In questo numero: Green Claims, la Commissione Ue vuole abbandonare la Direttiva- Csddd, l’Ue valuta di restringere l’applicazione- Uk, stretta climatica sui progetti Oil&Gas- Disclosure climatica, Basilea opta per un quadro volontario- Bce taglia del 38% le emissioni dai Corporate Bond- Usa, gli investitori ricorrono al greenhushing
La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.
green claims, la commissione ue vuole abbandonare la direttiva
- OGGETTO – La Commissione europea ha intenzione di ritirare la Green Claims Directive prima dell’approvazione finale
- DATA – 20 giugno 2025
- FONTE – Commission to kill EU anti-greenwashing rules
- PAROLE CHIAVE: Commissione europea, Green Claims Directive, Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea, greenwashing, consumatori, affermazioni ambientali, Partito Popolare Europeo, programma di semplificazione
La Commissione europea sta valutando di ritirare la proposta di direttiva sulle dichiarazioni ambientali, la Green Claims Directive, concepita per contrastare il greenwashing da parte delle aziende nei messaggi rivolti ai consumatori. La proposta, che mirava a obbligare le imprese a giustificare la veridicità delle affermazioni ambientali sui loro prodotti e servizi, aveva già incontrato resistenze da parte di diversi Stati membri. Il testo, proposto nel marzo 2023, è stato approvato dal Parlamento europeo e sta per entrare in fase di negoziazione finale con il Consiglio dell’Unione europea. Ma il Partito Popolare Europeo di centro-destra ha inviato una lettera, chiedendo all’esecutivo dell’Ue di ritirare la proposta e minacciando di non sostenere alcun accordo che scaturisca dai negoziati. Il 20 giugno la Commissione ha confermato la sua «intenzione di ritirare la proposta legislativa», sottolineando che i colloqui in corso tra i Paesi dell’Ue e gli eurodeputati «vanno contro il programma di semplificazione della Commissione».
csddd, l’ue valuta di restringere l’applicazione
- OGGETTO – Il Consiglio dell’Unione europea sta valutando di restringere drasticamente l’ambito della Corporate Sustainability Due Diligence Directive
- DATA – 17 giugno 2025
- FONTE – Council of EU mulls limiting CSDDD scope to firms with 5,000+ employees
- PAROLE CHIAVE: Consiglio dell’Unione europea, Csddd, grandi aziende, ambito di applicazione, fatturato, dipendenti, catena del valore, due diligence, Csrd, transizione climatica
Il Consiglio dell’Unione europea sta valutando di restringere drasticamente l’ambito della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd), alzando la soglia di applicazione a imprese con oltre 5mila dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato. Attualmente, la Csddd si applica a imprese con più di mille dipendenti e 450 milioni di fatturato. La proposta è contenuta in una bozza del quarto testo di compromesso ed è voluta dalla presidenza polacca, che ritiene che solo le aziende di maggiori dimensioni hanno sufficiente capacità di influenza sulla propria catena del valore e risorse per assorbire i costi e gli oneri della due diligence. Il documento propone anche di rinviare l’obbligo di recepimento della direttiva a luglio 2028 e di posticipare al 2030 l’adozione dei piani di transizione climatica, allineandoli alla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd). Il Consiglio ha discusso il testo il 18 giugno e gli Stati membri sono chiamati ad approvarlo in una riunione prevista per questa settimana.
uk, i progetti oil&gas devono considerare l’impatto sul clima
- OGGETTO – Il governo del Regno Unito ha pubblicato nuove linee guida che impongono di tenere conto sia dei benefici economici sia delle misure di mitigazione del carbonio nel valutare e approvare nuovi progetti petroliferi e del gas
- DATA – 19 giugno 2025
- FONTE – UK to consider economy and carbon mitigation when assessing oil and gas projects
- PAROLE CHIAVE: Regno Unito, linee guida, autorizzazione, progetti petroliferi e del gas, mitigazione del carbonio, litigation climatiche, emissioni downstream, impatto climatico, rimozione, Shell, Equinor, attivisti per il clima
Il governo del Regno Unito ha pubblicato nuove linee guida che impongono di tenere conto sia dei benefici economici sia delle misure di mitigazione del carbonio nel valutare e approvare nuovi progetti petroliferi e del gas nel Mare del Nord. La decisione arriva dopo una sentenza storica della Corte Suprema che aveva annullato precedenti autorizzazioni proprio per la mancata valutazione degli effetti climatici delle emissioni downstream, cioè dalla combustione di combustibili fossili. Le aziende dovranno ora dimostrare l’impatto climatico dei loro progetti e le loro proposte per ridurlo, tra cui sono ammesse anche misure di rimozione del carbonio. La mossa potrebbe aprire la strada a Shell ed Equinor per ripresentare domanda di autorizzazione per due vasti e molto contestati giacimenti di petrolio e gas, bocciati perché non consideravano le emissioni a valle. Inoltre, la nuova posizione rischia di scontrarsi con le promesse ambientali dei laburisti e di mettere il governo britannico di fronte a uno scontro con gli attivisti per il clima.
disclosure climatica, basilea opta per un quadro volontario
- OGGETTO – Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato un nuovo quadro normativo volontario per la disclosure dei rischi climatici da parte delle banche
- DATA – 13 giugno 2025
- FONTE – Basel Committee makes climate risk disclosure for bank regulators voluntary
- PAROLE CHIAVE: Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, quadro normativo volontario, disclosure, rischi climatici, banche, autorità di regolamentazione nazionali, Europa, Stati Uniti, facilitated emission
Il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha pubblicato un nuovo quadro normativo volontario per la disclosure dei rischi climatici da parte delle banche. Il Comitato ha deciso di lasciare alle autorità di regolamentazione nazionali la facoltà di decidere se imporne l’adozione obbligatoria. Questa decisione arriva dopo anni di discussioni e resistenze sulla proposta, con l’Europa che spinge per una regolamentazione più stringente e gli Stati Uniti che hanno ridimensionato il proprio impegno. Il Comitato ha spiegato che «l’accuratezza, la coerenza e la qualità dei dati climatici è in continua evoluzione» e quindi serve un ragionevole livello di flessibilità nel quadro. Il framework richiede alle banche di valutare l’impatto dei rischi climatici, fisici e di transizione, sui loro rendimenti finanziari e sul loro profilo di rischio e di definire le loro strategie di risposta. Rispetto alla proposta del 2023, il testo definitivo elimina l’obbligo di riportare le emissioni associate alle attività nei mercati dei capitali, le cosiddette “facilitated emissions”.
bce: tagliate del 38% le emissioni dai corporate bond
- OGGETTO – La Banca Centrale Europea ha pubblicato un nuovo pacchetto di disclosure finanziarie relative al clima sull’impronta di carbonio del suo portafoglio di obbligazioni societarie
- DATA – 18 giugno 2025
- FONTE – ECB Sets Goal to Reduce Emissions of €331 Billion Corporate Bond Portfolio by 7% Per Year
- PAROLE CHIAVE: Bce, disclosure climatica, portafogli, rischi climatici, obbligazioni societarie, intensità di carbonio, natura, obiettivo climatico
La Banca Centrale Europea (Bce) ha pubblicato un nuovo pacchetto di disclosure finanziarie relative al clima sull’impronta di carbonio dei suoi portafogli e sulla loro esposizione ai rischi climatici. Dal report emerge che il portafoglio di obbligazioni societarie da 331 miliardi di euro ha già registrato un calo del 38% dell’intensità di carbonio media ponderata (Waci) tra il 2021 e il 2024. Di questa riduzione, solo il 26% attribuibile alla strategia della Bce di orientare gli investimenti verso i Paesi con migliori performance climatiche, mentre la maggior parte del calo è dovuto alle riduzioni delle emissioni da parte delle imprese. La Banca centrale ha anche introdotto un nuovo parametro per misurare l’esposizione dei portafogli societari a settori con dipendenze o impatti significativi sulla natura, rilevando che il 30% delle obbligazioni societarie è concentrato nei nei tre settori più esposti: utilities, alimentare e immobiliare. Infine, la Bce ha rivelato di aver fissato l’obiettivo di ridurre del 7% all’anno in media l’intensità di emissioni del proprio portafoglio.
Usa, sotto trump gli investitori FANNO greenhushing
- OGGETTO – Secondo i dati della Climate Bonds Initiative, negli Stati Uniti le emissioni di green bond sono in calo per paura di ripercussioni politiche da parte dell’amministrazione Trump
- DATA – 16 giugno 2025
- FONTE – US borrowers opt for ‘greenhushing’ of bond sales under Trump
- PAROLE CHIAVE: Climate Bonds Initiative, green bond, Stati Uniti, Europa, amministrazione Trump, Esg, finanza sostenibile, debito tradizionale, greenhushing
Secondo i dati della Climate Bonds Initiative, nei primi cinque mesi del 2025 sono stati emessi 24,4 miliardi di dollari in green bond negli Stati Uniti, in calo rispetto ai 43,3 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. Quest’anno le obbligazioni verdi statunitensi hanno rappresentato circa il 9% dei 260 miliardi di dollari emessi a livello globale, rispetto a oltre il 14% del mercato complessivo nel 2021. Il dato contrasta con la situazione in Europa, dove l’attività Esg è ancora superiore ai livelli del 2021. Il calo è legato alla crescente riluttanza delle aziende ad associare pubblicamente le loro attività alla finanza sostenibile per paura di possibili ripercussioni politiche da parte dell’amministrazione Trump, ostile alle politiche ambientali. Tuttavia, secondo esperti del settore, molte imprese americane continuano a finanziare progetti verdi, come impianti eolici e solari, ma lo fanno attraverso debito tradizionale, evitando di etichettare le obbligazioni come “green”, alimentando un fenomeno noto come “greenhushing”.
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