Richiedi prestito online

Procedura celere

 

«Bengasi città sicura e dalle infinite opportunità per le nostre aziende»


Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

BENGASI – La recente vicenda del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, respinto dalle autorità libiche con la motivazione che «non era stato rispettato il protocollo» non ha per nulla intaccato i rapporti tra il Paese africano e gli italiani. Soprattutto per quel che riguarda il commercio e gli investimenti futuri. Troppo forti sono infatti i rapporti interpersonali, dunque di assoluta fiducia, che si sono andati a sviluppare nel corso degli anni. A spiegarcelo è Luca Bargilli. Anconetano, classe 1962, titolare e amministratore delegato della Show Youself, società che si occupa di consulenze per l’internazionalizzazione nei mercati del Medio Oriente e dei Balcani, il quale da ormai 14 anni ha nella Libia una sorta di seconda patria e in Bengasi la città di adozione. In questa intervista gentilmente concessaci, Bargilli spiega quali opportunità ha un imprenditore italiano a Bengasi, soffermandosi di volta in volta sui vantaggi specifici che possono avere quelli marchigiani e, perché no, quelli anconetani. L’ad della Show Yourself abbatte anche il falso mito della Libia come un paese costantemente in guerra, in cui tutti sono in pericolo, spiegando che nella sua amata Bengasi non è affatto così. Anzi, lo sviluppo va avanti grazie alla creazione di ospedali e infrastrutture e il futuro appare più roseo che mai. Indagando esce così fuori una realtà totalmente sconosciuta ai più, fatta di business, investimenti e opportunità in continua crescita.

Bargilli buongiorno e grazie per l’intervista. Allora, questa volta cosa l’ha portata in Libia?

«Buongiorno a voi e grazie. Ho fatto parte della delegazione italiana che ha partecipato al Forum economico italo-libico. Un evento organizzato dalla camera di Commercio italo-libica e dal Fondo libico per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Si è trattato di un qualcosa di molto importante tanto che, sempre la camera di Commercio, ha aperto un presidio permanente a Bengasi, con l’obiettivo di sostenere sotto diverse forme le aziende italiane».

Però, a un controllo, leggiamo che il Forum si è tenuto un paio di settimane fa.

«È vero, ma ho deciso di fermarmi qui ancora un po’, dato che proprio il Forum ha sviluppato delle opportunità di business per alcune imprese che rappresento».

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Interessante. Di preciso da quand’è che frequenta la Libia?

«La mia relazione con la Libia è iniziata nel novembre 2011. E questa, da allora, è la mia 21ma missione che faccio, per la precisione a Bengasi».

Può spiegare ai nostri lettori cosa fa di preciso e di cosa si occupa?

«Ho una società, la Show Yourself, che si occupa di promuovere le aziende italiane all’estero, quindi di internazionalizzazione».

E poi?

«Contemporaneamente faccio anche il contrario. Quindi procuro clienti italiani per le imprese straniere che ricercano Made in Italy».

Da quando è stato deposto Gheddafi la Libia è dipinta come un Paese in continua guerra civile, con gli eserciti delle rispettive fazioni impegnati a fronteggiarsi, con la popolazione inerme e in costante pericolo. Non sembra affatto un posto sicuro.

«Bengasi, la mia città di “adozione” quaggiù in Libia, è una realtà economica completamente diversa da Tripoli, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello economico».

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Quindi pericoli reali non ve ne sono.

«So bene che per chi guarda i telegiornali la Libia sembra tutta una cosa, ma parlando adesso con degli imprenditori qui nella hall dell’albergo, ci sono tante aziende italiane che lavorano anche in territori come l’Irak, la Siria, in tanti paesi africani e quindi anche in Libia. Eppure, se uno guardasse solo le notizie dei Tg, non dovrebbe andarci nessuno».

Bengasi cela quindi importanti opportunità di investimento e lavoro.

«La realtà dei fatti è che le imprese italiane oggi sopravvivono, o si arricchiscono, garantendo quindi posti di lavoro, grazie soprattutto alle commesse che vengono dall’estero».

E per le aziende marchigiane? Quali hanno maggiori opportunità in Libia?

«Le aziende marchigiane possono trovare nei progetti che sono già stati attivati e, in quelli che si svilupperanno, un mercato importante di destinazione, in particolari modo per tutto ciò che riguarda la tecnologia».

Qualche esempio pratico?

 

Prestiti aziendali immediati

anche per liquidità

 

«Penso, in ambito ospedaliero, agli impianti di condizionamento o la fornitura di materiali di arredo. Poi alle forniture per alberghi o anche per case. Queste ritengo siano le cose più importanti nell’immediato. Ma c’è anche dell’altro».

Si spieghi.

«Mi vengono da fare considerazioni importanti anche per quello che riguarda il settore della nautica. Bengasi sta realizzando un’area importante chiamata “Free zone”, dove stanno realizzando un nuovo porto, con un bacino che provvederà anche alla produzione di imbarcazioni. E il know how delle imprese, in questo caso anconetane, è sicuramente molto importante in questo settore.

“Leggi le notizie di AnconaToday su WhatsApp: iscriviti al canale”

 

Puntano molto sulle nuove infrastrutture quindi.

«E infatti stanno anche costruendo un nuovo aeroporto che diventerà uno dei più grandi d’Africa. Questo grazie ai fondi che vengono loro forniti dagli Emirati Arabi. Quindi tante ricchezze e risorse destinate al miglioramento di una realtà che negli ultimi 40-50 anni è stata tenuta in secondo piano, rispetto a quello che è stato fatto per Tripoli. C’è anche la volontà di crescere anche nello sviluppo della sanità e dei servizi sociali. Non a caso in questi giorni hanno inaugurato le ristrutturazioni di tre piccoli ospedali, mentre sono prossimi alla presentazione dei lavori di ristrutturazione del più grande ospedale della regione, con mille e più posti letto».

Prestito personale

Delibera veloce

 

BengasiLo sviluppo sembra assicurato.

«C’è tutto un mondo che sta crescendo grazie anche alla solidità dell’est della Libia, dove sono presenti la maggior parte degli impianti petroliferi. E questo mondo fiorisce grazie a delle risorse importanti».

C’è tanta concorrenza per gli imprenditori italiani?

«Oggi il mercato della Libia è pieno di competitor per gli italiani, dai turchi agli inglesi, passando per i francesi. Tuttavia la relazione che nel corso degli anni si è costruita tra libici e italiani è anche di affezione, oltre che di apprezzamento del Made in Italy».

Il cosiddetto “caso Piantedosi” non ha quindi raffreddato i rapporti con l’Italia e gli italiani.

«Direi proprio di no. Nel corso degli anni, la mia attività qui in Libia mi ha portato a incontrare presidi di università, sindaci e amministratori locali vari. C’è tutta una serie di relazioni interpersonali e di canali aperti che proseguono e vanno avanti senza problemi».

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri