclo di
dialoghi tra RSE e alcuni dei principali player del settore energetico e
infrastrutturale italiano, a partire da Nicoletta Amodio, Responsabile
Ricerca e Innovazione di Confindustria, e Marco Borgarello, Direttore Unità
tecnica “Uso efficiente dell’Energia per gli Usi finali e Territorio” di
RSE, che hanno sottolineato l’importanza della collaborazione strutturata
tra ricerca pubblica e sistema industriale per favorire l’innovazione
tecnologica e sostenere la competitività del sistema produttivo nazionale,
nello spirito della transizione energetica.
Anna Rita Carta, Head of Market Intelligence & Scouting, e Renata Viggiano,
Head of Circular Economy di Eni, e Michele de Nigris, Direttore Dipartimento
“Sviluppo Sostenibile e Fonti Energetiche” di RSE, hanno approfondito il
valore della circolarità come leva di sostenibilità, analizzando gli aspetti
ambientali dell’evoluzione scientifica e presentando strumenti di misura,
casi applicativi e iniziative con impatto sul territorio. Massimiliano
Garri, Chief Technology Innovation Digital Officer di Ferrovie dello Stato,
e Michele Benini, Direttore Dipartimento “Sviluppo Sistemi Energetici” di
RSE, hanno discusso il ruolo della mobilità ferroviaria
nell’elettrificazione dei trasporti, nello shift modale e nelle strategie
previste dal PNIEC per la riduzione delle emissioni.
Nicola Rossi, Head of Innovation di Enel, e Luciano Martini, Direttore
Dipartimento “Tecnologie di Generazione e Materiali” di RSE, hanno condiviso
progetti congiunti sull’innovazione nei sistemi di generazione per
incrementare la flessibilità delle reti, elemento essenziale per
l’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili.
Luca Orrù, Head of System Innovation Roadmap & Scenarios di Terna, e Claudio
Bossi, Direttore Dipartimento “Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione”
di RSE, hanno evidenziato le soluzioni tecnologiche per la resilienza e la
sicurezza della rete di trasmissione e le metodologie da applicare per
mitigare le minacce al sistema elettrico dovute ai cambiamenti climatici.
Il panel conclusivo ha ospitato un dialogo tra istituzioni e industria sulle
prospettive del nucleare in Italia. Aurelio Regina, Delegato per l’Energia
del Presidente di Confindustria, e Franco Cotana, Amministratore Delegato di
RSE, hanno quindi approfondito le prospettive del nucleare in Italia, tra
filiere industriali, sviluppo normativo e formazione di nuove competenze. Il
confronto ha preso le mosse dall’esperienza della Piattaforma Nazionale per
un Nucleare Sostenibile (PNNS) per tracciare una direzione in termini di
sviluppo di soluzioni tecnologiche che possano integrarsi in un mix ampio e
diversificato e che contribuiscano a raggiungere una maggiore autonomia
dagli altri Paesi nella produzione di energia.
“Il settore energetico, in continua evoluzione – spiega il Ministro
dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin –
richiede un lungo sguardo progettuale sul futuro. La nostra strategia per la
sicurezza energetica e la decarbonizzazione può svilupparsi camminando
soprattutto sulle gambe della ricerca, di cui RSE rappresenta un
riferimento di eccellenza. Dal nuovo nucleare sostenibile all’idrogeno,
dalle bioenergie all’economia circolare, nei consessi internazionali emerge
il ruolo cruciale della ricerca scientifica per affrontare le sfide del
nostro tempo”, conclude Pichetto.
L’Amministratore Delegato di RSE, Franco Cotana, ha quindi anticipato le
sfide che attendono il Paese: “RSE celebra venti anni di ricerca
(2005-2025) sul sistema energetico. In questi anni ha sviluppato prodotti di
alta qualità e nel quinquennio 2020-2024 ha scelto volontariamente di
valorizzare le sue attività partecipando al processo di valutazione della
qualità della ricerca, promosso dall’Agenzia ANVUR. Il futuro energetico del
Paese passa anche dalla nostra capacità di investire con lungimiranza in
tecnologie avanzate e ad alto potenziale, come la fusione nucleare. RSE è
oggi pienamente coinvolta nello sviluppo di soluzioni innovative legate



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