La Cina ha annunciato l’istituzione di un centro operativo internazionale per lo yuan digitale, una mossa significativa che testimonia l’ambizione del paese di promuovere l’internazionalizzazione della sua valuta digitale e di rafforzare la propria posizione nel panorama finanziario globale.
L’annuncio, fatto dal governatore della Banca di Cina, Pan Gongsheng, al Lujiazui Forum di Shanghai, evidenzia la centralità di Shanghai come hub finanziario strategico per Pechino.
Obiettivi e funzionamento del Centro internazionale
Il principale scopo di questo centro, come dichiarato da Pan Gongsheng, è duplice: promuovere l’internazionalizzazione dello yuan digitale e favorire lo sviluppo dei servizi del mercato finanziario, supportando al contempo l’innovazione nel campo della finanza digitale. Sebbene i dettagli specifici sulla composizione e il funzionamento esatto del centro non siano stati completamente divulgati, è ragionevole supporre che esso fungerà da piattaforma chiave per:
- Sviluppo di infrastrutture e standard. Il centro potrebbe essere responsabile dello sviluppo e dell’implementazione di infrastrutture tecnologiche e standard operativi che facilitino l’adozione e l’utilizzo dello yuan digitale a livello internazionale, inclusi protocolli di interoperabilità con altri sistemi di pagamento e valute digitali.
- Collaborazioni internazionali. Avrà probabilmente un ruolo cruciale nella creazione di partnership con banche centrali, istituzioni finanziarie e aziende tecnologiche di altri paesi, esplorando casi d’uso transfrontalieri per lo yuan digitale e stabilendo canali per le transazioni internazionali.
- Servizi per imprese e istituzioni estere. Potrebbe offrire servizi dedicati a imprese e istituzioni finanziarie straniere interessate a utilizzare lo yuan digitale per pagamenti, scambi commerciali e investimenti, inclusa assistenza tecnica, consulenza e supporto normativo.
- Ricerca e sviluppo. Sarà probabilmente un polo per la ricerca e lo sviluppo di nuove applicazioni e tecnologie legate allo yuan digitale, inclusi i servizi finanziari basati sulla blockchain.
Iniziative complementari per l’espansione dello yuan digitale
L’apertura del centro internazionale per lo yuan digitale è solo una delle otto misure strategiche annunciate a Shanghai, che dimostrano l’impegno della Cina a rafforzare il proprio sistema finanziario e a promuovere l’apertura economica. Tra le altre iniziative degne di nota:
- Archivio di reporting sulle transazioni del mercato interbancario. Questo archivio sarà fondamentale per la raccolta e l’analisi dei dati sulle transazioni in vari sottomercati (obbligazioni, valute, derivati), fornendo informazioni cruciali per la formulazione delle politiche macroeconomiche e la supervisione dei mercati finanziari.
- Agenzia di valutazione della storia creditizia personale. Questa agenzia mira a migliorare il sistema di credito sociale del paese, fornendo agli istituti finanziari strumenti per offrire prodotti di credito più diversificati e personalizzati.
- Programma pilota per i servizi finanziari del commercio offshore (Lingang). L’area di Lingang della Shanghai Pilot Free Trade Zone sarà un banco di prova per riforme complete nei servizi finanziari del commercio offshore, supportando lo sviluppo del commercio transfrontaliero con regole aziendali innovative.
- Obbligazioni di libero scambio offshore e semplificazione dei conti di libero scambio. Queste misure mirano ad ampliare i canali di finanziamento per le aziende e a facilitare il commercio e gli investimenti transfrontalieri.
- Strumenti di politica monetaria strutturale e negoziati in yuan/futures in valuta estera. L’introduzione di nuovi strumenti di politica monetaria e la promozione dei negoziati in yuan e futures in valuta estera a Shanghai sottolineano l’intento di rafforzare il ruolo dello yuan nei mercati finanziari internazionali.
Yuan digitale e competizione monetaria globale
L’istituzione di un centro operativo internazionale per lo yuan digitale non può essere separata dal più ampio contesto geopolitico e geoeconomico, in particolare dalla crescente competizione tra Cina e Stati Uniti e dalle implicazioni delle sanzioni internazionali.
- La sfida all’egemonia del dollaro. Per decenni, il dollaro statunitense ha dominato il sistema finanziario globale come valuta di riserva e di scambio predominante. La Cina, attraverso lo yuan digitale, mira a offrire un’alternativa credibile, riducendo la propria dipendenza e quella di altri paesi dal dollaro. Un yuan digitale internazionalizzato potrebbe facilitare il commercio e gli investimenti diretti in yuan, aggirando potenzialmente il sistema di pagamenti basato sul dollaro.
- Una via di fuga dalle sanzioni internazionali? La questione delle sanzioni internazionali è un fattore chiave. I paesi sottoposti a sanzioni statunitensi o occidentali potrebbero trovare nello yuan digitale un mezzo per condurre transazioni finanziarie al di fuori del raggio d’azione dei sistemi di pagamento tradizionali, che sono fortemente influenzati dagli Stati Uniti. Sebbene la Cina abbia sempre sostenuto di non voler facilitare violazioni delle sanzioni, un sistema di pagamenti non dipendente dal dollaro offre intrinsecamente una maggiore autonomia. Questo aspetto è di particolare interesse per paesi con relazioni tese con gli Stati Uniti.
- Tempistiche e fattibilità. Le tempistiche per l’effettiva internazionalizzazione dello yuan digitale e la sua capacità di sfidare significativamente il dollaro sono oggetto di dibattito. Il processo sarà graduale e richiederà non solo lo sviluppo tecnologico ma anche la costruzione della fiducia e l’accettazione da parte di un’ampia gamma di attori globali. Le sfide includono la trasparenza, la governance, la protezione della privacy e la compatibilità con i quadri normativi internazionali. Il successo dipenderà anche dalla capacità della Cina di costruire alleanze finanziarie e di promuovere l’adozione su larga scala.
Lo yuan digitale (e-CNY) come leva di potere tecnologico e politico
La Cina è già nel pieno sviluppo della digitalizzazione della sua intera economia e della sua moneta digitale di Stato, l’e-CNY. Per anni, questi progetti sono stati solo un argomento di discussione interno al Partito Comunista Cinese (PCC), ma ora sono diventati una realtà tangibile.
Nel luglio 2021, la People’s Bank of China (PBOC) ha illustrato i progressi nello sviluppo dell’e-CNY, rivelando come il PCC stia introducendo la nuova tecnologia finanziaria (fintech) nell’enorme economia cinese. Le società finanziarie e tecnologiche cinesi stanno innovando, costruendo nuove applicazioni sull’architettura e-CNY per effettuare transazioni finanziarie più rapide e dinamiche. La strategia fintech nazionale del PCC evidenzia come il settore privato stia collaborando per rendere la valuta cinese ancora più “intelligente”.
Sebbene l’e-CNY sia principalmente una questione interna, è altamente probabile che questa politica si ripercuota anche sulla politica estera, dato che la Cina sta spingendo il resto del mondo a seguire il suo percorso tecnologico. L’attenzione di Pechino per la fintech è una mossa geopolitica in una gara mondiale dove vincerà la nazione che avrà i migliori big data. Se l’economia digitale globale dovesse evolversi, seguendo l’innovazione tecnologica cinese, ciò darà al PCC un potere contrattuale significativamente maggiore nel commercio internazionale.
Mentre le discussioni politiche occidentali sulla tecnologia e i dati tendono a concentrarsi sulla protezione della privacy, il PCC vede e sfrutta i dati come un pilastro dell’infrastruttura nazionale. Nel 2017, il presidente Xi Jinping ha definito i dati “un nuovo fattore di produzione, una risorsa fondamentale e strategica […] necessaria per costruire un’economia digitale”. Il governo cinese mira a utilizzare le informazioni digitali per alimentare l’infrastruttura e le applicazioni che regolano la vita quotidiana, consentendo allo Stato il loro uso per fini politici ed economici, rafforzando così l’autoritarismo digitale del PCC. L’e-CNY è uno strumento del PCC per raccogliere ogni byte di dati finanziari, aggregarli, analizzare e sfruttarli per costruire un apparato economico e politico più forte. Man mano che l’economia mondiale diventa più digitalizzata, l’innovazione passerà attraverso l’interpretazione dei dati aggregati, così da ottenere anche un vantaggio nella competizione economica globale.
Adozione interna dello yuan digitale in cina
Il mercato cinese ha avuto pagamenti digitali e mobili per anni, ma l’e-CNY rappresenta uno sviluppo nettamente diverso. Consente agli utenti di detenere direttamente un asset digitale emesso dalla banca centrale e trasferibile tra diverse piattaforme bancarie e di pagamento. L’e-CNY ha avuto una fase pilota ad aprile 2020. Per incentivare i cittadini a utilizzarlo, il governo ha lanciato iniziative come lotterie, mettendo in palio yuan digitali da spendere per le spese quotidiane. La finalità dichiarata dal governo cinese è eliminare l’uso del contante per affrontare problemi come l’evasione, il riciclaggio, la corruzione e garantire maggiore stabilità monetaria.
All’inizio del 2021, il PCC ha offerto a cittadini selezionati casualmente piccole quantità di e-CNY gratuiti da spendere online o tramite app portafogli. A fine giugno 2021, circa 21 milioni di persone e 4 milioni di aziende disponevano di portafogli e-CNY e avevano effettuato circa 71 milioni di transazioni per un totale di 5,3 miliardi di dollari in renminbi digitale. Sebbene i numeri fossero ancora piccoli rispetto all’intera economia, hanno fornito al governo cinese dati “reali” e concreti. Il 5 gennaio 2022, il giorno dopo il lancio del portafoglio e-CNY da parte della banca centrale cinese, l’app è diventata la più scaricata dello Store iOS di Apple. Entro le prime due settimane, 261 milioni di utenti l’avevano installata, sebbene solo 12 località pilota fossero in grado di utilizzarla.
A febbraio 2022, sono state effettuate transazioni e-CNY per un valore di oltre 87,5 miliardi di yuan (13,78 miliardi di dollari USA). Inoltre, a novembre 2021 erano stati creati oltre 10 milioni di portafogli aziendali. Milioni di rivenditori in tutta la Cina stanno adottando sistemi di pagamento che accettano la valuta, e giganti come Huawei hanno preinstallato un portafoglio e-CNY nella sua linea di smartphone Mate 40. Con oltre 100 milioni di consumatori cinesi che già utilizzano questa valuta, l’e-CNY ha già varcato i confini.
La strategia di internazionalizzazione dello yuan digitale
Anche se un renminbi digitale non potrà, nel breve termine, competere direttamente con il dollaro USA, più stabile e attraente a livello globale, la funzionalità della moneta digitale potrebbe spingere l’innovazione guidata da Pechino all’interno del sistema finanziario globale. La strategia a lungo termine della Cina, nel settore economico-digitale, include la creazione di uno “standard di riferimento” nelle tecnologie digitali emergenti, che nessun Paese, nemmeno gli Stati Uniti, sta dominando.
La Cina intensifica quotidianamente i suoi progetti fintech e, contemporaneamente, guadagna sempre più influenza nel plasmare il discorso politico internazionale. Pechino potrebbe finire per decidere “unilateralmente” le regole delle nuove pratiche finanziarie globali e vedere le proprie tecnologie digitali adottate a livello internazionale, rendendo la fintech cinese più importante per il commercio globale e, quindi, dando al governo di Pechino una maggiore leva internazionale. Secondo alcuni attori, regimi come quello cinese e russo “stanno cercando di riscrivere le regole alla base dei nostri sistemi internazionali e dello sviluppo tecnologico e la sua standardizzazione dà loro la possibilità di farlo”.
Yuan digitale e progetto mBridge: un nuovo sistema di pagamenti
Il progetto mBridge (Multiple Central Bank Digital Currency Bridge) rappresenta uno degli sforzi più avanzati e significativi a livello globale per l’utilizzo delle valute digitali delle banche centrali (CBDC) nei pagamenti transfrontalieri. Guidato dal BIS Innovation Hub (il centro per l’innovazione della Banca dei Regolamenti Internazionali), in collaborazione con la Banca di Thailandia, la Banca Centrale degli Emirati Arabi Uniti, il Digital Currency Institute della People’s Bank of China e la Hong Kong Monetary Authority (HKMA), mBridge è un’iniziativa pionieristica con l’obiettivo di rivoluzionare il modo in cui avvengono i pagamenti internazionali.
Come funziona mBridge
mBridge è una piattaforma basata su una nuova blockchain, il cosiddetto mBridge Ledger, progettata per supportare pagamenti e transazioni di cambio in tempo reale, peer-to-peer, tra diverse valute digitali delle banche centrali. L’architettura prevede che ciascuna banca centrale partecipante (o autorità monetaria) disponga di un nodo validatore sulla piattaforma, mentre le banche commerciali dei rispettivi paesi possono connettersi a tale nodo per condurre transazioni.
Il meccanismo di funzionamento di mBridge mira a superare i punti dolenti dell’attuale sistema di pagamenti transfrontalieri, che spesso soffre di:
- Costi elevati. Le commissioni per le transazioni internazionali possono essere significative.
- Bassa velocità. I pagamenti possono richiedere giorni per essere completati a causa della complessità della catena di intermediari (banche corrispondenti).
- Complessità operativa. La necessità di più intermediari e controlli duplicati aumenta la complessità e il rischio.
Con mBridge, invece, i pagamenti mirano a essere:
- Più veloci. L’obiettivo è il regolamento quasi istantaneo, in pochi secondi. Nel 2022, un pilot ha dimostrato che 164 transazioni di pagamento e cambio valuta, per un totale di oltre 22 milioni di dollari USA, sono state elaborate in circa sei settimane, evidenziando il potenziale per una velocità notevolmente superiore rispetto ai canali tradizionali. Le ultime notizie (gennaio 2025) indicano che il progetto ha dimostrato la capacità di processare pagamenti con tempi di transazione inferiori ai 10 secondi e un risparmio sui costi fino all’85% rispetto al correspondent banking tradizionale, con un volume di transazioni pilota che ha superato i 50 miliardi di dollari nel 2024.
- Più sicuri. Il regolamento avviene direttamente in denaro della banca centrale, la forma più sicura di moneta.
- Più accessibili. Si riducono gli intermediari, consentendo una connettività diretta tra le banche partecipanti.
- Più economici. Minore rischio di regolamento e meno processi duplicati portano a una riduzione dei costi complessivi.
Novità e sviluppi recenti di mBridge
- Raggiungimento della fase MVP (Minimum Viable Product). A metà del 2024, il progetto mBridge ha raggiunto la fase di Minimum Viable Product (MVP). Questo significa che una versione base della piattaforma, con funzionalità sufficienti per essere utilizzata e testata da un gruppo iniziale di partecipanti, è stata lanciata. L’obiettivo è raccogliere feedback continui per ulteriori miglioramenti iterativi prima di una piena implementazione.
- Nuovi partecipanti. A giugno 2024, la Saudi Central Bank è entrata a far parte di mBridge come partecipante a pieno titolo. Questo è un passo significativo, dato il ruolo dell’Arabia Saudita nel mercato energetico globale. Inoltre, il progetto conta oltre 31 membri osservatori, inclusa la Reserve Bank of India, segno del crescente interesse globale.
- Compatibilità e testbed. La piattaforma MVP è compatibile con la Ethereum Virtual Machine (EVM), il che la rende un “testbed” ideale per soluzioni tecnologiche aggiuntive, nuovi casi d’uso e interoperabilità con altre piattaforme.
- Coinvolgimento del settore privato. Vengono invitate attivamente aziende del settore privato a proporre soluzioni e casi d’uso per sviluppare ulteriormente la piattaforma. Durante la fase pilota del 2022, 20 banche commerciali delle quattro giurisdizioni partecipanti hanno utilizzato mBridge per condurre transazioni reali.
- Casi d’uso specifici. Sono stati identificati diversi casi d’uso potenziali, inclusi pagamenti assicurativi transfrontalieri, regolamento atomico di transazioni FX, pagamenti commerciali transfrontalieri in tempo reale, finanziamento del commercio programmabile e finanziamento della catena di approvvigionamento.
- Ruolo della Cina (e-CNY). Per la Cina, mBridge serve molteplici obiettivi strategici. La piattaforma è direttamente connessa al sistema domestico e-CNY, riducendo la frizione nei pagamenti transfrontalieri che coinvolgono lo yuan digitale. Questo è cruciale per l’obiettivo di Pechino di aumentare l’uso del renminbi nei pagamenti commerciali globali, allineandolo maggiormente alla quota cinese del commercio mondiale. Sebbene si cerchi di evitare l’esplicita menzione di “CBDC” in alcuni accordi bilaterali per motivi politici, la tecnologia sottostante e gli obiettivi di mBridge sono chiari. La partecipazione del Digital Currency Institute della PBOC evidenzia il ruolo di leadership della Cina nello sviluppo tecnologico di mBridge.
- Transazioni locali in valuta. Alcuni partecipanti a mBridge, come la Cina e la Thailandia, hanno firmato accordi per facilitare transazioni bilaterali in valuta locale, anche se la CBDC non è sempre esplicitamente menzionata. Tuttavia, il progetto mBridge crea un mezzo per facilitare tali transazioni in modo più efficiente. Si segnalano transazioni pilota in cui gli Emirati Arabi Uniti hanno ricevuto pagamenti in e-CNY e successivamente hanno utilizzato mBridge per inviare Dirham in Cina, dimostrando la funzionalità bidirezionale.
Uso geopolitico dello yuan digitale nei settori strategici
Le lettere di credito sono emesse e applicate dalle banche, ma una basata su e-CNY, in esecuzione su una piattaforma di finanziamento commerciale cinese, complicherebbe i processi bancari tradizionali. Questo perché la piattaforma stessa sarebbe gestita in Cina, e i dati relativi alle transazioni e-CNY sarebbero messi direttamente a disposizione del governo cinese. Questi accordi potrebbero anche eludere i controlli degli Stati basati sulle lettere di credito convenzionali attraverso gli attuali processi bancari.
Ad esempio, l’mBridge, creando un mezzo alternativo di scambio internazionale, renderebbe più difficile per l’Occidente applicare sanzioni economiche e indagare sulla criminalità. L’attuale sistema di cambio internazionale basato sul dollaro si fonda su una rete globale di banche collegate e un insieme di comunicazioni noto come SWIFT. Poiché gli Stati Uniti e i Paesi alleati dominano questo sistema (un’infrastruttura “perno e raggio” in cui la maggior parte degli hub dipende da una presenza in Occidente), sono in grado di imporre sanzioni e monitorare il riciclaggio di denaro e altri crimini. Qualsiasi banca che non rispetti diligentemente le richieste occidentali rischia di essere tagliata fuori dal sistema, con potenziali importanti implicazioni di business. In quanto canale criptato e opaco, esterno alle giurisdizioni occidentali, mBridge si pone come soluzione alternativa.
A breve termine, la Cina potrebbe anche utilizzare la valuta e le relative infrastrutture per aggirare le sanzioni statunitensi. Un collegamento valutario diretto basato su blockchain potrebbe facilitare il commercio e il supporto in luoghi come Iran, Venezuela e Corea del Nord. Allevierebbe anche la pressione delle sanzioni sulla Russia, che da anni sta riducendo le sue riserve in dollari USA.
In tal senso, la Cina sta attivamente promuovendo l’uso dello yuan, anche digitale, nelle transazioni di materie prime:
- Petrolio e gas. I principali fornitori di petrolio alla Cina, come Russia, Angola, Venezuela, Iran e Nigeria, ora accettano yuan per i pagamenti. Nel World Energy Development Report 2017 cinese è stato anche proposto il concetto di “yuan-gas“. Data la natura frammentata dei mercati globali del gas naturale e la leva cinese come principale acquirente, l’emergere di uno yuan-gas non è un sogno irrealizzabile. Russia, Iran e Cina producono collettivamente più gas naturale liquefatto (GNL) rispetto agli Stati Uniti e dispongono tutti di infrastrutture finanziarie non in dollari.
- Sistema di pagamento interbancario transfrontaliero (CIPS). Un altro componente di un sistema finanziario avviato dalla Cina è il Cross-Border Interbank Payment System (CIPS) della PBOC, che può essere implementato tramite lo yuan digitale. Lanciato nel 2015, il CIPS è diventato un’infrastruttura finanziaria che potrebbe consentire alle entità sanzionate di entrare nei mercati globali. Il CIPS combina servizi di messaggistica finanziaria e funzioni di regolamento in un’unica piattaforma. È l’alternativa cinese alla combinazione “SWIFT + CHIPS” (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications e Clearing House Interbank Payments System) che sposta il dollaro tra diverse istituzioni a livello globale.
- Pool di riserve di liquidità in yuan. Il piano della Cina di istituire un pool di riserve di liquidità in yuan con la Banca dei Regolamenti Internazionali potrebbe aiutare a promuovere l’uso internazionale della valuta. Secondo gli analisti, questo piano, oltre che in Indonesia, Malesia, Hong Kong, Singapore e Cile, potrebbe aprire la strada a un ruolo di ancoraggio della valuta nella regione Asia-Pacifico. L’annuncio evidenzia lo sforzo che la banca centrale cinese sta compiendo per mettere in atto infrastrutture che aiutino a ridurre l’egemonia del dollaro.
Yuan digitale e sorveglianza: timori e implicazioni politiche
Il PCC non sta solo distribuendo moneta elettronica ai cittadini; sta supervisionando un ecosistema di renminbi digitale in crescita. Sembra che, ad ogni passaggio, il pagamento verrebbe verificato ai fini della tassazione. Non è chiaro se il processo riporterebbe automaticamente i dati alle autorità fiscali, ma dato l’obiettivo del PCC di sviluppare un database governativo nazionale di transazioni digitali, sembra probabile che queste informazioni andrebbero direttamente al governo. Dotato di questa capacità di sorveglianza, il Partito Comunista può approfondire ulteriormente il suo controllo politico sulla società cinese. Questa innovazione, dunque, rafforzerà l’autoritarismo digitale del PCC. Il renminbi digitale è uno strumento del PCC per raccogliere ogni byte di dati finanziari per aggregarli, analizzare e sfruttarli per costruire un apparato economico e politico più forte. Man mano che l’economia mondiale diventa più digitalizzata, l’innovazione passerà attraverso l’interpretazione dei dati aggregati, così da ottenere anche un vantaggio nella competizione economica globale.
Nel 2020 la Cina si è impegnata a spendere 1,4 trilioni di dollari per infrastrutture digitali di “prossima generazione” entro il 2025; un progetto per lo sviluppo dell’economia digitale che mira ad aumentare il contributo delle principali industrie del settore fino al 10% del PIL entro il 2025. Nel ottobre 2021, Li Lihui, capo del Blockchain Research Working Group presso la National Internet Finance Association of China ed ex presidente della Bank of China, ha dichiarato: “Gli esperimenti sulla valuta digitale della banca centrale cinese guidano il mondo e dovrebbero lottare per una posizione dominante nel processo di globalizzazione della valuta digitale”. Tra le sue priorità, Lihui ha menzionato l’utilizzo della valuta digitale per cancellare i pagamenti delle istituzioni finanziarie internazionali, e la costruzione di un centro finanziario e patrimoniale internazionale digitale.
Il PCC ha compreso l’importanza di questo calcolo economico. È probabile anche che il governo di Pechino trasferisca dati esteri e nazionali ad aziende cinesi per offrire loro vantaggi competitivi. La maggior parte dei Paesi che studiano modi per digitalizzare le proprie economie dovrebbero dettare le regole nello sviluppo di standard tecnologici e politici che rafforzino l’innovazione economica e la prosperità senza promuovere l’autoritarismo. Finora, però, sulle valute digitali di Stato si stanno producendo solo documenti di ricerca e teorie, mentre la Cina ha già dati del mondo reale da studiare, forniti da milioni di aziende e consumatori.
Yuan digitale e risposta cinese al rischio di sanzioni
Pechino ha recentemente bandito in modo definitivo le criptovalute, introducendo invece una versione guidata dallo Stato saldamente sotto il controllo del governo. I dirigenti cinesi stanno anche cercando di preparare la loro economia a resistere al pesante colpo economico causato da un disaccoppiamento forzato già in atto. Queste preoccupazioni non sono nuove: avevano sostenuto la riforma del sistema finanziario globale immediatamente dopo la crisi finanziaria asiatica alla fine degli anni ’90, cercando di proteggersi dall’egemonia del dollaro USA. Nel 1999, Dai Xianglong, allora governatore della People’s Bank of China (PBOC), ha affermato che il sistema finanziario globale esistente “deve essere riformato” perché “il ruolo della valuta di riserva internazionale, svolto dalla valuta nazionale di alcuni Paesi, è stato una delle principali fonti di instabilità”.
Nel giugno 2020, il giornale di Hong Kong South China Morning Post ha riferito che Fang Xinghai, vicepresidente della China Securities Regulatory Commission, aveva affermato che, poiché la Cina si basa principalmente sul sistema di pagamento in dollari USA nelle transazioni internazionali, sarebbe vulnerabile a possibili sanzioni da parte degli Stati Uniti. Nel luglio 2022, in un forum organizzato da Caixin, Fang Xinghai ha dichiarato: “Una cosa del genere è già successa a molte aziende e istituzioni finanziarie in Russia e dobbiamo prevenirla presto e fare dei veri preparativi, non solo una preparazione mentale”.
I commenti di Fang Xinghai arrivavano mentre il Congresso degli Stati Uniti stava valutando l’utilizzo del ruolo fondamentale del dollaro USA nei pagamenti internazionali per “punire” individui, aziende e istituzioni finanziarie cinesi su questioni come Hong Kong. Fang ha aggiunto che per molto tempo gli Stati Uniti hanno occupato una posizione dominante assoluta nel sistema monetario globale, stabilendo così la posizione di forza del dollaro USA e controllando le infrastrutture di pagamento e di regolamentazione internazionali. Il dollaro USA rappresenta oltre il 60% delle riserve valutarie globali e il 90% delle transazioni di capitale internazionale. Fang Xinghai ha evidenziato come gli Stati Uniti controllino la Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT) e il New York Clearing House Interbank Payment System (CHIPS).
Le osservazioni di Fang Xinghai mostrano che i politici cinesi vedono le possibili sanzioni finanziarie statunitensi come un rischio reale. Fang ha precisato: “l’internazionalizzazione del renminbi è un argomento che deve essere pianificato in anticipo e non può essere evitato quando si affrontano le pressioni finanziarie esterne in futuro e la promozione dell’internazionalizzazione del renminbi dovrebbe essere accelerata nei prossimi 10 anni”. Ha evidenziato che se l’internazionalizzazione del renminbi potrà fare più progressi, la capacità della Cina di resistere al “disaccoppiamento” finanziario sarà notevolmente migliorata per tre ragioni:
- Il governo e i cittadini cinesi detengono un’enorme quantità di beni all’estero, la maggior parte dei quali in dollari USA. Sotto la guida dell’attuale politica monetaria della Federal Reserve, il valore delle attività in dollari USA si trova ad affrontare una grande incertezza.
- La politica monetaria, l’apertura finanziaria e lo sviluppo finanziario della Cina sono tutti influenzati dal sistema monetario e finanziario globale. Nell’attuale politica monetaria della Federal Reserve, se il sistema monetario e finanziario globale dovesse affrontare grande incertezza e molti rischi, sarebbe una questione che dovrebbe essere ponderata a fondo.
- La maggior parte delle istituzioni finanziarie cinesi e delle imprese ed entità varie conducono affari internazionali basandosi principalmente sul sistema di pagamento in dollari USA e ciò desta molta preoccupazione, perché le sanzioni finanziarie statunitensi sarebbero un’arma a doppio taglio. Da un lato, gli Stati Uniti possono utilizzare unilateralmente sanzioni finanziarie senza risoluzioni dell’ONU in virtù delle loro leggi nazionali, per cui le sanzioni finanziarie sarebbero poteri asimmetrici con un forte unilateralismo. Allo stesso tempo, si ricorda la frase “uccidere mille nemici e autodistruggerne ottocento”, per indicare che le sanzioni e le controsanzioni coesistono con i rischi. Inoltre, secondo Fang, se gli Stati Uniti utilizzassero frequentemente le armi delle sanzioni finanziarie creerebbero più “forza centrifuga”, che accelererebbe direttamente la tendenza globale alla “de-dollarizzazione USA”. Infine, l’efficacia delle sanzioni pecuniarie sarebbe limitata da altri fattori, come la dimensione economica e la struttura dell’obiettivo delle sanzioni.
Anche la Hoover Institution, nel suo rapporto del 2022, sottolinea come l’e-CNY potrebbe, in ultima analisi, “minare il tradizionale predominio del dollaro USA come valuta di riserva dominante e fonte di influenza geostrategica. Il calo di potere del dollaro USA sminuirebbe anche uno strumento chiave nel playbook della sicurezza nazionale americana: la capacità di dispiegare sanzioni paralizzanti contro gli Stati canaglia e quelli che violano i diritti umani”.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea, con gli Stati alleati, dovrebbero farsi avanti per guidare lo sviluppo di un quadro normativo internazionale sulle valute digitali, comprese le CBDC, che dia priorità alla protezione dei consumatori, alla privacy, alla conformità finanziaria contro la criminalità, alla stabilità finanziaria e alla protezione della sovranità monetaria.
Nel maggio 2022, i senatori statunitensi Tom Cotton, Marco Rubio e Mike Braun hanno presentato un disegno di legge per vietare alle società che possiedono o controllano gli app store di vendere, negli Stati Uniti, app che supportino o consentano transazioni in e-CNY. La mossa è arrivata dopo che WeChat, un’applicazione di messaggistica e pagamento di proprietà della cinese Tencent con oltre 1,2 miliardi di utenti, ha annunciato che avrebbe iniziato a supportare quella valuta all’inizio del 2022. Alipay, la popolarissima app di pagamento di proprietà di Jack Ma’s Ant Group, accetta anch’essa la valuta digitale. Entrambe le app sono disponibili negli app store di Apple e Google.
Non dimentichiamo che la strutturazione di un equo sistema monetario internazionale è il presupposto indispensabile per la normalizzazione degli equilibri politici ed economici mondiali. Poiché il tema, anche se di fondamentale importanza, costituisce un aspetto puramente tecnico della politica economica, va preliminarmente chiarito che esso presuppone, a monte, un discorso che deve necessariamente toccare aspetti essenziali di razionalità, di etica e culturali, perché, altrimenti, lo strumento monetario “impazzisce” nelle mani di chi l’adopera e non è più uno strumento al servizio della collettività, ma viceversa una grave minaccia alle stesse libertà fondamentali dei popoli. Quando dei termini strabilianti entrano nel linguaggio corrente, l’opinione pubblica perde la consapevolezza del loro significato e si adatta ad accettare come fatti normali anche episodi assolutamente straordinari. Senza un’attenta e conseguente consapevolezza dell’importanza della posta in gioco, il mondo potrebbe evolversi in un’economia digitale con le caratteristiche volute e controllate dal Partito Comunista Cinese.
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