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novità nel Correttivo al Codice


L’anticipazione del prezzo nei grandi appalti: novità introdotte dal D.Lgs. 209/2024 e i nuovi controlli sull’utilizzo delle somme anticipate.

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Introduzione: il nuovo equilibrio tra liquidità e controllo negli appalti pubblici

Il D.Lgs. 209/2024, noto come Correttivo appalti, ha apportato significative modifiche al D.Lgs. 36/2023, introducendo una nuova disciplina in materia di anticipazione del prezzo nei contratti pubblici. L’obiettivo principale della riforma è quello di supportare gli operatori economici, in particolare le PMI, nel fronteggiare la crisi di liquidità derivante dall’aumento dei costi delle materie prime, garantendo al contempo un maggiore controllo sull’utilizzo delle somme erogate.

L’intervento normativo modifica l’articolo 125 del Codice dei contratti pubblici, stabilendo un nuovo regime per l’erogazione dell’anticipazione del prezzo, con un meccanismo più flessibile e con controlli più stringenti da parte delle stazioni appaltanti.

Il nuovo regime dell’anticipazione del prezzo nei contratti pubblici

Il D.Lgs. 209/2024 ha innovato il sistema dell’anticipazione del prezzo nei contratti pubblici, introducendo le seguenti novità:

  • Importo base dell’anticipazione: il valore minimo è stato fissato al 20% del prezzo contrattuale, con la possibilità per le stazioni appaltanti di prevedere, nei documenti di gara, un incremento fino al 30%.
  • Termine per l’erogazione: l’anticipazione deve essere corrisposta all’appaltatore entro 15 giorni dall’effettivo avvio delle prestazioni, anche in caso di esecuzione urgente.
  • Ambito di applicazione: il nuovo regime si applica ai contratti di lavori, mentre restano esclusi i contratti di forniture e servizi, disciplinati dall’art. 33 dell’Allegato II.14 del Codice dei contratti pubblici.

L’obiettivo è garantire un adeguato supporto finanziario agli operatori economici senza creare un aggravio di spesa per le amministrazioni pubbliche.

L’anticipazione nei contratti di valore superiore a 500 milioni di euro

Per gli appalti di lavori di importo superiore a 500 milioni di euro, il legislatore ha introdotto un meccanismo di erogazione scaglionata dell’anticipazione del prezzo. Tale importo sarà versato secondo le scadenze del cronoprogramma contrattuale, al fine di garantire un utilizzo efficace delle risorse e prevenire abusi nell’impiego dei fondi anticipati.

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Nel caso di appalti integrati, l’anticipazione è calcolata e corrisposta separatamente per le fasi di progettazione e realizzazione, con l’obiettivo di scindere le due fasi e garantire una gestione trasparente delle risorse finanziarie.

Per i contratti pluriennali di servizi e forniture, l’anticipazione è proporzionale alle prestazioni di ciascuna annualità contabile, con pagamenti effettuati entro 15 giorni dall’avvio della prima prestazione utile per ogni anno.

Questa articolazione si propone di migliorare la continuità nella realizzazione delle opere pubbliche, riducendo i ritardi legati a difficoltà finanziarie e limitando i contenziosi con le imprese appaltatrici.

Rafforzamento dei controlli sull’utilizzo dell’anticipazione

Una delle principali novità introdotte dal Correttivo appalti riguarda i controlli sull’utilizzo delle somme anticipate. Le stazioni appaltanti sono ora obbligate a verificare che i fondi siano impiegati esclusivamente per l’acquisto di materiali, attrezzature e per il pagamento di spese strettamente connesse all’esecuzione del contratto.

I principali strumenti di controllo previsti dalla nuova normativa includono:

  1. Monitoraggio periodico delle spese sostenute, attraverso la richiesta di documentazione giustificativa agli operatori economici.
  2. Obbligo di rendicontazione dell’utilizzo delle somme anticipate, da trasmettere alle amministrazioni competenti.
  3. Sanzioni per l’utilizzo improprio delle risorse, con la possibilità di revoca dell’anticipazione e applicazione di penali nei casi di mancata destinazione delle somme agli scopi previsti.

Questi strumenti consentiranno alle amministrazioni di prevenire abusi e garantire un impiego efficiente delle risorse pubbliche, evitando che l’anticipazione del prezzo si traduca in una spesa non giustificata da reali esigenze operative.

Conclusioni: un nuovo equilibrio tra sostegno finanziario e rigore nei controlli

Le modifiche introdotte dal D.Lgs. 209/2024 in materia di anticipazione del prezzo nei contratti pubblici segnano un passaggio fondamentale verso un modello più equilibrato di gestione finanziaria degli appalti. I principi cardine della riforma possono essere così sintetizzati:

  1. Maggiore flessibilità nell’anticipazione del prezzo, con la possibilità di elevare il valore base dal 20% al 30% per favorire la liquidità delle imprese.
  2. Erogazione scaglionata per i grandi appalti, garantendo una distribuzione progressiva delle risorse in base alle fasi di esecuzione.
  3. Controlli rafforzati sull’utilizzo dei fondi anticipati, con l’introduzione di meccanismi di monitoraggio e rendicontazione periodica.
  4. Limitazione dell’anticipazione ai soli contratti di lavori, con esclusione dei contratti di forniture e servizi disciplinati dall’art. 33 dell’Allegato II.14.

L’obiettivo principale della riforma è garantire maggiore continuità nella realizzazione delle opere pubbliche, evitando che le imprese si trovino in difficoltà finanziarie durante l’esecuzione del contratto. Al contempo, il rafforzamento dei controlli mira a prevenire utilizzi distorti delle somme erogate, assicurando che le risorse siano effettivamente destinate all’esecuzione degli interventi previsti.

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Resta da verificare, nella pratica, l’efficacia di queste nuove disposizioni nel ridurre le criticità finanziarie delle imprese appaltatrici e nel garantire una maggiore efficienza amministrativa nella gestione degli appalti pubblici.



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