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Franchising: il giro d’affari raggiunge 35 miliadi di euro


Nonostante la congiuntura economica incerta e uno scenario internazionale caratterizzato dai dazi e dalle tensioni geopolitiche non si arresta la crescita del franchising in Italia, segno di resilienza e di capacità trasformativa del settore. Le complessità arrivano anche dal fronte dei consumi domestici. Il 2025 sarà infatti l’anno della consapevolezza a causa della ripresa dell’inflazione (+1,7% nei primi mesi dell’anno) e del peggioramento del clima di fiducia che incide direttamente sul potere d’acquisto delle famiglie.
In questo quadro il franchising consolida il suo trend di crescita chiudendo il 2024 con un giro d’affari che raggiunge i 35,8 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2023). È questa la fotografia scattata dal Rapporto Assofranchising Italia 2025Strutture, Tendenze e Scenari realizzato da Nomisma per Assofranchising, il marchio di rappresentanza del franchising italiano aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.

 

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I numeri del franchising in Italia

La crescita, seppur ad intensità inferiore rispetto alla precedente rilevazione, coinvolge tutti gli indicatori di performance del comparto che vale l’1,8% del valore aggiunto nazionale. Nel 2024 aumenta il numero di punti vendita in franchising che raggiungono la quota di 67.275 unità (+2,2% rispetto al 2023) e con essi anche il numero di occupati che si attesta a 293.791 addetti (+2,1% rispetto al 2023). Considerando le reti attive, si inverte il trend discendente che si era manifestato negli scorsi anni. Nel 2024 le insegne operative in Italia sono in totale 931 (+0,2% rispetto al 2023). Considerando il giro d’affari generato, tra i settori merceologici più importanti vi sono la grande distribuzione organizzata (giro d’affari di 12,6 mld di euro), seguita da abbigliamento (7,4 mld di euro) e dai servizi (6,7 mld di euro). L’unico settore a non essere cresciuto è quello relativo alla casa, che ha visto una riduzione del giro d’affari del -1,4% rispetto al 2023.
Per il 2025 le previsioni sul fatturato complessivo del comparto del franchising sono viste in crescita e nell’ordine del +3,9%.

Franchisee: il 65% sceglie la strada dell’autoimpiego

Il Rapporto Assofranchising Italia 2025 offre una sezione di approfondimento dedicata alle caratteristiche vincenti del profilo del franchisee. Un ruolo che nell’anno appena passato continua a rimanere a prevalenza maschile (60%), ma che secondo i franchisor potrebbe attrarre una maggiore quota femminile nel prossimo triennio grazie anche all’autoimpiego. Nel 2024 il 65% dei franchisee che avviano la propria attività lo fanno con l’intento di farne il proprio lavoro principale. L’importanza dell’iniziativa imprenditoriale è fondamentale per i franchisor. Accanto ad essa motivazione, flessibilità, capacità di adattamento sono le caratteristiche maggiormente ricercate e che dovrebbe avere il franchisee ideale.

“Oggi le reti puntano a operazioni multi unit ma occorre ricordare che l’affiliazione commerciale è nata e cresciuta anche e soprattutto con l’autoimpiego” – sottolinea Alberto Cogliati, presidente di Assofranchising. Come è evidente dal nostro report, l’iniziativa imprenditoriale non manca a chi decide di aprire un’attività in franchising. E questa attitudine potrebbe rappresentare una grandissima opportunità anche per quei professionisti che hanno perso il lavoro. Per questo motivo sarebbe importante incontrarli tramite i servizi di outplacement per fare cultura e formazione sul franchising presentando loro questo modello vincente. Considerando i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, se solo l’1% delle circa 170.000 persone over 50 dimissionate ogni anno aprisse un punto vendita, si conterebbero immediatamente 1.700 negozi in più che garantirebbero un aumento della forza lavoro di circa 7000 persone. Un’opportunità che dovrebbe essere maggiormente sostenuta e facilitata da un accesso al credito più semplice perché il franchising, quando ben strutturato, assicura stabilità e riduce significativamente il rischio d’impresa. C’è quindi spazio per una collaborazione più stretta con il sistema del credito, in un’ottica di fiducia e valorizzazione di questo modello imprenditoriale che se stimolato può raggiungere alti livelli, proprio come i nostri vicini francesi.

L’effetto wow del franchising

Considerando le tecnologie impiegate dal comparto con particolare riferimento all’intelligenza artificiale e alle caratteristiche distintive del franchising, il report evidenzia come il 78% delle aziende abbia implementato o implementerà l’AI generativa per il marketing e la comunicazione. L’automazione dei processi, accanto all’intelligenza artificiale a supporto della produzione, della gestione della logistica e del magazzino, sono le altre aree dove a tendere gli imprenditori intendono investire. Le strategie di marketing miste e che comprendono campagne sul territorio nazionale e locale sono quelle maggiormente preferite dalle aziende che operano in franchising. Tra le strategie messe in campo per ottenere l’effetto wow, ossia quello capace di generare un impatto emotivo tra chi entra a contatto con il brand, vi sono l’ideazione di campagne social virali (44%), eventi esperienziali in store (42%), e una maggiore personalizzazione dell’esperienza con il cliente (40%). Anche il design degli spazi costituisce per il 39% degli intervistati un punto per avvicinare maggiormente l’utente finale al brand.

“In un contesto economico caratterizzato da incertezza, inflazione in leggera ripresa e crescita dei consumi delle famiglie contenuta, il franchising si conferma un modello di business solido e resiliente. Nel 2024 il comparto ha espresso un giro d’affari pari a 35,8 miliardi di euro, segnando un incremento del +5,4% rispetto al 2023, con oltre 67.000 punti vendita attivi e quasi 294.000 addetti impiegati. Un risultato che testimonia la capacità delle reti in affiliazione di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e di rispondere alle esigenze dei consumatori: attenzione al prezzo, consapevolezza negli acquisti e ricerca di esperienze d’acquisto gratificanti” dichiara Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria e Retail di Nomisma.

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