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Debutto pubblico e nuovi dettagli per il progetto H2 Olona Hydrogen Valley di Expand


Prende forma H2 Olona Hydrogen Valley, un progetto di sviluppo e riqualificazione delle ex Cartiere Vita Mayer-Vima nel cuore della Valle Olona, promosso dall’azienda Expand e presentato nei giorni scorsi con un incontro pubblico presso l’auditorium di Cairate a cui hanno reso parte, tra gli altri, il Sindaco della città lombarda Anna Pugliese e il CEO di Expand Cristina Vitali, insieme a Sergio De Gioia (Business Unit MD41 della società MIDE Srl, realizzatrice del Masterplan), Caterina Gerolimetto (Pool Landscape), Giuseppe Baldo (Ceo di Aequa Engineering srl), Marco Lazzaroni (Ceo di UFI Hydrogen) e Gabriele Ghilardi (ING).

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L’iniziativa, co-finanziata dal PNRR tramite il bando per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, è parte di LAND.ITALY, un progetto di più largo respiro portato avanti dalla stessa Expand, orientato alla decarbonizzazione e alla produzione di energia verde in Italia, in grado di contribuire al recupero e alla rigenerazione urbana di oltre 45 milioni di metri quadrati di aree industriali dismesse e degradate: 20 milioni metri quadrati, il 45% del totale, sono destinati alla produzione di energia rinnovabile per una potenza nominale di oltre 900 MW, mentre 25 milioni metri quadri, il 55% del totale, sono invece dedicati alla riforestazione e alla generazione di crediti di carbonio, per un assorbimento annuo di 60 mila tonnellate di CO2.

Nel caso della hydrogen valley della valle Olona, l’area di intervento si localizza nei Comuni di Cairate e di Lonate Ceppino (VA), in corrispondenza dell’ex cartiera Vita-Mayer e Vima, e occupa una superficie di circa 650 mila metri quadrati. Un tempo motore economico dell’intera valle Olona, l’ex Cartiera Vita-Mayer e Vima è un sito industriale dismesso (funzionò fino al 1977) e fa parte di un ambito di rigenerazione individuato da Regione Lombardia il 18.09.2017. L’idea alla base del progetto – come spiegato dai promotori – è quella di creare intorno all’hydrogen valley finanziata dal PNRR un ecosistema verde costituito da aziende innovative, università e infrastrutture hi-tech per la ricerca e la sperimentazione lungo tutta la filiera dell’idrogeno: dalla produzione fino alla distribuzione e al consumo incluso l’utilizzo come vettore energetico, per ridurre le emissioni di CO2 nell’industria, nella mobilità, nella sanità.

Numerosi sono già gli off-takers che hanno manifestassero l’interesse all’approvvigionamento dell’idrogeno prodotto dal sito di Cairate: tra questi figurano importanti realtà operanti nel settore della mobilità come FNM, Ferrovie Nord Power, Airpullman, Autostradale, Stie, SEA, Malpensa Distripark e Hupac.

Il nuovo hub che verrà realizzato da Expand sarà equipaggiato con un elettrolizzatore da 2 MW, alimentato esclusivamente dall’elettricità generata da un parco fotovoltaico dedicato e in grado di produrre 102 tonnellate all’anno di H2 green.

Le caratteristiche del sito, e la vicinanza dell’impianto di depurazione delle acque della società Alfa, hanno poi indotto lo sviluppo di un ulteriore progetto pilota di ricerca e innovazione, denominato UptoH2, candidato al bando di Regione Lombardia “Collabora & Innova”: si tratta di un altro impianto di produzione di idrogeno in collaborazione con la società Clean Carbon Conversion e in partnership con il cluster lombardo dell’Idrogeno LE2C (Lombardy Energy Cleantech Cluster), l’Università di Bergamo e altre importanti aziende attive nell’ambito della produzione di idrogeno come Milani, Omeco, Simplify, Mabproject, Ing, BPSEC. La partnership mira a promuovere e sviluppare una tecnologia innovativa per la produzione di idrogeno, con un approccio integrato e sistemico nei settori dell’energia e dell’ambiente. Questo secondo impianto consentirà di incrementare la produzione di idrogeno tramite un processo di idrolisi dei fanghi prodotti dal vicino depuratore, senza emissioni in atmosfera, portando così la capacità produttiva complessiva della Hydrogen Valley a circa 500 tonnellate all’anno.

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Nel contesto della valle Olona l’installazione di un impianto BES da 100 MW garantirà poi l’accumulo di energia necessario per allungare l’esercizio dell’impianto di produzione di idrogeno verde anche durante le ore notturne e per stabilizzare la rete energetica, oltre ad accumulare energia che potrà essere ceduta a costi contenuti alle aziende che si insedieranno nella H2 Olona Hydrogen Valley.

La redazione del Masterplan di questo progetto è stata affidata alla business unit MD41 della società MIDE srl in collaborazione con un team multidisciplinare composto da specialisti con esperienze specifiche nelle diverse discipline. L’hydrogen valley di Cairate è inoltre supportata da diversi stakeholders come Confindustria Varese, Confartigianato Varese, Camera di Commercio di Varese, CNA Varese Ticino Olona, Alfa, Neutalia, Assologistica, Sea, Agenzia del Tpl di Varese Como

Lecco, Agenzia del Tpl della Città Metropolitana di Milano Monza Lodi e Pavia, Comune di Cairate e di Busto Arsizio.

“Questa operazione ha un’importanza fondamentale non solo nell’ambito della rigenerazione urbana, ma anche dal punto di vista ambientale, economico e sociale. In ambito urbano e ambientale la valle avrà finalmente una nuova possibilità e vivrà una nuova era di rinascita,

tornando a poter essere vissuta dopo quasi cinquant’anni” ha sottolineato Anna Pugliese, Sindaco del Comune di Cairate.

“La sfida di H2 Olona Hydrogen Valley è ambiziosa, ma ben definita: dimostrare che è possibile riconvertire un’area industriale dismessa trasformandola in nodo strategico per la transizione energetica, facendo dialogare pubblico e privato, ambiente e impresa, passato e futuro” ha aggiunto Cristina Vitali, CEO di Expand. “Un modello replicabile, capace di ispirare altri territori e di fare della rigenerazione un’opportunità concreta per crescere e innovare. H2 Olona Hydrogen Valley dà una risposta alle sfide del cambiamento climatico, promuove soluzioni sostenibili e incoraggia comportamenti volti alla mitigazione e alla riduzione degli impatti negativi sulle città e sugli ecosistemi. La realizzazione di questo ambizioso progetto determinerà notevoli benefici per il territorio, aumentando le potenzialità del tessuto economico attraverso nuovi insediamenti tecnologici e produttivi, con conseguente incremento occupazionale e nuove opportunità per clienti e fornitori; inoltre, parte di questo territorio verrà restituito alla cittadinanza attraverso una valorizzazione dei luoghi, rendendolo finalmente fruibile e incentivando l’uso di mezzi di trasporto sostenibili”.



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