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Horeca italiana, filiera da 107 miliardi di euro nel 2024, e 53,8 di valore aggiunto


I consumi fuori casa sono in crisi? A sentire molti, sembrerebbe di sì, visto che ci sono meno soldi in tasca da spendere, le tensioni internazionali che di certo non spingono verso la crescita, e così via. Eppure, nel 2024, la filiera Horeca ha registrato 107,1 miliardi di fatturato (+23% sul 2019) e 53,8 miliardi di valore aggiunto, occupando 1,5 milioni di addetti in 382.000 imprese e svolgendo al contempo investimenti per 2,7 miliardi di euro. Emerge dal Rapporto strategico 2025 “Nutrire il Paese, connettere le persone. L’Horeca come ecosistema”, presentato alla Camera dei Deputati da Italgrob (Federazione Italiana Distributori Horeca) e Afdb (Associazione per la formazione e lo sviluppo della Distribuzione Horeca) e curato da The European House – Ambrosetti, alla presenza, tra gli altri, di Francesco Battistoni, Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici, Giorgio Salvitti, Commissione Finanze del Senato della Repubblica, delegato dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e Gianluca Cantalamessa, membro della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione agroalimentare del Senato della Repubblica.
Come emerge dallo studio, la Distribuzione Horeca nel 2024 ha generato 15,3 miliardi di euro di fatturato e 2,7 miliardi di euro di valore aggiunto, occupando 57.000 addetti tra diretti e indiretti, categoria che include i lavoratori stagionali, gli agenti in Partita Iva e i servizi logistici. L’universo della Distribuzione Horeca conta circa 3.400 imprese attive e ha effettuato investimenti per 107 milioni di euro. Nel 2024, i distributori di sole bevande incidono per circa un quarto del fatturato totale registrato dalla Distribuzione Horeca (26,8%), mentre la quota principale rimane quella gestita dai grossisti specializzati food (47,4%). I consumi alimentari, in casa e fuori casa, però appaiono stagnanti da più di un decennio. Tuttavia, i consumi sono una variabile chiave per il sistema Paese: rilanciare i consumi fuori casa è sinonimo di crescita e di sviluppo sociale. I consumi alimentari e non rappresentano quasi il 60% del Pil italiano nel 2024. La spesa per consumi alimentari dimostra, inoltre, forte eterogeneità rispetto alle Regioni italiane: al Sud Italia la spesa alimentare “out of home” vale circa il 60% rispetto al Nord Italia. Ancora, spiega il rapporto, la filiera agroalimentare estesa, all’interno della quale l’Horeca svolge un ruolo chiave nel sostegno ai consumi alimentari fuori casa, portando sulla tavola degli italiani i prodotti agroalimentari, è un asset strategico per la competitività del Paese, tra le più rappresentative del made in Italy e in crescita negli ultimi anni nonostante il contesto macroeconomico. Senza di essa il 20% del Prodotto Interno Lordo (Pil) non potrebbe essere generato: 263 miliardi di euro di fatturato, di cui 186 miliardi del food & beverage e 77 miliardi del comparto agricolo.
Guardando alle sfide del futuro, secondo gli associati di Italgrob, interpellati nella ricerca per monitorare e analizzare il sentiment degli operatori della Distribuzione Horeca sullo scenario dei consumi fuori casa in Italia e sulle evoluzioni per il comparto, la riduzione del potere d’acquisto (92%) sarà per le aziende di settore il fattore più sfidante nel prossimo futuro. Per acquisire un vantaggio competitivo rilevante nel lungo periodo, le realtà operanti nella filiera estesa dell’Horeca dovranno investire nell’immediato futuro tenendo in considerazione aspetti come l’inverno demografico (le persone sole sopra i 65 anni dedicano all’Horeca appena il 2,4% della propria spesa media mensile, sull’8,3% dei giovani tra i 18 e i 34 anni); la polarizzazione dei consumi; la sostenibilità; l’Intelligenza Artificiale.
The European House – Ambrosetti, in particolare, ha stilato una sorta di “Agenda per la Distribuzione Horeca”, mettendo nero su bianco alcune linee guida di indirizzo per le Istituzioni e i decisori politici, basate su tre azioni: ottenere un riconoscimento istituzionale per gli operatori, tramite una normativa condivisa o l’istituzione di un “elenco speciale” dei distributori; favorire la transizione sostenibile del settore rafforzandone la competitività, tramite, ad esempio, l’introduzione di un sistema di restituzione controllata per gli imballaggi in plastica; potenziare, infine, la digitalizzazione del settore intervenendo su formazione e competenze. Secondo Antonio Portaccio, presidente Italgrob: “i dati emersi dal Rapporto Strategico 2025 confermano l’importanza dell’intera filiera Horeca come motore economico e sociale per il nostro Paese. La Distribuzione Horeca rappresenta un pilastro su cui si regge il sistema dei consumi fuori casa. Gli investimenti sostenuti nel 2024 dimostrano l’impegno del comparto verso l’innovazione, la sostenibilità e la modernizzazione del servizio. Per rilanciare la crescita e favorire le imprese occorrono norme chiare, misure di sostegno, incentivi fiscali e un quadro regolatorio che accompagni la transizione digitale e ambientale. Il settore è pronto a fare la sua parte: ora serve un’Agenda condivisa per valorizzare un ecosistema che contribuisca ogni giorno alla competitività del made in Italy e al benessere sociale”.
“Il Rapporto Strategico 2025 ha tre grandi pregi: il primo è quello di costituire per la prima volta una base conoscitiva uniforme di tutto il mondo dei consumi fuori casa; il secondo riguarda il fatto che per la prima volta viene affrontato il tema dello Shared Value, quindi del valore condiviso di tutto l’ecosistema del fuori casa; il terzo è che mettendo insieme questo rapporto con quello che Teha fa da anni, abbiamo uno spaccato completo dei consumi alimentari italiani” ha aggiunto Febo Leondini, presidente Afdb. Secondo Benedetta Brioschi, Partner e Responsabile Scenario Food&Retail e Sustainability, The European House – Ambrosetti “tramite l’attivazione di catene di fornitura e subfornitura, la filiera estesa dell’Horeca sostiene la generazione di 125,2 miliardi di valore aggiunto in Italia, pari al 5,7% del Pil italiano nel 2024. In questo contesto, la Distribuzione Horeca svolga una funzione strategica chiave come anello di congiunzione tra l’industria alimentare e il canale Horeca. Una Distribuzione Horeca moderna, sostenibile e innovativa, sostiene non solo il consumo di prodotti di qualità, ma anche l’intera filiera agroalimentare estesa, tra i pilastri del Made in Italy. Investire nell’Horeca significa rispondere alle richieste dei consumatori: nel 2023, l’incidenza del canale Horeca sulla spesa media familiare per consumi ha raggiunto l’incidenza più alta degli ultimi 10 anni, assestandosi al 5,7% del totale dei consumi e superando il dato del 2019 pre-Covid”.

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