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IA, digital twin e cybersecurity: la strategia di Relatech per conquistare l’industria europea


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Dopo il delisting dalla Borsa e l’ingresso del fondo tedesco Bregal Unternehmerkapital IV, oggi azionista di maggioranza, Relatech sta vivendo un nuovo periodo di espansione e consolidamento. Il gruppo con un fatturato prossimo ai 100 milioni, punta ora a una dimensione internazionale.

L’acquisizione della tedesca ConneXSoft, con competenze di sviluppo software industriale nei settori della building automation, dell’efficienza energetica e dell’automazione, è solo un primo tassello della strategia di crescita del gruppo. Come afferma Pasquale Lambardi, fondatore, presidente e ad di Relatech, incontrato da Industria Italiana in occasione dell’ultima edizione di Sps, «vogliamo ampliarci a una dimensione europea per acquisire una leadership soprattutto su alcune tecnologie di frontiera: nell’intelligenza artificiale, nel digital twin e nella cybersecurity. Il nostro è un progetto di sviluppo di medio-lungo periodo, aggiunge Lambardi, legato a un mercato altamente dinamico, quello delle tecnologie digitali e dell’automazione, che richiede forti investimenti ma i cui risultati non si concretizzano in modo immediato. Era quindi strategico l’ingresso di un nuovo interlocutore finanziario».

Per il manifatturiero, Relatech propone servizi e soluzioni end-to-end che abbracciano l’intera piramide dell’Industrial IoT, dall’acquisizione dei dati dal campo fino alla loro elaborazione e utilizzo a livello cloud. L’obiettivo? Supportare le imprese nella realizzazione di un digital twin di fabbrica potenziato dall’intelligenza artificiale.

Missione che si sviluppa in 3 diverse fasi:

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  • Definire i modelli digitali dei macchinari, delle linee e dei processi produttivi.
  • Raccogliere e interpretare dati in tempo reale dai sensori IoT, dai sistemi di controllo, dai database e da altre fonti, facendo confluire i dati raccolti in maniera sicura nei modelli digitali utilizzando algoritmi per comprendere lo stato attuale, identificare anomalie, prevedere guasti e simulare scenari futuri.
  • Far intervenire l’IA in maniera controllata e supervisionata per prendere decisioni autonome o fornire raccomandazioni agli operatori per ottimizzare i processi, programmare la manutenzione, gestire le risorse e rispondere a eventi imprevisti.

Ecco la digitalizzazione del manifatturiero secondo Relatech: il contributo che può offrire l’intelligenza artificiale, integrata in digital twin e processi industriali, e i servizi di cybersecurity del Security Operation Center (Soc) proprietario, con servizi 24/7 e continuità operativa garantita da ufficimultisite presenti in Italia, Usa e Hong Kong, che serve già oltre 100 clienti a livello sia nazionale che internazionale a giugno 2025.

I potenziali vantaggi dell’intelligenza artificiale per l’ambiente manifatturiero. Gli ecosistemi digitali popolati da agenti di IA che collaborano per ottimizzare l’intera catena del valore della produzione

Pasquale Lambardi, fondatore, presidente e ad di Relatech.

«L’IA semplifica al massimo l’interazione tra la macchina e l’operatore, liberando quest’ultimo per funzioni più strategiche. Soluzioni generative e di machine learning raccolgono in continuazione i dati di funzionamento, aprendo la strada alla realizzazione di gemelli digitali che permettono di governare e controllare le macchine a distanza e in tempo reale», afferma Lambardi. Sviluppo software personalizzato e soluzioni integrate per la produzione e la progettazione di ecosistemi digitali, servizi gestiti con monitoraggio h24 per la sicurezza informatica. Relatech si concentra sull’automazione e sull’integrazione delle macchine al mondo digitale, impiegando tecnologie come i digital twin e IA per migliorare i processi produttivi. La trasformazione digitale del settore manifatturiero sta evolvendo rapidamente verso il digital twin di fabbrica. Una rappresentazione virtuale dinamica di un impianto produttivo, dei suoi processi e delle sue risorse per raggiungere livelli superiori di operatività in termini di flessibilità e resilienza. «L’intelligenza artificiale eleva le capacità del digital twin, aprendo nuove frontiere per la smart factory virtuale. In prospettiva gli agenti potranno analizzare i flussi di lavoro, identificare colli di bottiglia, suggerire modifiche ai layout, ottimizzare i parametri delle macchine e migliorare la sequenza delle operazioni, portando a una maggiore efficienza e riduzione dei tempi di ciclo», dice Lambardi.

La digitalizzazione non è un costo, ma un investimento strategico in grado di generare valore a lungo termine. La strategia di Relatech per la trasformazione del manifatturiero in ecosistema digitale ad alta automazione

«Gli agenti di IA possono essere applicati in qualsiasi settore, come il packaging o nel food. Cerchiamo di introdurre queste nuove tecnologie a partire dai processi aziendali. Per le aziende cambia il modo di lavorare ed è importante accompagnare questa trasformazione con un’attività di change management, ed è per questo che l’advisory è parte integrante della nostra offerta di business, Serve a fare formazione», racconta Lambardi. Sensibilizzare imprenditori e manager sulle potenzialità dell’IA. «Impostiamo un percorso di digitalizzazione attraverso un approccio strategico e personalizzato, ponendo l’accento sull’education e sulla consapevolezza del potenziale dell’IA. Proponiamo casi di studio reali e dimostrazioni pratiche, evidenziando come l’adozione di queste tecnologie possa migliorare la produttività, l’efficienza operativa e la competitività sul mercato. In buona sostanza, adottiamo un approccio di ascolto attivo, analizzando le esigenze specifiche di ogni azienda per proporre soluzioni concrete per i loro reali bisogni. Questo aiuta a far comprendere che la digitalizzazione non è un costo, ma un investimento strategico in grado di generare valore a lungo termine. Oggi si dice che il dato è petrolio, ma bisogna estrarlo e raffinarlo per produrre valore. E questo è il nostro mestiere», afferma Lambardi. Investimenti in digitalizzazione che vanno pensati in funzione del supporto che possono offrire al personale di fabbrica. «Perché ciò avvenga occorre condurre un’opera di education digitale, che realizziamo con attività di coaching e di formazione, condotte sia al nostro interno sia sull’ecosistema dei nostri clienti attraverso il nostro progetto di coaching interno ReCoach», dice Lambardi.

Relatech propone un percorso di digitalizzazione attraverso un approccio strategico e personalizzato, ponendo l’accento sull’education e sulla consapevolezza del potenziale dell’IA.

L’evoluzione degli algoritmi di intelligenza artificiale è in continua crescita e apre le porte a nuove frontiere per l’automazione e l’ottimizzazione dei processi industriali

Gli assistenti virtuali creati da Relatech promettono di ottimizzare le operazioni, migliorare l’efficienza e cambiare radicalmente il modo in cui gli operatori interagiscono con i sistemi industriali. «L’agente estrae, elabora e presenta questi dati in modo chiaro e utile per gli operatori e il personale», dice Lambardi. Agenti che si distinguono per la loro capacità di comprendere ed eseguire compiti complessi attraverso un addestramento innovativo. Come raccontano i tecnici di Relatech, «Contrariamente ai metodi tradizionali questi algoritmi vengono addestrati non in maniera imperativa, ovvero dicendogli esattamente cosa devono fare, ma in ottica collaborativa, ovvero “formadoli” sullo scenario operativo ed il contesto in modo che in maniera autonoma o semi autonoma siano poi in grado di collaborare con umani, agenti o macchinari. In pratica, vengono istruiti fornendo esempi e spiegazioni testuali su cosa fare e come farlo, simulando il processo di formazione di un assistente umano».

L’obiettivo è sviluppare agenti che imparino a conoscere le esigenze dell’utente, anticipando le sue richieste fornendo un supporto proattivo. Un operatore di macchina può, per esempio, interrogare l’agente per ottenere informazioni sulla produzione o inserire dati nel sistema tramite comandi vocali, semplificando le interazioni e riducendo il rischio di errori.

La demo presentata in Sps da Relatech è stata studiata per simulare l’esperienza di una linea di produzione di marmellata di ciliegie. Ricostruisce virtualmente il processo produttivo di un’azienda alimentare, dalla pastorizzazione al controllo di qualità finale.

Le fonti dati su cui vengono addestrati gli agenti? Dati documentali, che comprendono manuali, guide operative e altra informazione tecnica che vengono caricati nel sistema e analizzati dall’agente per rispondere alle domande degli utenti relative a procedure, specifiche tecniche o risoluzione di problemi. Dati di campo, che provengono direttamente dai sistemi industriali, come Mes (Manufacturing Execution System), Erp (Enterprise Resource Planning) e sensori installati sulle macchine.

Maggiore efficienza operativa, riduzione degli errori, migliore accesso alle informazioni, flessibilità e adattabilità. Relatech in Sps: un’esperienza immersiva per l’intelligenza artificiale a servizio dell’industria

La demo presentata in Sps da Relatech, interamente abilitata dalle tecnologie Microsoft e nello specifico dall’ecosistema Microsoft Azure, è stata studiata per simulare l’esperienza di una linea di produzione di marmellata di ciliegie. Come spiegano gli esperti di Relatech, «Ricostruisce virtualmente il processo produttivo di un’azienda alimentare, dalla pastorizzazione al controllo di qualità finale, mostrando in modo esemplificativo ma pragmatico e realistico come l’IA in Action migliori il lavoro degli operatori e la gestione delle macchine industriali». Tre i casi d’uso presentati.

  • Gestione del libro macchina in modalità conversazionale: l’IA permette di raccogliere e standardizzare le dichiarazioni vocali degli operatori per creare una memoria storica interattiva, univoca e facilmente consultabile per ottimizzare i processi produttivi.
  • Consultazione manuali e assistenza tecnica AI-driven: gli operatori possono interrogare la macchina che, sulla base di manuali tecnici e documentazione operativa, fornisce risposte precise e contestualizzate che migliorano nel tempo in funzione dell’apprendimento continuo.
  • Interrogazione dati di macchina e analisi delle performance: l’IA interroga i macchinari su stato, parametri di produzione e performance utilizzando il linguaggio naturale. Attraverso un sistema avanzato di speech-to-text-to-query, vengono restituiti dati operativi e analisi in tempo reale.

Nel Security Operation Center strumenti di intelligenza artificiale simulano possibili attacchi, aiutano a definire soluzioni di prevenzione e, in caso di aggressione hacker, attivano in modo automatico risposte proattive per la risoluzione dei problemi

Digitalizzare la fabbrica non basta: bisogna anche metterla in sicurezza. Per questo motivo Relatech mette a disposizione dei suoi clienti un Security Operation Center attivo 24/7.

La cybersecurity per il mondo OT richiede approcci mirati e una profonda conoscenza dei processi produttivi. «L’intrusione di un hacker che modifichi i parametri di una macchina può generare derive di qualità o pericoli per le persone, dice Lambardi. Non è un cyberattacco vero e proprio, perché non sottrae dati o non blocca l’attività, ma va affrontato con uno specifico percorso di digitalizzazione di tutti i parametri dei processi, che si traduce in una conoscenza sempre più approfondita delle proprie procedure interne. Oggi nell’industria questa conoscenza è custodita dai tecnici più esperti, che da anni lavorano su una linea o su una macchina. Ma il pericolo di attacchi informatici richiede, invece, che questa cultura interna venga istituzionalizzata, condivisa con le altre risorse aziendali, avverte l’ad di Relatech. «Gli hacker approfittano proprio delle lacune culturali delle aziende per lanciare le loro sfide. Se invece la conoscenza dei processi è diffusa, diviene anche più facile individuare subito situazioni critiche e prevenirle».

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Cybersecurity, anche in questo caso, che viene potenziata dall’intelligenza artificiale? «L’IA applicata alla sicurezza informatica del manifatturiero consente di individuare e studiare gli eventi anomali che si verificano nelle fabbriche a livello OT e IT, metterli in connessione e definire soluzioni di protezione e prevenzione. Nel nostro Security Operation Center, per esempio, utilizziamo, accanto agli operatori umani, strumenti di intelligenza artificiale che simulano possibili attacchi. Aiutano a definire soluzioni di prevenzione e, in caso di aggressione hacker, forniscono in modo automatico risposte proattive», afferma Lambardi.



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