“Un manager incaricato della gestione temporanea di crisi aziendali, processi di riorganizzazione o sviluppo strategico: è questa la figura prevista dalla mia proposta di legge che intende sostenere le micro, piccole e medie imprese (Pmi) con agevolazioni fiscali e contributive per l’assunzione del cosiddetto temporary manager. Le Pmi sono un pilastro dell’economia nazionale ed è a loro che ci rivolgiamo, riconoscendo il valore del temporary manager come figura chiave per rafforzare la gestione, la competitività e l’organizzazione delle imprese”. Lo dicono Letizia Giorgianni e Chiara La Porta, deputati di Fratelli d’Italia e primi firmatari della pdl. “Il temporary manager – spiegano Giorgianni e La Porta- è un professionista qualificato a cui l’impresa può affidare la gestione di tutto l’assetto aziendale o di un ramo specifico, anche con riferimento a progetti mirati e delimitati nel tempo. La mia proposta definisce requisiti rigorosi. Servono infatti una comprovata esperienza nella gestione aziendale e titoli precisi: dottore commercialista esperto o laureato in economia aziendale con almeno tre anni di esperienza. Il ricorso al temporary manager sarà possibile anche in momenti critici, come passaggi generazionali, ritardi negli incassi, crisi di mercato o tensioni societarie. Si tratta di una risposta concreta per affrontare le difficoltà con competenze strategiche e rilanciare l’attività. La misura valorizza anche la figura del commercialista, offrendo alle imprese uno strumento flessibile, alternativo all’assunzione a tempo indeterminato. Circa il fronte fiscale, alle imprese che si avvalgono del temporary manager spetta un credito d’imposta fino a tre anni. Un beneficio non solo per le Pmi, ma anche per lo Stato, grazie all’aumento della base imponibile generato dalla crescita aziendale”, concludono.
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