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Il valore delle partnership pubblico-private a Salute Direzione Nord


Il valore delle partnership pubblico-private a Salute Direzione Nord

Il valore delle partership pubblico-private: questo il tema al quale è stato dedicato un panel specifico nell’ambito della 26esima edizione di Salute Direzione Nord, evento tenutosi lunedì 23 giugno a Palazzo Lombardia. La kermesse è stata promossa dalla Fondazione Stelline e da InRete con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, oltre al contributo di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo. Una giornata di dibattiti per affrontare le sfide della sanità del futuro e renderla sostenibile a 360 gradi. Il sistema sanitario italiano sta attraversando un periodo di profonde trasformazioni, reso necessario dall’evoluzione demografica, dall’aumento delle patologie croniche e da sfide organizzative sempre più complesse. L’invecchiamento della popolazione, le disuguaglianze nell’accesso alle cure e la carenza di personale sanitario pongono interrogativi cruciali sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e a discuterne sono stati Ministri, Sottosegretari, stakeholders, clinici, associazioni pazienti e aziende. 

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Alle ore 17.00 si è parlato dunque del valore delle partnership Pubblico-private con Emanuele Monti, Presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia di Regione Lombardia; Carlo Nicora, Vicepresidente FIASO; Matteo Stocco, Direttore Generale IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico; Alessandro Venturi, Presidente Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia; Gianvincenzo Zuccotti, Direttore Pediatria Ospedale Vittore Buzzi ASST Fatebenefratelli Sacco; Alessandra Gelera, Presidente ALISEI e Patrizia Olivari, Amministratore Delegato Ipsen Italia. A margine del panel, il saluto di Pietro Bussolati, segretario I commissione Programmazione bilancio, società controllate e partecipate di Regione Lombardia. 

Monti: “La collaborazione pubblico-privato nasce dal pragmatismo lombardo”

Nel suo intervento, Emanuele Monti, Presidente della Commissione IX – Sostenibilità sociale, casa e famiglia di Regione Lombardia, ha sottolineato come la Lombardia rappresenti storicamente un modello di riferimento per la collaborazione tra settore pubblico e privato, fondato su un approccio concreto e orientato al risultato. Ha citato l’eredità di Roberto Maroni e il cosiddetto “rito ambrosiano”, che pone al centro il pragmatismo nella gestione delle politiche pubbliche. Monti ha evidenziato tre fronti prioritari per il futuro della sanità: la valorizzazione dei dati sanitari anche a fini di ricerca e innovazione, la trasformazione digitale (a partire dalla telemedicina) e l’infrastrutturazione rapida ed efficiente del territorio, possibile solo con l’apporto di capitali privati. Infine, ha ricordato l’importanza di attrarre investimenti attraverso strumenti come il Fondo per le Terapie Innovative.

Nicora: “Il PPP è utile se nasce dai bisogni reali delle aziende sanitarie”

Carlo Nicora, Vicepresidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), ha analizzato con precisione le potenzialità e le criticità del partenariato pubblico-privato (PPP) nella sanità italiana. Secondo Nicora, lo strumento può funzionare solo se la proposta nasce da dentro le aziende sanitarie, a partire da un bisogno concreto. Ha sottolineato la necessità di competenze adeguate sia nel pubblico sia nel privato per passare da una logica di semplice appalto a una di co-progettazione. “Il privato deve investire con personale qualificato e riconoscere il valore della conoscenza pubblica”, ha dichiarato, aggiungendo che il vero ostacolo culturale resta la diffidenza reciproca, spesso alimentata dalla paura di favoritismi e da una normativa rigida. L’obiettivo, ha concluso, deve essere una governance condivisa che porti a servizi migliori, più rapidi e misurabili.

Gelera: “Partnership pubblico-private: una leva strategica per la competitività del Paese”

Alessandra Gelera, Presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita – ALISEI, ha descritto le partnership pubblico-private come un elemento chiave per la sostenibilità e la competitività del sistema Italia, soprattutto in un settore trasversale come quello delle scienze della vita. “Il dato è il punto di partenza della ricerca: se non lo condividiamo, perdiamo valore lungo tutta la filiera”, ha affermato, sottolineando come l’Italia, grazie al suo sistema sanitario pubblico, detenga un patrimonio unico di dati sanitari ancora sottoutilizzati. Gelera ha auspicato un maggiore dialogo tra università, imprese e istituzioni, promosso anche grazie ai fondi del PNRR. ALISEI, ha spiegato, si pone come catalizzatore di innovazione e trasferimento tecnologico, puntando su una rete integrata, sulla valorizzazione del dato e dei talenti e sul superamento delle barriere alla trasformazione della ricerca in soluzioni concrete per i cittadini.

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Venturi: “Siamo seduti su una miniera d’oro, ma continuiamo a sospettare del privato”

L’intervento di Alessandro Venturi, Presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, è stato una critica diretta al quadro normativo italiano, accusato di ostacolare la collaborazione tra pubblico e privato con una visione ideologica e diffidente. “Nel nostro Paese, il legislatore considera ancora il privato come un soggetto problematico”, ha dichiarato, aggiungendo che serve una “demolizione nucleare” della normativa stratificata che impedisce il pieno sviluppo delle sinergie. Venturi ha elogiato l’introduzione della “sandbox normativa” per i dati sanitari, un ambito sperimentale in cui pubblico e privato possono collaborare senza vincoli eccessivi, sotto la supervisione delle autorità competenti. Ha concluso ricordando che molte terapie innovative, come quelle per la talassemia o le malattie rare, nascono proprio da collaborazioni internazionali e private, e che senza fiducia reciproca, “sul sospetto si costruisce il nulla”.

Stocco: “Restituire a Milano ciò che Milano ci ha dato”

Matteo Stocco, Direttore Generale Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, ha raccontato l’esperienza virtuosa del nuovo Policlinico, finanziato per il 70% attraverso la valorizzazione del patrimonio agricolo storico della fondazione. «Dal 1456 i milanesi hanno nel cuore la Ca’ Granda, nata per curare la povertà e non solo la malattia». Stocco ha precisato che l’ospedale non è stato costruito con un classico partenariato pubblico-privato, ma ha ricordato i limiti che si incontrano in tali processi: la mancanza di formazione simmetrica tra pubblico e privato, le rigidità normative e la difficoltà di adattare progetti avviati anni prima. «Bisogna partire dai bisogni reali delle strutture, non da una carenza di fondi». Stocco ha anche citato una sperimentazione con startup di intelligenza artificiale, che permette oggi di testare soluzioni gratuite per sale operatorie e ambulatori. «Lì sì che il pubblico e il privato si incontrano davvero sullo stesso piano».

Zuccotti: “Un IRCCS pediatrico per la città”

Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore del Dipartimento di Pediatria dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Statale di Milano, ha ripercorso il lungo percorso per fare del Buzzi un IRCCS pediatrico riconosciuto. «Ci lavoriamo da dieci anni, oggi siamo tra i primi tre ospedali pediatrici in Italia per qualità assistenziale e ricerca». Newsweek ha recentemente inserito il Buzzi al 43° posto nella classifica mondiale. Il professore ha sottolineato il ruolo fondamentale del sostegno privato: «In pediatria si investe poco perché i bambini sono sempre meno, ma il partenariato è vitale per colmare le lacune di un sistema che tende a dimenticare i più piccoli». Ha chiuso con una riflessione: «Nel privato la pediatria non esiste, non rende. Ma quando funziona, dà prestigio. Ricordiamoci dei bambini anche quando non fanno notizia».

Solivari: “Innovazione significa prevenzione e responsabilità condivisa”

Cristina Solivari, General Manager Ipsen Italia, ha portato il punto di vista dell’industria farmaceutica, raccontando il lavoro di Ipsen tra ricerca, prevenzione e welfare aziendale. «La ricerca funziona perché le strutture italiane sono eccellenti. Il nostro impegno è quotidiano, non solo nel portare soluzioni terapeutiche, ma anche nell’ottimizzare l’intero percorso assistenziale del paziente». Ipsen ha investito su progetti di prevenzione, check-up per i dipendenti e parità di genere certificata. «Trattare correttamente un paziente con spasticità post-ictus costa 10mila euro l’anno; non farlo costa 30mila. L’innovazione porta risparmio e migliori cure». Ha concluso con un appello sui dati: «Basta paura. I nostri dati sanitari sono un patrimonio da valorizzare a livello europeo».

Bussolati: “Pubblico e privato insieme, con regole chiare”

In chiusura, Pietro Bussolati, Consigliere regionale Commissione Bilancio, Consiglio Regionale della Lombardia, ha portato il punto di vista dell’opposizione in Consiglio Regionale: «Il pubblico e il privato possono lavorare insieme solo se ci sono regole chiare e condivise. Non ci devono essere pregiudizi ideologici: il nostro unico faro deve essere l’interesse pubblico, cioè la salute dei cittadini».

 





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