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Tutti i numeri e le iniziative di Banco Bpm, la banca dell’industria. Disponibilità per 100 miliardi e una strategia per la twin transition


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100 miliardi di euro prestati alle imprese negli ultimi cinque anni, un’esposizione del 100% sull’Italia e 1.300 sportelli sul territorio. Sono i numeri di Banco Bpm, una banca la cui anima è il sostegno del sistema imprenditoriale del nostro Paese. A testimoniarlo è anche la concentrazione degli impieghi e degli sportelli nelle regioni dove la vocazione industriale è maggiore: in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, la quota di mercato degli impieghi supera il 10% (e tocca il 13% in Lombardia, dove Banco BPM ha più di 500 sportelli).

La strada della twin transition è obbligata, ma per le imprese, soprattutto le Pmi, non è sempre facile, per mancanza di risorse, sia in termini economici che di competenze. Per guidare le imprese in un percorso di innovazione, sostenibilità, efficienza e competitività, Banco Bpm offre strumenti concreti, consulenza personalizzata e una strategia chiara.

I numeri: 100 miliardi di euro di finanziamenti erogati alle imprese italiane negli ultimi cinque anni; una quota di mercato degli impieghi pari al 9,5% nel 2024. In media (con un picco del 13% in Lombardia) e il 7,1% degli sportelli italiani

Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm.

Per mantenere costante il dialogo con le aziende e vivo il confronto con gli imprenditori, l’Istituto ha organizzato un tour nelle province di presenza storica dedicato alle piccole e medie imprese. Recentemente il road show ha fatto tappa nel capoluogo lombardo, dove il top management della Banca ha incontrato le imprese della Direzione Territoriale Milano e Lombardia Nord che, suddivisa in 8 aree, comprende Milano, Monza e Brianza, Legnano e Varese. In quell’occasione, Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, afferma: «nel territorio di Milano e della Lombardia Nord, grazie anche a una storia di quasi centosessant’anni, quella della Banca Popolare di Milano e della Banca di Legnano, abbiamo costruito legami duraturi basati su conoscenza e fiducia, alimentati da elevati standard di servizio. Incontrare gli imprenditori e condividerne le istanze è sempre un’esperienza costruttiva. In queste occasioni abbiamo avuto la grandissima soddisfazione di vedere riconosciuta la qualità e la bontà del lavoro svolto. A fronte di questa fiducia, non possiamo che riaffermare la volontà di continuare, in modo indipendente e con gli strumenti più efficaci, la nostra opera a favore dell’economia del nostro Paese, in cui siamo presenti al 100%. Un impegno, questo, che trova riscontro nelle erogazioni alle imprese del Paese che, negli ultimi cinque anni, hanno raggiunto quasi cento miliardi di euro».

Inaugurato a Novara lo scorso 6 marzo e proseguito poi nelle città di Verona, Lodi, Bergamo e Modena, il roadshow è stato un’importante occasione di incontro con gli stakeholder locali, sia per illustrare il rafforzamento e la crescita costante di risultati e redditività della banca sia per raccogliere le istanze, i bisogni e le sfide emergenti nei diversi territori, ognuno con le proprie specificità.

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Il supporto è testimoniato anche da altri numeri. Come gli impieghi, in costante crescita e in aumento di 2,5 miliardi nei primi mesi del 2025. Ulteriori indicatori del forte presidio che la banca ha sui territori sono nella quota di mercato degli impieghi, pari al 9,5% a livello nazionale, e in quella degli sportelli, che è del 7,1% (dati 2024). Le quote di mercato impieghi alle imprese sono anche superiori del 10% in alcune regioni – Piemonte, Toscana, Veneto – e raggiungono il picco in Lombardia con oltre il 13%. Quest’ultima è anche la regione dove, con più di 500 filiali, Banco Bpm è la banca con il maggior numero di sportelli. Milano e l’alta Lombardia rappresentano uno dei più importanti mercati di riferimento; Banco Bpm, infatti, è la prima banca per numero di sportelli nella Regione, più di 500 di cui oltre un terzo solo a Milano, con una quota di mercato impieghi alle imprese pari al 13,6% a fine 2024, anno in cui lo stock nelle province di Milano, Varese e Monza-Brianza ha superato i 17 miliardi di euro. Inoltre, solo in Lombardia, nei primi 4 mesi del 2025 la Banca ha erogato 3,3 miliardi di euro di finanziamenti alle aziende, in crescita di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il presidente Massimo Tononi, intervenuto anche all’appuntamento milanese, ha sottolineato come «fin dall’avvio della propria avventura nel 2017, Banco Bpm ha considerato elemento identitario e punto di riferimento irrinunciabile del proprio modello la prossimità con i territori di riferimento. Il dialogo costante con le comunità in cui siamo presenti, condotto anche attraverso momenti come il roadshow, è una parte integrante del modello di banca che vogliamo continuare a proporre a imprese, famiglie e a tutti i nostri stakeholder: abbiamo dimostrato di essere una banca di comunità, garantendo al tempo stesso ritorni importanti agli azionisti, oltre il 1000% negli ultimi 5anni».

«Una banca che sa parlare agli startupper», secondo Cricchio (Talent Garden Genova). «grande, ma davvero vicina alle imprese», per Venturini (Lomopress). Ecco come Banco ppm viene raccontata dagli imprenditori

Michele Venturini, direttore finanziario di Lomopress. (Fonte: LinkedIn).

E dai territori le risposte arrivano forti e chiare. Banco Bpm è oggi la terza banca italiana, un gigante che ha saputo conservare la natura di Popolare che le deriva da Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, i due istituti che fondendosi ne hanno determinato la fondazione nel 2017. «Una banca può essere grande e avere comunque un forte legame con il territorio – così durante la tappa del Roadshow 2025 di Banco BPM, a Bergamo, Michele Venturini, direttore finanziario di Lomopress, azienda attiva in provincia di Brescia nella fornitura di componentistica in leghe leggere di alluminio – Ciò che fa la differenza è l’attenzione all’imprenditore, la capacità di sedersi di fronte a lui e affrontare problemi concreti, che si tratti di investimenti o di un business plan articolato». «Abbiamo creato con Banco Bpm un rapporto di partnership. Si tratta talvolta, di un’espressione abusata, ma che nel nostro caso si è concretizzata nel condividere le strategie, disegnare degli scenari, affrontarli anche nelle criticità, raggiungere assieme i successi. In Banco Bpm abbiamo trovato delle persone che ci credevano fortemente», aggiunge Roberto Cotterchio, titolare dell’azienda Cograf di Mappano (Torino), attiva nella produzione di etichette per l’industria alimentare, industriale e cosmetica. E se esiste una forte tradizione nel supporto all’industria tradizionale, non manca l’attenzione verso le start-up.  «Il ruolo delle start-up – come testimonia Alessandro Cricchio, ad di Talent Garden Genova – è un ruolo che non è parallelo alla grande industria ma ne diventa elemento determinante. Banco BPM ha saputo leggere perfettamente questi nuovi razionali del territorio e condividerne i meccanismi».

Pmi: il 72% dipende totalmente dalle banche per i finanziamenti, ma cresce la domanda di strumenti alternativi (+15% anno su anno). Banco Bpm mette a terra la sua strategia con prodotti e servizi evoluti, dai finanziamenti Esg al plafond legato a transizione 5.0, a una serie di piattaforme che velocizzano le operazioni di chi fa impresa

La visione strategica è messa a terra da iniziative concrete: come il recente plafond da 2 miliardi di euro per finanziare gli investimenti incentivati dal Piano Transizione 5.0, destinati a progetti capaci di ridurre i consumi energetici e abilitare la digitalizzazione.  Per rispondere alle esigenze di digitalizzazione e sostenibilità delle aziende, Banco BPM ha sviluppato un sistema di servizi integrati accessibili sia attraverso il canale fisico che quello digitale. Oltre all’assistenza agli sportelli, la banca offre strumenti evoluti per l’operatività quotidiana e il credito: dai percorsi di onboarding digitale alle linee di credito garantite, fino ai finanziamenti green ancorati a obiettivi Esg verificabili. La banca, inoltre, ha investito nello smart lending, con un sistema di analisi che automatizza l’emissione di crediti fino a 200mila euro, grazie all’analisi degli andamentali, un sistema che rende il prestito alle imprese veloce e snello.

Il 40% delle imprese industriali lombarde investe in tecnologie green e il 33% in interventi di circolarità: questi i principali dati che emergono dall’indagine realizzata da Unioncamere Lombardia “Green economy ed economia circolare”, che analizza la propensione delle imprese manifatturiere lombarde verso tali investimenti, con un campione di riferimento costituito da 1.705 imprese industriali e 1.172 imprese artigiane distribuite sull’intero territorio regionale. (Fonte: Unioncamere Lombardia).

Tutte iniziative che rispondono a una domanda che arriva dalle imprese. In un contesto che è comunque banco centrico – il 72% delle imprese si finanzia ancora prevalentemente tramite canali bancari, secondo i dati dell’Osservatorio Confcommercio sta infatti aumentando la domanda di strumenti alternativi – factoring, leasing, minibond, crowdfunding, finanza ESG (+15% anno su anno nel 2024). E non solo. Le imprese non cercano più solo chi eroga credito, ma chi capisce il business, chi offre consulenza personalizzata, chi accompagna nei processi di trasformazione competitiva richiesti dalla doppia transizione. Secondo un’indagine di Assolombarda e Unioncamere Lombardia, il 40% delle imprese intende investire in tecnologie 4.0 nei prossimi 18 mesi, ma oltre la metà dichiara di non avere le competenze per accedere agli strumenti agevolati. Qui entra in gioco la banca-consulente, che supporta nella lettura dei bandi, nella rendicontazione, nella strutturazione dei finanziamenti. Il gestore bancario, capitalizzando sull’enorme patrimonio di fiducia che ancora le imprese ripongono in lui, ha l’occasione di tornare protagonista, a patto di evolvere. A patto di saper leggere bilanci ma anche piani industriali, rendicontazioni di sostenibilità, Kpi Esg e bandi europei.



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