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Riva (Lario Reti Holding): «Eredito un’ottima gestione ma dobbiamo crescere ancora, a servizio del territorio»


Intervista all’imprenditore da poche settimane presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Lecco: «L’attuale piano industriale prevede investimenti al 2045 per un ammontare complessivo di circa 601 milioni. L’aggiornamento del piano, avvenuto lo scorso anno, ha visto un incremento degli investimenti rispetto al 2023 di circa il 15%, ma ulteriori aggiornamenti saranno effettuati nei prossimi mesi»

«Eredito un’ottima gestione e non sarà facile fare meglio: ma voglio provare ad ottenere risultati ancora più significativi, a beneficio del nostro territorio». Lorenzo Riva, al vertice della Electro Adda di Brivio, impresa specializzata nella produzione di motori elettrici, imprenditore con una consolidata esperienza nel settore manifatturiero, già numero uno di Confindustria Lecco e Sondrio dal 2017 al 2022, è da poche settimane presidente di Lario Reti Holding. La società per azioni gestisce il servizio idrico integrato per tutti i comuni della provincia di Lecco dal 1° gennaio 2016 ed è un’azienda completamente pubblica: proprietari infatti sono 87 comuni delle province di Lecco e Como insieme alla Provincia di Lecco.

Presidente, cosa significa per lei questo nuovo incarico? «Per me significa entrare in mondo diverso ma, proprio per questo, sento una grande carica, fondamentale per studiare, apprendere, crescere, ottenere obiettivi ancora più ambiziosi. Lario Reti Holding è stata condotta in modo egregio negli ultimi quindici anni: ripetere quanto fatto dal mio predecessore, Lelio Cavallier, e dai suoi consiglieri di amministrazione, sarebbe già un successo. Trovo una società strutturata molto bene, con persone motivate e capaci di portare avanti progetti di alto livello».

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Quali sono le sfide che Lario Reti Holding deve affrontare nei prossimi anni? «In primo luogo, c’è un gap infrastrutturale che riguarda la nostra provincia ma anche l’intero territorio nazionale. In passato, infatti, le tariffe dell’acqua erano molto basse e non permettevano investimenti. Perciò oggi il 30% delle nostre infrastrutture idriche ha un’età compresa tra i trenta ai cinquant’anni ed il 26% ha più di cinquant’anni. In Italia la dispersione idrica raggiunge il 40-45%, mentre in Francia siamo al 20% e in Germania all’8%. Inoltre, l’Italia ha un alto tasso di prelievo di acqua, con oltre il 70% utilizzato in agricoltura, industria e altri settori produttivi. Tuttavia, viene riutilizzato solo l’11% dei 301 miliardi di metri cubi di precipitazioni nazionali medie annuali. C’è quindi molto lavoro da fare, a livello nazionale ma anche sul territorio».

Sono quindi necessari investimenti. Su quali progetti è stata impegnata recentemente Lario Reti? «Prima di tutto voglio ricordare che, dal 2016 al 2024, sono stati investiti da Lario Reti Holding 235 milioni, di cui 35 solo nel 2024: una cifra record. Tra i progetti più importanti ricordo la realizzazione di una condotta di fognatura lunga circa 13 km, di cui 9,5 posati sul fondale del lago, che colletta i reflui di Civenna e Oliveto Lario al depuratore di Valmadrera. L’opera vale circa 12 milioni e ha consentito di impedire che i reflui di Oliveto Lario e di Civenna finissero nel lago, evitando peraltro l’apertura di una infrazione comunitaria. Ricordo poi il progetto che ha consentito di raddoppiare l’acquedotto più importante della Provincia di Lecco, il “Brianteo”, che serve 64 Comuni ed oltre 365mila cittadini, anche nella province di Como e Monza e Brianza. Stiamo quindi recuperando terreno, ma si tratta di un lavoro lungo e che richiede l’impegno di tutti. Potremmo raddoppiare le tariffe ed avremmo risolto ogni problema: ma Lario Reti ha l’impegno di abbassare le bollette e far costare meno l’acqua al contribuente. Ecco perché dobbiamo, in primo luogo, ridurre i costi: stiamo ad esempio investendo con decisione nel risparmio di energia elettrica».

In quale modo? «La società da tempo ha avviato interventi di efficientamento energetico dei propri impianti che hanno comportato la riduzione dei consumi, passati da 64 GWh del 2018 a 54 del 2024. In aggiunta è prevista l’installazione di impianti fotovoltaici per aumentare l’autoproduzione e raggiungere una produzione annua di 2 GWh. Questi interventi sono volti ad aumentare l’autonomia energetica della società, per ridurre gli effetti della volatilità che le commodities energetiche hanno subito negli anni scorsi. È già stata coinvolta la sede di via Fiandra e attualmente sono in corso i lavori al depuratore di Valmadrera e al serbatoio di Civate con l’installazione di due nuovi impianti fotovoltaici. In futuro, realizzeremo un impianto fotovoltaico al depuratore di Calco Toffo e stiamo studiando la fattibilità di una installazione al depuratore di Osnago».

Torniamo agli investimenti sulle infrastrutture idriche. Quali progetti ci sono per il futuro? «L’attuale piano industriale prevede investimenti al 2045 per un ammontare complessivo di circa 601 milioni. L’aggiornamento del piano, avvenuto lo scorso anno, ha visto un incremento degli investimenti rispetto al 2023 di circa il 15%, ma ulteriori aggiornamenti saranno effettuati nei prossimi mesi. Anzi, entro settembre dovremo occuparci di aggiornare la programmazione per i prossimi vent’anni, aggiornare il fabbisogno finanziario alla luce dei risultati conseguiti nel corso del 2024 e determinare le tariffe da applicare nel biennio 2026-2027. Per l’anno in corso, i principali interventi riguardano la separazione delle reti fognarie afferenti a via Fontana a Civate, il completamento separazione fognaria di Onno, Vassena e Limonta a Oliveto Lario, la deviazione del collettore intercomunale della fognatura a Margno e la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti con recupero al depuratore di Valmadrera. Ritengo inoltre molto importante rafforzare le partnership già presenti ed eventualmente avviarne alcune nuove».

Quali sono le sinergie più importanti già operative? «Nello scenario esposto e visto l’ingente fabbisogno di investimenti, diviene fondamentale fare rete ed unire le forze, avviando sinergie con altre utility, non solo dell’idrico. Ad oggi siamo parte di Water Alliance – Acque di Lombardia, una rete di impresa dei gestori idrici lombardi che raggruppa le tredici realtà in-house presenti nelle dodici province della nostra regione, per rafforzare il radicamento sul territorio e condividere le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua. Abbiamo inoltre costituito una rete d’impresa con BrianzAcque, il gestore della provincia di Monza e Brianza, ed abbiamo avviano sinergie territoriali con Silea, in particolare per lo smaltimento di fanghi, di sabbie e percolato e per il riuso delle acque reflue, e con il gruppo Acinque per la condivisione dell’infrastruttura organizzativa e la collaborazione sui progetti di digitalizzazione e sviluppo informativo».

LRH ha ottenuto alcuni riconoscimenti importanti. Di cosa si tratta? La società è quindi sulla strada giusta? «Recentemente sono stati conferiti a Lario Reti otto riconoscimenti da Arera per più di 3,2 milioni di euro, grazie all’alta qualità dei servizi tecnici e commerciali erogati nel biennio 2022-2023. Un risultato straordinario, che colloca il gestore lecchese terzo in Lombardia e dodicesimo a livello nazionale nella classifica che Arera stila ogni anno per valutare la qualità del servizio idrico. Anno da record anche per il progetto di educazione ambientale “L’Acqua fa Scuola”, proposto in forma gratuita dall’Ufficio d’ambito di Lecco e Lario Reti Holding a tutte le scuole della provincia: hanno partecipato oltre 7mila studenti. Risultati certamente importanti ma che non rappresentano certo un punto di arrivo: spero, nel prossimo triennio, di conseguire traguardi ancora più prestigiosi per continuare a far crescere una realtà importantissima, a servizio del nostro territorio».

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