L’On. Carla Giuliano, è parlamentare del M5S (Movimento 5 Stelle) eletta alle Elezioni Politiche del 2022 nel Collegio plurinominale Puglia 01 della Camera dei Deputati. Avvocato, originaria di San Severo ricopre diversi incarichi presso la Camera quale Componente Commissione Giustizia Camera dei Deputati; Componente Commissione Bicamerale d’Inchiesta sulle attività connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari; Componente e Segretario Giunta Autorizzazioni Camera dei Deputati; Componente Commissione d’Inchiesta sulla morte di David Rossi. Abbiamo incontrato l’On. Giuliano e Le abbiamo rivolto alcune domande. Eccole:
On. Giuliano, Lei ha promosso un interessante convegno che si terrà il prossimo 17 luglio 2025 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati su “La Festa del Soccorso di San Severo tra tradizioni e prospettive future”. Perché questa iniziativa e quale messaggio intende dare?
Grazie per questa domanda che mi consente di arrivare subito al reale obiettivo che intendo perseguire, coinvolgendo tutte le forze politiche e rappresentanti istituzionali del territorio.
Voglio accendere i riflettori sulla nostra festa patronale portandola nella vetrina più prestigiosa e rilevante della politica nazionale. Ma non è una mera operazione di marketing, da qui infatti partirà il mio impegno per ottenere provvedimenti concreti che consentano la conservazione della nostra tradizione rispetto alla normativa sempre più stringente in materia.
Il nostro territorio di San Severo e della Capitanata è stato sempre a grande tradizione agricola. Olio, vino, grano rappresentano “tre gioielli” dell’agricoltura di Capitanata, ma spesso il rapporto tra qualità e prezzo non è efficace. I prodotti raccolti che vengono conferiti alle aziende sono sottopagati e il guadagno degli agricoltori non è dignitoso. Cosa si può fare per un vero rilancio dell’agricoltura e per un marketing adeguato delle nostre produzioni?
La tutela e la valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari e delle nostre imprese agricole è un tema centrale per l’economia della nostra città e di tutto l’Alto Tavoliere.
La scommessa è riuscire a far uscire dal territorio non la materia prima, o non solo la materia prima, ma il prodotto finito di qualità.
Infatti il maggiore margine di guadagno risiede nella fase di trasformazione della materia prima e questa ricchezza deve restare sul nostro territorio. Ma dobbiamo acquisire la capacità di strutturarci per lo svolgimento di questa attività.
E venendo alla politica devo rilevare che la visione e le azioni di promozione e di supporto verso questa direzione sono ancora molto carenti.
Prendo ad esempio il Sindaco Pasquale Iantoschi e la sua lungimiranza quando riuscì a fare ottenere il marchio DOC al nostro vitigno tipico. Purtroppo a questo non è seguito un lavoro politico che nel tempo continuasse a valorizzare adeguatamente tale prestigioso risultato.
Peraltro, di recente alla Camera dei Deputati ho promosso un incontro proprio sul bombino bianco e spero di riuscire a proseguire questo lavoro di promozione, ma non solo. Come Movimento 5 Stelle ci siamo sempre impegnati per garantire ai produttori maggiore forza contrattuale, sviluppare un’ottica di rete tra i produttori, sperimentando anche opportunità di vendita alternative come le piattaforme telematiche o i mercati della terra e promuovere uno sviluppo industriale integrato nel settore agroalimentare.
Proprio rispondendo alla necessità di avere un approccio integrato, già nella scorsa legislatura, ho lavorato con alcuni colleghi del Movimento 5 Stelle per incentivare la creazione di distretti industriali organici, collegati a percorsi di studio e di formazione altamente specializzata.
L’idea che, come Movimento 5 Stelle intendiamo perseguire per il nostro territorio è quella di mettere in atto una strategia che, in una visione di lungo termine, possa garantire la stabilità economica del nostro settore agricolo e uno sviluppo intelligente, complementare ed integrato del settore industriale.
La creazione di un distretto industriale richiede l’insediamento di un gruppo di imprese legate tra loro da un certo grado di complementarietà, dove ogni elemento del sistema è posizionato in un determinato stadio della filiera produttiva. L’interdipendenza tra le aziende costituisce il vantaggio principale del distretto stesso: un’azienda che acquista le materie prime da un fornitore vicino, beneficerà di costi di trasporto inferiori e di comunicazioni più veloci e di qualità con la filiera a monte; il che si tradurrebbe in una preziosa condivisione di know-how, tecnologie e informazioni difficile da quantificare in termini economici ma fondamentale per lo sviluppo armonico del distretto.
Per questo, la creazione di una “rete” è una condizione sine qua non per l’avviamento di un distretto industriale, dove parte integrante del sistema non sono solo le imprese, ma anche gli altri attori effettivamente in gioco – banche, istituzioni locali, università e le stesse famiglie dei lavoratori – che contribuiscono a infondere nel distretto il necessario bagaglio di competenze, fatto di tradizioni, valori e prassi acquisite. È così che il distretto non solo prende vita, ma affonda le sue radici nel territorio, trae da esso sostentamento e prospera negli anni insieme a tutti i suoi stakeholder.
Un tema questo su cui come deputata del territorio, insieme a tutti i colleghi del Movimento 5 Stelle continuerò ad insistere e a lavorare con determinazione.
Un altro tema molto avvertito dalla popolazione di San Severo e della Capitanata è quello della sicurezza. I nostri cittadini si sentono poco sicuri, hanno paura, ma il potenziamento delle Forze dell’Ordine sul territorio non è sufficiente. Cosa può fare il Governo che deve avere ancora più attenzione per la provincia di Foggia? Non si era parlato di un potenziamento dell’organico delle Forze dell’Ordine che tuttora sono sottodimensionate?
Questo tema mi è molto caro essendo figlia di un ex Commissario di Polizia.
Porto avanti la battaglia del rafforzamento dell’organico da sempre insieme a quella dell’elevazione del Commissario della nostra città a struttura dirigenziale di primo livello.
Ugualmente storica è la battaglia mia e di tutti i colleghi del Movimento 5 Stelle per rafforzare i presidi di legalità presenti in Capitanata. Del resto è una vittoria del Movimento 5 Stelle l’istituzione nel 2020 a Foggia della DIA (Direzione Investigativa Antimafia), che si occupa delle indagini in materia di criminalità organizzata e che prima del nostro decisivo intervento si trovava a Bari.
Inoltre, con orgoglio rivendico che è diventata realtà la proposta del Movimento 5 Stelle di trasferire stabilmente a Foggia i magistrati della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Bari impegnati nelle indagini riguardanti la provincia di Foggia.
Non si tratta di aver semplicemente reperito locali da utilizzare sporadicamente: la vera novità, targata M5s, fu il collocamento stabile dei magistrati della DDA di Bari che si occupano di mafia foggiana, presso una struttura finalmente e pienamente operativa in città. Uno storico, importantissimo risultato per il nostro territorio, una risposta dello Stato ancora più immediata e tangibile di fronte ad una emergenza criminale che però, ad oggi, non sembra ancora arrestarsi.
Le mie interrogazioni parlamentari sono infinite. Purtroppo però da questo Governo giungono solo slogan, tant’è che ormai anche i sindacati orientati a destra hanno alzato i toni e le denunce di allarme sono quotidiane. Ma senza lo stanziamento di risorse è una lotta contro i mulini a vento.
Ma non mi arrenderò fino all’ultimo giorno del mio mandato.
Continuerò e continueremo a batterci per dotare il nostro territorio dei necessari presidi di legalità, e di tutti gli strumenti e mezzi necessari per rafforzare con sempre maggiore efficacia il contrasto alla criminalità nella nostra terra.
Un’altra piaga riguarda i femminicidi. Anche in Capitanata ci sono stati nel recente passato episodi di violenza contro le donne e violenza di genere. Cosa bisogna fare concretamente per arginare questo fenomeno? Lei spesso è intervenuta nei Question Time alla Camera dei Deputati e che riscontri ha ottenuto?
Anche su questo il mio impegno è stato ed è massimo. Ho lavorato in Commissione Giustizia come capogruppo sulla legge del cosiddetto “Codice rosso”.
Spesso non si accettano il distacco e la rottura di un rapporto perché c’è un obsoleto concetto di possesso che non ammette la libertà delle scelte da parte di una donna.
Ora la tutela è più ampia, ma purtroppo non basta, come si è visto nei tragici fatti di San Severo.
Il problema è innanzitutto culturale e su questo si dovrebbe lavorare ed investire di più, a partire dall’introduzione dell’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale già sui banchi di scuola per insegnare fin da piccoli ai nostri bambini e alle nostre bambine a riconoscere e gestire le proprie emozioni, insegnare loro a relazionarsi con la diversità, con le diverse opinioni in modo rispettoso e dialogante. In tal modo si trasmette ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze la capacità di relazionarsi in modo aperto, gestendo le situazioni di potenziale conflitto, e si insegna loro ad accettare il senso di inadeguatezza, di frustrazione e di fallimento, aspetti che fanno parte della vita e della quotidianità umana.
Ma anche qui servono investimenti e supporti che il Governo trascura gravemente.
Nel prossino autunno si svolgeranno le elezioni regionali in cui si dovrà scegliere il Governatore della Puglia e rinnovare il Consiglio Regionale. Quali sono secondo Lei le priorità della Regione Puglia per il futuro? San Severo potrebbe contare di più nel Consiglio Regionale dal momento che non abbiamo attualmente nessun rappresentante?
Sarà un appuntamento importante perché la Regione gestisce temi importanti come ad esempio la sanità ed il sociale, quindi sarà fondamentale dialogare con forze politiche che tengano a questi temi come il M5S.
Stiamo ancora ragionando sulle scelte da intraprendere e non ci sono ancora nomi sul tavolo, quindi anche una candidatura a San Severo non è esclusa. Il nostro obiettivo, come sempre, è avere candidati competenti, appassionati e credibili.
Da onorevole e soprattutto da “sanseverese” come giudica la situazione politico-amministrativa della nostra città?
É sotto gli occhi di tutti.
Uno spettacolo davvero poco edificante che San Severo non merita.
Professavano il cambiamento ma solo come vuoto slogan, visto che l’amministrazione cittadina attualmente è solo interessata a garantire equilibri di potere interni, al fine di raggiungere quella agognata stabilità politica che, in realtà, dovrebbe essere la normalità, in particolar modo considerando che è trascorso ormai più di un anno dall’insediamento della nuova compagine di governo cittadino.
Certamente San Severo è una città bellissima, ma anche molto complessa da amministrare e questo non dobbiamo nascondercelo. Per amministrare bene la nostra città occorrono grande visione e capacità politiche, amministrative e gestionali estremamente spiccate e tutto ciò parte certamente anche da un rafforzamento e da uno studio approfondito della macchina amministrativa, finalizzati a rafforzare le entrate e a spendere bene e nei settori giusti le risorse pubbliche, cioè i soldi dei cittadini. Tutto ciò a maggior ragione in un’epoca in cui sono ancora molti i progetti e le risorse che derivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) voluto e ottenuto dal nostro Presidente Giuseppe Conte durante il Governo Conte II.
Di contro, la città è in stato di grave abbandono e se escludiamo qualche evento-iniziativa più che altro mediatica e di facciata, ma non certo diretta a portare reale beneficio alla città, la percezione che si ha è di una città ferma, senza una visione e senza proiezioni e desiderio di sviluppo; una città che galleggia a stento per non affondare, ma che lentamente si sta preparando ad un triste declino. I cittadini ormai hanno capito di aver commesso un grave errore tant’è che i consensi nella opinione pubblica nei confronti dell’amministrazione comunale sono ai minimi termini.
La città ha perso una grande occasione poco più di un anno fa.
Non credo che questa amministrazione arriverà alla scadenza naturale del mandato e se questa è lo stato delle cose, credo sarebbe opportuno, almeno per contenere i danni, ridare la parola e la possibilità di scelta ai cittadini sanseveresi perché San Severo ha bisogno di essere governata e gestita bene, nell’interesse della comunità cittadina.
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