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Startup e imprese innovative: il report di Cariplo Factory sugli obiettivi SDG 2030


Cariplo Factory presenta il nuovo report “Reach The Goals – Le startup italiane per gli SDG”, quarta tappa di un percorso di analisi e valorizzazione dell’ecosistema innovativo italiano avviato nel 2020.

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L’indagine di quest’anno si è soffermata su 128 tra startup e pmi innovative che operano con soluzioni concrete ispirate agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030. Queste realtà rappresentano una parte del più ampio ecosistema italiano dell’innovazione, ma le loro caratteristiche ne fanno “un campione rappresentativo delle aziende che possono contribuire in maniera concreta, con soluzioni messe alla prova dal mercato, al raggiungimento dei Goals previsti per il 2030”.

Le imprese innovative della Liguria che hanno partecipato all’indagine “Reach the Goals” sono quattro: Circular Technologies di Taggia (Imperia) specializzata nella gestione sostenibile dei prodotti della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT), la spezzina NeoEast, attiva nell’innovazione tecnologica nautica, ha sviluppato Shareboat: una piattaforma che connette proprietari di barche, imprese locali e viaggiatori, Promama startup innovativa di Lavagna (Genova) che opera in ambito HR tech, è specializzata nel supportare la crescita professionale dei neogenitori e genitori, aiutando le imprese a diventare più attrattive ed inclusive per questo target di talenti e la sanremese Traxed, startup innovativa che offre una soluzione SaaS di certificazione tramite blockchain e firma digitale.

Il report, che ha ottenuto il patrocinio della Commissione europea, si inserisce in un contesto nazionale e globale: secondo il Global Sustainable Development Report 2024 solo il 17% dei target misurabili hanno buone probabilità di essere raggiunti entro il 2030, mentre quasi la metà (48%) sono a rischio di mancare l’obiettivo, pur tenendo conto di tutte le difficoltà di misurazione su scala globale. Anche l’ultimo rapporto Istat 2024 sottolinea non pochi ritardi nel raggiungimento degli SDG. Tuttavia, c’è spazio per l’ottimismo: innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale sono indicate dai maggiori esperti e policy maker come strumenti cruciali per accelerare il percorso.

«Il nostro report evidenzia il ruolo cruciale delle startup e pmi italiane nel colmare il divario sugli SDG, offrendo soluzioni innovative per imprese e istituzioni. Giovani, dinamiche, con brevetti e tecnologie testate in ambienti industriali, queste realtà stanno cambiando il paradigma, pur operando in un ecosistema che non sempre è in grado di offrire risorse e supporto adeguato – ha dichiarato Riccardo Porro, Chief Operating Officer di Cariplo Factory – Il contributo dell’ecosistema startup si concentra su alcuni macro-temi come Consumo e produzione responsabili (Goal 12, 20%), Salute e benessere (Goal 3%) e Lotta contro il cambiamento climatico (Goal 13, 13%), un dato che riflette i settori in cui il nostro Paese esprime maggiore tradizione e ambiti di eccellenza, come quello della bioeconomia e dell’economia circolare. Settori cruciali che, però, necessitano di nuovi approcci, come può essere quello delle filiere. Difficilmente, infatti, un’azienda, per quanto grande, riesce ad affrontare queste complessità facendo leva solo sulle proprie competenze. Per questo crediamo che l’open innovation possa essere un modello vincente: facilita l’accesso a know how ed esperienze esterne, accelera l’adozione di tecnologie già disponibili sul mercato, il tutto stimolando la crescita delle migliori startup».

I tre precedenti report di Cariplo Factory avevano analizzato l’impatto delle startup durante la pandemia con “Startup vs Covid-19”, celebrato l’imprenditoria femminile in “Pow(h)er Generation” e approfondito la sostenibilità con “Sustainability Waves”.

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La fotografia delle 128 startup

Sono giovani, ma con una forte vocazione all’espansione verso l’estero e un livello di maturità tecnologica elevato (circa il 70% delle startup ha già ottenuto certificazioni o brevetti) le 128 startup e pmi innovative che hanno risposto al questionario del report “Reach The Goals”. In maggioranza si tratta di startup (66% del totale, rispetto al 34% di pmi innovative) di cui la metà in fase pre-seed e seed, il 20% in early stage e 30% in fase growth.

Sono attive prevalentemente in ambito B2B, nel 70% dei casi, anche se non mancano quelle che si rivolgono al mercato consumer e a quello della pubblica amministrazione. Molte le sovrapposizioni che evidenziano il potenziale trasversale e cross-settoriale delle soluzioni tecnologiche innovative: una su quattro opera in almeno due segmenti contemporaneamente tra B2B, B2C e B2G. Oltre la metà delle startup e pmi è stata fondata solo dopo il 2021 e più del 90% ha preso forma dopo l’istituzione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nel 2015. Sono aziende nate, in tutti i sensi, nell’era degli SDG, e nelle loro dinamiche riflettono tutta la complessità di un mondo che vuole conciliare crescita economica con lo sviluppo sostenibile, perseguendo i vantaggi e benefici generati da entrambi.

 

I settori e le attività in cui operano

Molti complessi e trasversali i settori in cui operano le 128 startup e aziende innovative che hanno partecipato a Reach the Goal: dall’agritech, che presidia il campo dei dispositivi di monitoraggio per l’agricoltura e il risparmio di risorse idriche (9,3% del campione intervistato), all’efficientamento energetico dove risultano imprese attive nella produzione di impianti geotermoelettrici innovativi e altri startupper che stanno implementando piattaforme per automatizzare i processi per la diffusione di impianti a fonte rinnovabile.

 

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Gli SDG

Le startup di “Reach The Goals” sembrano prediligere alcuni obiettivi rispetto ad altri, come Consumo e produzione responsabili (Goal 12), indicato come principale dal 20% delle aziende, seguito da Salute e benessere (Goal 3) dal 16% e Lotta contro il cambiamento climatico (Goal 13) dal 13%. In doppia cifra anche Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9) e Città e Comunità Sostenibili (Goal 11), entrambi indicati dall’11%. Tutti gli altri obiettivi sono sotto quota 10%, con un solo Goal, il 16 (Pace, giustizia e istituzioni forti) non indicato da nessuna azienda come obiettivo principale.

 

I sistemi per la raccolta di capitali

Un dato a tinte chiaroscure che emerge da report è il contributo da parte del sistema Paese a sostenere imprese innovative e startup: nella maggior parte dei casi, gli imprenditori hanno contato sulle proprie forze, senza poter o voler accedere a bandi e finanziamenti dedicati all’imprenditoria sostenibile, se non per il 30% dei casi esaminati. Percentuale che scende al 20% per quanto riguarda le aziende localizzate nel Centro-Sud e in quelle fondate da sole donne. Una mancanza di supporto che colpisce maggiormente le aziende in fase pre-seed e seed, dove meno di un terzo è riuscito a beneficiare di bandi e finanziamenti dedicati; mentre per quanto riguarda l’early stage la percentuale migliora sensibilmente, e quasi la metà del totale ha potuto garantirsi un finanziamento. Tra i goal meno coperti da bandi e finanziamenti dedicati all’imprenditoria sostenibile spiccano Città e Comunità Sostenibili (Goal 11) e Lotta contro il cambiamento Climatico (Goal 13), con l’80% delle aziende che dichiarano di non aver ricevuto alcuna forma di sostegno dedicato; nell’ambito della Salute e Benessere (Goal 3), Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9), Consumo e produzione responsabili (Goal 12) si scende al 60%, al di sotto quindi della media complessiva.

Va meglio con i programmi di accelerazione e incubazione: quasi l’80% del totale delle aziende ha partecipato ai programmi, con importanti differenze in base ai singoli obiettivi. In particolare, le imprese attive in un Goal ampiamente presidiato come Salute e benessere (Goal 3) sfiorano il 100% di partecipazione a programmi di accelerazione e incubazione, mentre Goal come Energia Pulita e accessibile (Goal 7) e Lotta contro il cambiamento climatico (Goal 13) non arrivano al 60%, con una significativa percentuale di startup che dichiarano di non aver mai preso parte a programmi di questo tipo.

 

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Le sfide del futuro

Infine, le startup di “Reach The Goals” dimostrano di aver già ottenuto un riscontro positivo in termini di investimenti: oltre il 70% di esse ha ricevuto almeno un round di investimento, con percentuali variano dal 57% di Città e comunità sostenibili (Goal 11) all’80% di Salute e benessere (Goal 3), fino a sfiorare il 90% in Imprese, innovazione e infrastrutture (Goal 9). Quattro aziende su cinque, infine, sono alla ricerca di nuovi round, con il 20% interessato a raccogliere oltre un milione di euro e un altro 25% oltre mezzo milione. Al centro sono ampiamente predominanti, tra gli investitori, incubatori e acceleratori, affiancati al Nord da business angel, venture capital e CVC in misura maggiore rispetto al resto del Paese.



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