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Redditi persone fisiche, d’impresa e fisco internazionale: come cambia la tassazione


Il Decreto Correttivo IRPEF-IRES introduce rilevanti novità in materia di fiscalità per familiari a carico, redditi d’impresa, fiscalità internazionale e imposte su successioni, donazioni e registro.

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Familiari a carico: cosa cambia

Il Decreto prevede un aggiornamento dei criteri per individuare i familiari a carico fiscalmente rilevanti. Nel dettaglio, il Decreto ripristina la possibilità di detrarre o dedurre fiscalmente le spese sostenute a favore di nipoti, altri discendenti in linea retta, fratelli, sorelle, generi, nuore e suoceri, a condizione che questi familiari convivano con il contribuente o ricevano assegni alimentari non stabiliti da un giudice.

Si ricorda che la Legge di Bilancio 2025 aveva ristretto il gruppo dei familiari per cui era possibile ottenere benefici fiscali, escludendo molte di queste figure anche se conviventi o mantenute. Il Decreto in commento corregge questa situazione: ora, quando una norma fiscale rinvia all’art. 12 TUIR, si intendono inclusi anche tutti gli altri soggetti previsti dall’art. 433 c.c., purché conviventi o beneficiari di assegni alimentari non giudiziari.

Le novità si applicheranno a partire dal periodo d’imposta in cui entrerà in vigore il Decreto, quindi dal 2025.

Disposizioni in materia di reddito d’impresa

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Il reddito d’impresa viene disciplinato con nuove regole che puntano a favorire la trasparenza e la correzione tempestiva degli errori contabili.

La possibilità di correggere direttamente in bilancio gli errori contabili sarà riservata solo agli errori non rilevanti; per gli errori rilevanti, resta obbligatoria la presentazione della dichiarazione integrativa.

Il termine per eseguire la correzione in bilancio viene ristretto: dovrà avvenire entro la chiusura dell’esercizio successivo a quello in cui l’errore è stato commesso o avrebbe dovuto essere rilevato, oppure prima che l’impresa abbia formale conoscenza di accertamenti o verifiche fiscali. Oltre questo termine, è sempre necessario ricorrere alla dichiarazione integrativa.

Viene abrogata la norma precedente sulla rilevanza ai fini IRAP delle correzioni, sostituita da una nuova disciplina: la correzione degli errori contabili ai fini IRAP sarà ammessa solo se il valore della produzione netta non è negativo, sia nell’anno della correzione sia in quello in cui l’errore avrebbe dovuto essere rilevato. Questa regola si applica anche a banche e assicurazioni. Inoltre, viene modificata la disciplina sulla compensazione dei crediti in caso di dichiarazione integrativa presentata dopo il termine ordinario. Le nuove regole si applicano agli errori contabili rilevati nei bilanci degli esercizi iniziati dal 1° gennaio 2025.

Inoltre, a partire dall’esercizio 2025, anche le microimprese che redigono il bilancio in forma abbreviata potranno applicare la derivazione rafforzata per la determinazione del reddito d’impresa, non più solo quelle che scelgono il bilancio ordinario. Il Decreto, infine, amplia il regime di riallineamento delle divergenze contabili emerse da operazioni straordinarie neutrali: sarà possibile adottarlo anche quando, pur mantenendo gli stessi principi contabili, vengono modificati i criteri di qualificazione, classificazione e imputazione temporale rispetto al passato.

Fiscalità internazionale: aggiornamento delle norme

Il Decreto Correttivo IRPEF-IRES introduce importanti innovazioni per le imprese con attività cross-border e per i soggetti che risiedono o producono reddito in più Stati. Vengono ridefinite le condizioni per la residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche, con impatti sulla tassazione mondiale dei redditi. Inoltre, il Decreto prevede:

  • adeguamento agli standard OCSE: recepimento delle ultime raccomandazioni internazionali in materia di contrasto all’evasione fiscale e di prevenzione delle BEPS (Base Erosion and Profit Shifting);
  • modifiche agli accordi contro la doppia imposizione: aggiornamento delle procedure di mutua assistenza tra Stati e dei criteri per l’attribuzione dei redditi tra Paesi diversi;
  • nuove regole per le stabili organizzazioni: ridefinizione della nozione di stabile organizzazione con impatti sulla tassazione dei gruppi multinazionali.

Imposta di successione, donazione e registro: le novità

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Sul fronte delle imposte di successione, donazione e registro il Decreto Correttivo IRPEF-IRES prevede: la digitalizzazione degli adempimenti e riduzione della documentazione cartacea richiesta; la revisione delle soglie di esenzione e delle aliquote per successioni e donazioni, con particolare attenzione ai trasferimenti a favore di familiari stretti e soggetti svantaggiati; la previsione di obblighi dichiarativi rafforzati per le successioni e donazioni di beni detenuti all’estero. 

Dogane e accise

Il Decreto modifica le norme doganali a seguito della sentenza n. 93/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il meccanismo sanzionatorio che prevedeva il cumulo automatico tra imposta evasa, sanzione e confisca obbligatoria delle merci. La Corte ha stabilito che la confisca non si applica se il contribuente paga integralmente il dovuto (imposta, interessi, sanzioni). Le modifiche proposte mirano ad allineare la normativa nazionale a questi principi, specificando che la confisca sarà applicata solo in caso di mancato pagamento e introducendo criteri più equi e proporzionati per la gestione delle sanzioni nelle procedure doganali.

Infine, il Decreto aggiorna la classificazione e le aliquote dell’accisa sul gas naturale, riorganizzando organicamente in un unico allegato le diverse aliquote applicabili in base agli usi (domestici, non domestici, autotrazione, produzione di energia elettrica). La modifica non cambia le aliquote attualmente in vigore, ma ridefinisce e razionalizza le categorie di impiego del gas. 

Modifiche ai Testi Unici 

Il Decreto modifica il Testo Unico delle sanzioni tributarie amministrative e penali, introducendo una nuova ipotesi di ravvedimento speciale: questa modifica si rende necessaria perché l’art. 241 c. 1 lett. ee) D.Lgs. 33/2025 ha abrogato l’art. 34 L. 388/2000, incluso il comma 4, le cui disposizioni sono ancora considerate attuali. Per questo motivo, la nuova previsione di ravvedimento speciale viene inserita nel Testo Unico delle sanzioni amministrative e penali, garantendo così una sistemazione organica della disciplina.

Sono, infine, apportate modifiche per adeguare la normativa in tema di tributi minori e competenza territoriale delle Corti di Giustizia Tributaria alle recenti sentenze della Corte Costituzionale, correggendo disposizioni dichiarate illegittime e assicurando il rispetto dei principi sanciti dalle pronunce.

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