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Pratiche sleali, l’impegno dell’Icqrf per contrastarle


Con Felice Assenza e il ministro Lollobrigida in prima linea, l’Ispettorato centrale rafforza il presidio sulla qualità agroalimentare e lancia un messaggio chiaro al sistema Paese: senza legalità non c’è competitività

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È una questione di reputazione, prima ancora che di economia. E anche di visione strategica: senza un presidio solido sulla legalità, la qualità e l’origine dei prodotti agroalimentari italiani rischiano di essere compromesse. È su questo terreno che si gioca il futuro della competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. Ed è su questo che l’Icqrf – Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari – guidato da Felice Assenza, è intervenuto con determinazione nel corso di un evento di alto profilo svoltosi a Roma nei giorni scorsi.

L’iniziativa, promossa dall’Ispettorato, ha offerto l’occasione per fare il punto su risultati, criticità e nuove sfide in un ambito particolarmente delicato: la vigilanza sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. Un fenomeno ancora troppo diffuso, che mina la competitività degli operatori onesti e indebolisce l’intero sistema produttivo.

Il contrasto alle pratiche sleali nella filiera agroalimentare

Dopo la riforma della Pac del 2003, che ha ridotto i sostegni diretti agli agricoltori, è emersa con maggiore evidenza l’asimmetria nei rapporti di filiera, a scapito dei produttori più piccoli. Il crescente potere contrattuale delle grandi catene della Gdo ha accentuato gli squilibri tra acquirenti e fornitori, penalizzando in particolare le Pmi agricole e di trasformazione.

Già nel 2009 l’Unione europea ha iniziato a occuparsi del problema con una prima comunicazione sul funzionamento della filiera, seguita da tappe cruciali:

  • 2011: creazione del Forum di alto livello e definizione di buone prassi;
  • Giugno 2016: il Parlamento europeo sollecita una proposta legislativa;
  • Dicembre 2016: anche il Consiglio europeo chiede un intervento;
  • Aprile 2019: viene adottata la Direttiva (Ue) 2019/633, che stabilisce un quadro giuridico comune contro le pratiche sleali nei rapporti tra acquirenti e fornitori.

La Direttiva ha segnato il primo passo concreto verso una tutela omogenea nel mercato unico europeo, colmando le disomogeneità normative tra gli Stati membri.

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In Italia, strumenti come l’art. 62 della Legge 27/2012 e il D.lgs. 198/2021 – che recepisce la Direttiva Ue – hanno rafforzato la tutela dei fornitori, vietando pratiche scorrette quali ritardi nei pagamenti, modifiche unilaterali dei contratti o cancellazioni improvvise degli ordini. Dal 2022, l’Icqrf è l’autorità nazionale di controllo designata per vigilare sull’applicazione di queste norme.

Molti fornitori, tuttavia, restano restii a segnalare abusi per timore di ritorsioni, spesso anche ignari delle tutele esistenti. In questo contesto, il sistema pubblico di enforcement – e il ruolo dell’Icqrf in particolare – diventa cruciale per garantire correttezza contrattuale e trasparenza.

Il convegno del 10 luglio ha illustrato i risultati di tre anni di attività contro le pratiche sleali: oltre 1.400 accertamenti e più di 700 operatori controllati nelle diverse filiere agroalimentari. Numeri che confermano l’impegno costante dell’Ispettorato anche sul fronte della tutela dei consumatori.

Al fianco di Assenza, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha ribadito il ruolo strategico del comparto agroalimentare e l’impegno del Governo nel tutelare – con tutti gli strumenti disponibili – il lavoro degli imprenditori agricoli e della filiera.

Felice Assenza

Il bilancio di un impegno costante

Nel solo 2023 l’ICQRF ha condotto oltre 54.000 controlli lungo l’intera filiera, dalle aziende agricole ai punti vendita, fino alle piattaforme di e-commerce. Un’attività capillare, che ha portato a sequestri, sanzioni, denunce, ma soprattutto ha esercitato una funzione di deterrenza contro chi intende violare le regole.

«La legalità è il presupposto della competitività – ha dichiarato Felice Assenza – e ogni controllo che svolgiamo è un investimento nel futuro delle nostre imprese». Parole che riflettono l’impostazione dell’Ispettorato come sentinella della legalità e custode della reputazione dell’agroalimentare italiano, un settore che vale oltre 60 miliardi di euro in export.

Lollobrigida: «Controlli efficaci per filiere più forti»

«Senza legalità non c’è qualità, e senza qualità non c’è futuro per il Made in Italy» – ha sottolineato il ministro Lollobrigida, intervenuto all’evento con un messaggio chiaro: i controlli pubblici sono una leva di competitività e un presidio di giustizia economica. «Le nostre eccellenze devono poter contare su regole chiare e su controlli efficaci, a tutela sia dei produttori che dei consumatori».

L’incontro ha rappresentato anche un’occasione di confronto aperto tra istituzioni, imprese, rappresentanti agricoli e mondo distributivo, su come rafforzare, insieme, un sistema più equo, trasparente e competitivo.

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Verso un nuovo modello di vigilanza

Guardando al futuro, Assenza ha tracciato le nuove priorità dell’Icqrf: intensificare i controlli nei settori più esposti a rischio frode, rafforzare l’azione sui mercati digitali – in collaborazione con le piattaforme online e le dogane – e investire nella formazione, puntando su una vigilanza sempre più orientata al dialogo con le imprese.

«Vogliamo essere sempre più vicini alle realtà produttive – ha spiegato – non solo per reprimere, ma anche per prevenire, orientare e accompagnare. Il nostro compito è proteggere la qualità italiana, e per farlo serve un’alleanza vera tra pubblico e privato».

Sempre più centrale anche il fronte internazionale: l’Icqrf è attivo nella cooperazione con autorità estere e impegnato nella lotta contro il fenomeno dell’“italian sounding”, che continua a generare danni ingenti per le imprese e l’immagine del nostro Paese.

Presidiare la qualità è un dovere nazionale

Il lavoro dell’Icqrf, silenzioso ma incisivo, rafforza ogni giorno la credibilità dell’agroalimentare italiano. La guida di Felice Assenza ha segnato una svolta operativa e culturale: l’Ispettorato è oggi un presidio moderno, autorevole e reattivo, in grado di affrontare le sfide di un sistema globale complesso.

Con il sostegno politico del ministro Lollobrigida, l’attività di controllo e tutela si proietta verso una nuova stagione. Non solo repressione delle frodi, ma costruzione di un ecosistema dove la legalità è condizione imprescindibile per la competitività.

Perché – come ricordato con forza a Roma – il futuro del Made in Italy passa anche da qui: dal rigore, dalla trasparenza e da un controllo pubblico all’altezza della sua missione.

I numeri dell’attività dell’Icqrf

Controlli Icqrf nel 2023
Oltre 54.000 interventi su tutta la filiera (produzione, distribuzione, online)
Contrasto alle pratiche sleali (2022–2024)
1.400 accertamenti
700 operatori controllati
Mercati digitali
7.500+ controlli su piattaforme e-commerce

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