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“L’AI deve servire la collettività, non sostituirla”


Nell’intervista Bruno Paneghini, Presidente e Amministratore Delegato di RETI S.p.A., affronta i temi centrali del nostro tempo: il rapporto tra tecnologia e umanità, l’impatto dell’intelligenza artificiale nelle imprese, e il ruolo del pensiero critico. Si parla di strategie di investimento in AI, cloud e cybersecurity, dei risultati solidi del bilancio 2024, e del modello benefit che unisce innovazione e sostenibilità. Centrale è anche la formazione dei giovani talenti attraverso la Reti Academy e l’ispirazione al pensiero di Olivetti per la progettazione del Campus tecnologico. L’intervista si chiude con una riflessione sull’importanza della leadership consapevole e sul valore della bellezza nei luoghi di lavoro come motore di innovazione.

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Bruno Paneghini (RETI): “L’AI deve servire la collettività, non sostituirla”

Dottor Paneghini, lei ha dichiarato che la rete è “intelligenza, libertà, evoluzione e responsabilità”, parole potenti in un momento storico in cui le tecnologie, specialmente l’AI, rischiano di essere percepite come minaccia o panacea. Qual è la sua visione su come conciliare la potenza degli strumenti digitali con la centralità dell’uomo, della comunità e del pensiero critico?

La nostra visione vede la tecnologia, in particolare la rete, come uno strumento per potenziare l’intelligenza collettiva e il benessere della comunità, senza mai diventare fine a sé stessa. In un mondo sempre più dominato dall’AI e dalle tecnologie digitali, è essenziale mettere al centro l’essere umano, il pensiero critico e i valori di equità e inclusione. La rete deve essere uno spazio di conoscenza condivisa, con responsabilità etica, dove gli strumenti digitali servono la collettività. Il pensiero critico è fondamentale per evitare che le tecnologie ci sovrastino e per affrontare le sfide globali in modo consapevole. La vera sfida è educare le future generazioni a navigare il mondo digitale con una mente critica e aperta, affinché l’evoluzione tecnologica contribuisca a un futuro più umano e sostenibile.

All’evento “AI Agent: dall’intelligenza all’azione” si è parlato del potere trasformativo dell’intelligenza artificiale. Quali sono, secondo lei, i principali ostacoli culturali e organizzativi che oggi impediscono alle imprese di adottare pienamente questi strumenti? Quanto conta la leadership in questo processo?

L’adozione dell’intelligenza artificiale nelle imprese è ostacolata da resistenze culturali, dovute alla percezione dell’AI come minaccia per l’occupazione, e da strutture organizzative poco pronte al cambiamento. La leadership gioca un ruolo fondamentale nel guidare questo processo, trasmettendo una visione chiara del cambiamento e promuovendo una cultura di apprendimento. È essenziale che i leader creino un ambiente dove l’AI venga vista come un’opportunità per migliorare l’efficienza e la competitività, altrimenti l’adozione tecnologica risulterà difficile, se non impossibile.



Nel bilancio 2024 Reti mostra solidità, marginalità e posizionamento distintivo. In quali aree tecnologiche prevedete di concentrare maggiori investimenti nei prossimi mesi? E quali settori industriali saranno al centro delle vostre azioni commerciali?


Il mercato digitale italiano è caratterizzato da una crescente e rapida evoluzione, trainata dalla diffusione esponenziale di tecnologie abilitanti come l’Intelligenza Artificiale, il Cloud e la Cybersecurity. In tale contesto, Reti concentrerà i propri investimenti principalmente su questi ambiti strategici per affermarsi come attore centrale nell’ecosistema tecnologico. Parallelamente, anche attraverso il proprio Campus, Reti continua a rafforzare il suo impegno nel creare valore per il territorio e la comunità, promuovendo un modello di crescita sostenibile che integri le esigenze degli stakeholder e i principi ESG nelle proprie strategie operative. Un modello di business sostenibile che unisce innovazione ed equilibrio ambientale. In uno scenario economico e geopolitico caratterizzato da incertezze e conflitti, infatti, il mondo imprenditoriale è chiamato ad adottare una strategia orientata all’innovazione e alla sostenibilità. Investimenti mirati in ricerca e sviluppo e nuove tecnologie sono fondamentali per garantire competitività e resilienza in un mercato complesso e in continua evoluzione. Sul fronte commerciale, coerentemente con la nostra missione di supportare le Mid & Large Corporate nella loro trasformazione digitale attraverso servizi personalizzati, ci concentreremo sui settori industriali che stanno vivendo significativi cambiamenti tecnologici, ad esempio il manifatturiero, l’energia e le utilities, il settore finanziario e quello farmaceutico. In questi ambiti, prevediamo concrete opportunità per affiancare i clienti nei loro percorsi di innovazione digitale, valorizzando le nostre competenze consulenziali e progettuali.

Come società benefit avete scelto di legare il business alla creazione di valore sociale e ambientale. In un contesto dove tanti parlano di sostenibilità, ma pochi la praticano davvero, come garantite coerenza, trasparenza e impatto concreto delle vostre azioni?

Per Reti essere una società benefit è un impegno quotidiano e una vera e propria responsabilità. Abbiamo deciso di inserire la sostenibilità, sia sociale che ambientale, al centro del nostro modello di business perché crediamo fermamente che il successo aziendale debba essere misurato anche in termini di impatto positivo sul territorio. La coerenza e la trasparenza sono alla base del nostro approccio. Monitoriamo costantemente il nostro impatto, sia attraverso indicatori economici che sociali e ambientali, e comunichiamo periodicamente i risultati. La chiave è l’integrazione della sostenibilità in ogni fase del nostro operato, dall’innovazione alla gestione quotidiana.

Reti Academy forma ogni anno centinaia di giovani in percorsi di eccellenza tecnica e manageriale. In un mercato dove la guerra ai talenti è serrata, quali sono le leve che usate per attrarre, coltivare e far crescere le persone migliori? E come le trattiene Reti?

La nostra visione della crescita dei talenti si basa innanzitutto sulla creazione di un ambiente in cui le persone possano esprimere tutto il loro potenziale. La formazione continua e l’opportunità di lavorare su progetti di grande impatto sono leve fondamentali che utilizziamo per attrarre i migliori talenti. Offriamo a giovani e professionisti l’opportunità di essere parte di un processo evolutivo, dove possono crescere a livello tecnico, manageriale e umano. Per coltivare i talenti, investiamo in percorsi di formazione avanzata e in un ambiente di lavoro che stimola la creatività e la collaborazione. La nostra attenzione al benessere, sia professionale che personale, fa parte di un approccio che vede le persone come la risorsa più importante. Inoltre, cerchiamo di offrire una carriera che non si limiti soltanto alla crescita gerarchica, ma che permetta a ciascuno di esplorare diverse dimensioni del proprio sviluppo. Infine, per trattenere i talenti, Reti si distingue per un forte senso di appartenenza e una cultura di valori condivisi. La trasparenza nelle decisioni, la valorizzazione del merito e il riconoscimento dei successi individuali e collettivi sono elementi che creano un legame profondo con l’azienda e la sua missione.

Il Campus Reti è ispirato anche all’eredità di Olivetti: un’impresa che fu fabbrica e centro culturale insieme. In che modo questa ispirazione si riflette nelle vostre scelte architettoniche, nei modelli organizzativi e nel rapporto con i collaboratori e il territorio?

Olivetti rappresenta per noi un modello di impresa che va oltre il business: era un laboratorio di idee, di innovazione e di cultura. Ci siamo ispirati a questo approccio nella progettazione del Campus, dove non solo la funzionalità, ma anche l’estetica e il benessere dei collaboratori sono al centro. La scelta di spazi ampi e luminosi, così come la valorizzazione delle opere d’arte e della natura (ad es. agli alberi da frutto coltivati indoor), è pensata per stimolare la creatività e la collaborazione. Inoltre, il rapporto con il territorio è fondamentale: cerchiamo di contribuire in modo positivo anche attraverso iniziative culturali, sociali e di volontariato rivolte alla comunità.



Ha spesso parlato di “essere agenti consapevoli del cambiamento” come responsabilità collettiva. Che cosa significa concretamente, nella quotidianità aziendale, costruire questa consapevolezza nei team? E qual è il ruolo della leadership nel tenerla viva?


Essere “agenti consapevoli del cambiamento” significa agire ogni giorno con la consapevolezza che il nostro lavoro influenza direttamente persone e ambiente. Costruire questa consapevolezza nei team implica non soltanto condividere una visione, ma tradurla in azioni quotidiane che vedano il cambiamento come un’opportunità. La leadership deve ispirare, guidare con l’esempio e stimolare il dialogo, affinché ogni membro si senta parte di un processo che va oltre gli obiettivi aziendali, mirando a un impatto positivo sulla società.

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Ha voluto inserire nel cuore del Campus opere d’arte, alberi, luce e colori, creando un ecosistema ispirante. In che modo crede che l’estetica, la bellezza e il design contribuiscano a stimolare l’innovazione e a migliorare la qualità della vita lavorativa?

Crediamo che l’ambiente di lavoro sia fondamentale per la produttività e il benessere dei dipendenti. Un luogo che integra natura, arte, luce e spazi aperti non soltanto stimola l’innovazione, ma crea anche un senso di appartenenza e di comunità. Reti, infatti, aspira a essere molto più di un semplice “place to work”: desidera offrire un’esperienza che favorisca la crescita personale, stimoli la creatività e renda la bellezza un catalizzatore del cambiamento.



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